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Autore: Khailea    10/11/2021    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo: 
Jack
Daimonas 
Ailea
Khal 
Lighneers 
Zell 
Astral 
Lacie 
Hope 
Grace 
Milton 
Seraph 
Alexander 
Johanna 
Samantha 
Nadeshiko 
Ayame 
Ryujin
Yume
Cirno
Vladimir
Annabelle
 
 
 
 
 
 
 
 
Yume-Nadeshiko-Vladimir-Ryujin-Ayame-Lighneers-Annabelle-Sammy-Johanna-Alexander-Hope-Lacie-Seraph-Ailea-Khal-Jack-Daimonas-Milton:
 
La testa di Daimonas pulsava terribilmente, più cominciava a riprendere i sensi più si sentiva sul punto di svenire nuovamente.
Il colpo che aveva subito era stato pesante, ed avvertiva il rivolo del sangue rappreso lungo la tempia.
Provò a muoversi, senza riuscirci, e il cuore cominciò a battere più forte.
Era il prete, era arrivato per lui e l’aveva nuovamente immobilizzato. Cercò di strappare le corde ma qualcosa lo indeboliva, del piombo, ancora premuto sulla sua pelle, che gli impediva di riprendersi dalla ferita e di usare tutta la sua forza.
L’aria cominciò a scarseggiare mentre l’attacco di panico incombeva. Gli occhi non gli permettevano ancora di vedere bene, solo immagini sfocate, e le orecchie percepivano suoni ovattati.
Jack. Dov’era Jack?
Il pensiero fu sufficiente a ridargli lucidità, convincendosi doveva calmarsi e riprendersi.
Chiuse gli occhi aspettando il fischio alle orecchie cessasse, e tutto tornò normale.
Erano allo chalet, c’erano praticamente tutti i suoi amici, legati e bloccati a terra, con degli uomini che puntavano loro contro delle armi.
Tutti portavano dei passamontagna in testa per non farsi riconoscere, ma non avevano problemi ad urlare alla gente.
C’erano anche altre persone che soggiornavano all’hotel, tutte spaventate e in preda al panico.
-Zitti!-
Uno degli uomini urlò più forte degli altri, sparando un colpo al soffitto, facendo tremare il lampadario.
La maggior parte della gente si calmò, però sembrava esserci qualcuno che ancora protestava, ma dai versi che faceva dovevano avergli tappato la bocca.
Muovendo la testa riuscì a voltarsi quel tanto che bastava da notare la professoressa Mustang, imbavagliata e legata con almeno quattro corde, e il professor Koshi seduto accanto a lei, che sospirava stanco.
Infondo era stato recentemente rapito, non doveva essere tanto felice di rivivere un’esperienza simile.
-Ho detto di stare zitti!- urlò ancora l’uomo in faccia alla Mustang, che aveva un’espressione da dire “ti sputo in un occhio”.
-Daimonas… stai bene?-
-Jack!-
Era alle sue spalle, e non riusciva a vederlo da quella posizione, ma sentirlo lo rassicurò.
-Va tutto bene, ci tireremo fuori dai guai…- gli sussurrò lui cercando di trovare una via di fuga, ma scarseggiavano.
-Dov’è Milton?-
-L’hanno legata assieme alle ragazze, sono in un angolo poco più lontano.-
Effettivamente la ragazza stava bene, per quanto potesse starlo legata come un salame. Yume accanto a lei era meno preoccupata della cosa, o almeno non lo dava a vedere.
-Ehi, non mi dispiace usare le corde, ma così è un po’ affollato…- sorrise come se nulla fosse all’uomo davanti a sé, che continuava a puntarle una pistola in faccia. -Non sparerai.-
-Potrei.- rispose lui togliendo la sicura.
-Yume smettila!- lei poteva essere tranquilla, ma Milton accanto non lo era.
-Dai retta alla tua amica, altrimenti potrei ammazzare lei per darti una lezione.-
L’espressione di Yume si rabbuiò, e divenne minacciosa. -Devi solo provarci.-
Forse era stato l’improvviso cambio di umore, o forse era la vena di rabbia nei suoi occhi, ma in ogni caso l’uomo infastidito preferì lasciare perdere, allontanandosi.
-Tutto bene tesoro?- chiese l’altra all’amica.
-Sì, ma stai attenta per favore… non siamo in condizioni di sfidarli.-
-Io li prenderei volentieri a calci nel sedere… hanno versato tutta la cioccolata.- bofonchiò Nadeshiko fissando le tazze rotte a terra.
-Quello è stato il minimo.- sospirò Hope, e purtroppo era vero.
Quando Lighneers era andato a controllare la porta gli avevano sparato al fianco, e ancora sanguinava.
Ayame era rimasta talmente sorpresa in un primo momento da non reagire, poi quando gli uomini erano entrati li aveva aggrediti a morsi, visto aveva lasciato la motosega di sopra.
C’erano voluti cinque di loro per bloccarla, e ancora lei non demordeva.
Le avevano messo un bavaglio alla bocca per farla stare zitta, ma l’aveva morso talmente tanto da strapparlo.
-Lighneers! Lighneers! Vi ucciderò figli di puttana!-
Aveva quasi le lacrime agli occhi, e il viso rosso di rabbia. Lighneers era a terra, legato e senza cure, e respirava a fatica.
Riusciva a sentire la voce della ragazza, ma era tutto talmente confuso che faticava a capire altro.
-Mettetele un altro bavaglio!- urlò uno degli uomini.
-Ma morde!-
-Non me ne frega niente! Mettetele un palo in bocca se serve, ma fatela stare zitta!-
-Diamine… che situazione…-
Più si guardava attorno più Vladimir capiva erano nei guai, c’erano almeno una ventina di uomini armati, e tutti i presenti erano completamente legati. Anche se fosse riuscito a slegarsi sarebbe stato solo contro tutta quella gente, e difficilmente le cose si sarebbero messe meglio.
-Secondo te cosa vogliono?- sussurrò Annabelle accanto a lui.
-Non lo so, ma se stiamo in silenzio forse lo capiremo. Non sembrano tanto svegli, e più che altro il tipo che continua a urlare più forte degli altri sembra l’unico che abbia il quadro completo della cosa.-
Effettivamente era il solo a dare ordini, nonostante non avesse niente di particolare.
-Dobbiamo chiamare aiuto…- disse Annabelle cercando di vedere il telefono della reception, ma l’avevano già staccato.
Vladimir scosse la testa. -Basterebbe che la metà di noi fosse libera e sarebbe un gioco da ragazzi. Anzi, basterebbe solo Khal. Guarda la sua faccia.-
Era vero, tremendamente vero.
L’espressione di Khal andava oltre la collera, e spaventava perfino gli uomini armati mentre lui era legato.
Ailea era distante, cercava di sciogliere le corde senza grandi risultati, ed era vestita solo con la maglia di lui, ancora fradicia.
Per rispetto gli altri ragazzi evitavano di guardarla, mentre gli uomini non erano tanto gentili, ma lo sguardo di Khal prometteva una vendetta, a cui nessuno sarebbe stato felice di assistere.
Seraph accanto all’amica almeno l’aiutava a coprirsi, evitando la maglia si alzasse più del dovuto. In realtà stava cercando a sua volta di liberarsi, o almeno la copriva nei suoi tentativi di slegarsi.
-Ancora niente?- le sussurrò dandole le spalle.
-No… nemmeno Lacie riesce?-
-Le hanno messo dei guanti.-
Purtroppo non erano così stupidi, avevano preso delle precauzioni extra nei confronti di chi sembrava molto pericoloso o fin troppo particolare, e Lacie era entrambe le cose.
Le avevano perfino legato la coda alla schiena, stringendola talmente tanto da farle male.
-Posso provare ad allentarla…- si propose Ryujin facendo attenzione a farsi sentire solo da lei.
-No nya… è un punto troppo delicato, lascialo così nya.-
-D’accordo…-
Purtroppo era vero, anche se solo lei e Nadeshiko potevano veramente capirlo, la coda era utile e flessibile, ma terribilmente sensibile alle volte.
Non le piaceva quando gliela toccavano, era una cosa privata, e anche se erano amici non erano certo qualcosa di più.
Non molto distante da lei, Sammy tremava impaurita legata assieme a Johanna e Alexander, che cercava di liberarsi per raggiungere Hope e portarla via da lì.
-Tranquilla, vedrai si sistemerà tutto.- tentò di dirle la ragazza per tranquillizzarla.
-Che cosa vogliono da noi?-
-Non lo so, ma…-
-Venderci.-
L’affermazione di Alexander le fece completamente sbiancare, e ammutolite lo fissarono cercando delle spiegazioni.
-Sono almeno venti persone, non hanno chiesto gioielli o soldi, questo chalet è isolato e c’è un grande furgone fuori.-
-Ne sei sicuro?- chiese Johanna titubante, più per la paura che per altro.
-Abbastanza.-
Ne era quasi certo, aveva organizzato cose simili, però non poteva certo dirlo.
Il problema più grande era se li volevano vivi o se bastavano gli organi… doveva liberare Hope prima che fosse troppo tardi.
-Ehiiiiiiiiiii! Mi sono perso qualcosa?-
Dalla cima delle scale il professor Zero guardava tutti con un sorriso, scivolando lungo il cornicione della rampa di scale come una principessa Disney, con tutte le pistole puntate contro.
-Ma come siete carini! C’è una festa in maschera?-
-Mani in alto se non vuoi che ti sparo!- urlò uno dei tizi avvicinandosi.
In un battito di ciglia Zero l’aveva già raggiunto, rigirandogli l’arma in modo se la puntasse addosso.
-Ooooh ho capito, vi state divertendo un po’ con i miei studenti!-
Per un istante gli studenti credettero di essere salvi, ma avevano dimenticato chi avessero di fronte, e la realizzazione li colpì come un macigno non appena il professore camminò letteralmente sulla schiena di Ailea.
-Sono abbastanza resistenti, perciò ce n’è di tempo, ma cercate almeno di avere fantasia!-
-Sei uno psicopatico!- gli urlò contro uno degli uomini, decidendosi a sparare.
Il colpo, che avrebbe dovuto centrargli la testa, finì sul lampadario. -Mah, come siete noiosi. Ci vediamo a scuola ragazzi!-
Come se nulla fosse l’uomo si allontanò verso la porta, spalancandola facendo entrare tutto il gelo della notte, e sparendo dall’altra parte abbandonandoli ai loro problemi.
Guardandolo Jack serrò le labbra. -Pezzo di…-
 
 
 
 
 
 
 

Cirno-Grace-Zell-Astral:
 
L’uomo sovrastava Grace con tutta la sua forza, stringendole le mani alla gola cercando di farle perdere i sensi.
Lei lottava e scalciava, ma la differenza di stazza era troppo per una situazione simile. Sentiva il cuore martellarle nel petto, sul punto di esplodere, e l’adrenalina che le faceva percepire ogni cosa con una velocità minore.
Cosa stava succedendo?
Dov’erano gli altri?
Chi era quell’uomo?
Cosa le avrebbe fatto… soprattutto quest’ultima domanda, per quanto odiasse ammettere di poter provare quel sentimento, la terrorizzava.
Era sola, e il suo corpo cominciava a cedere.
-Bastardo…- riuscì a sibilare a denti stretti, graffiando il polso dell’uomo coperto dai guanti.
Per un momento la vista le si offuscò, poi la presa di lui improvvisamente si allentò.
Qualcosa dalla finestra lo aveva colpito alla faccia, destabilizzandolo quel tanto che bastava a Grace per riprendere fiato, e assestargli un pugno in pieno visto con l’energia rimasta.
Riuscì a farlo cadere sul pavimento, e probabilmente a rompergli il naso, poi una palla di neve lo colpì dalla finestra.
-È quel che ti meriti! Le donne non si toccano!-
Cirno entrò di malagrazia rischiando di scivolare sul pavimento bagnato, continuando a bersagliare l’uomo di palle di neve, che si ghiacciarono all’istante attorno a lui bloccandolo; dovevano essere quelle di sua invenzione, che usava nei combattimenti.
-Stai bene?- chiese tirando un ultimo calcio in faccia all’uomo, facendolo svenire, e aiutando Grace ad alzarsi.
-Tu che dici?- la voce era roca, e probabilmente c’erano dei segni sul collo.
-Beh, sei viva, e sono qui con te. Quindi direi che va tutto bene.-
Se non le avesse appena salvato la vita, probabilmente l’avrebbe mandata a quel paese. -Cosa sta succedendo?- chiese andando a mettersi dei vestiti nell’altra stanza, facendo attenzione non ci fosse nessuno.
-Non lo so, una ventina di persone sono entrate e hanno legato tutti.-
-Una rapina? O un altro gioco del professor Zero?-
A questo punto si aspettava tutto da una persona così.
-Non credo lui centri, e non hanno preso nulla.-
-Quindi sono ancora tutti giù?- chiese Grace rompendo la sedia di legno nella stanza, usando una delle gambe come mazza.
-Non c’erano Zell e Astral.-
-Loro erano in sauna.- lo ricordava perché avevano quasi fatto a botte per entrare prima dell’altro. -Allora, il piano è questo: andiamo a controllare se quei due sono vivi, poi ci occupiamo degli altri.-
-Ehi! Sono io che ti ho salvato! Dovrei decidere io!- protestò Cirno fissandola seria. -Faremo come dici tu.-
Scuotendo il capo Grace si avvicinò alla porta, controllando prima dallo spioncino, poi aprendola molto lentamente.
I corridoi erano vuoti, e la maggior parte delle porte aperte.
-Via libera.- sussurrò muovendosi lentamente nel corridoio, Cirno al contrario si mise a correre guardando dentro ogni porta.
-Che noia, speravo le stanze fossero tutte diverse…-
-Cirno!-
Così le avrebbe fatte scoprire! Possibile non avesse un minimo di senso di sopravvivenza?!
A giudicare dal modo in cui poi sbatté le porte, la risposta le sembrò ovvia.
In realtà l’azzurra ci pensava eccome alla possibilità potesse arrivare qualcosa, e la liquidava con la semplice affermazione che lei era la più forte, ed avrebbe potuto sbaragliare tutti.
Tuttavia, visto Grace era con lei e l’aveva premiata con una gran bella vista poco prima, involontariamente, si calmò facendo più piano.
-Dove sono le saune?- sussurrò appiattendosi al muro come in un film di spionaggio.
-In un piano interrato. Se usiamo le scale però dovremmo per forza passare dalla hall, e l’ascensore ci farebbe scoprire.- rispose Grace.
-Dobbiamo solo essere silenziose.-
Non avevano molte opzioni purtroppo. Non c’erano scale secondari o corridoi nascosti come in casa di Ayame, lì dovevano per forza muoversi allo scoperto.
Stringendo la gamba della sedia Grace andò per prima, controllando da ogni angolo se ci fosse qualcuno.
Arrivarono fino al pian terreno senza problemi, sentendo alcuni borbottii in lontananza.
Rimanendo inginocchiate e nascoste oltre la ringhiera osservarono la situazione, realizzando quanto poco fosse a loro favore.
Erano tutti legati e disarmati, e c’era fin troppa gente per stare tranquilli.
A un certo punto uno degli uomini urlò, e le due trasalirono credendo di essere già state scoperte. -Che stai facendo!?-
Non era con loro che parlava, ma con Ailea, che aveva cercato di liberarsi dalle corde fino a quel momento.
Notandola l’uomo la colpì alla schiena con il manico di un fucile, tirandole poi ripetutamente dei calci.
-Che vi sia di lezione se provate a fare stronzate!-
Khal era livido di rabbia, ma non poteva fare nulla per aiutarla, né lui né le altre.
A malincuore Grace dovette approfittare della situazione per sgattaiolare al paino interrato, con Cirno alle spalle scura in volto.
Aveva notato anche Alex e Andrea tra le persone legate, entrambi impauriti di fronte alla situazione.
-La grande Cirno vi salverà tutti…- sussurrò a sé stessa, andando via assieme a Grace.
Arrivarono così in un ampio corridoio pieno di porte, ciascuna per un tipo di relax diverso offerto dallo chalet, ma quello adibito alle saune era un po’ più in fondo, e più si avvicinavano più sentivano il rumore di qualcuno che colpiva una porta.
Affrettarono il passo bloccandosi quando sentirono anche qualcuno parlare.
-Li lasciamo lessare ancora un po’?-
-Fagli almeno perdere i sensi, sono entrambi piuttosto robusti.-
-Già, non ho voglia di ricevere un pungo da un tipo così.-
Erano almeno in tre, tutti avevano lasciato le armi in un angolo, credendo non ci fosse più nessuno. Stavano seduti su una panca fissando la porta oltre cui Astral e Zell continuavano a battere i pugni, nella speranza qualcuno li aprisse.
Difficilmente avrebbero potuto resistere ancora a lungo.
Grace si voltò a guardare Cirno, cercando di farle capire che avevano bisogno di un piano, ma lei era già partita.
-VI BATTERO’ TUTTIIIII!-
-Ma che ca…-
Il primo di loro non fece in tempo a finire la frase che lei con un salto lo raggiunse, tirandogli un calcio dritto in faccia, gli altri due nel frattempo si avventarono sulle armi, e Grace dovette intervenire.
Arrivando prima di loro tirò una ginocchiata in pieno volto a quello più vicino, usando poi la gamba della sedia gliela spezzò sulla schiena facendolo cadere a terra; difficilmente si sarebbe rialzato tanto presto.
Cirno aveva cominciato a bersagliare di pugni il povero malcapitato che gli era finito sotto tiro, continuando a ripetere quanto fosse la più forte, Grace invece lanciò le armi dall’altro lato della stanza, in modo l’avversario non potesse prenderle, e con delle abili mosse lo colpì al fianco destro con dei calci e al petto con una raffica di pugni.
-Apri la porta Cirno!- urlò a un certo punto, vedendo l’altro che cercava di riprendersi.
-Oh giusto!-
Se n’era quasi dimenticata, c’erano quei due da salvare.
Come un lampo si gettò contro la porta, aprendola spingendo i piedi contro la parete per darsi più forza. Quando questa si spalancò Astral e Zell caddero letteralmente a terra, annaspando in cerca di aria.
-Finalmente…- disse il biondo strisciando fuori.
-Dov’è mia sorella?-
Il primo pensiero di Astral non era per sé, ma per Lacie. La vista di quegli strani tizi lo fece preoccupare ancora di più.
-Muovetevi! Prima che ne arrivino altri!- li esortò Grace. Dal punto in cui erano potevano anche fare un po’ di rumore, ma non c’erano certezze che presto non sarebbe arrivato qualcuno.
Astral fu il primo a rialzarsi, sentendo la rabbia crescergli in corpo, e abbassandosi caricò l’uomo con cui Grace lottava, afferrandolo alla vita e schiacciandolo contro la parete.
Solo questo bastò a metterlo ko.
Per quanto riguardava quello contro Cirno, lei aveva la situazione sotto controllo, e riuscì addirittura a sollevare la panca lanciandogliela contro: un altro ko.
Restava solo quello che Grace aveva atterrato all’inizio, ma Astral aveva altri piani.
Togliendogli il passamontagna lo afferrò per i capelli lo costrinse ad alzare la testa, guardandolo con una furia negli occhi.
-Ora tu mi spieghi cosa sta succedendo, o ti faccio saltare la testa.-
L’uomo in un primo momento non rispose, e allora per tenere fece alla sua minaccia il ragazzo gli spinse la faccia con violenza a terra, rompendogli il labbro e un dente.
-Allora?-
Ancora niente, nonostante il dolore.
-Non è un problema per me.-
Un altro colpo, che stavolta gli ruppe il naso, e visto cominciava a perdere la pazienza Astral indicò uno dei fucili agli altri. -Passatemelo.-
-Non avrai veramente intenzione di ucciderlo.- rispose Grace.
-Ho detto di passarmelo!-
Lei non si mosse, ma Zell invece lo fece. Aveva altrettanta poca pazienza, e confidava nel fatto volesse solo spaventarlo.
-Ci sentiranno se spari.- disse ancora la rossa.
-Guarda quanto me ne frega…-
-Un momento! Io ho una soluzione!-
Cirno camminò serenamente raggiungendo l’amico, prendendo una piccola sfera dal suo zaino, avvicinandola alla faccia dell’uomo.
-Oh sì. Questo lo farà parlare.- sorrise Zell, sedendosi sulla schiena del tipo in modo da bloccarlo, tappandogli la bocca per precauzione.
Come il ghiaccio gli sfiorò la guancia questo cominciò a espandersi sulla pelle, tirandola e massacrandola producendo un intenso dolore nell’uomo.
-Allora?- ringhiò Astral fermando Cirno.
-… il riscatto, vogliamo il riscatto!-
-Per cosa?!- sbraitò il ragazzo, e Grace gli diede una sberla dietro la testa intimandogli di fare meno rumore.
-Per tutti quelli nello chalet! Li rapiamo e chiediamo dei soldi!-
-Che idea stupida.- disse Zell asciugandosi la faccia dal sudore.
-Dov’è mia sorella.- sibilò Astral come se l’altro la conoscesse.
-Hanno legato tutti nella hall. L’abbiamo vista, per ora sta bene.- lo rassicurò Cirno.
-E perché non me l’avete detto prima!-
-Ti sembra ce ne hai data l’occasione?- ribatté Grace irritata. -Ci sono altre venti persone armate. Dobbiamo liberarli.-
-Merda…-
Probabilmente non c’era altro da potergli chiedere, perciò Astral usò il manico dell’arma per colpirlo alla testa e fargli perdere conoscenza.
-Cosa ne facciamo di loro adesso?- chiese Cirno indicando i tre corpi.
-Li ripaghiamo con il loro stesso scherzetto.- rispose tranquillamente Zell, afferrandone uno per i piedi e trascinandolo nella sauna. -Vediamo se gli piace.-
-Sono d’accordo.- annuì Astral aiutandolo.
Grace invece non era tanto contenta -Non abbiamo tempo per queste cose…-
-Ehi, tu non eri lì dentro. E comunque almeno non faranno più alcun danno.- rispose Zell, occupandosi dell’ultimo e bloccando la porta. -Terremo il calore basso, non moriranno.-
-Va bene, ora però pensiamo a un piano.-
-Vado su e li ammazzo tutti.- ringhiò Astral con il fucile in mano.
-Già, quanti colpi hai? Pensi bastino per venti persone?- rispose ironicamente Grace. -E hai una tuta antiproiettile, visto ti attaccheranno appena ti vedranno?-
-Cominci ad irritarmi.-
-Siamo pari allora.-
-Ragazzi! Datevi una calmata!- disse Cirno mettendosi tra i due. -So io cosa dobbiamo fare!-
Ne dubitavano, però vista la situazione disperata ogni idea poteva essere buona.
-Avvicinatevi, e fate esattamente come vi dico io…-
   
 
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