20 anni
Summer è una ragazza testarda ma quando si scoraggia, il suo corpo irrequieto e la sua espressione corrucciata sono i segnali evidenti che qualcosa non va.
Quando il suo piede si muove a scatti e sbatte contro le gambe della sedia tradendo nervosismo, Julian decide di agire. Si avvicina alla ragazza e le toglie i libri dalle braccia.
"Vuoi parlarne con il tuo papà?"
Summer si stringe nelle spalle, l'unico suono appena percepibile è il suo fiato che si raccoglie nei polmoni e la fatica di quel respiro per diventare voce.
Chi ti conosce veramente, però, sa esattamente dove sei anche quando rimani in silenzio.
" Va bene allora parlerò io. La vita è fatta di saliscendi tesoro e, per questo motivo, può capitare a tutti di cadere!"
"Oh per favore papà non cercare di rincuorarmi con qualche proverbio come cadi sette volte, rialzati otto . I proverbi sono come quelle coperte né lunghe, né corte che ciascuno tira dalla parte che più gli aggrada!"
La ventenne, che non ha passato un esame all'università, si sente colpevole di qualcosa di indefinito e, sebbene si sia appena scagliata contro suo padre, è grata all'ostinatezza dell'uomo che non demorde mai.
"Non vederla come un fallimento ma come un'esperienza, al massimo un piccolo intoppo. Trasforma la bocciatura in un'opportunità, mio piccolo genio!"
Incoraggiata da quelle parole, la giovane ritrova fiducia in sè stessa e torna la Summer di sempre. Getta le braccia al collo di Julian e se lo arruffiana stampandogli un bacio sulla guancia non sbarbata.
"Cosa ho fatto per meritarmi un papà così saggio?"