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Autore: eddiefrancesco    23/10/2021    1 recensioni
Incuriosita dall' inaspettata eredità che le ha lasciato la sua madrina, un'eccentrica signora conosciuta come la strega di Wychford, la contessa Octavia Petrie decide di andare a dare un' occhiata alla nuova proprietà.
Ma arrivata in quella splendida villa di campagna a causa di un equivoco viene scambiata per una istitutrice dal tenebroso Edward Barraclough, il nuovo affittuario e dalle sue nipotine.
Ma ancora non sa in che guaio è andata a cacciarsi!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Inghilterra, 1820 Alto, bruno, largo di spalle e dal passo deciso, Edward Barraclough non passava di certo inosservato, mentre attraversava il Green Park diretto in North Audley Street. Pur essendo vestito in modo sobrio, la fine giacca verde scuro, il bastone da passeggio con il pomolo d'argento, i guanti di daino, data la loro raffinatezza, lo qualificavano come un uomo ricco e distinto. Un osservatore attento avrebbe potuto chiedersi che cosa ci facesse a Londra un gentiluomo di tale livello, dato che era la stagione dell'anno in cui l'alta società abbandonava la città per i piaceri della campagna. Pertanto, quando il Visconte Trenton vide Barraclough uscire dal parco e prepararsi ad attraversare Piccadilly, lo chiamò piacevolmente sorpreso. «Ned! Cosa ci fate in città?» «Quel che ci fate vuoi, immagino. Affari.» rispose Barraclough. «Pensavo che il Ministero degli Esteri avesse sospeso le attività fino al mese prossimo.» «Difatti. Si trattava di una questione di famiglia. Banchieri giunti da Vienna.» «Ah! Che noia, vecchio mio.» Barraclough lanciò al conoscente un'occhiata divertita. «Tutt'altro! Mi interessa parlare con i banchieri.» Per il Visconte Trenton gli affari erano cose da evitare a ogni costo, ma sapeva che Ned Barraclough non soffriva della stessa riluttanza. E ne aveva motivo. I Barraclough erano immensamente ricchi, con tenute nelle Indie Occidentali e interessi finanziari in tutto il mondo. Anche se poteva apparire insolito, Edward Barraclough aveva una strana propensione per il lavoro. Non solo controllava personalmente le fortune di famiglia, ma passava anche molto tempo a beneficiare il Ministero degli Esteri della sua notevole esperienza nelle Americhe. Tutto questo d'altra parte non gli impediva di essere un popolare membro dell'alta società londinese, accolto con entusiasmo ovunque decidesse di recarsi. Jack Trenton lo trovava simpatico. Mentre risalivano Clarges Street verso Grosvenor Square, lanciò un'occhiata maliziosa a Edward. «Anche Louise è in città?» «Non potrebbe essere altrove» replicò Barraclough. «Detesta la campagna. Anche se continua a dirmi che non sarebbe contraria a un viaggetto a Brighton.» «Ce la porterete?» «Forse.» «Non perdete d'occhio quell'uccello del paradiso, Ned. Louise Kerrall è una creatura deliziosa. Siete un fortunato mortale a poter gustare un simile bocconcino. Non sono pochi i gentiluomini di Londra che la vorrebbero tutta per sé, se voi deste loro la benché minima possibilità di farlo.» I denti di Barraclough scintillarono in un sorriso ironico. «Siete uno di loro, Jack? Non vi consiglio di provarci. Non ho alcuna intenzione di lasciar libera Louise per il momento.» «Oh, cielo, Ned! Non intendevo... Non occorre che vi preoccupiate per me. Non potrei permettermela! E poi, sono certo che vi è devota.» «Devota?» Barraclough ebbe un sorrisetto ironico. «La devozione di Louise è direttamente proporzionale al valore dell'ultimo gioiellino ricevuto in regalo. Specialmente se si tratta di diamanti, per i quali ha un vero debole. Ma non preoccupatevi, Jack. Non è 'devozione' quella che cerco quando sono con Louise. Nulla di tanto astratto.» Pensando ai capelli scuri e ai languidi occhi castani di Louise Kerrall, alla sua pelle lattea e alle sue curve generose, Jack disse con fervore: «Lo immagino». «Perciò, se non intendete portarmi via la mia amante, Jack, non parliamo più di lei. Ditemi piuttosto perché voi siete in città.» L'espressione di Lord Trenton si fece cupa. «Una sorta di questione d'affari anche per me. Devo consultare i miei legali.» «Vostro padre ha finalmente deciso di diseredarvi?» «No, no! Al contrario. Ho capitolato e ho fatto un'offerta per Cynthia Paston.» «Oh, perbacco! E quale delle due sarebbe? Quella con i dentoni o quella con il nasone?» «Quella con i dentoni e una dote di trentamila sterline.» «E lei vi ha accettato?» «Eccome. Io non sarò granché, ma il titolo è una bella attrattiva. I Paston gradiscono l'idea di avere una futura viscontessa in famiglia.» Barraclough guardò l'espressione che si era dipinta sulla faccia di Lord Trenton e scoppiò a ridere. «E ovvio che siete il più felice dei mortali! Le mie congratulazioni!» «Ridete pure, Ned! Non sapete quanto siete fortunato. Nessuno fa pressione su di voi perché vi sposiate. Nessuno vi ricorda giorno dopo giorno che siete figlio unico e che spetta a voi tramandare il dannato titolo. Non ho due fratelli maggiori, io!» «Purtroppo me ne resta solo uno, Jack. Il primogenito è mancato all'inizio dell'anno. Insieme a sua moglie. Credevo lo sapeste?» «Non ci pensavo più. Scusate, Ned!» «Non importa. Antigua è tanto lontana. Perché avreste dovuto ricordarlo?» «Sono desolato lo stesso. Un incidente in carrozza, vero? L'altro vostro fratello si trova ancora nelle Indie Occidentali? «Non più. Lui e Julia sono in viaggio per Londra. Dovrebbero arrivare da un giorno all'altro.» «Si fermeranno a lungo?» «Sino all'estate prossima. Hanno le mie due nipoti con loro, le figlie di mio fratello deceduto. Lisette, la maggiore, farà il suo debutto in primavera. È deliziosa, per cui non dubito che avrà successo. Ma non aspetto con impazienza il loro arrivo. Sono affezionato a mio fratello. E Lisette e Pip sono amabilissime. Ma Julia, la moglie di Henry... Credetemi, Jack, è il migliore argomento a favore del celibato!» «Vecchio mio, quale mancanza di tatto!» «Perché? Che cosa ho detto?» «Siete stato poco caritatevole nei confronti di un uomo che ha appena infilato la testa nel cappio.» «Se vi sembra una tale condanna, perché l'avete fatto?» «Ve l'ho detto! Noblesse oblige. Non guardatemi così, non avete idea di cosa voglia dire avere la famiglia che vi sta addosso perché facciate il vostro dovere, generiate un erede, e tutto il resto. Alla fine ho ceduto. È una cosa sufficiente a spingere un uomo a bere.» «Vi offro un bicchierino allora» rise Barraclough. «Gli avvocati aspetteranno.» Lord Trenton incontrò alcuni amici da White's e dopo un po' riuscì ad annegare i dispiaceri in modo tanto efficace che Barraclough si sentì di lasciarlo. Tornò a incamminarsi verso la sua casa di North Audley Street. La brezza del pomeriggio era piacevolmente fresca e mentre passeggiava riflette' su quanto fosse fortunato. Era libero, ricco e, a trent'anni, ancora relativamente giovane. Aveva un'amante che rappresentava tutto ciò che un uomo potesse desiderare: era bella, appassionata e molto disponibile. E, a differenza di una moglie, non poteva vantare alcun diritto su di lui. Era libero di andare e venire a suo piacimento e, quando fosse stato stanco di lei, Louise si sarebbe trovata un altro senza alcuno sforzo da parte sua. Sì, la sua vita era particolarmente soddisfacente. Al contrario del povero Trenton, lui non subiva pressioni perché si sistemasse. Sarebbe rimasto celibe finché lo avesse desiderato. L'unica ombra all'orizzonte era l'imminente arrivo di sua cognata. Si rabbuio'. Lui e Julia si detestavano cordialmente. Quando, con grande dispiacere di lei, lui aveva ereditato la fortuna di suo zio, Julia non aveva tenuto segreta la propria opinione sul fatto che avrebbe fatto meglio a restare nelle Indie Occidentali invece di viaggiare per il mondo come aveva fatto. La sua successiva decisione di vivere in Inghilterra era stata un'altra fonte di discussione. Ma Edward sospettava che ciò che la irritava in realtà fosse il fatto che, a differenza del suo povero fratello Henry, lui non le dava la minima retta.
   
 
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