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Autore: Wicked Ladies    26/10/2021    1 recensioni
Lena è una principessa in incognito che si trova in Iraq per impegni internazionali.
Kara è un brusco CEO dell'agenzia di sicurezza della zia Astra. Anche lei si trova in Iraq per affari.
Si incontreranno... ma sapranno andare oltre una partenza con il piede sbagliato?
Supercorp; GeneralDanvers
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri, Slash, FemSlash | Personaggi: Alex Danvers, Altri, Astra In-Ze, Kara Danvers, Lena Luthor
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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­6
 
Kara stava facendo colazione con Alex, era un sabato mattina, dove entrambe non lavoravano, quando qualcuno bussò alla porta dell’appartamento “Aspettavi qualcuno?” Chiese Kara andando verso la porta.
Alex scosse la testa curiosa. Indicò con il mento il mobile vicino alla porta dove tenevano una pistola, per le emergenze particolari.
Kara scosse la testa, come a dire ma chi vuoi che sia. Guardò allo spioncino e si poggiò alla porta. Si voltò verso Alex “È qui!”
"Chi?"
“Lena”
"Oh bhe ti direi di aprire visto che probabilmente ti ha sentito" sorrise.
"Confermo" disse Sam che aveva accompagnato la cugina.
Kara arrossì e aprì la porta goffamente “Ciao!”
"Ciao " sorrise Lena un po’ impacciata "Sai passavamo di qua"
Sam sbuffò.
“Ciao”
Alex che si era avvicinata guardò Kara “Scusatela non ha ancora preso il suo caffè stamattina. Prego entrate” disse facendo loro spazio.
"Grazie" disse Sam allegra "Lei invece ne ha presi troppi" trascinò la cugina che era ancora imbambolata.
“Ragazze riprendetevi su” Alex diete una botta sulle spalle a Kara.
“Ahia”
Lena si riprese e guardò la rossa "Il dottor Danvers vero? Lei dirigeva la tendopoli di Kerman"
“Dottoressa” sorrise “Si sono io, adesso coordino solo le operazioni. Cosa vi porta qui a New York?”
Sam sbuffò "In realtà dovremmo essere a Washington" Lena le diede una gomitata.
La corvina si schiarì la gola "Si, beh dovremmo esserci lunedì, perciò abbiamo pensato di passare e dire ciao?" guardò Kara.
Sam si passò una mano sulla faccia e guardò Alex come a dire - Vedi quanto è idiota? -
“Pancakes?” Kara era istupidita, era così felice che fosse lì che fluttuava mentalemente.
"Non vorremmo distu..." iniziò Lena. "Si, grazie" finì Sam "Devi mettere qualcosa nello stomaco, non puoi andare avanti solo a caffè"
“Nessun disturbo vero Alex?” Sorrise Kara guardando le tre donne “Dai accomodatevi”
Lena si sedette in modo composto su una sedia vuota, mentre Sam si sedeva sulla sedia vicina ad Alex. Approfittando della distrazione della cugina e della bionda si voltò verso il medico "Allora com'è stata la tua idiota? Perché la mia era inconsolabile, anche se non lo ammetterà mai"
“Anche tu la chiami così?” Alex sorrise mestamente “La regina del dramma la chiamo io”
 
“Si bravissima, una forma perfetta” disse Kara alle spalle di Lena davanti al fornello.
 
"Anche la tua è drammatica" si passò una mano sulla faccia "Dee, povere noi"
 
Lena arrossì leggermente e si appoggiò all'indietro contro l'altra, le dette un bacio sulla guancia "Come va?"
“Sono sorpresa di averti qui, nella mia cucina” sorrise arrossendo al bacio.
 
“Direi che quando sono assieme sono dolci e coccolose. Senti perché non ce ne andiamo? Le lasciamo a tubare! Ti offro la colazione.
 
"Oh.. io.. beh mi mancavi" le sorrise.
 
"Ti prego si, non voglio stare qui a reggere il moccolo. Ora capisco cosa provasse mia sorella quando uscivo con mia moglie" rise.
“Sei sposata” sorrise Alex “Nessuno reggerà il moccolo” uscirono senza farsi sentire.
 
“Mi mancavi anche tu Lena” sorrise sul suo collo.
"Si, felicemente da quattro anni. E tu?"
Lena arrossì "Karà mi fai il solletico" ridacchiò.
“E il tuo profumo che mi inebria” strinse lievemente i suoi fianchi “Sai di buono”
 
“Uhm… “ non c’era del male a dire forse ad una perfetta sconosciuta che stava uscendo con la zia della ragazza di sua cugina?? “Sto vendendo una persona”
"Oho interessanteee... Scusa scusa. Non dovrei farmi gli affari tuoi. Sai è un’abitudine dell'essere l'assistente di Lena. Devo sapere tutto di tutti quelli che la circondano" le sorrise.
“Non fa nulla, si vede che le vuoi bene” sorrise “Beh è un po’ complicato...ma beh...spero che vada in porto la cosa” sorrise arrivando al bar preferito. E chiese al cameriere se si potessero accomodare all’esterno, c’era un bel sole gradevole “Tua moglie ha un nome?” Chiese Alex.
"Bhe sarebbe strano se non lo avesse no?" rise "E’ Lucille, ma guai a chiamarla così. Perciò è Lucy" sorrise in modo luminoso pensando a lei "Come mai è complicato? Se vuoi posso darti una mano. Ti assicuro non è facile per un membro della famiglia reale sposare un militare con solo intelligenza, me ne titoli ne soldi."
“Lucy bel nome” sorrise “Complicato perché è la zia della mia migliore amica, la donna che era al ricevimento dell’ONU” la guardò “Tua moglie è un militare?”
"Vuoi dire Astra Inze?" alzò le sopracciglia "Sì, mia moglie è attualmente a capo della sicurezza di Lena" sorrise "Quindi è anche il mio capo, lasciatelo dire è tremenda. Ma non è lei che comanda a casa" ridacchiò.
“Si Astra” sorrise pensando a cosa potesse star facendo in quel momento. “Oh deve essere dura” ridacchiò alle ultime parole “Voglio ben crederlo”
"Non tanto almeno posso vederla tutti i giorni" sorrise "Astra eh? è una donna molto bella. Qual è il problema? A Kara o alla tua famiglia non sta bene?"
“Una cosa piacevole” sorrise “Si lo è, e che, mia madre non lo sa ancora, e Astra un po’ la teme. A Kara va più che bene, anche se per tanto tempo non mi sono avvicinata ad Astra, perché non volevo ferire la mia migliore amica” ammise “Lei adesso sembra felice...”
"Se Astra Inze teme qualcuno... mi chiedo che tipo sia tua madre" sorrise "Non ti dirò che l'importante è seguire il cuore, ma ti dirò che è importante che tu entri ad occhi aperti nella relazione, avendo almeno un’idea di cosa può succedere" sospirò "Ti assicuro parlo per esperienza"
“Diciamo che mia madre è capace di intimidire chiunque” sospirò “Agli occhi di Kara, siamo una coppia sposata. Perché ci preoccupiamo di lei in sintonia...e cose così. Ma ci abbiamo messo anni a darci il primo bacio” disse nascondendosi per un attimo dietro il menu.
"Oh bhe immagino. La differenza di età, il fatto che fosse la zia di Kara. Il fatto che fosse assolutamente di successo e sexy come il fuoco" sorrise.
“Ehi potrei essere gelosa di questi commenti” ridacchiò “Lei è il mio sogno proibito”
"Immagino che non sia più così proibito eh?"
“Siamo uscite una sola volta” ammise ordinando al cameriere.
"Oooh ora sono curiosa di sapere cosa può organizzare una dei CEO più ricchi del mondo come primo appuntamento"
Alex rise “Mi ha portato all’apertura di gala di un museo” spiegò.
"Un museo qualsiasi?"
“Scienze naturali, spaziali e compagnia bella”
"E magari l'ha fatto aprire lei?" ridacchiò "E magari è anche uno dei tuoi argomenti preferiti eh?"
 “L’ha finanziato” sorrise “Beh si mi piaceva molto, poi ho deciso di dare il medico”
"Che romanticona" sospirò "Fossero tutte così romantiche"
“Sono rimasta sorpresa anche io” sorrise “Tu e Lucy come vi siete conosciute?”
"Oh. Il ballo delle debuttanti era un giovane cadetto dell'accademia. Qualche anno più grande di me. Ma era così spiritosa e intelligente che mi piacque subito. Immaginati una giovane, credo che l’equivalente occidentale di Lady, insomma ero una giovane aristocratica, e ballai tutta la sera con lei, poi ..." sospirò.
“Poi?” Alex chiese incuriosita, le piacevano le storie d’amore.
"Poi... iniziammo a vederci... mio padre lo scoprì e mi dette una scelta o lei o il mio titolo, il mio intero mondo... Andai da Lena, non c'era nulla che potesse fare. Così ne parlai con Lucy, ovviamente voleva che rinunciassi a lei, ma non potevo. Successero varie cose. Alla fine, rinunciai al mio titolo e divenni l'assistente di Lena. Cinque anni dopo sposai il mio ufficiale" sorrise "A mio padre è quasi venuto un colpo. Si scopre che il titolo tornerà di nuovo a me quando morirà, perché mia sorella ora è un World killer"
“Oh wow, la ami davvero tanto!” La guardò sognante “Tua sorella cosa sarebbe?” Chiese incuriosita.
"Una World killer. Sono i nostri guerrieri più letali. Proteggono la famiglia reale. Niente può batterli. Sarebbero come i vostri Navy Seals ma molto più letali"
“Caspiterina” la guardò “Beh un bene che Lena la abbia come guardia del corpo”
"Dopo tutto è la futura regina. Molti la vogliono viva, altri, morta"
 “Non dirlo a Kara per favore” ammise, conoscendola avrebbe dato di matto a quella frase.
"Oh no no. Non ho idea di cosa possa combinare quella bionda" rise "Comunque ora capisci perché ti ho detto di entrare nella tua relazione ad occhi aperti?"
“Credi che Lena non lo stia facendo con Kara?”
"Non ho la minima idea di quello che stiano facendo quelle due. È come cercare si aprire un Caveau con uno stuzzicadenti. Tu sai qualcosa di più?"
“Cosa? No, so solo che Kara è molto timorosa, nonostante credo abbia, forse professato a Lena ciò che prova per lei”
"Oh... se aspetta che Lena lo dica. Quella donna non dirà mai che la ama, le dirà che è un idiota, le sorriderà, ma prima che le dica di amarla, credo ci vorrà un attentato alla sua vita" rise.
“Beh c’era da aspettarmelo, non diremo neanche questo a Kara. Io le trovo molto carine assieme, ma credo che sia complicato più per loro che per me” la guardò “Ti dispiace se mando un messaggio?”
"No tranquilla" sorrise.
*Domani io e te, appuntamento serale, organizzo io* scrisse Alex ad Astra.
Poco dopo arrivò la risposta *Va bene, dottoressa. Come devo vestirmi? *
*Casual per una volta tanto, non farà cascare il mondo*
*Ok. Aspetterò con impazienza*
“Ecco qui la nostra colazione” Alex sorrise riponendo il cellulare “Bon appetit”
"Anche a te " sorrise.
 
 
"Shh Kara. Non davanti a loro"
“Tesoro sono uscite” sorrise accarezzandole ancora i fianchi.
"Bene" si girò, si aggrappò alla maglietta e la tirò giù in un bacio aggressivo.
Kara rimase sorpresa all’inizio poi rispose a quel bacio “Wo Lena” la tenne dai fianchi.
“Volevo salutarti in modo corretto" sorrise.
“Oh grazie” sorrise mentre spegneva il fornello.
Sorrise e le accarezzò le braccia "Tutto ok?"
“Si direi di sì” si godette quelle carezze così spontanee “Tu stai bene?”
“Ora sto meglio" sorrise accoccolandosi contro il petto dell’altra.
Kara sorrise e la strinse a sé “Sai che probabilmente quelle due ci stanno prendendo in giro” le baciò la fronte. Era un momento così tranquillo.
"Si probabilmente. Ma non mi interessa" sospirò, sembrava come se tutta la tensione e le preoccupazioni avessero lasciato il suo corpo.
“Sei bellissima come sempre”
"Non sono nemmeno arrivata e già cerchi di farmi arrossire?" Alzò il viso verso l’altra.
“Beh non posso farteli a distanza perché non ti vedrei arrossire” le accarezzò il mento “Mi sei mancata” era strano come si sentiva.
La guardò negli occhi "Anche tu. Cosa c'è?"
“Non pensavo ti avrei vista così presto” le diede un bacio morbido.
"Nemmeno io ma... ho smosso alcune cose" sorrise "A cosa serve avere i jet più veloci di tutta la terra senza che io possa vederti?"
“Lena, grazie di essere qui” Kara non sapeva come spiegare quello che provava, sapeva cosa provava, ma non sapeva come sarebbe andata la relazione tra loro. Voleva evitare di fare l’errore fatto con Caitlin, di preoccuparsi talmente tanto da diventare morbosa.
"Hazine (tesoro)" scivolò nella sua lingua madre mentre le spostava i capelli dal viso. "Cosa c'è?"
“Nulla” sorrise poggiando nuovamente le labbra sulle sue.
"Bel modo per distrarmi" sorrise. Assaporò quelle labbra, mentre le sue mani andavano dietro il collo dell’altra. Avevano parlato molto in quel mese e mezzo di distanza, ma avere Kara tra le mani era un’altra cosa.
“Beh è troppo tempo che non ti bacio, vuoi darmi torto?”
Lena sbuffò e sorrise "No se continui a dimostrarmi il punto"
“Il punto? Quale punto?” La osservò.
Sorrise in modo affettuoso "Di baciarmi, idiota"
“Ehi” le accarezzò le spalle dolcemente e la baciò teneramente.
Lena era felice anche così, in piedi in una piccola cucina a baciare questa donna per il resto dei suoi giorni.
Kara sentì la lingua di Lena picchiettare sui suoi denti e sorrise schiudendo le labbra.
La lingua di Lena iniziò a giocare con quella dell’altra. Mentre tentava di portarla più alla sua altezza, maledetta lei che si era tolta i tacchi per stare in cucina.
Kara la sollevò dal sedere appena.
Lena si sentì sollevata e appoggiata sull’isola. Sorrise e morse il labbro dell’altra.
“Mordi?” Sorrise staccandosi.
"Come se non lo sapessi" disse con voce bassa.
“Camera da letto o divano?” Sussurrò il duello sue labbra.
"Dove vuoi... dopo tutto sei tu la padrona di casa..."
“Anche qui?” Le morse il collo.
"Karâ. Parli troppo"
“Si non pensavo”
Uno sbuffò frustrato uscì dal petto di Lena. Prese il volto dell’altra e lo portò davanti al suo "Ora tu usi quella bocca e mi scopi su qualsiasi superficie di questa casa. Perché per le dee mi sei mancata, i tuoi muscoli e il tuo calore. Poi io ricambierò il favore e tu mi scoperai di nuovo. Finché non saremo stanche e distrutte sverremo dal sonno sul tuo letto. Capito?" La voce e gli occhi erano quelli di un ordine severo di un condottiero
“Oh principessa non sai in che guai ti stai cacciando” liberò il piano dell’isola e la stese su.
"Spero grossi, miss Zor-el" sogghignò.
“Oh non hai idea” si mise su e sollevò la sua gonna.
 
 
 
Sam si era divertita molto a conversare con Alex. Le piaceva molto come persona, si erano anche scambiate i numeri personali per tenere d’occhio le due idiote quando si sarebbero separate di nuovo.
Ora la stava seguendo per recuperare la cugina e portarla in albergo almeno per darsi una rinfrescata.
“Dove sono andate?” Alex entrò nell’appartamento.
Sam entrò con lei guardandosi intorno. Finché non notò un reggiseno che pendeva dal bracciolo del divano "Cred.." ma qualunque cosa stesse per dire venne interrotta. “Oh Lena..”
Alex sbiancò.
Sam prese la rossa per la manica e la trascinò fuori dall’appartamento sbattendo la porta.
"Io... credo sia meglio chiamarle la prossima volta"
Alex si sentì trascinare e scoppiò a ridere.
Sam sorrise, Reign avrebbe adorato sentirlo.
 
-
 
Astra si infilò il suo maglione nero di lana preferito, non aveva idea di dove Alex l’avrebbe portata. Erano uscite qualche altra volta, ma aveva sempre avuto lei l’iniziativa. La cosa la intrigava, ma dopo tutto, tutto in Alex la intrigava. Si mise i suoi jeans stretti e guardò sconsolata che avrebbe dovuto portare la borsa. Poi ci ripensò e mise tutto nelle tasche del cappotto.
Alex arrivò sotto l’appartamento di Astra e attese che l’altra scendesse.
Astra salutò il portiere del palazzo e vide che Alex l’aspettava appoggiata alla sua moto. Controllo che non stesse sbavando poi le si avvicinò "Hey straniera" sorrise.
“Generale” sorrise tenendo le mani sui fianchi “Pronta?”
- Rao - gemette internamente "Certo anche se manca una cosa sai?"
“Uhm” Alex la attirò a sé tirandola dal cappotto e si avvicinò a darle un lungo bacio.
Astra sorrise "Ora va meglio Brave One" e le rimise a posto il ciuffo.
"Sono curiosa di vedere dove mi porti"
Alex le passò il casco “Sorpresa”
"Bene" si mise il casco e aspettò che l’altra salisse.  Sorrise e lentamente portò le braccia a circondarla "Volevi una scusa per dirmi di tenerti stretta?"
“Uhm non sembri contrariata” sorrise Alex mettendo in moto.
"No" sorrise, mentre una mano si infilava tra la canotta e la giacca. La lasciò lì ferma mentre sentiva il calore del corpo dell’altra.
Alex sentì un brivido lungo la schiena.
Quando la moto si fermò Astra non riconobbe il posto. Aspettò che l’altra scendesse poi con calma si tolse il casco, scuotendo i capelli per ridargli forma.
-Oh signore che schianto- “Generale, questa è la prima volta che la vedo in tenuta casual, sta molto bene” le offrì la mano.
Astra la prese "Bhe mi fa piacere. Anche tu ti difendi bene" sorrise dandole una lunga occhiata e facendole l’occhiolino.
Alex la portò nell’edificio, era una pasticceria di alta classe “Oggi ti prendo per la gola generale”
"Proposta interessante" sogghignò.
“Vieni su” entrarono nell’edificio e Alex salutò il suo amico pasticcere.
Astra sorrideva soltanto, mentre si faceva guidare da Alex attraverso la pasticceria. La donna nel corso degli anni aveva sicuramente notato il suo debole per i dolci.
“Adesso vi farò vedere come realizziamo un qualcosa di buonissimo e fighissimo” ridacchiò il pasticcere guardandole.
Astra guardò piano Alex poi il pasticcere ed annuì sorridendo.
Alex guardò mentre l’amico realizzava quella ruota da Russian roulette.
Astra guardava affascinata, mentre vedeva la torta prendere forma. Strinse la mano di Alex ancora intrecciata alla sua.
“Piace?” sorrise guardandola.
"Molto" le diede un piccolo bacio sulla guancia sorridendo.
Dopo che lo ebbe realizzato tutto, tagliò una fetta e poi un altro “Prego potrete gustarla nella nostra saletta, il resto ve lo faccio confezionare”
Astra seguì Alex "Questo posto è fantastico"
“Sapevo ti sarebbe piaciuto” sorrise mentre andavano a sedersi ad un tavolino “Dai so che non aspetti altro di assaggiarlo”
Astra ne provò un pezzo e gemette per quanto fosse buono.
Alex ridacchiò guardandola “Aspetta ti sei sporcata” si porse e con un pollice le levò il cioccolato dalle labbra e poi lo portò alla sua bocca.
La osservò attentamente per poi chinarsi verso di lei a baciarla.
Alex sorrise nel bacio tenendole la mano.
"Mi piace molto di più così” sorrise.
“Astra” sorrise guardandola.
"Si brave one?" Sussurrò sulle labbra dell’altra.
“Vacci piano, la cioccolata è afrodisiaca”
"Mhm chissà cosa potrei combinati allora" rise e si allontanò sedendosi di nuovo composta.
-Quello che vuoi- disse tra sé mentre boccheggiava, poi si ricompose e prese a mangiare il suo dolce.
Astra le sorrise "E a te sta piacendo?"
“Si è delizioso” ammise, in quel momento bevve la sua figura, Dio quel jeans era un qualcosa su di lei.
"Stiamo parlando del dolce o di altro?" Sogghignò.
“Del dolce” -Astra, se non la smetti, potrei mangiarti adesso. Che diavolo ci ha messo qui dentro Amaury- si disse Alex tra sé.
Sorrise, le piaceva troppo stuzzicare Alex. Finì la sua fetta e si leccò le labbra per portare via il cioccolato rimasto "È stata meravigliosa"
-Si anche guardare te lo è stato- “Ehm si beh Amaury è forte...” sorrise guardandola.
Le tirò dietro l’orecchio una ciocca "Stai arrossendo"
“Cosa? No certo che no” si godette quel tocco.
Astra sorrise ancora di più "Bene... domanda veloce che fine ha fatto mia nipote?"
“Ehm credo che sia in palestra a scaricare la frustrazione per il fatto che Lena sia già andata via”
"Aah ecco perché non mi rispondeva ieri" rise “Bhe come le hai viste? Stanno bene lei e la principessina?"
“Non ne parliamo, io e Sam, le abbiamo sentite...mentre rientravamo. E siamo dovute uscire di nuovo...” si portò una mano sulla faccia.
"Sam?"
“Sam è la cugina di Lena, fa parte del suo seguito” si morse il labbro pensando che Astra fosse adorabile con quella ruga sul sopracciglio, segno che fosse contraddetta: gelosa insomma.
"Aah ok ok" sorrise "Non guardarmi così. Era una domanda lecita. Non sono gelosa"
“Uhm generale, invece, sei gelosa, e anche molto” le sfiorò la coscia.
"Mi biasimi?" Le accarezzò la guancia.
“Sam è sposata, tesoro” poggiò la guancia sulla mano dell’altra.
"Buon per lei" sorrise.
“Cosa vuoi fare adesso?” Chiese mordicchiandosi il labbro.
"Tutto quello che vuoi" le sorrise - Possibilmente te, ma è ancora giovane la notte -
“Ci starebbero un po’ di bollicine” Alex la guardò, anche se voleva essere lucida, fosse successo qualcosa tra loro “Andiamo da te?” Sussurrò sulle sue labbra. Poi ripensò alle braccia di Astra avvolte intorno a lei sulla moto, non aspettava altro di riprovare quella sensazione.
"Va bene " sorrise le prese la mano e la baciò "Tutto quello che vuoi"
Alex seppe con il fatto che Astra ripetesse la stessa cosa, che aveva il cervello in pappa, come lei d’altronde. Il pasticciere, suo amico le diede la doggy bag da portare a casa e si avviarono alla moto. Alex lasciò salire la sua accompagnatrice e poi lo fece lei “Reggiti generale”
Astra rise "Fretta di avermi tutta per te Danvers?"
“No e solo che con l’altra mano dovrai tenere la scatola” ridacchiò -Eh sì ti vorrei tutta per me-
Astra rise e si sistemò.
Alex partì e dopo circa una ventina di minuti erano sotto l’appartamento. Lasciò scendere Astra e poi scese mettendo il cavalletto.
“Sei integra?”
"Si " ridacchiò. Entrarono e il portiere le salutò
Alex prese la mano di Astra mentre andava verso l’ascensore “Io salirei a piedi, tu va pure” sorrise staccando la mano “A tra poco generale” e iniziò a salire i gradini, lasciandosi guardare.
"E mi lascia sola? Non me lo sai aspettato da te" sogghignò mentre entrava nell’ascensore.
Alex aveva già raggiunto il 4 piano.
Astra aveva riposto la torta nel frigo mentre aspettava l’altra nell’attico. Sorrise, Alex sarebbe stata sfiancata dai 7 piani di scale.
- Chissà perché veramente voluto prendere le scale? Il suo fondoschiena è già perfetto così-
Alex scostò la porta ed entrò, era poco provata, dati gli allenamenti “Ehi” sorrise mentre richiudeva la porta.
"Hey! Sai che non dovevi fare tutte quelle scale per impressionarmi vero?"
“Non lo faccio per impressionarti, ho evitato solo di saltarti addosso...” ammise Alex. Sapeva che non avrebbe resistito.
"Che galante" ridacchiò si chinò verso il mobile bar "Qualcosa che preferiresti? Whisky, spumante?
“Astra” Alex lo disse come se fosse lei la bevanda che voleva. Le scale sarebbero dovute servire a calmare i suoi bollenti spiriti, ma quella donna la provocava senza farlo neanche apposta, quella curva non doveva farla.
Astra appoggiò i bicchieri sul piano e si girò verso l’altra "Si Alexandra?" Disse con voce bassa.
Alex la raggiunse e preso il suo viso tra le mani, coinvolgendola in un bacio appassionato.
Astra le cinse i fianchi con un braccio, mentre l’altra mano le accarezzava il volto. "Non dovevi calmarti?" Sorrise.
“E tu cosa ne sai?” La guardò intensamente, nonostante i centimetri di differenza.
"Me lo hai detto tu" sorrise mentre le punte delle dita passavo sul collo "Per non saltarmi addosso ..."
“Mi viene difficile” scostò i suoi capelli e iniziò a baciarle il collo.
"Chi ti dice di fermarti? Non io"
“Infatti adesso che mi è chiaro...” sospirò sul suo collo, prima di portare le mani sotto il maglioncino corto.
"Cerchi qualcosa? Lascia che ti aiuti" sorrise mentre portava le mani a toglierle la giacca.
Alex lasciò che l’altra le sfilasse la giacca dalle braccia allenate “La tua pelle” sorrise sulla pelle del suo collo.
"Si?" Mentre accarezzava il busto dell’altra attraverso la maglia.
“Si non sai quante volte avrei voluto sfiorarla, al mare tipo...” arrivò alle sue labbra.
"Bhe direi di risolvere la situazione no?" La allontanò leggermente e si tolse il maglione, guardandola tutto il tempo negli occhi.
Alex si godette quella vista, reggiseno nero di pizzo, e già intravedeva il paradiso.
Astra sorrise e le fece segno verso la maglietta rossa.
“Tolgo?” Disse impacciata Alex, provando a togliersela.
Astra andò verso di lei e la baciò dolcemente, mentre portava le mani ad aiutarla a toglierla. "Rilassati, prenditi i tuoi tempi. Sono solo io"
Alex la guardò dolcemente e riportò le mani sul viso dell’altra “E che mi sembra ancora un sogno...” disse catturando le sue labbra per brevi baci. Poi passò una mano sui passanti del jeans dell’altra spingendola verso il mega divano in salotto
Le arrivò un pizzicotto scherzoso su un fianco "Visto non è un sogno"
“Si lo sento” sorrise arrivando al divano e spingendola a sedere e si sistemò cavalcioni su di lei.
Lasciò che l’altra dettasse il ritmo.
Alex accarezzò la sua nuca e scese con i polpastrelli sulle spalle. Poi portò le mani a massaggiare i seni ancora coperti dal pizzo.
Astra le circondò di nuovo i fianchi con un braccio mentre l’altra mano accarezzava la coscia ancora fasciata dai jeans, sorrise alla sensazione di quelle mani.
Alex le baciò le labbra, il mento e poi il collo, e il petto, poi cambiò posizione, si sollevò per poterle sfilare i jeans, dopo averli aperti. Tornò poco dopo, essendo lei stessa in intimo, allargò le cosce dell’altra portandosi tra esse, e riprese il tragitto delle labbra dal petto all’addome senza toccare i punti più bisognosi.
Astra le portò una mano tra i capelli accarezzandoglieli e lasciandola fare. Rao se si sentiva bene. Le mani e le labbra di Alex erano così delicate e gentili.
Alex alzò il viso verso l’altra vedendola a labbra socchiuse, sorrise e portò le dita a sganciare il reggiseno sul davanti, lasciandosi ammagliare da quella perfezione “Oddio..” ammise sfiorandone delicatamente la pelle.
Sorrise le prese la mano e la premette sopra il cuore lasciandole ascoltare i suoi battiti.
Alex si emozionò a quel contatto, si sollevò alla sua altezza e la baciò teneramente.
"Ti amo" sussurrò sulle labbra dell’altra. Forse stava anticipando i tempi, ma era vero, era vero da tanto tempo.
Alex restò a guardarla, mentre alcune lacrime scendevano sul suo viso “Ti amo anch’io” le accarezzò le guance.
"Hey non piangere " si sporse e le baciò via le lacrime.
"Scusa sono schifosamente emotiva" disse Alex godendosi quel gesto premuroso.
Astra sorrise "No. Tranquilla" le sorrise tenendola stretta a sé e baciandola "Hai le tue emozioni. Sono importanti"
"Vorrei aver perso meno tempo, tesoro" la guardò intensamente negli occhi.
"Mi piace quando mi chiami così. Non è qualcosa a cui dobbiamo pensare ora. Pensiamo solo al futuro e soprattutto al presente"
"Sì, hai ragione tesoro" la strinse per qualche minuto in un abbraccio e poi la guardò nuovamente.
"Mhm quello sguardo" sorrise,
"Che ha il mio sguardo?" chiese sfiorandole la schiena con i polpastrelli.
"Hai quello sguardo quando stai per combinare qualcosa" sorrise.
"Ah si? E dimmi generale, cosa potrei mai stare per fare?”
"Perché non me lo mostri" sorrise "O forse vuoi cambiare ambientazione?"
"Oh no questo divano è perfetto" Scese nuovamente con il corpo e con la bocca e le labbra iniziò a baciarla e assaporarla sul petto e il seno.
Astra sospirò pesantemente a quella sensazione riportando la mano tra i capelli di Alex.
“Rilassati generale” si inginocchiò davanti a lei, mentre le sfilava le mutandine. Aveva il cuore che le pulsava nel petto e a quella vista si morse il labbro. Accarezzò i fianchi dell’altra e poi portò la bocca su quelle labbra calde “Oh tesoro mio” sorrise accarezzandole con le labbra quel punto nevralgico.
Astra scattò leggermente, non che in tutti quegli anni avesse fatto le ragnatele, ma Alex era un altro pianeta "Rao!"
Alex assaporò quel nettare, facendo godere lei e sospirando più volte a quel continuo calore.
Astra appoggiò la testa sullo schienale del divano. Una mano che stringeva i capelli dell’altra.
Alex portò una mano a giocare alternativamente con i seni dell’altra, mentre ancora la lingua le dava piacere.
Un gemito le uscì dalle labbra socchiuse.
Alex prese tra le labbra il clitoride e succhiò per farla venire, era ormai vicinissima la sentiva.
Gemette di nuovo lasciandosi andare all’altra. La faceva sentire così calda ed eccitata con poco.
Alex risalì la figura di Astra baciandola e le si sedette di fianco, baciandole una spalla “Stai bene?”
Respirò cercando di riprendersi, poi guardò Alex con un sorriso sornione "Mai stata meglio"
“Quel sorrisetto cosa è?” Sorrise Alex di rimando.
Astra la baciò e poi la sollevò portandola verso la camera "Secondo te Alexandra?"
“Uhm” Alex si sorprese a quella presa e le circondò le braccia al collo “Vedo che è allenata!”
"Gestisco un’agenzia di sicurezza. Ci si aspetta che io sia allenata" la poggiò delicatamente sul letto al centro della stanza "Ti dispiace?"
“Cosa? No anzi” Dio quella donna era finalmente nuda davanti a lei. Non poteva chiedere di meglio.
"Bene " la baciò e scese poi sul collo fino ad arrivare alla spallina del reggiseno che tirò giù con i denti. Per poi fare il percorso all’indietro, con la lingua, fino all’altra spallina.
La rossa socchiuse gli occhi al brivido che quella bocca le stava dando. Si sentiva fluttuare, dopo tanto tempo, stava di nuovo bene.
Con una mossa veloce si liberò dell’indumento. Ma non si avvicinò subito. Guardò con reverenza la donna sotto di lei. "Sei bellissima"
“Mi fai arrossire” essere quasi nuda davanti allo sguardo, della donna che le era sempre piaciuta faceva un certo effetto.
"Sei ancora più bella con un po’ di colore sulle guance" e gliele accarezzò. Per poi baciargliele.
Alex accarezzò le spalle dell’altra, arrossendo a quei complimenti “Grazie?” Disse guardandola.
"Sai quante volte ti ho sognato così?" Le sussurro all’orecchio mentre lo mordicchiava.
“Oddio...” si eccitò a quella voce così bassa e al pensiero che l’avesse sognata così nuda davanti ai suoi occhi “Quante...?” La voce la tradì.
"Troppe" le baciò il collo e succhiò la pelle. "Ma devo dire..." mentre scendeva verso i seni "Che così è decisamente meglio" per poi prendere un capezzolo tra le labbra.
“Si?” Alex rabbrividì portando una mano sulla sua nuca.
"Oh sì... Alexandra" sussurrò sulla sua pelle.
“E cosa sognavi generale?” Accarezzò i suoi capelli.
Continuando i ministri su quel corpo "Oh molte cose non basterebbe una notte per spiegarlo né per fartelo vedere"
“E cosa hai intenzione di fare?”
"Vedrai " prese tutto il tempo successivo adorano l’altra e memorizzando i suoi stimoli e le sue reazioni. Finalmente dopo averle tolto la biancheria e averla stuzzicata un po’ leccò lentamente il clitoride, mentre con un dito la penetrava dolcemente.
“Oh si” Alex inarcò la schiena fissandola negli occhi.
Astra dette ancora le sue attenzioni al clitoride per poi alzarsi ed andarla a baciare "Sai puoi urlare e gemere quanto vuoi. Tutto il piano è mio"
“Uhm non mi tratterrò allora” vivere con Kara l’aveva costretta a fare le sue cose in silenzio.
Astra continuò a lavorare per portarla al culmine. Quando ci riuscì fu come se vedesse il sole per la prima volta.
“Oddio Astra” gemette stringendo le mani sulle lenzuola.
La accompagno dolcemente mentre scendeva dal suo culmine. Le diede dei dolci baci "Sei così bella"
Alex respirava a fatica, neanche avesse corso “Ti diverti a farmi arrossire eh?” Disse avvinghiandosi al suo corpo portando il viso nell’incavo del collo dell’altra “Mi sento al sicuro qui, tra le tue braccia”
"Farò in modo che nessuno ti allontani da me allora" sorrise e le baciandole la testa.
“Sai mi andrebbe una doccia con te, così da non staccarmi dal tuo corpo”
"Bene" sorrise e la sollevò ridendo.
“Ciao mia Xena” la baciò sulla guancia.
 
 
   
 
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