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Autore: KurryKaira    21/10/2021    0 recensioni
L'amore profondo che avvolgeva quella famiglia che erano Yoh e Anna sembrava affievolirsi sempre di più nel cuore dello sciamano. Non riusciva a capirne il perché, non capiva di quale stupido scherzo del destino fosse la colpa. Non riusciva a capire perché adesso Tamao gli sembrasse così bella.
E anche il piccolo Hana, di così pochi mesi, si legava profondamente a quella donna dai capelli rosa.
Ma non era questo quello che Yoh voleva. Non riusciva più ad amare Anna, ma ricordava sempre, sempre benissimo, quanto amasse quella bambina conosciuta sul Monte Osore.
Coppie: YohxAnna, YohxTamao, RenxHorohoro
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Anna, siamo tornati!-
- Era ora! Perché ci avete messo tanto?-
Si tolse le scarpe poggiandole nell'ingresso, infilò le pattine e lasciò Hana libero di gattonare sul parquet.
Anna li aspettava a tavola nervosa con il pranzo già servito.
Yoh ridacchiò:- Eheh, hanno aperto una nuova creperia sai? Hana voleva una crepes e...-
Anna lo bloccò:- Yoh.-
Yoh alzò un po' la voce sconfitto:- Va bene la volevo io! Ma- suonarono alla porta.
Anna:- Chi è che scoccia?!- Molto gentile mentre Yoh trattenendo lacrime di paura andava ad aprire.
La tristezza in Yoh passò in fretta vedendo il suo piccolo amico aspettarlo alla porta con un regalino per Hana.
Yoh:- Manta!! Che piacere vederti amico!-
Anna lo guardava scocciata rimanendo seduta al tavolo, Hana le gironzolava intorno, lei imboccò il figlio con la prima cosa che trovò adatta.
Manta:- Disturbo? Come vanno le cose?-
Yoh:- Stavamo per metterci a tavola!- Sempre felice.
Manta:- Ah, passo dopo allora?-
Anna finalmente parlò scontrosa:- Nessun disturbo. Se vuoi puoi unirti.-
Yoh trovò strana tutta quella cordialità e notò che il cibo a tavola era giusto per due.
Manta:- Perché? Avanza del cibo?-
Anna:- No- rispose infatti cinica alludendo chiaramente al fatto che non avesse nessuna intenzione di lasciar mangiare il marito visto lo sgarro della crepes. Yoh ora era di nuovo triste e Manta costretto a mangiare il pranzo al posto suo.
Manta mangiando del riso:- Scusa amico...-
Anna:- Non scusarti. Zitto e mangia. Mangia tutto che devi crescere!-
Manta non trattenne uno sguardo di velata amarezza e a Yoh venne da ridere, Hana intanto scartava il suo regalo.
Passarono un'ora e anche più di puro relax, tutti e quattro insieme, ma Manta continuava ad osservare il comportamento dei due amanti, i loro atteggiamenti, i loro scambi di sguardi, il loro tono nella voce e gli sembrava tutto così diverso. Strinse i pugni un po' triste guardando il bambino giocare con il suo regalo.
- Yoh, posso parlarti in privato?- Sputò all'improvviso in una serietà che quasi faceva paura.
Yoh accennò un sì mentre Anna rimase in silenzio guardandoli andare via nella stanza accanto; non era stupida, non leggeva più nella mente, ma l'intuito non le mancava di certo.
Yoh e Manta si sedettero a gambe incrociate in quella che era una camera per gli ospiti ancora in disordine.
Yoh:- Qualcosa non va?- Chiese all'amico vedendolo visibilmente preoccupato.
Manta si fece coraggio, ingoiò questo boccone amaro e tutto d'un fiato domandò:- Qual è il problema?-
Yoh stranito:- L'ho chiesto io a te! Sembri averlo tu il problema!-
Manta stizzito:- Non fare il finto tonto! Il problema lo avete chiaramente tu ed Anna!-
Yoh rimase un primo momento in silenzio, sorpreso, il cuore in petto gli si strinse appena:- Non capisco di cosa parli. Non abbiamo nessun problema noi due- sentenziò poco sincero.
Manta:- Non prendermi in giro! Lo vedo sai?!- Lo faceva arrabbiare vedere che il suo migliore amico non voleva confidarsi con lui, ma capiva che forse anche Yoh stesso voleva scappare da questo problema e rifugiarsi in una finta felicità.
"Me la caverò" diceva sempre e forse lo pensava ancora, pensava di potersela cavare anche sta volta, che tutto questo vuoto sarebbe passato.
Ma Yoh sapeva anche che l'amicizia era importante, più di ogni cosa, e doveva capire che Manta per lui poteva esserci anche in un momento simile!
Yoh rispose appena, quasi intimidito:- Cosa avresti notato?-
Manta:- Le cose che vi dite non sono cambiate, ma è cambiato il modo in cui le dite.-
Gli occhi di Yoh si incupirono, accennò ancora un sorriso, sembrava che cercasse di non far preoccupare l'amico, sempre troppo altruista Yoh.
Yoh:- Voglio vedere dove vuoi andare a parare, eheh.-
Manta:- Non prendermi in giro! Puoi anche mostrarti debole ogni tanto!-
Yoh lo guardò colpito:- Che sciocchezza, io mi mostro debole eccome! Ho anche saltato il pranzo, più debole di così- ridacchiò ancora infastidendolo.
Manta:- A proposito di questo, un tempo quando Anna ti sgridava lo faceva senza timore!-
Yoh:- Perché ora ti è sembrata spaventata??- Ora il suo tono era un misto tra sincera risata e sincera paura.
Manta continuò il suo discorso senza dar peso alle battute fuori luogo dell'amico:- Sapeva che anche se ti sgridava di continuo tu eri certo del suo amore. Sapeva di poter contare su di te, di sentirsi libera da ogni dolore tra le tue braccia. Sapeva di poter dimenticare tutti gli orrori del mondo dormendoti accanto.-
Gli occhi di Yoh si trattennero dal diventare lucidi mentre le labbra si aprirono appena in un celato imbarazzo. Strinse i pugni, e ridacchiò per l'ennesima volta, ma la sua voce tremava un po':- Parli come se stessi scrivendo un libro sulla nostra storia d'amore. Che osservatore attento e inquietante Manta!-
A queste parole il ragazzo dai capelli chiari non trattene una risatina, Yoh non aveva torto, si era espresso in maniera un po' teatrale, ma così il concetto poteva essere più chiaro. Tornò serio e riprese il suo monologo:- Ora quando ti sgrida ha paura Yoh. Paura di perderti.-
E anche Yoh divenne serio.
Manta:- Paura di dire qualcosa di sbagliato che ti faccia andare via da lei lasciandola con un bambino piccolo da crescere.-
Yoh:- Lei sa che non lo farei mai!- Pronunciò con fermezza.
Manta:- Sì, lo sa!- Con la stessa fermezza:- Ma ha paura lo stesso.-
Yoh guardò il pavimento, titubò un po' nel parlare:- Ho una promessa da portare a termine, non so se Hana potrà accompagnarci sempre. Non averlo accanto a me mi rattrista, devo ammetterlo. Ma Anna...- Guardò Manta negli occhi riprendendo il suo sincero e bellissimo sorriso:- ...Anna non può non rimanermi accanto in questo viaggio. Io non potrei mai abbandonarla- ribadì con quel sorriso, ma quegli occhi sembravano ancora trattenere un pianto.
Manta rimase a guardare poggiando una mano su quel parquet, poi riprese ancora una volta il suo discorso ignorando le parole di Yoh:- Sai perché ha paura?- Prese fiato:- Ha paura perché tu non la guardi.-
Il sorriso sul volto del giapponese sparì per far posto di nuovo a un espressione tra lo stupore e la tristezza.
Manta:- Prima la guardavi sempre. Quando ti sgridava, quando era dolce (le rare volte s'intende), quando era spaventata, tu la guardavi con occhi colmi d'amore...-
Yoh:- Nessuno me l'avrebbe portata via- interruppe in un singhiozzo trattenuto.
Manta annuì:- Sì, era quello che dicevano i tuoi occhi. Quello che dicevano prima...-
Yoh ribadì in una risatina appena accennata:- Un osservatore davvero attento.-
Manta:- E inquietante- ridacchiò anche lui continuando il suo pensiero.
- Me la caverò- sbuffò Yoh ancora in quel lieve sorriso:- Ce la caveremo anzi. Ma, Manta...- si alzò piano da terra volgendo un ultimo sguardo all'amico prima di tornare nella sala da pranzo:- ...a volte le persone non si amano per sempre.-
Manta rimase ancora un po' seduto su quel pavimento tiepido, quella frase lo riempì di tristezza, quasi come se il problema di cuore fosse suo. Chinò la testa in un impeto di rabbia e poi si alzò anche lui uscendo dalla stanza.
Manta:- Io torno a casa- disse.
Yoh:- Sicuro? Di già?-
Anna, stranamente, se ne stava a lavare i piatti rimanendo di spalle ai due.
Manta:- Sì, non è per te, tranquillo. Avevo comunque un impegno di scuola. Passerò il prima possibile, prima che riprendiate il vostro viaggio!- Sorrise sincero e Yoh ricambiò accompagnandolo alla porta.
Yoh:- Ehi, grazie- gli disse prima di chiuderla.
Manta:- Figurati- rispose di cuore e la porta li separò.
Nella stanza ora si sentiva solo il fruscio dell'acqua del lavandino che scorreva su quei piatti insaponati e le risatine del piccolo che giocava felice.
- Non è per te, ha detto- Anna parlò al marito senza guardarlo:- Di che avete parlato? Se è lecito sapere.-
Yoh evitò il discorso:- Niente di importante, tranquilla!-
- Capisco- disse semplicemente lei.
Yoh si stiracchiò:- T'avrei dato una mano, ma vedo che ormai hai finito con i piatti. Vado a fare una passeggiata al parco, ti dispiace?-
Anna:- Portati Hana, fammi almeno questo piacere- tirò su con naso.
Yoh guardava le spalle di lei curve sul lavandino, titubò un istante prima di risponderle:- N... no, anzi- infilò un cappottino al figlio e volgendo un ultimo sguardo alla moglie uscì.
Appena la porta si chiuse l'ultimo piatto che Anna aveva tra le mani cadde scheggiandosi e tagliandole un po' la mano. Lei si chinò su quel lavandino ancora un po' fino a coprirsi il volto tra le braccia tremanti. Strinse i pugni.
- Yoh!!- Quel nome, che pian piano divenne un grido, si sparse per tutta la villa, per tutta la distesa campagna che la circondava. Volarono via anche alcuni uccelli come se volessero scappare dal dolore che si era creato in quella casa, che si era creato in quella donna.
Nel frattempo Yoh e il figlio avevano raggiunto quel piccolo parco non troppo distante dalla villa Asakura. Lasciò il bambino libero di gattonare nel recinto di sabbia ridendo di alcune sue facce buffe, per essere così piccolo si percepiva spesso una scontrosità simile a quella della madre, soprattutto quando il padre rideva di lui. Il tempo passò in fretta senza che Yoh se ne rendesse conto e il sole iniziava a tramontare.
Una voce:- Ciao Yoh.-
Il ragazzo si voltò, acchiappò il figlio e piacevolmente sorpreso:- Tamao!-
I due sguardi si incrociarono, i capelli di lei arrivavano alle spalle, e rispetto a qualche anno prima sembrava così sicura di sé, anche se ancora non troppo, infatti scostò lo sguardo prendendo colore:- Cosa fai di bello?- Gli chiese.
Yoh mostrando il piccolo:- Passeggiavo insieme al mio figlioletto!-
Tamao sorrise e con occhi colmi di dolcezza guardò il piccolo avvicinando lui un dito vicino al nasino, lui tentò di acchiappare quel dito.
Tamao:- Lui è Hana, vero?-
Yoh:- Certo, lo conosci già, non ho avuto altri figli!- Disse ridendo e Tamao, sentendosi un po' stupida, ricambiò ridendo.
Sfiorò il naso al bambino e lui incrociò gli occhi nel tentativo di guardarsi il naso, i due adulti risero di gusto infastidendolo.
Tamao guardava Hana con sguardo particolarmente amorevole:- Crescendo diventi sempre più bello, proprio come tua madre!-
Il bambino tra le braccia del padre allora sorrise acchiappandole finalmente il dito e portandoselo vicino le guance, abbracciando poi la mano della ragazza come fosse un orsacchiotto.
Yoh guardò la scena imbambolato, il tramonto li illuminava d'arancio rendendo quel momento così piacevole e famigliare.
- Sai Tamao?- Le disse:- Sembra che tu gli piaccia molto. Non va d'accordo con tutti.-
Tamao:- Ah sì?- Guardò il ragazzo e Yoh notò quanto fosse carina.
Yoh:- Sembrate mamma e figlio!-
Quest'affermazione portò Tamao ad avere ancora una volta uno sprazzo di vecchia timidezza, sembravano una famiglia quindi? Loro tre?
Poi però pensò ad Anna e a quanto anche lei la amasse profondamente. Baciò la fronte al piccolo per salutarlo.
Tamao:- Come sta Anna?-
Yoh:- Sempre meravigliosamente. E' una donna straordinaria, lo sai!-
Tamao:- Lo so- rispose guardandolo negli occhi in un sorriso accennato ma colmo d'amore, amore nei confronti di tutti e tre, nei confronti di Anna, di Yoh e di questa adorabile peste di nome Hana. Accarezzò i capelli del bambino per salutarlo ancora una volta e lui la guardò incantato allungando le braccia verso di lei come se volesse essere preso in braccio.
Yoh però lo voltò avvicinandoselo al collo:- Beh ora dobbiamo andare o la mamma, quella vera, se la prenderà di nuovo col sottoscritto!-
Hana pianse leggermente allontanandosi da Tamao e rimase a guardarla più che poteva prima di perderla di vista. E anche Tamao rimase a guardarli più che poteva. Rimase a guardare Yoh e suo figlio allontanarsi. Rimase a guardare il suo amato Yoh e il figlio di una donna che non era lei allontanarsi.
  
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