Figlio mio
È doloroso guardarti, figlio mio
Vedo sulla tua schiena gli stessi solchi che hanno corroso la mia fino all’osso
Ma non posso fare niente per curare le tue ferite,
per alleviare i tuoi fardelli
È dura osservarti, figlio mio
Perché nei tuoi occhi feriti leggo ancora speranza
Ed io ho paura che ti venga strappata via,
e che nel tuo pugno non rimanga che il sangue
È straziante vederti, figlio mio
e sapere che in quel corpo che disprezzi rimpiangi un passato senza di me:
io sono solo il tuo strumento per il futuro, e il futuro riserva Morte
Avrei tanto voluto che tu non l’avessi mai conosciuta
E ti chiedo scusa, figlio mio,
per la vita che ti ho tramandato
Ti chiedo scusa,
per essere morto prima di riuscire a sentire la tua risata
Ti chiedo scusa,
per doverti insegnare a combattere ancor prima di spiegarti cos’è la pace
Ma ti prego
Vorrei che un giorno tu possa riuscire a dimenticare
E scappare lontano
E innamorarti
E vivere come meriti
Ti prego
E se allora non dovrò essere al tuo fianco, va bene
Ma adesso lasciati guardare, figlio mio, perché io sono qui
Ti prego
E resterò al tuo fianco
Fino al mio ultimo respiro
Dopodiché ti prego, figlio mio,
Vivi
Vivi fino ad esserne esausto, vivi fino a impazzirne
Riempitine i polmoni e cibati della vita
ad ogni alba e ad ogni tramonto
Quando il Sole ti accecherà di affetto
e le stelle di gratitudine
Tu Vivi, e non fartene una colpa
Perché, te lo prometto,
Porterò tutto il tuo dolore via con me
E lo seppellirò per sempre al giorno della mia ultima morte.
Vorrei tanto potertelo urlare
Che ti voglio bene,
figlio mio.