Anime & Manga > Detective Conan
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Autore: Roe Jaeger    16/11/2021    0 recensioni
Conan non è semplicemente morto. Conan è stato ucciso.
Genere: Angst, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Heiji Hattori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera a tutti! Dopo un paio di settimane dall'ultima mia pubblicazione in questa sezione, ritorno nel fandom con questa OS che non mi convince granché! Spero che a voi piaccia, o che almeno non sia da buttare!
Buona lettura :3

 
L'omicidio di Shinichi Kudo

Era una fredda giornata di inverno quella in cui Heiji Hattori era al capezzale di Conan Edogawa, steso lì, davanti a lui, in quel letto d'ospedale. 
Non c'era stato un caso da risolvere, non c'era stata una sparatoria, semplicemente una lite tra lui e Shinichi, nei panni di Conan. 
Heiji iniziò a ricordare, la testa che gli doleva enormemente. 
«Heiji-kun ascolta...» gli aveva detto Shinichi, o meglio Conan, con quella voce tanto seria che non sentiva da mesi ormai. «Heiji-kun ascoltami bene.» 
«Dimmi Kudo-kun.» 
«Domani non ci possiamo vedere...» 
Conan Edogawa aveva iniziato il liceo a Osaka, Heiji era Commissario di Polizia nella sua città natale. 
«E perché?» 
«A Tottori c'è il covo dell'Organizzazione. Andrò lì domani.» 
«Non senza di me.» 
Da quando si erano messi insieme non facevano nulla senza l'altro. 
«Non posso coinvolgerti in una cosa così pericolosa.» 
«MA NON MI SFOTTERE! MI PUOI COINVOLGERE!!» urlò il poliziotto. 
«Io ti amo, non posso.» 
«Io ti amo, perdonami.» rispose di rimando. 
Poi gli sparò alla gamba. E fiumi e fiumi di sangue. 
La corsa all'ospedale. 
L'apprensione di Mouri e Toyama. 
Poi il silenzio. 
Non sapeva perché l'avesse fatto, semplicemente era il primo modo che gli era venuto in mente per fermarlo. 
Senz'ombra di dubbio il più sbagliato. 
Quando Ran e Kazuha gli avevano chiesto perché l'avesse fatto, lui aveva taciuto. Mai avrebbero saputo della relazione che li legava. Mai. 

Beh, si capisce, tuttavia, che non poteva lasciarlo andare da solo, rischiare. Doveva fargli comprendere che, senza copertura, avrebbe perso anche contro un solo uomo, se armato. 
A Heiji aveva fatto male sparargli alla gamba, s'era rattristato nel vederlo sanguinare e soffriva nel vederlo in un letto d'ospedale. 
Ma il problema vero era che gli avevano fatto male le conseguenze della sua azione. Per errore gli era partito un secondo colpo, che aveva ferito Shinichi vicino al cuore, era stato stupido a non mettere subito la sicura. 
A un certo punto il suono metallico delle apparecchiature mediche smise di risuonare nell'aria e Heiji si ridestò dai ricordi. Lui la crisi non l'aveva neanche sentita, mentre era immerso nei suoi pensieri. 
Nel ridestarsi, vide un'equipe di medici attorno a sé. 
«Lei è un suo amico?» gli avevano chiesto. 
«Diciamo di sì.» Voleva urlare di essere il ragazzo con cui Shinichi andava a letto da qualche anno, ma non poteva, c'era troppa differenza d'età apparente «Perché?» 
«Ci serve una persona cui far riferimento per le pratiche.» 
«I suoi genitori penso siano più indicati. Un attimo che li chiamo.» 
I medici annuirono e lui telefonò a Yusaku e Yukiko, con tanto dolore dentro e qualcosa ancora da realizzare. 
 
I funerali di Conan Edogawa furono molto semplici, con pochi intimi: c'erano Yusaku e Yukiko riuniti in un angosciato silenzio, Ran che piangeva disperatamente, il Dottor Agasa accanto ad Ai e ai Detective Boys che non proferivano parola. 
Gli occhi di Heiji erano tristi, velati da lacrime amare, quando aveva visto due funzionari della polizia avvicinarsi. 
«Lei è il signor Hattori, vero?» avevano detto professionalmente. 
Heiji aveva annuito, nell'aria già c'era l'odore di guai, d'arresto. 
«Sappiamo che ha sparato lei il proiettile che ha ucciso Edogawa Conan. Mi spiace, ma deve seguirci.» 
E lui non aveva fatto storie, si era lasciato arrestare in silenzio. 
 
La cella era fredda e non c'era neanche una sua fotografia. Chissà magari se avesse scritto una lettera a Kazuha gliene avrebbe fatta pervenire una. Per il processo occorreva attendere una settimana. Chissà se gli avrebbero riconosciuto l'omicidio preterintenzionale o l'incidente. 
Sarebbe stato il colmo se avesse passato la sua vita in galera per l'omicidio premeditato di Conan, del suo Shinichi. 
 
Anni dopo Heiji uscì di prigione dopo aver scontato la sua pena, ma non riconquistò mai la felicità: la morte accidentale del suo uomo aveva lasciato in lui un dolore indelebile.
 
   
 
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