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Autore: Nephtian    02/09/2009    1 recensioni
lunedì mattina, e sono nella casa di famiglia a terni. Il sole splende e si riflette sulle foglie del noce, i quali rami arrivano fino a bussare alla finestra di camera mia, che è sopra la cucina. una mattina di normale amministrazione, in casa mia.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E’ lunedì mattina, e sono nella casa di famiglia a terni. Il sole splende e si riflette sulle foglie del noce, i quali rami arrivano fino a bussare alla finestra di camera mia, che è sopra la cucina.

Sono appena le nove quando, appena sveglia, guardo l’ora sullo schermo del cellulare.

Apro del tutto la finestra, lasciando che i raggi del sole entrino curiosi in camera, 20 luglio, ero maggiorenne da appena 3 giorni, ed ero di pessimo umore.

Acchiappo le prime cose che vedo per vestirmi, maglietta nera e pantaloni lunghi dello stesso colore, per poi aprire la porta e osservare ancora stordita il pianerottolo che mi appare davanti, la forma trapezoidale perfetta per accogliere le soglie delle camere che vi si affacciano, con lo scalone davanti a me e la piccola scala a chiocciola color panna anni 50 che porta alla camera che al momento è occupata dall’ospite speciale di mio fratello.

Dalla parte opposta a camera mia c’e la stanza di mio fratello e accanto quella della nonna, che ovviamente si è già alzata e sarà di sotto a fare una cosa qualsiasi.

Stando attenta a non fare rumore entro in camera di mio fratello, cosa che si rivela inutile, il letto sfatto è vuoto, anche se sulla sedia dello scrittoio in fondo ci sono i suoi vestiti, quelli che indossava ieri… che fine ha fatto? Non credo stia andando a giro nudo per casa, Dan lo ucciderebbe.

Dan è il ragazzo di mio fratello Alan, si ragazzo con la “O”, è un maschio, e anche un notevole esemplare di maschio.

Ma Alan come al solito si prende sempre il meglio: la band, il talento, la voce unica, il ragazzo, il fatto che è uno dei modelli più richiesti sulla piazza…

Non lo sopporto! Ha tutto ed è anche arrogante, prepotente, violento e immancabilmente stupido. Per capire che Dan lo amava ci ha messo più di tre anni, mentre a me è bastato conoscerlo.

Esco dalla stanza di Alan  dirigendomi in mansarda, pensando alla luculliana colazione che mi aspetta in cucina: la nonna un tempo era una bravissima confettrice (insomma, quelle che fanno le marmellate, come si chiamano? Ce l’hanno un nome?)

Il mio piede sinistro conquista l’ultimo gradino, alzo lo sguardo verso il letto e rimango pietrificata, col piede destro a mezz’aria rischiando seriamente di perdere l’equilibrio e fare la scala all’indietro rotolando: Dan e Alan sono teneramente abbracciati l’uno all’altro e mio fratello è rannicchiato al petto dell’altro come un gattino impaurito, i capelli argentei gli ricadono dolcemente sulle spalle e sul cuscino; quella posa mi ricorda improvvisamente quando eravamo piccoli e dormivamo insieme tutti e tre, io lui e Kai, perché quest’ultimo aveva paura dei fulmini.

Kai è nostro fratello minore, è al secondo anno di liceo ed è la copia sputata di Alan, almeno fisicamente: alto, capelli color dell’argento, esile, occhi azzurro-viola e bellissimo. Il carattere del piccoletto, fortunatamente è stupendo: dolce e sensibile, riservato e molto insicuro.

Dall’anno scorso sta con Sven, o Sten…un tizio tutto muscoli che Alan detesta.

Sorridendo al ricordo dell’incazzatura che si è preso mio fratello nel sapere che Kai avrebbe passato le vacanze col suo fidanzato,lasciandoci in balia della nonna per ben 4 settimane, torno in camera mia e prendo l’mp3, lo accendo e scendo a fare colazione.

Nonna non c’è, la domestica balbetta qualcosa a proposito del fatto che è fuori in giardino. Mi chiede poi cosa se ho bisogno di qualche cosa, quando le rispondo che mi basta del latte freddo, si calma e continua quello che stava facendo, anche se noto una strana goffaggine in ogni suo movimento.

Che sarà successo? Glielo chiedo, stando attenta a non urtare la sua psiche già abbastanza confusa, ma lei mi guarda con aria sconvolta, i capelli originariamente tenuti in uno chignon sono ritti sulla testa e disordinati: “Io…io volevo solo pulire, non credevo…oh, un ragazzo così bello!”

Le frasi sconnesse sarebbero senza senso per qualsiasi persona che non conosca la nostra famiglia, ma fortunatamente ho l’intelligenza necessaria per comprendere “Li ha visti”

Arrossisce, si vede che non è abituata a certe cose, e poi è risaputo che è una fan di mio fratello, ha collezionato tutte le riviste in cui lui compare.

Un’improvvisa ondata di fracasso la fa trasalire, mentre io mi volto verso la porta, dalla quale entrano prima Alan e poi Dan, tutti e due in pantaloni e petto nudo.

Devo purtroppo ammettere che è una vista notevole, chissà in quanti pagherebbero per avere questa vista…io ho la fortuna di averla gratis “Hey, che si mangia in questa bettola stamattina?” chiede col solito tono arrogante, facendo trasalire la domestica per l’ennesima volta mentre si affretta a preparare qualcosa ai due, che intanto si sono messi a sedere: Dan è a cavalcioni della sedia, con un braccio attorno allo schienale e uno appoggiato sul tavolo, mentre guarda Alan che ha i piedi elegantemente sul tavolo e la schiena abbandonata all’indietro.

“ogni tanto non ti farebbe male salutare, Alan” dico distogliendo lo sguardo da lui e fissando la porta finestra alle mie spalle.

Lui mi fissa mezzo secondo e poi cambia posizione, incrociando le braccia dietro la nuca “ok, come vuoi, ciao Pain, come va?” sogghigno “Ah-ah, divertente” mi alzo facendo slittare la sedia all’indietro con un rumore infernale, metto la mia tazza vuota nel lavello ed esco dalla cucina, facendo un cenno impercettibile a Dan, che mi segue quasi immediatamente in taverna, un piano più sotto.

“Che espressione sconvolta…che aveva la tipa?” Dan mi guarda col tipico atteggiamento strafottente, una mano sul fianco e l’altra intenta ad accendere la sigaretta che ha in bocca.

“Vi ha visti, è old style, quindi non capisce…ed è una fan di Alan” gli spiego velocemente, togliendogli la sigaretta di bocca e facendo un tiro.

Lo guardo sogghignare: devo dire che ha un fascino tutto suo, che nemmeno mio fratello ha, emana sicurezza da tutti i pori, ispira senso di protezione, dolcezza, ti da la sensazione che accanto a lui non ti possa succedere nulla…certo, a patto di essere alto un metro e ottantacinque, avere i capelli argentei, essere maschio, violento e strafottente e chiamarti Alan…

“Capisco…quindi devo scoraggiarla; ma non mi hai chiamato per questo, vero?” sorrido “No” gli porgo il mio mp3, facendogli ascoltare l’ultima canzone dell’elenco.

Dan si concentra sulle note,poi mette in posa e mi guarda “L’hai scritta tu?” “Si” “Forte. Potresti farci concorrenza” mi riprendo l’mp3, guardandolo dritto negli occhi “Non mi interessa, te l’ho gia detto… è per voi, usala”

Lui mi prende un polso, poi mi bacia sulla guancia: “Allora grazie mille, Pain” si gira verso le scale e fa per andarsene “Davvero non vuoi cantare? Saresti una star” “Quella è la vostra strada, no, io diventerò designer” scuote la testa, sconfitto, poi risaliamo e troviamo Alan seccatissimo dal fatto che fossimo spariti insieme.

“Vi siete divertiti coi vostri segreti?” lo fisso alzando un sopracciglio, poi guardo sul tavolo la luculliana colazione che si è fatto preparare: caffè nero, bacon, uova, toast e muesli, tutti accatastati davanti a lui. Come al solito non si risparmia, eh?

Dan gli si avvicina sensualmente, mentre io agguanto un tovagliolo, in previsione di ciò che succederà “Siamo gelosi eh?” la sua voce è un soffio intenso di sex appeal all’orecchio del mio fratellone, che non può resistergli, mentre io rischio di collassare.

Con mia immensa gioia le gote di Alan si tingono di porpora, mentre lui si agita sulla sedia “M-ma che dici?A-assolutamente no!” balbetta, segno evidente che sta per cedere.

Solo in quel momento mi accorgo che la domestica è ancora qui e guarda i due viola dall’imbarazzo.

“Hmm…ne sei sicuro?Io non direi…” il tono è sempre più sexy, tengo pronto il fazzoletto, in caso di sanguinamenti nasali molesti.

Alan assume una stupenda espressione arrabbiata e si alza in piedi per fronteggiare il fidanzato, non si accorge che ha perso “Io non son o geloso!Di Pain, poi!” Dan gli afferra i polsi, bloccandoglieli al muro con una sola mano, mentre scende a baciargli il collo e appoggia l’altra mano al fianco del compagno, che sta sospirando pesantemente, si sta eccitando.

Lo so, il mio naso sta per cominciare a far sgorgare fiumi di sangue e questa stanza diventerà peggio della cantina dove Barbablù teneva le sue mogli sgozzate.

Dan sta continuando nella sua opera di seduzione, risalendo con le labbra fino a catturare quelle di Alan, e la sua mano sinistra accarezza lentamente la pelle candida di mio fratello, dal petto all’inguine, che sfiora con l’indice.

Sui pantaloni di Alan si nota chiaramente il rigonfiamento dell’erezione, ormai l’ha capito anche lui di aver perso la battaglia.

“A-ehm…sapete che per certe cose esistono le camere da letto?” dico sarcastica con la poca voce che mi è rimasta; i due si staccano bruscamente, Dan prende per mano il fidanzato e prima di uscire di corsa dalla cucina mi guarda, sogghigna e dice “ottima idea!”

“per la prossima ora meglio non andare in mansarda” mi appunto a voce alta, parlando più che altro per quella povera donna di pietra dietro di me, ma ho come l’impressione di stare parlando al vuoto.

Sospiro, “Sarà meglio che ci si abitui, quei due sono peggio dei conigli” mentre lascio lentamente la presa sul fazzoletto, tentando di regolarizzare il respiro.

Ma chi voglio prendere in giro? Io anche dopo sei mesi non mi ci sono ancora abituata…

 

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Ecco, questo aborto è venuto fuori in una mattina di luglio, la stessa identica data  che è scritta nel testo, mentre stavo facendo nulla a casa di mia nonna, ed è stata finita in un pomeriggio.
Mi era venuta in mente l'immagine dei due che entravano in cucina, sconvolgendo la domestica..quindi ho scritto questo

mi raccomando, se vi piace...commentate!!
bye bye
mew_ali
   
 
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