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Autore: Wild_soul    09/11/2021    1 recensioni
Stiles Stilinski, un giovane poliziotto forse fin troppo sveglio per la sua età.
Derek Hale, dichiarato colpevole dell’omicidio della sua famiglia.
Il loro incontro-scontro avverrà proprio di fronte alla scena di un crimine. Ma sarà possibile per Stiles avere fiducia in un ricercato?
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Come hai fatto a sopravvivere all’incendio, Peter?”
Quel nome.
Stiles avvertì la presa di Malia sulla sua spalla allentarsi notevolmente. Lo sguardo della licantropa, solitamente freddo e corrucciato, in quel momento trasmetteva mille emozioni differenti.

“Io non sono mai entrato in quella casa, Derek. Avevo preso un treno che da Canaan mi avrebbe condotto alla stazione più vicina a Beacon Hills, ma ha fatto ritardo di circa un’ora. Quando sono arrivato alla villa, l’incendio era ormai stato domato. Essendo stato appena nominato sceriffo, ho dovuto dirigere io stesso le indagini sul caso in cui è rimasta coinvolta la nostra famiglia. Nessun agente è riuscito a trovare prove che potessero colpevolizzare il piromane, tranne me” Peter fece un profondo sospiro, socchiudendo gli occhi “Intorno al perimetro della villa, in alcuni punti, erano ancora presenti le tracce del sorbo degli uccellatori. Sai meglio di me chi possa conoscere una simile arma contro i licantropi”

“Gli Argent”                                                                                                

“Una Argent nello specifico, Derek” il moro gli lanciò uno sguardo indecifrabile “Kate”

“Come fai a-”

“Tra le macerie ho trovato dei frammenti di alcune frecce che odoravano di benzina. Solo lei, che io sappia, sa usare una balestra” ennesimo sospiro dell’uomo “Sono stato io, in quanto neo-sceriffo, a fare rapporto riguardo al numero di morti. È stata in quell’occasione che ho falsato le informazioni della scientifica, aggiungendo il mio nome alla lista delle vittime. I corpi erano già stati seppelliti, nessuno sarebbe andato a controllare”

“Quindi ha modificato il suo cognome per non destare sospetti” asserì l’agente. Derek, in tutto questo, rimase ad ascoltare silenziosamente le parole dello zio, senza mai mollare la presa dal suo coletto. “Ha scelto il cognome ‘Tate’ perché facilmente falsabile con ‘Hale’?” chiese Stiles, cercando di razionalizzare cosa stesse succedendo.

“No” gli occhi di Peter caddero tristi sulla ragazza accanto all’agente “Non solo per questo”

Malia osservò l’uomo di fronte a sé con espressione seria, per poi voltare lo sguardo verso Stiles “Perché ha deciso di confessare, allora? Dubito che sia per un valore morale” affermò con tono sprezzante.

“Ho bisogno di prove” rispose lo sceriffo, dimenandosi dalla presa del nipote “Non so chi abbia veramente ucciso le due Argent”

“Seriamente?” ringhiò Derek, serrando la presa sul collo dell’altro “Pensi davvero che io possa credere ad una cavolata del genere?”

“Non è mai stato nei miei piani uccidere gli Argent”

“Alla prossima cazzat…”

“Provamelo” lo sfidò Stiles, interrompendo la minaccia di Derek. Peter osservò per alcuni secondi l’agente di fronte a sé, stupendosi di come, nonostante fosse l’unico umano nella stanza, non avesse esitato un solo secondo a fronteggiarlo.

“Il mio piano era trasformare gli Argent” ad uno sbuffo scettico del nipote, continuò “Pensaci, Derek. L’intera famiglia di cacciatori che improvvisamente vede ogni propria convinzione distruggersi. Quante volte ci hanno definiti dei mostri? Avrebbero pagato a caro prezzo la loro arroganza”

Dopo un breve attimo di silenzio, la voce di Stiles tornò a parlare per prima “Gli credo” sentenziò.

“Ti stai seriamente fidando di questo manipolatore?” le parole di Derek parvero più calme rispetto a qualche minuto prima, ma i suoi occhi dimostravano il contrario.

“No” rispose onestamente l’agente “Ma, senza di lui, io non sarei mai stato dalla vostra parte” ad uno sguardo scettico del mannaro, continuò “È stato lo sceriffo a permetterti di entrare dentro al centro di addestramento la prima volta, non la madre di Lydia. L’avevo sentito discutere al telefono con un agente” gli occhi di Stiles si puntarono in quelli del suo capo “Perché tu sapevi che fosse Derek quel lupo” Peter abbozzò un mezzo ghigno, compiaciuto del ragionamento dell’umano.

“Stronzate” fu la risposta del nipote.

“Sai perfettamente che ho lasciato di mia spontanea volontà tracce del mio odore su Stiles. Volevo che tu capissi”

“Hai sempre saputo che fosse collegato a me”

Stiles impedì l’ennesimo pugno in faccia allo sceriffo frapponendosi tra i due e allargando le braccia. Derek, a quella vista, ringhiò a pochi centimetri dal volto dell’agente, intimandogli di scostarsi.
“Basta” lo zittì l’umano, con sguardo estremamente serio “Stai solo sfogando la tua rabbia repressa da due anni. Ora fermati” le parole del ragazzo contribuirono solo a montare ancora di più l’ira del moro “Ma dopo questo, cosa avrai risolto? Non è questa la nostra priorità, ricordatelo. Il piano era trovare l’alpha, non ucciderlo” ennesimo ringhiò di avvertimento “Anche…Peter vuole sapere cosa sia veramente successo alle Argent, siamo dalla stessa parte”

“Stessa parte?” gli occhi di Derek si fecero, se possibile, più brillanti “Quest uomo è lo stesso stronzo che ha provato ad ucciderci durante l’ultima luna piena”

“Ha perso il controllo. È successo anche a te quando ti ho soffiato addosso lo strozzalupo”

“Perché ti ostini a difenderlo?”

“Perché ha sempre saputo di noi e delle nostre ricerche, ma non ci ha mai ostacolato” rimanendo in mezzo ai due, Stiles si voltò verso l’alpha “E immagino che anche Jordan sia coinvolto nei tuoi piani, giusto? Aveva il compito di ‘ripulire’ la scena dopo i tuoi attacchi”

Peter si concesse un lungo attimo per osservare l’umano di fronte a sé “Sai, Stilinski, prima ti ho mentito. Nonostante la tua età, sei estremamente brillante” accennò l’ennesimo sorriso della serata “Comunque sì, anche Parrish è coinvolto, come avrete già dedotto”

“Anche lui è un mannaro?” chiese nuovamente l’agente.

“Segugio infernale” e, notando l’espressione confusa del ragazzo, domandò “Non gli avete parlato di tutte le creature soprannaturali?”

“Non gli abbiamo detto nulla. Ha scoperto di noi leggendo sul Bestiario” rispose il nipote.

“Interessante, possiedi un Bestiario?”

“No, questo idiota se l’è fatto prestare da Gerard”

“Gerard?” l’alpha fece un verso di disgusto “Ecco perché c’era il suo odore su di te. Parrish mi riferiva che venisse spesso nel tuo ufficio”


 
 
“Siete davvero convinti che sia necessario tutto questo?”

“Taci” Derek, che stava passando un sacchetto a Lydia e Stiles, bloccò l’ennesimo accenno di proteste dello zio. I due non mannari iniziarono a camminare intorno all’alpha, lasciando cadere dai loro pugni una sottile scia di sorbo degli uccellatori. Una volta concluso il rapido lavoro, l’agente si ripulì le mani sulla divisa, osservando il cerchio scuro comparso ai piedi dell’uomo.

“Te l’ho già detto, non ho intenzione di muovere un muscolo” affermò lo sceriffo, osservando con fare divertito il volto sempre più ombroso del nipote. Lo avevano portato dalla centrale direttamente alla sede veterinaria, probabilmente perché stavano aspettando anche l’arrivo di Deaton ed un suo possibile aiuto in quella faccenda.

“E io ti ho già ripetuto che non credo ad una sola parola di quello che dici”

“Se avesse voluto scappare, sarebbe benissimo potuto uscire durante il viaggio in jeep per venire fino a qua” intervenne l’agente, facendo passare una sedia attraverso la barriera del sorbo per permettere all’alpha di stare più comodo. A quel gesto, Derek gli lanciò uno sguardo omicida.

“Seriamente, ragazzino?” ringhiò, mentre afferrava con violenza la sedia prima che Peter potesse prenderla.

“È pur sempre il mio capo” si giustificò l’agente con sguardo desolato “E non continuare con la solita storia del ‘stava per ucciderci’, perché, per quanto mi riguarda, ho rischiato più volte la vita discutendo con te che lottando contro di lui” di risposta, Stiles ottenne un ringhio a pochi centimetri dal viso che, tuttavia, non lo scompose minimamente “Sai che stai iniziando a diventare noioso con questi atteggiamenti?” concluse, strappando la sedia dalla presa del mannaro e passandola a Peter prima ancora che il moro potesse accorgersene.

“Non per fare il guastafeste, ma anche io mi sono ritrovato con tre proiettili di strozzalupo in corpo quella sera. Direi che possiamo considerarci pari” affermò lo sceriffo, sedendosi ed osservando con sguardo strafottente il nipote.

“Touché”
 
 


“Tutto ciò non ha minimamente senso” mormorò Liam per l’ennesima volta in quella serata “Perché Peter avrebbe dovuto fare tutto questo?” Avevano lasciato l’alpha bloccato nella stanza accanto, ed ora il gruppo si era riunito nella sala d’attesa per decidere sul da farsi.

“Vendetta” mormorò Malia, accucciata in un angolo della stanza con sguardo basso “E, per quanto possa sembrare assurdo, lo capisco”

“Ma in centrale hai dett-”

“So perfettamente quello che ho detto” sentenziò la mannara con tono brusco “Ma io capisco la sua rabbia. Capisco i suoi scopi. Non sto dicendo che sia innocente, ma-”

“‘Ma’ niente” la interruppe Derek “È un maledetto assassino, fine della discussione”

“Non è stato lui ad uccidere le Argent, lo sostenevi anche tu prima di stanotte”

“Beh, le persone possono cambiare idea”

“Ah, sta zitto” la voce di Stiles rimbombò nella stanza, rimasto in silenzio fino a quel momento “Tu e i tuoi complessi. Tu e la tua rabbia. Finalmente abbiamo l’alpha ed è disposto a collaborare con noi per cercare il vero assassino.”

“È lui l’assassino, lo vuoi capire, ragazzino?”

“Falla finita” al ringhio d’ammonizione del mannaro, l’agente sbuffò “Scott, hai monitorato i battiti di Peter quando ha confessato, giusto? Stava mentendo?” di risposta, il mannaro fece un cenno negativo “Perfetto, Isaac? Liam?” anche loro si limitarono a negare “Malia?”

“No, non stava mentendo. Perché avrebbe dovuto? È stato lui a farsi trovare, non noi a trovarlo” affermò la ragazza, mantenendo lo sguardo fisso sul cugino.

Dopo alcuni attimi di esitazione, Stiles continuò “Derek?”

“Ero troppo impegnato a spaccargli la faccia per prestare attenzione al suo battito cardiaco” profondo respiro “Deaton cosa dice?”

“Che arriverà qui tra qualche ora…in compagnia”

Inutile dire che il branco fu costretto a passare la nottata alla sede veterinaria, benché non fosse necessario, dal momento che Peter era ermeticamente bloccato all’interno del cerchio di sorbo. Tuttavia, Stiles era convinto che, anche se non ci fosse stato, l’alpha non sarebbe volontariamente andato da nessuna parte. Forse l’agente era troppo ingenuo, o forse aveva imparato a conoscere quell’uomo.

Si rigirò nel suo scomodissimo letto improvvisato sulle panche della sala d’attesa, e maledisse mentalmente i mannari presenti nella stanza, che erano riusciti a prendere subito sonno. Tutti tranne uno, ovviamente.
Stiles, costringendosi ad alzarsi per andare a cercare il suo maledettissimo compagno, inghiottì l’ennesima imprecazione di quella nottata. Il branco non poteva scegliere Liam o Isaac come infiltrati nella sede della polizia? Sembravano decisamente meno complessati rispetto a Derek, ed anche più propensi al dialogo piuttosto che ai ringhi. Per non parlare di Scott, che Stiles aveva trovato abbastanza buffo fin dall’inizio. Sarebbero stati un duo fantastico.
Invece no, gli era toccato il licantropo burbero, pieno di traumi e troppo figo per pensare che la sua nudità potesse creare del disagio a chi gli stesse intorno. Non che Stiles trovasse Derek figo, ovviamente…

Ma questo faceva parte della loro alleanza, alla fine -ammesso che si potesse chiamare ‘alleanza’-. Proprio per questo motivo, quando quella sera l’agente vide il mannaro a cavalcioni sul muretto fuori dalla sede veterinaria, intento ad osservare la luna, non poté fare altro che raggiungerlo e sedersi accanto a lui.
“Puzzi”

“Grande osservazione, Hale, stasera non ho avuto tempo né modo di farmi una doccia”

“-di ansia…” Stiles poté giurare di aver visto l’accenno di un sorriso fare capolino sul viso del mannaro “Va’ a dormire, Stiles. È stata una serata molto pesante”

“Vorrei, ma il tuo fantastico branco deve avere il naso deviato. Russano come una mandria di cinghiali che rincorre un camion senza marce” al sopracciglio inarcato ed allo sguardo confuso del licantropo, fu costretto ad aggiungere “Cosa?”

“Queste uscite te le prepari o ti escono così?”

“Sono particolarmente ispirato quando sono sotto stress” il sospiro rassegnato di Derek strappò un sorriso all’umano “Ormai dovresti essere abituato alle mie stranezze”

“Come il tuo continuare a difendere l’indifendibile?” domandò il mannaro con tono severo.

“Ascolta” Stiles fece un profondo sospiro, cercando di scegliere accuratamente le parole successive “Posso solo immaginare quanto tu possa esserti sentito solo negli ultimi anni, e sono d’accordo con te quando sostieni che Peter sia stato un completo egoista a mentirti per mettere in atto la sua vendetta…” incrociò per la prima volta in quella serata gli occhi con quelli del licantropo “ma non puoi permettere che la tua rabbia nei suoi confronti possa prendere il sopravvento. Sappiamo perfettamente che le ferite sui corpi delle Argent siano state fatte per trasformare, non per uccidere. Anche se non vuoi credere a Peter, credi a me. Credi alle prove scientifiche.”

Derek interruppe brutalmente il loro contatto visivo, tornando ad osservare la luna. Il cielo era particolarmente nuvoloso quella notte, ma aveva comunque ritagliato un piccolo spazio limpido per permettere al satellite di rischiarare l’aria. Ad occhio e croce, dovevano mancare circa tre giorni prima della luna piena.
“Spero per lui che sia così”
 
 



ANGOLINO FELICE
C’è un po’ di Derek in questi ringhi

 
   
 
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