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Autore: eddiefrancesco    03/11/2021    0 recensioni
Incuriosita dall' inaspettata eredità che le ha lasciato la sua madrina, un'eccentrica signora conosciuta come la strega di Wychford, la contessa Octavia Petrie decide di andare a dare un' occhiata alla nuova proprietà.
Ma arrivata in quella splendida villa di campagna a causa di un equivoco viene scambiata per una istitutrice dal tenebroso Edward Barraclough, il nuovo affittuario e dalle sue nipotine.
Ma ancora non sa in che guaio è andata a cacciarsi!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Mr. Barraclough non era nulla per lei. Nulla! Quanto avrebbe riso se l'avesse vista ora, a struggersi dopo aver evocato la sua immagine nello specchio! Per un uomo di mondo come Edward Barraclough, un bacio come quello non significava nulla. Non era neppure degno di essere ricordato. Octavia si era ricomposta con ferrea determinazione. Quel bacio aveva significato poco per lui e non doveva significare nulla per lei! Si trovava a Wychford da troppo tempo. Aveva decisamente bisogno di una pausa. E al suo ritorno si sarebbe assicurata che lui ricordasse chi era: miss Petrie, istitutrice stipendiata, decisamente non una persona con cui il padrone di casa potesse amoreggiare! Tuttavia, quando scese, il suo incontro con Mr. Barraclough andò meglio del previsto. Lui stava mangiando focaccette con le nipoti e, pur essendo cortesissimo, non c'era nulla nei suoi modi che suggerisse che la considerava qualcosa di diverso da una istitutrice. Octavia cominciò a pensare che l'episodio nel bosco potesse davvero essere dimenticato e si permise di rilassarsi. Ma quando Lisette e Pip si ritirarono per coricarsi, Edward le chiese di fermarsi, e lei ripiombo' nel panico. Quando lui se ne accorse, assunse un'espressione cupa. «Vedo che siete nervosa, miss Petrie. Quello che è accaduto oggi è stato un errore. Ne sono profondamente desolato, ma avevo sperato che potesse essere un capitolo chiuso. Non intendevo mancarvi di rispetto e, se continuate a essere l'istitutrice delle mie nipoti, dovremo comportarci come se nulla fosse successo. Cosa ne pensate? Potete perdonare e dimenticare? O preferite non far ritorno a Wychford una volta che sarete partita? Mi dispiacerebbe infinitamente, ma vi capirei se prendeste questa decisione.» Octavia ebbe un tuffo al cuore. Non tornare? No! Doveva! Non poteva lasciare Lisette e Pip ora! Si ricompose e disse con voce calma: «Sono certa di potermi lasciare l'episodio alle spalle, Mr. Barraclough. Eravamo entrambi sotto un'estrema tensione e credo che nessuno dei due si sia comportato normalmente.» Un rapido guizzo, subito represso, gli passò negli occhi. «Vero.» concordo'. A Octavia non piacque quel guizzo. Riprese con freddezza: «Forse questo breve distacco renderà più facile per entrambi scordare tutto.» «Lo spero. Bene! Ma non era l'unica questione che voleva discutere con voi.» Edward fece una pausa, si rabbuio', poi riprese: «Avete ottenuto risultati migliori di quanto sperassi con le ragazze. Stanno imparando molto e sono certamente più felici di quanto non sarebbero state con miss Froom. Ma questo pomeriggio Pip si è messa in pericolo. Il fatto che voi abbiate rischiato la vostra stessa incolumità per salvarla non cambia la realtà dei fatti.» Octavia aspetto'. Qualunque altro datore di lavoro l'avrebbe rimproverata ben prima di quel momento. Cercò di non abbassare gli occhi quando la voce di lui si fece sferzante. «Ditemi, miss Petrie, cosa diavolo vi è venuto in mente? Come avete fatto a lasciare sola la bambina in modo tanto irresponsabile? E non ci sono regole, nessuna precauzione per la sua sicurezza?» Octavia si rendeva perfettamente conto di essere in difetto. Aveva lasciato sola Pip troppo a lungo. Non era una giustificazione il fatto che non avrebbe mai immaginato che la bambina potesse essere così disubbidiente. «Mi... mi dispiace.» «Perché permettete a Pip di arrampicarsi sugli alberi quando e dove le pare?» «Non è così! È vero che non gliel'ho espressamente proibito. Ha tanta energia, e dà l'impressione di sentire l'esigenza di trovarsi un po' più in alto di tutti noi. È un'abitudine innocua, e sono sicura che le passerà...» «Innocua!» «Ma ho posto delle regole, Mr. Barraclough. Certi alberi sono banditi, e quello in particolare lo era. Tutti gli alberi i cui rami si protendono sul lago sono proibiti. E così o rami alti come quello su cui si è arrampicata oggi. Pip deve... deve essersene scordata.» «Scordata? O è stata una sfida? Ho saputo da Lisette che Pip aveva uno dei suoi momenti neri.» «È vero. Ma era pronta a ubbidirmi quando l'ho trovata. Sarebbe scesa se non si fosse fatta prendere dal panico.» «Se prima non fosse caduta nel lago.» «Si. Si, è vero. Mi dispiace. Ne parlerò con Pip...» «Lasciate perdere. Non volevo rovinare l'atmosfera del tè con le focaccette di questa sera, ma le parlerò personalmente domani e porrò un bando assoluto ai rami alti e agli alberi in riva al lago. Non lo farà più. Ma in futuro vorrei che la sorvegliaste maggiormente quando è fuori nel parco. Vostro compito è tenere le ragazze al sicuro, oltre che farle divertire. Quando Pip ha uno dei suoi malumori può essere molto ribelle. È allora che ha bisogno di una mano ferma.» Le rivolse un'occhiata penetrante. «Siete ancora sicura di poterla controllare?» «Si. Sarò pronta, se dovesse succedere di nuovo. Ma, vi prego, non siate troppo duro con lei. Continuo a credere che il modo migliore di prendere Pip sia con l'affetto, non con le minacce.» Lui parve esasperato. «Cosa credete che farò? Che la sottomettero' a furia di botte?» «Certo che no! Ma potete intimidire parecchio una persona, specialmente una bambina.» «Dubito moltissimo di intimidire voi, miss Petrie, minuta come siete.» Edward fece una piccola smorfia, e vedendo che lei stava per protestare, la prevenne alzando una mano. «Ma, come sicuramente stavate per farmi notare, non è questo il punto. Non ho nessuna intenzione di intimidire Pip. Per vostra informazione, amo le mie nipoti, entrambe, e farò quel che ritengo necessario per tenerle al sicuro, senza interferenze da parte vostra o di chiunque altro. È chiaro?» Era questo il vero Edward Barraclough, pensò Octavia. Un duro. Disse con freddezza: «Vi siete spiegato perfettamente, signore.» «Bene! In tal caso dimenticheremo questo episodio, insieme a tutto il resto. E ora, quando intendete partire? Mi assicurero' che il calesse e il palafreniere siano disponibili.» «Il calesse basterà, signore. Posso guidarlo personalmente.» «Come preferite. Buonanotte, miss Petrie.» Dopo che lei fu uscita, Edward Barraclough rimase seduto a fissare le carte sulla scrivania senza vederle. Anche se per nulla al mondo lo avrebbe ammesso, era profondamente lieto che miss Petrie se ne andasse per due giorni, o anche per una settimana, se lei l'avesse chiesta! Aveva bisogno di tempo per riprendersi. Da cosa? Cosa c'era da dimenticare? Dopo essersi concentrato per un attimo, decise che non ne aveva idea, solo che riguardava i suoi sentimenti nei confronti di miss Petrie! Erano, a dir poco, inappropriati! Poco prima aveva dovuto costringersi a dar voce a una critica perfettamente giustificabile sul modo in cui vigilava sulle sue nipoti. E quando lei era parsa tanto scossa, aveva dovuto fare uno sforzo su se stesso per non alzarsi e consolarla. Era assurdo! Ridicolo! Edward si mosse a disagio sulla sedia. Cosa diavolo gli era preso? Perché si sentiva confuso come mai gli era capitato in vita sua? Forse sarebbe stato meglio se quella dannata istitutrice avesse deciso di non tornare affatto. No! Respinse il pensiero non appena lo ebbe formulato. No! Sarebbe stato alquanto... scomodo per tutti loro. Quello era l'aggettivo giusto per definire la situazione: scomodo. Se miss Petrie non fosse tornata, sarebbe stato scomodo, scomodo, continuava a ripetersi per cercare di convincersi che le cose stavano proprio così e non altrimenti. Octavia tuttavia fu costretta a rimandare la sua visita ad Ashcombe. Durante il tè con le focaccette, Pip era stata insolitamente quieta. Il mattino dopo si sveglio' accaldata e tutta indolenzita. Edward mandò a chiamare il medico, che diagnostico' una febbre causata dall'esposizione alla pioggia. Raccomando' di tenere la paziente a letto per almeno una settimana.
   
 
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