Sbraiti e abbai all’aria, carica di un senso che monta cresce e scende dalla nuca alla vertebra prominente e da lì alle ginocchia e alle nocche delle mani; persino le unghie si fanno artigli affilati, i capelli rami ritorti.

Ride di te, quel pupazzo!

Scatti in avanti e lo afferri: «Ripetilo!»
Stringi le dita sottili attorno al collo della bambola, che si contorce e si rivolta qua e là finché gli occhi non le diventano tristi.

«Dì che quel vestito è brutto!» Le strappi un fiocchetto dai capelli e te lo leghi al polso.

Non risponde. Meglio così.

«I regali di Jack sono i migliori,» dici fiera – nonché gli unici.