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Autore: eddiefrancesco    18/10/2021    0 recensioni
Costretta a cercare un impiego come dama di compagnia per mantenersi, Juliana è ormai rassegnata a vivere senza amore, quando le innocenti attenzioni di Nick, un caro amico di infanzia incontrato dopo molti anni ad un ballo, le fanno perdere il lavoro.
Per rimediare, il giovane gli offre un matrimonio di convenienza allorché al ricevimento di nozze uno degli invitati viene assassinato, deve aiutare il marito, principale sospettato, a risolvere il mistero.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Juliana era senza parole. C'era qualcosa davanti a cui si sarebbe fermato Crandall? Sembrava che ogni giorno scoprissero cose peggiori sul suo conto. «Continuava a lanciarmi delle frecciate, anche dopo che l'avevo pagato. Mi faceva i complimenti per una collana e io sapevo che stava ridendo di me, che era il suo modo di ricordarmi che mi teneva in pugno. Non avevo più molto da dargli. Herbert mi misurava il denaro e io dovevo darlo tutto a Crandall. È terribile, lo so, ma quando l'ho visto riverso sul pavimento, privo di vita, ho pensato... mi sono sentita felice! Ero così sollevata che non potesse più estorcermi del denaro.» Juliana lasciò uscire un lungo sospiro, chiedendosi se Seraphina si rendesse conto della gravità di tutto quello che le aveva rivelato. Era chiaro che aveva un buon motivo per desiderare la morte del fratello. Finché fosse stato vivo, lei sarebbe vissuta nel terrore che rivelasse tutto al marito. La sua morte l'aveva liberata di un peso enorme e questo faceva di lei uno dei potenziali sospetti. Eppure Juliana non poteva fare a meno di sentirsi dispiaciuta per la cugina. Anche se Crandall non poteva più estorcerle del denaro, Seraphina temeva che un giorno Sir Herbert avrebbe scoperto che i gioielli erano delle semplici copie di vetro. «Seraphina... forse sarebbe meglio se tu dicessi a Sir Herbert quello che hai fatto. Sa che avevi un disperato bisogno di soldi.» «No!» esclamò la giovane donna, sgranando gli occhi. «Non posso. Herbert non deve sapere. I rubini erano un'eredità di famiglia e anche gli anelli. Molti erano regali che mi aveva fatto lui. Andrebbe su tutte le furie.» «So che si infurierebbe, ma non credi che a lungo andare sarebbe meglio confessargli tutto? Così come stanno le cose, tu vivi nel terrore che possa scoprire la verità. Forse, se lo sapesse, potrebbe cercare di riscattare almeno qualcuno dei gioielli.» «Ma dovrebbe pagare per riaverli!» «Questo è vero, ma se non altro rientrerebbe in possesso dei beni di famiglia. Sarebbe molto peggio se venisse a scoprirlo tra qualche anno e non potesse più fare niente per riscattarli, non credi?» Seraphina continuò a insistere che non poteva dire la verità al marito, così alla fine Juliana le assicurò che non gli avrebbe rivelato nulla. Non aggiunse che aveva intenzione di mettere al corrente Nicholas di quanto aveva scoperto. In ogni caso, se fosse risultato che era stata Seraphina a uccidere Crandall, tutto avrebbero saputo dei suoi problemi. Doveva essere orribile vivere nel terrore, pensò, giacere accanto al marito temendo che da un momento all'altro potesse scoprire ogni cosa. Come poteva quello di Seraphina essere un matrimonio felice se lei doveva continuare a fingere? I due non potevano certo riavvicinarsi con un segreto così terribile a dividerli. Ma quella sera, mentre giaceva nel letto da sola, sperando di sentire Nicholas aprire la porta che comunicava con la sua stanza, Juliana si chiese se anche lei non stesse vivendo nella menzogna. Fingeva di essere una donna sposata eppure passava le notti da sola. Non avrebbe mai dovuto accettare un matrimonio a quelle condizioni. E non poteva fare a meno di chiedersi come avrebbe fatto ad andare avanti in quel modo per il resto della sua vita. Le lacrime le riempirono gli occhi, scivolando dagli angoli lungo le guance. Juliana nascose il volto nel cuscino. Aveva mentito non solo a suo marito, ma anche a se stessa, fingendo che l'amicizia fosse tutto quello che desiderava. La verità era che amava Nicholas. L'aveva amato fin da quando era una bambina; in tutti quegli anni di assenza, quell'amore era rimasto sopito dentro di lei ed era bastato che Nick tornasse per riportarlo in vita. Aveva cercato di negarlo, di fingere che quello che provava per lui fosse l'affetto di una amica, ma ogni giorno che passava si rendeva conto che era invece il tipo di amore che lega un uomo e una donna per tutta la vita, affondando le radici nel passato e sbocciando in un sentimento profondo e vibrante. In cuor suo era sua moglie; Nicholas era l'unico uomo che avrebbe mai amato. Ma voleva di più. Voleva essere il centro della sua vita come lui lo era per lei. Voleva conoscere i suoi baci, le sue carezze, la passione che era certa sarebbe scoppiata tra loro. Al tempo stesso, come una nuvola scura che incombeva sul loro matrimonio, c'era la consapevolezza che lui non provava gli stessi sentimenti. Nutriva per lei l'affetto di un amico, le aveva parlato di gratitudine e del desiderio di migliorare la sua vita, ma non le aveva mai parlato di amore e di passione. Il problema era che era convinto di non essere capace di amare. Juliana non lo credeva. Quello che la faceva gelare in fondo al cuore era il dubbio insidioso che non fosse capace di amare lei. Il mattino seguente Juliana e Nicholas cavalcarono fino al villaggio per far visita a Mrs. Cooper. Era una bellissima giornata, tiepida e dolce, uno di quei giorni di fine estate in cui sembrava che l'autunno non sarebbe mai arrivato. Juliana si era svegliata con un mal di testa tremendo, perché la sera prima aveva pianto fino ad addormentarsi. Ma ora, grazie al sole, alla brezza leggera e alla vicinanza di Nicholas, il dolore stava svanendo insieme alle sue preoccupazioni. Mentre cavalcavano fianco a fianco, si chiese come fosse possibile sentirsi così a proprio agio con lui e nello stesso tempo in un continuo stato di eccitazione. La risata di Nicholas la colmava di felicità e la spingeva a pensare qualcosa di spiritoso da dire per sentirla ancora. E quando le posò le mani sulla vita per aiutarla a smontare da cavallo, si sentì percorrere da un brivido. Mrs. Cooper si precipitò ad accoglierli sulla soglia e li invitò a entrare, offrendo loro una tazza di tè. «Oh, no, vi prego, non ci tratterremo molto oggi» le disse Juliana. «Volevo solo farvi qualche domanda su mia madre.» la donna le sorrise. «Ma certo, mia cara. Venite, venite pure.» L'anziana governante li condusse nel piccolo salotto e li fece accomodare. «Che cosa volete sapere?» Juliana esitò, senza sapere bene da dove cominciare ora che si trovava di fronte alla donna. Mrs. Cooper la guardava con cortese curiosità. Juliana aveva la sensazione che quello che stava per chiederle avrebbe turbato la sua calma. «Ieri Mrs. Barre, Lilith Barre, mi ha detto... be', mi ha detto che mia madre e Trenton Barre avevano... ehm...» Non dovette finire la frase perché gli occhi di Mrs. Cooper lampeggiarono di collera mentre esclamava: «Mrs. Barre! Che persona orribile! Vostra madre è sempre stata gentile con lei, anche se quella donna la trattava malissimo». Si asciugo' le lacrime che le erano salite agli occhi e riprese: «La snobbava e la accusava in continuazione, ma Mrs. Holcott non ha mai reagito nello stesso modo.» «Quindi Lilith parlò con mia madre dei sospetti che nutriva sul conto del marito?» chiese Juliana. «Non lo definirei esattamente parlare. Fece fuoco e fiamme, come se fosse tutta colpa di Mrs. Holcott. Come se fosse lei da incolpare per il modo abominevole in cui la trattava quell'uomo.» «Trenton?» domandò Nicholas, prendendo la parola per la prima volta. «Mio zio?» la donna annuì. «Sì!» Mrs. Cooper pronunciò quell'unica parola con disprezzo. «Era malvagio. Quando penso a come si servì di Mrs. Holcott, e come approfittò della sua dolcezza...» «Mrs. Cooper» la interruppe Juliana, chinandosi verso di lei e prendendole una mano nella sua. «State dicendo che Trenton... forzo' mia madre?» Il volto della governante si induri' e il suo sguardo si fece gelido. «Non fisicamente, forse, ma la forzo' comunque. Vostra madre non voleva avere niente a che fare con lui, ma sapeva che doveva... accontentarlo se voleva continuare a vivere qui. Doveva farlo per salvarvi da una vita di miseria.» «Ebbe una relazione con Trenton Barre?» domandò Juliana. Mrs. Cooper annuì.
   
 
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