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Autore: EclipseOfHeart    09/11/2021    1 recensioni
Storia Partecipante al Contest “I Will Go Down With This Ship” indetto da BellaLuna95 sul forum di EFP.
[Brienne x Jaime]
Aveva lasciato avvicinare Brienne a lui, l’aveva toccata, l’aveva guardata nel profondo di quei grandi occhi blu che si ritrovava, l’aveva amata in un modo che non avrebbe mai creduto possibile e che non aveva scelto in nessun momento. A ripensarci, dubitava che avrebbe potuto fermarsi quando Brienne si era mossa così vicina a lui, illuminata dalla luce del camino.
Si era lasciato affascinare dal pensiero che una redenzione, con Brienne, fosse possibile e che avrebbe potuto vivere una nuova esistenza, magari al suo fianco. Si era immaginato una nuova vita con lei, fatta di combattimenti e litigi durante il giorno e di sospiri e baci durante la notte.
Sarebbero rimasti a Grande Inverno fin quando Brienne avrebbe voluto per poi, magari, viaggiare attraverso Westeros per approdare, infine, nelle bianche coste di Tarth.
Era troppo da chiedere per un uomo come lui?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brienne di Tarth, Jaime Lannister
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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The things I do for love

 

 

Il cavallo trotta silenziosamente mentre esce dal cancello, guidato dallo spirito spezzato di un uomo rassegnato alla morte.

Il dolore dipinto negli occhi e nelle lacrime di Brienne, insieme al suono del suo pianto, riecheggiano ancora nella sua mente e il destino che lo attende gli appare più ineluttabile che mai.

Ci aveva provato.

Aveva lasciato avvicinare Brienne a lui, l’aveva toccata, l’aveva guardata nel profondo di quei grandi occhi blu che si ritrovava, l’aveva amata in un modo che non avrebbe mai creduto possibile e che non aveva scelto in nessun momento. A ripensarci, dubitava che avrebbe potuto fermarsi quando Brienne si era mossa così vicina a lui, illuminata dalla luce del camino.

Si era lasciato affascinare dal pensiero che una redenzione, con Brienne, fosse possibile e che avrebbe potuto vivere una nuova esistenza, magari al suo fianco. Si era immaginato una nuova vita con lei, fatta di combattimenti e litigi durante il giorno e di sospiri e baci durante la notte.

Sarebbero rimasti a Grande Inverno fin quando Brienne avrebbe voluto per poi, magari, viaggiare attraverso Westeros per approdare, infine, nelle bianche coste di Tarth.

Era troppo da chiedere per un uomo come lui?

Ci aveva davvero provato a convincersi, aveva davvero tentato di cancellare il costante pensiero di Cersei, della creatura che portava in grembo, cercando di frenare il perenne desiderio di correre da loro. Cosa, in fondo, lo attendeva nel raggiungere la sua amata?

Solo la morte.

Aveva osato sperare che una felicità del genere potesse spettargli, ma quando aveva sentito dell’imminente attacco ad Approdo del Re, aveva capito di non aver mosso nemmeno un passo dai suoi fantasmi e che il suo destino lo attendeva nella Rossa Fortezza.

Era convinto che Brienne sarebbe apparsa, desiderosa di fargli cambiare idea e di farlo restare. Si era persuaso ad essere fermo nel risponderle, per evitare di farla soffrire ancor di più di quanto già l’avrebbe fatto, ma non era minimamente preparato ai sentimenti che aveva visto negli occhi di Brienne.

Con crudeltà, le aveva elencato i suoi atti più meschini e spietati, ma Brienne aveva pianto e aveva continuato a guardarlo con un amore così assoluto, così certa del fatto che lui fosse un uomo buono, nonostante tutto.

Non meritava quella fiducia, tantomeno quell’amore, perché il suo destino esigeva ad alta voce il suo cammino verso Cersei e verso la loro morte.

Immerso in questi pensieri, non si accorge della presenza vicino al cancello esterno, finché questa non si palesa.

«Le cose che facciamo per amore.»

Il sussurro lo colpisce come la punta di una freccia, mentre si gira sconvolto ed osserva il profilo di Bran, sotto un albero, debolmente illuminato dalla luce della luna e delle torce.

La figura del giovane Stark è la prima visione che ha avuto quando è arrivato e, in una singolare simmetria, è l’ultima che vede ora che se ne sta per andare.

«Lord Stark?» Jaime usa un tono cortese, chiedendo spiegazioni.

«Tutti pensano che io veda il futuro che avverrà.» inizia Bran, fissandolo con il suo solito sguardo. «Ma, in realtà, il futuro cambia continuamente. Per questo è così estenuante. Ci sono degli eventi che molto più probabilmente di altri si verificheranno, ed alcuni che possono cambiare.»

Il silenzio scende tra i due, mentre Jaime si domanda il senso di tutto quel discorso.

«Sembra davvero faticoso.»

«Il destino di Cersei è segnato, lo so io e non hai bisogno del dono della chiaroveggenza per saperlo anche tu.»

Jaime non può controbattere nulla.

«Non hai torto.»

«Sei sicuro di questa strada che stai intraprendendo?»

«L’hai detto all’inizio e tu dovresti sapere meglio di chiunque altro che per amore farei di tutto.»

Bran sospira: «Non è l’unica cosa che potresti fare, per amore.»

«Hai appena detto che il destino di Cersei è deciso, pertanto dovresti sapere che anche il mio lo è.»

«Non si sceglie chi amare, ma si può scegliere da chi restare.»

Il tocco quieto della neve che sta iniziando a cadere sembra che faccia quasi più rumore del silenzio fra i due, mentre Jaime respira, accorgendosi di aver trattenuto il respiro solo in quel momento.

 

 

 

Brienne osserva la figura di Jaime svanire nel buio di Grande Inverno e le lacrime, ormai senza controllo, non cessano di scorrere dai suoi occhi.

Rientra nella sua stanza, debolmente illuminata dai resti delle braci nel camino, e un intenso odore la avvolge, costringendola ad appoggiarsi allo stipite freddo della porta e a scivolare giù per terra, sul pavimento di marmo gelido.

Lo sapeva, lo aveva saputo fin dall’inizio, che quel momento sarebbe arrivato, ma ogni giorno trascorso insieme ai sorrisi, ai sospiri, al corpo di Jaime avevano reso quel momento tremendamente difficile da affrontare.

Non aveva mai creduto che avrebbe potuto sostituire Cersei, ma quando Jaime, nel buio della notte, al riparo sotto le loro coperte, le aveva stretto le mani e aveva bisbigliato parole nel sonno senza significato, era stato davvero impossibile non iniziare a sperare.

Quando Jaime, mentre si allenavano sulla neve di Grande Inverno, le aveva chiesto cosa avrebbero fatto dopo la guerra, quel plurale le aveva fatto tremare le gambe, molto di più del fendente che aveva quasi preso in pieno per lo stupore.

Il tempo trascorso insieme era stato meno di un mese, da quando era entrato nella sua stanza e l’aveva baciata, eppure per Brienne era come se di mesi ne fossero passati a centinaia.

Consapevole che non sarebbe durato, aveva vissuto ogni attimo con un’intensità così profonda da renderlo molto più lungo e consistente.

Sapeva che, probabilmente, Jaime l’aveva vista al pari di un ripiego, ma il sentimento di Brienne era tale che sarebbe stato sufficiente per entrambi e si sarebbe davvero accontentata, se avesse potuto conservare il verde di quegli occhi che la fissavano, la stretta della sua mano contro il suo ventre, il sapore delle sue labbra premuto quasi con violenza sulla sua bocca.

Ma, come sapeva fin dall’inizio, Jaime se ne era andato. Era sgattaiolato via dalla loro stanza, come un ladro, e stava per abbandonarla senza neanche aver avuto il coraggio di dirgli addio.

L’aveva implorato, cercando di convincerlo a perdonarsi per i suoi errori e per provare a fargli vedere la bontà che possedeva, ma tutto il suo animo era intrappolato nell’amore per Cersei e nulla riusciva a scalfire la corazza di cattiveria che lo attorniava.

Brienne, come sempre nella sua vita, aveva ingoiato le sue lacrime e aveva ricominciato a vivere nella solitudine che l’aveva sempre accompagnata.
Impossibile all’inizio, era diventato ancora più difficile quando arrivavano notizie della guerra a Lady Sansa.

Il giorno della fine della guerra, mentre Approdo del Re bruciava sotto il fuoco di Drogon, Brienne era sicura che Jaime sarebbe morto e il fatto di non aver potuto fare nulla per salvarlo, l’aveva fatta piangere più amaramente del fatto di essere stata abbandonata.

Una decina di giorni dopo l’ultimo scontro ad Approdo del Re, fervevano i preparativi a Grande Inverno per iniziare il viaggio verso la capitale, dove si sarebbe tenuta una grande riunione per decidere il destino di Jon Snow e dei Sette Regni.

Brienne non avrebbe voluto andarci, perché non voleva rivedere quei luoghi che le avevano portato via Jaime, ma sapeva che avrebbe dovuto accompagnare Lady Sansa.

Si allenava senza sosta da giorni, finché la sera non crollava nel suo letto; troppo stanca per pensare, troppo stanca per soffrire, nel tentativo di non far capire a nessuno quanto fosse profondo il suo dolore.

Mancano pochi giorni alla partenza quella mattina che Brienne si stava già allenando, alle prime luci dell’alba, quando un rumore di zoccoli e cigolii attira la sua attenzione verso il cancello del cortile. Troppo presto per essere un visitatore, troppo tardi per essere un malintenzionato.

Con la spada sguainata si nasconde dietro al grande portone in ferro battuto, attendendo l’avvicinarsi del cavallo. Mentre il rumore si avvicina, esso si affievolisce, segno del rallentamento dell’andatura, e Brienne trattiene il respiro dall’impazienza.

Dal punto in cui è nascosta vede prima la testa del cavallo, seguita da un cavaliere incappucciato al suo fianco che avanza timoroso.

Con un balzo, lo trascina a terra, puntandogli la lama sul collo e capovolgendolo per poterlo affrontare.

Quando i suoi occhi mettono a fuoco la figura, riconoscendo i suoi occhi verdi – che lei potrebbe riconoscere tra mille – la spada le scivola via dalle mani e lo stupore la scuote così tanto da impedirle qualsiasi movimento, rimanendo così, appoggiata sopra di lui.

Nessuno le aveva detto che fosse effettivamente morto, ma la notizia che fosse morta Cersei era sicura; pertanto, Brienne non avrebbe mai potuto immaginare un epilogo diverso da quello.

Eppure, contro ogni previsione, Jaime era lì, con un’espressione che non gli aveva mai visto e degli occhi che imploravano perdono.

«Sei qui.»

«Lo spirito d’osservazione non ti è mai mancato.»

Brienne, nel sentire quella battuta così inopportuna e così da lui, scoppia a ridere nella quiete di quel mattino, osservando il viso di Jaime rilassarsi ed aprirsi in un lieve sorriso.

«Sono qui.»

 

 

Jaime osserva le fiamme che avvolgono Approdo del Re e l’orrore dipinto nel viso di Tyrion che, in quel momento, comprende tutta la follia di Daenerys Targaryen.

Lo sguardo rimane puntato verso la Fortezza Rossa dove sa che Cersei incontrerà la sua morte, a causa del suo egoismo e della sua testardaggine. Aveva deciso che avrebbe dovuto essere con lei anche nella morte, per non lasciarla da sola, ma se c’era un insegnamento che i passi che aveva compiuto da quando aveva perso la mano ed era stato prigioniero di Brienne gli avevano insegnato, esso si sarebbe identificato proprio con la speranza di poter essere un uomo migliore.

Continuava a tornargli in mente il viso di Brienne, il dolore che le aveva inflitto e il rimorso che aveva provato nel negarsi una vita insieme a lei. Non sapeva se l’avrebbe sopportato per una vita intera, ridotto com’era, ma qualsiasi lasso tempo in cui Brienne avrebbe voluto averlo accanto a sé sarebbe stato sufficiente per lui.

Le parole di Bran lo avevano scosso nel profondo e la certezza che lo aveva condotto a quella scelta si era sfaldata sempre di più lungo il viaggio verso Approdo del Re. Arrivato a destinazione, aveva sentito che voleva ritornare da Brienne e che non sarebbe stato un uomo migliore compiendo un sacrificio per rimanere insieme a Cersei.

Il fratello aveva sorriso della sua scelta, grato di non perdere anche lui in quella giornata di fuoco e fiamme.

 

 

«Non mi hai ancora risposto.» sussurra Jaime, nella luce fioca della loro stanza, illuminata parzialmente dalle candele e dal fuoco nel camino.

«A cosa?»

Ritornare a fare l’amore era stato per Brienne come un respiro dopo essere rimasti a lungo sott’acqua.

«Cosa faremo quando questa guerra e tutti i suoi effetti saranno terminati?»

Brienne, nel sentire quelle parole, si commuove ma cerca di non darlo a vedere, nascondendosi nell’incavo della spalla di Jaime. Non risponde, cercando di frenare il respiro e respingere il magone che sente salire su.

«Non mi dispiacerebbe rimanere al Sud, sai, questo tempo freddo e nevoso non mi si addice.» continua Jaime, con ironia.

«Penso che con il consiglio che si terrà ad Approdo del Re la situazione cambierà molto. A quel punto decideremo cosa fare.» risponde Brienne.

Jaime annuisce, stringendola a sé, felice per la prima volta dopo tanto tempo di pensare al suo futuro con così tanta serenità.

«Mi piacerebbe vedere Tarth.» le chiede, infine, stringendola a sé.

Il sorriso di Brienne, così insolito da vedere sul suo viso e così presente da quando è ritornato, non è altro che la conferma della sua scelta e del destino che ha deciso di voler seguire insieme a lei.

 

 

 

 

 

 

 

Fine.

Salve a tutti! Fic che nasce dalla lettura di questo contest: I Will Go Down With This Ship

Mi sono illuminata nel leggerne le modalità e, subito, una storia What if? tra Jamie e Brienne ha iniziato a vorticare nella mia testa, desiderosa di essere scritta fin dalla fine di GOT.

Avrei amato molto un finale del genere, ma sapevo che non si sarebbe mai realizzato, anche se lo sviluppo che ha portato Jaime alle sue scelte continuerò a considerarlo frettoloso e involutivo.

Detto ciò, non ho molto altro da aggiungere. Spero tanto che la fic vi piaccia e che mi lasciate un commentino!

Baci,

 

 

EclipseOfHeart

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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