02/09/2009
2 recensioniIl manga non è ancora andato molto avanti, quindi non si sa bene ancora perché non lo lasci ai cavoli suoi invece di prenderle ogni volta; escludendo lo yaoi (forse ci va, forse no; è una coppia un po' complicata, la BadoxHeine) penso che lo faccia per un motivo al quale in realtà non dà molta importanza, una ragione che alla fine è diventata un principio; come se Heine e la sua storia, in fondo, condissero la sua vita e lo aiutassero a dimenticare il suo, di macabro passato.
E' davvero corta e volevo svilupparla in modo diverso - forse in futuro ci rimetterò le mani - ma per ora me la sento di pubblicarla. Buona lettura!
Follow me, little lost strayer, and I'll call you brother.
Chiamami fratello e vivrò in tuo nome
Potrei uscire e fumare, adesso.
Probabilmente lo farò. No. Non ora. O sì? Sì.
Heine è dentro. E io qui fuori, con la sigaretta in mano, davanti al portone di una chiesa gotica come un peccatore pentito. Che pena. Se mi vedessero ora... perderei tutta la mia fama di informatore modello.
Ma chissenefrega. Dentro non ci riesco a stare. Troppo odore di sangue. Nill è sconvolta come tutte le volte che torniamo così. Di tanto in tanto si affaccia a controllare che sia ancora qui. Che brava bambina. Vuole davvero bene a...
Io non mi sono ferito. Sto benissimo. Quei bastardi mi hanno impedito di finire la sigaretta e ora hanno quello che si meritano. Che si godano il fumo passivo delle fiamme dell'inferno per il resto della loro misera esistenza da morti.
Lui è in chiesa. Farcito di pallottole.
Chissà quante gliene sono rimaste in corpo, avvolte da muscoli, vene, budella e viscide cose simili. Che schifo. Quel bastardo è imbottito di piombo e non gli piace, però continua a farsi impallinare. Perché? Perché è stupido! Ovvio. E io che gli sto dietro.
Ha perso molto sangue e l'hanno colpito alle spalle, vicino alla testa. C'è mancato poco, stavolta. Ovviamente quel liscio che per poco non gli beccava il collo l'ha fatto incazzare. Là non è rimasto più nessuno. Non vivo, almeno.
Solita storia. Lui si lancia, quelli gli sparano addosso. Rimangono immobili dal terrore perché lui se ne frega, delle ferite, e continua a correre. Le sue ferite fumano. Poi li ammazza. Bum bum bum. Con stile, eh. Ma morirebbero comunque.
Non mi metto neanche più ad urlare... boh, in fondo l'ho fatto due volte. Non mi spavento più quando lo colpiscono.
Però da così fastidio, vedere che si blocca, sputa sangue, si contorce per ignorare il dolore. Fastidio. Non ho detto che mi fa pena. Non mi preoccupo mica per un randagio bastardo come lui.
Ma quella dannata paura che ci rimanga secco ce l'ho sempre.
Tornerà, lo so. Mi chiedo se non prenda freddo con quei vestiti bucati. Che stronzo. E cosa mi dirà? Semplice. “Forza, Bado, andiamo a farci ammazzare un altro po'! Non mi è bastato!”
E lo dirà con la faccia scura e il sangue ancora incrostato sui denti e sulle labbra. Lo dirà con le pistole già in mano, gli stivali fuori dalla porta, il collare nascosto da quel che rimane della giacca, lo sguardo truce inchiodato al mio.
E... sapete una cosa?
Io, al solito, lo seguirò.
...Con una siga tra le dita.
Grazie per aver letto <3 See ya.
JéR