ATTENZIONE: SPOILER
episodio 15 stagione 4 – GLACIATOR 2.0
Non continuate la
lettura se non volete rovinarvi la sorpresa.
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Dichiarazione d’amore
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Capitolo unico
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Marinette era uscita nella terrazza di casa sua con quel foglio
bianco in mano con impressa una probabile dichiarazione d’amore da fare ad
Adrien.
Lo aveva
visto particolarmente triste e sconsolato mentre era seduto su quella panchina
al parco dietro casa sua.
E Marinette non avrebbe dimenticato quegli occhi rossi per le
lacrime che aveva appena versato, ma le aveva detto che andava tutto bene, e a
lei non restò altro che vedere la sua schiena mentre si allontanava e saliva in
macchina.
Lo avrebbe
abbracciato e dichiarato il suo amore se solo non avesse sbagliato pacco
regalo.
Come aveva
potuto confondere la gabbia del criceto con quello del vaso di terracotta?
Stupida…stupida Marinette…aveva il potere di rovinare sempre tutto.
La corvina
guardò quel foglietto e mentre recitava quelle parole, non poteva non ripensare
a Chat Noir e alla tristezza nei suoi occhi quando lei le aveva urlato che non
lo avrebbe mai amato e che non sarebbero mai stati una coppia.
Marinette sentiva lo stomaco in subbuglio e le viscere contorcersi,
e se anche Adrien le avesse risposto nello stesso modo magari usando le sue
stesse parole, quali sensazioni avrebbe provato?
Le sue mani
iniziarono a tremare, proprio come la sua voce mente pronunciava “Caro
Adrien…”.
“Che c’è Marinette?” Chiese Tikki uscendo
dalla sua borsetta.
“Sono stata
troppo dura con lui.” Sospirò poggiando la schiena addosso la ringhiera.
“Mmm…forse sì” Ammise lo spiritello rosso.
Marinette si portò le mani dentro i capelli “Non ne combino una
di giusta.”
“Puoi sempre
chiedergli scusa la prossima volta che vi vedete, capirà…”
“Non lo so, Tikki…non so se basterà…l’ho
visto molto deluso e questo mi ha fatto male…esattamente come mi ha fatto male
vedere Adrien ridotto in quello stato. Non riesco a smettere di pensare a che
cosa possa essergli successo per ridurlo in quella maniera.”
“Chissà…”
Rispose sorniona la kwami tenendo la bocca cucita su
una probabile ipotesi che si sarebbe ritenuta anche vera.
Marinette si alzò di scatto convinta e determinata sulla sua
missione, ovvero confessare ad Adrien i suoi sentimenti e togliersi dalla testa
il gattone per qualche istante, a lui ci avrebbe pensato in un secondo momento.
Riprese in
mano quel foglietto ormai stropicciato e quando fece per rileggere quanto
scritto qualche attimo prima, la sua attenzione fu distolta dalla sua seconda
missione.Chat Noir sul tetto adiacente aveva tutta l’intenzione di distruggere
il cartellone che li ritraeva, visto che aveva appena richiamato a sé il suo
potere speciale.
Gli occhi e
la bocca di Marinette si spalancarono dallo stupore e
le farfalle che aveva nello stomaco iniziarono ad agitarsi, ecco l’occasione
per rimediare alla sua sfuriata, ma doveva sbrigarsi, nonostante la super
eroina desiderasse con tutta sé stessa far sparire quel cartellone
pubblicitario, la sua distruzione, per mano del suo compagno, non era la soluzione
più consona, e probabilmente avrebbe guardato quel vuoto con una voragine nel
petto.
“Tikki, trasformami.”
*
Lady Bug
saltò velocemente da un tetto all’altro fino a raggiungere il suo compagno.
Allungò lo
yo-yo bloccando la sua mano prima che potesse distruggere quell’immagine.
“Non farlo!”
Gli intimò con aria affranta, abbattere quel cartellone avrebbe significato per
lei la fine della loro amicizia.
“Perché?”
Rispose in tono duro puntando su di lei lo sguardo verde gelandola all’istante.
Lady Bug
chiuse gli occhi e per un istante rivide la sua stessa espressione in Chat
Blanc.
D’istinto
arretrò lasciandogli andare il polso.
Andò poi a
rannicchiarsi vicino ad un comignolo.
“Milady!”
Mormorò in un sussurro Chat Noir avvicinandosi per poi abbassarsi al suo
livello.
“Non
toccarmi!” Glielo aveva detto non perché sulla sua mano destra era ancora
attivo il cataclisma, ma per l’emozione negativa che le aveva scombussolato
nuovamente lo stomaco, Lady Bug credette di vomitare da un momento all’altro.
“Scusami…non
ti muovere, vado a dare da mangiare a Plagg e poi
torno.” Chat Noir andò a de trasformarsi proprio dietro il cartellone.
“Tu vuoi
farmi morire giovanotto!” Berciò acido il piccolo dio della distruzione
prendendosi senza tanti complimenti il pezzo di Camembert che Adrien gli stava
porgendo.
“Oh! Quanto
la fai lunga…sbrigati a ricaricarti…temo che milady abbia bisogno di me.”
Sospirò.
*
“Eccomi!”
Disse entusiasta il gattone andando a sedersi accanto a lei sfiorandole la
punta delle dita che lei arretrò d’istinto chiudendo la mano a pugno.
“Milady…”
Sussurrò rimanendo basito.
Lady Bug si
era rannicchiata ed aveva portato la testa dentro le ginocchia nascondendola.
“Scusa, chaton” Deglutì asciugandosi le lacrime che stava
versando con la mano guantata. “…per tutto!”
“Non devi
scusarti…sono io che devo farlo per il mio comportamento insistente…tu
giustamente ami un altro ragazzo…”
“Non è per
quello, credimi…” Lo interruppe.
“E allora
che cosa c’è?” Chiese in tono calmo.
Lady Bug si
morse un labbro e fece un bel respiro profondo.
“Chat
Noir…io…” Iniziò solo a dire perché le parole le morirono in gola senza darle
la possibilità di continuare, proprio come le succedeva quando era accanto ad
Adrien e tentava di dire qualcosa di sensato senza incespicare nelle sue stesse
parole.
“…non volevo
dirti quello che ti ho detto perché per dirti quello che ti ho detto significa
che lo penso, ma io non penso affatto quello che ti ho detto, quindi sono
venuta qui per dirti…chiederti scusa…ecco,
si scusa.” Balbettò cose senza senso, ma lui invece capì benissimo il senso
delle sue parole.
Chat Noir
sorrise pensando a quanto fosse simile alla sua amica Marinette
in quel momento e un brivido con una strana sensazione gli percorse la schiena.
“E’ stata
colpa mia…”
Lady Bug lo
guardò con occhi languidi “…se solo non fossi così insistente, tu non saresti
sbroccata…però…non posso non guardare quel cartellone e pensare che non ci sia più
speranza.”
“In quella
situazione eravamo senza memoria, chaton”
Precisò lei.
“Appunto…e
non ti chiedi mai che cosa possa essere successo quel giorno che abbiamo
combattuto contro Oblivio?”
“Ogni santo
giorno!” Rispose a denti stretti scandendo quelle parole indurendo i tratti del
volto, senza tanti fronzoli e senza tanto girarci intorno, perché si era
interrogata parecchie volte sulle cause scatenanti di quel bacio passionale
senza però trovare una spiegazione logica.
Lei non
ricordava più di essere innamorata di Adrien Agreste e magari nel voler
scoprire che cos’era successo attorno a loro si erano imbattuti nel Lady Blog e
per caso avevano sfogliato la galleria dei baci convincendosi che stavano
insieme.
“Davvero?”
Chiese Chat Noir con aria sorpresa mordendosi il labbro inferiore stando
attento a non ferirsi con i canini appuntiti.
Lady Bug
annuì con il capo “Però non ho mai capito perché.”
“Magari hai
scoperto che il ragazzo che ti piace sono io” Sogghignò ricevendo di risposta
una piccola pacca sulla spalla.
“Mmm…devo ricordarti che eravamo entrambi senza memoria?”
Chiese sorniona “…quindi mi sembra improbabile.”
“Hai
ragione, nemmeno io potevo ricordare del mio amore per te.”
Entrambi
sospirarono affranti non venendone a capo.
“In ogni
caso” Fu lei a parlare “…questo non mi dà diritto di trattarti male…forse perché ti invidio sai…”
“Perché
dovresti invidiarmi? Credimi, non lo dovresti proprio fare.”
“Ti invidio
perché sei un ragazzo che non ha paura di dire quello che pensa, che non teme
di rivelare i propri sentimenti sapendo già di ricevere una delusione…vorrei
essere proprio come te in questo momento.”
“Non hai
ancora detto al ragazzo che ti piace, che ti piace?”
Lady Bug
negò con il capo affondando di nuovo la testa dentro le ginocchia dalla
vergogna.
“Non ci
riesco…mi agito quando gli sono accanto e parlo a sproposito, credo mi odi.”
“Impossibile
odiarti…e se lo fa…è un’idiota!”
“Ho scritto
una dichiarazione d’amore per lui…” Chat Noir ebbe un colpo al cuore quando udì
quelle parole, ma cercò di mantenere un certo rigore e di non far trasparire
nessuna emozione, pensò che la felicità di Lady Bug era l’unica cosa che voleva
in quel momento. “…ho provato ad esercitarmi, ma non
ci sono riuscita, è difficile senza una persona con cui parlare.”
“Posso
aiutarti io, se vuoi faccio finta di essere lui.”
Lady Bug
sorrise “Non ti chiederei mai questo.” Mormorò in evidente imbarazzo e anche
perché Kagami le aveva espressamente sconsigliato,
che era meglio che la persona con cui ci avrebbe provato non doveva avere
sentimenti per lei.
“Lo so,
infatti te lo sto chiedendo io…dai…” Le porse la mano per alzarsi e deglutì
quando i suoi occhi verdi si persero nel blu profondo dei suoi occhi.
Sapeva che
quelle parole non sarebbero mai e poi mai state dirette a lui, ma quello che
Chat Noir poteva essere per lei in quel momento era un buon amico, e gli amici
si aiutano nel momento del bisogno.
“Non ho il
foglietto con me.”
“Lasciati
guidare dal tuo cuore.” Le disse in tono calmo prendendole entrambe le mani e
quel contatto aveva generato una piccola scossa che aveva colpito entrambi.
“Ok, ci
provo…” Deglutì guardandosi la punta delle scarpe, per poi volgere infine lo
sguardo dentro i suoi occhi.
Lady Bug non
si era mai accorta che assomigliassero così tanto a quelli di Adrien.
Avvampò e il
suo cuore accelerò i battiti, le mani le tramarono e se non avesse avuto i
guanti sicuramente avrebbero sudato.
Buttò fuori
un po' d’aria dalla bocca ed iniziò il suo monologo guardando Chat Noir negli
occhi con estrema convinzione e dolcezza, tanto che quest’ultimo pensò stesse
parlando proprio di lui, perché la situazione che aveva descritto era la stessa
in cui si erano ritrovati all’inizio.
Coincidenza…solo coincidenza.
“È
bellissima, e sono sicuro che il ragazzo a cui è indirizzata sarà proprio
contento di sentire queste parole.” Lo disse con una punta di amarezza, ma era
giusto così, la sua lady aveva tutto il diritto di amare un’altra persona e
sperava che questo sconosciuto potesse renderla felice.
“Grazie, ma
sono convinta che non riuscirò a spiaccicare una parola.” Sbuffò nuovamente.
“Ehi! E che
fine ha fatto la tua determinazione?” Chat Noir le alzò il viso con due dita.
“Vedi? Non
mi conosci affatto.”
“Ti conosco
meglio di quanto tu creda e sono sicuro che ce la farai. E non posso
nasconderti il fatto di essere io ora l’invidioso.”
Lady Bug gli
sorrise e gli accarezzò amorevolmente una guancia.
“Sei il
partner migliore del mondo Chat Noir, un ragazzo d’oro, sensibile e generoso, e
ti chiedo scusa se a volte esagero con te, non mi rendo davvero conto che le
mie parole e i miei gesti ti possano ferire, per questo tu devi sapere la
verità.”
“Di quale
verità parli?”
Lady Bug gli
diede le spalle ripensando se fosse giusto o no raccontargli del suo viaggio
nel futuro e della realtà alternativa a cui era stata costretta a vivere per
rimediare al suo errore.
“In passato
ho commesso un errore che sono riuscita a sistemare per evitare che tu venissi akumizzato e distruggere il nostro mondo.”
“IO?? Akumizzato??? Perché???” Una doccia fredda in quel caldo
pomeriggio primaverile. “Parla…dì qualcosa!!” Il tono della sua voce era
preoccupato e il pelo gli si era rizzato. “Te ne prego!” Continuò lui in preda
all’agitazione.
“A CAUSA DEL
NOSTRO AMORE!!!” Gli urlò piangendo poi.
Chat Noir
rimase paralizzato come se un fulmine lo avesse appena attraversato e inibito
qualsiasi tipo di movimento e libertà di parola.
“C-cosa?”
Riuscì solo a dire mentre il labbro inferiore continuava a tremare
convulsivamente lasciandolo del tutto spiazzato dopo quella rivelazione.
Lady Bug
strinse i pugni, non aveva il coraggio di guardarlo, non dopo avergli
confessato quella cosa che si era ripromessa di non dirgli mai per non farlo
preoccupare.
Lei avrebbe
portato quella croce, o meglio, era convinta di riuscirci, perché lei doveva
essere forte per entrambi, ma non riusciva più a conviverci.
“Lady Bug,
devi dirmi che cosa è successo…che cosa significa che il nostro amore ha
causato la distruzione di un intero mondo?” Chiese Chat Noir dopo aver
riacquistato un minimo di lucidità e convinto di andare fino in fondo a quella
faccenda.
“I-io non lo
so…so solo che sono stata catapultata in questo futuro senza tante
spiegazioni…non so che cosa sia successo…quello però di cui sono sicura è che
tu hai scoperto la mia identità segreta e hai detto che è stato il nostro amore
a causare tutto…” Lady Bug strinse il pugno ancora più forte mentre lacrime
calde e grosse sgorgavano dai suoi bellissimi occhi e Chat Noir capì.
Capì perché
continuava ad allontanarlo, perché continuava a respingerlo, perché continuava
a trattarlo così.
Credeva che
comportandosi in quella maniere avrebbe aggirato il problema, ma ora che gli
aveva confessato questo, Chat Noir era più determinato che mai ad andare in
fondo alla questione, doveva assolutamente capire perché un sentimento bello come
l’amore, in un altro mondo avesse causato morte e desolazione, ma non era
quello il momento.
Vedeva la
sua lady stare troppo male e la ferita era ancora aperta e sanguinante, per
quanto sia, Chat Noir aveva piena fiducia in lei e sapeva che prima o poi ne
avrebbero riparlato.
“Tu hai
scoperto la mia?”
“N-non lo
so…la me di quel mondo…l’hai…l’hai…UCCISA!”
Chat Noir si
portò una mano alla bocca per lo stupore. “Ma…ma…io non…non potrei…non potrei
mai…farti del male!”
“Tu forse
no, ma Chat Blanc sì…non dimenticherò mai quegli occhi glaciali e terrificanti
che mi fissavano…se ci ripenso mi vengono ancora i
brividi.” Si chiuse in un abbraccio tremando e Chat Noir non perse tempo a
gettarle le sua di braccia attorno al corpo.
“Ora capisco
perché non me ne hai mai parlato e perché ti davano noia le mie attenzioni.”
“Non volevo
parlartene per non farti preoccupare inutilmente…è acqua passata ormai, farò in
modo che non accada mai.”
“E io ti
aiuterò…ma ti prego, non nascondermi più le cose, ok?”
“Ti voglio
bene, Chaton…e non voglio perderti, non so
cosa farei senza di te.” Lady Bug e Chat Noir continuavano a rimanere
abbracciati, in quel momento avevano bisogno l’uno dell’altro più che mai.
“Nemmeno io
voglio perderti, Milady.” Le sussurrò all’orecchio accarezzandole i
capelli corvini, così simili a quelli di Marinette.
Lady Bug si
sciolse dall’abbraccio e asciugò velocemente gli occhi tirando su con il naso,
per quanto fosse aveva sempre una missione da compiere, e prima o poi avrebbe
confessato ad Adrien il suo amore per lui, anche se doveva ammettere che
l’abbraccio di Chat Noir non le era stato del tutto indifferente, ma doveva
limitare il più possibile quelle manifestazioni d’affetto prima che fosse troppo
tardi.
Se come
aveva detto Chat Blanc, la distruzione del mondo era stato a causa del loro
amore, allora lei non doveva in alcun modo innamorarsi di lui.
“Ma è meglio
che vada” Lo disse con una punta di amarezza mentre la guardava un’ultima volta
per quella giornata e puntava il bastone per allungarlo e saltare nel tetto
vicino “…ah! In bocca al lupo per la tua dichiarazione d’amore” Ammiccò.
“Grazie,
Chat Noir!” Gli sorrise malinconica.
Lady Bug
infine diede un ultimo sguardo alla foto impressa su quel cartellone
pubblicitario e una strana sensazione nelle viscere si fece strada in lei.
“Che mi sta
succedendo?” Il cuore mancò un battito e aveva una voglia matta di corrergli
incontro e di baciarlo, ma la coccinella pensò fosse solo frutto della sua immaginazione
e che fosse stata l’influenza di quell’immagine così romantica a metterla in
soggezione.
Lady Bug
sorrise mentre lanciava lo yo-yo per tornarsene a casa.
*
FINE
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Angolo dell’autrice: Ciao a tutti! Oggi inauguro una nuova raccolta, in teoria doveva essere
solo una one-shot, ma ripensandoci ho deciso di
cimentarmi in questa nuova avventura, avvisandovi già che gli aggiornamenti non
avranno una loro cadenza precisa, ma quando capiterà, e quando soprattutto ne
avrò ispirazione.
Saranno racconti, come dice il
titolo sopra un tetto, e quindi le coppie del quadrilatero coinvolte saranno
principalmente LadyNoir e MariChat.
Spero vi sia piaciuta e se fosse
così, ma anche il contrario, lasciatemi una vostra impressione in merito.
Alla prossima, Erika