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Autore: eddiefrancesco    20/11/2021    0 recensioni
Incuriosita dall' inaspettata eredità che le ha lasciato la sua madrina, un'eccentrica signora conosciuta come la strega di Wychford, la contessa Octavia Petrie decide di andare a dare un' occhiata alla nuova proprietà.
Ma arrivata in quella splendida villa di campagna a causa di un equivoco viene scambiata per una istitutrice dal tenebroso Edward Barraclough, il nuovo affittuario e dalle sue nipotine.
Ma ancora non sa in che guaio è andata a cacciarsi!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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«Comunque, il fatto di essere il figlio di un conte non garantisce necessariamente la rispettabilità» puntualizzo' Edward asciutto. Guardò Octavia. «Per voi sarà sicuramente un sollievo sapere che non ho sentito nulla che vada a discredito di vostro fratello.» «Un sollievo? Cosa intendete, signore? Io conosco mio fratello. Qualunque cosa voi abbiate potuto sentire mi lascia indifferente.» disse Octavia con freddezza. «Edward, questo significa che potrò incontrare Mrs. Petrie con la vostra approvazione?» chiese Lisette esitante. «Una volta che avrai debuttato, e che sarete stati ufficialmente presentati, sarebbe difficile obiettare» replicò suo zio con una certa impazienza. «Ma ci sono molti giovani dai requisiti altrettanto adeguati che sarebbero felice di fare la tua conoscenza, Lisette. Non fissarti troppo presto su qualcuno in particolare.» «Certo che no» disse Lisette con un filo di voce. Julia decise di intervenire. «La contessina Octavia si è offerta di portar fuori Lisette e Philippa, domani, Edward. Non è stata gentile? E pensa un po', prima di venire da noi, miss Cherrifield ha lavorato per la sua sorella maggiore, la Duchessa di Monteith!» Edward lanciò un'occhiata penetrante a Octavia, ma lei sostenne il suo sguardo con calma. «Una coincidenza sorprendente. Sapevo che mia sorella aveva finito di utilizzare i servigi di miss Cherrifield, ma che ora si occupi di Pip... Credo che sia un'eccellente istitutrice.» «Senza dubbio» disse lui asciutto. Poi disse: «A che ora intendete passare a prendere le mie nipoti, domani? Se sarò qui, potrei accompagnarvi.» «Edward! Sarebbe fantastico! Come quando facevamo le nostre passeggiate a Wychford!» esclamò Pip. Octavia non sapeva perché Edward Barraclough volesse unirsi a loro, e non era affatto sicura che fosse opportuno passare del tempo in sua compagnia. Ma le fu difficile rifiutare di fronte all'entusiasmo di Pip. «Sarebbe molto piacevole, sir. Anche se mi sorprende che riusciate a trovare il tempo.» asseri' rigida. «Vi sbagliate, contessina. Lo considero tempo ben speso.» la rassicuro' lui soavemente. Il pomeriggio dopo, Gussie guardava divertita sua sorella provare un abito da passeggio dopo l'altro. «Quelle due ragazzine devono essere di gusti davvero difficili.» «Perché dici questo?» chiese Octavia, esaminandosi accigliata nello specchio. «Ti ho visto scartare tre dei più riusciti modelli di Madame Rosa, i quali ti stanno tutti perfettamente. Specialmente quello in crespo di seta.» «Quello azzurro? Trovi che sia quello che mi dona di piu? Allora è deciso» disse Octavia, chiedendo alla cameriera di prenderglielo con un cenno del capo. «Tavy, perché non mi dici la verità? Mi rifiuto di credere che tanta ansia abbia l'unico scopo di fare colpo sulle signorine Barraclough. Sei proprio sicura che Edward Barraclough non vi accompagni? O prevedi di incontrare qualche altro giovanotto nella vostra passeggiata?» «Certo che no! Come se fossi quel tipo di donna! Lo zio delle ragazze ha detto che forse ci avrebbe scortate, si. Ma, ti assicuro, non ho alcun desiderio di fare colpo su Edward Barraclough. Ti ho già detto che ormai mi lascia indifferente. Cosa sono tutte queste domande?» «Ti comporti come se fossi un'altra persona! Martha ha sistemato il colletto alla perfezione, sorellina. Smettila di tormentarlo. Vorrei farti un discorso serio.» «Non posso. Non c'è tempo. Grazie per il consiglio, credo anch'io che questo azzurro mi doni. Arrivederci, Gussie!» Octavia fuggì prima che la sorella potesse indagare oltre. Gussie sospirò pensosa, poi mandò a chiamare il segretario del marito, che si occupava anche dei suoi appuntamenti mondani. «Il mio ricevimento, James. Vorrei aggiungere dei nomi alla lista degli invitati...» Quando Octavia arrivò dai Barraclough, trovò un'altra carrozza in attesa fuori. Pip era ferma lì davanti e, non appena vide Octavia, esclamò: «Miss Petrie! Andiamo con la carrozza di Edward. Dice che è meglio così. E dice che posso sedere in cassetta accanto al cocchiere!» «Che gentile!» commento' Octavia in tono un po' secco. «Non vi dispiace, vero? Sono sicura che voi, lui e Lisette starete più comodi, dietro.» Era una giornata di sole e Pip sarebbe rimasta delusa se lei le avesse impedito di accettare l'offerta dello zio. Octavia cedette graziosamente e si preparò a smontare. Quando Edward Barraclough uscì di casa e si sostituì al valletto che la stava aiutando, la mano di lei ebbe uno scatto convulso, ma si controllo' e gli permise di scortarla alla carrozza. «Dove avevate pensato di andare?» chiese lui. «Avevo pensato di andare in carrozza nel parco, e di fare una passeggiata lungo la Serpentina» rispose Octavia. «Le ragazze potrebbero divertirsi a guardare i cigni, e spesso ci sono delle piccole barche. Ma naturalmente, se avete altri piani, sir, non dovete sentirvi condizionato.» Lui la guardò in silenzio. Poi si girò, sollevò Pip a cassetta accanto al cocchiere e si sedette di fronte a Lisette e Octavia. Le guardò. «Hyde Park sia!» La carrozza si avviò e Octavia si girò verso Lisette. «Non ti ho mai visto cavalcare a Wychford. Immagino che tu ne sia capace.» «Oh, si! Mi piace tantissimo.» «Allora ti porterò sul Rotten Row. Potremmo andarci a cavallo domani o dopo.» «Rotten Row. Che buffo nome!» osservò Pip girandosi. «Nei tempi andati era conosciuto come route du roi, la strada che percorrevano i re tra Kensington Palace e St. James. Non so perché il nome sia stato poi cambiato.» Edward storse la bocca in un sorriso. «Istruttiva come sempre, vedo. Le vecchie abitudini sono dure a morire.» «Alcune più velocemente di altre» osservò Octavia con freddezza tornando a rivolgersi a Lisette. «Durante la Stagione, è molto in voga farsi vedere a cavallo o in carrozza lungo il Rotten Row, tra le quattro e le sei. Ci vedrete tutto il bel mondo, lì. Ma l'orario migliore per godersi una cavalcata è quando ancora non c'è nessuno, alle undici o mezzogiorno.» Si fermarono poco dopo l'entrata del parco e guardarono lungo il Row. Anche se la Stagione era appena all'inizio, era già molto affollato. «Questo non lo chiamo andare a cavallo. Un tè in sella, piuttosto! È impossibile farsi una bella galoppata.» Commento' Edward. «Impossibile è dir poco! Non dovete nemmeno provarci, Lisette. Non se desiderate l'approvazione delle signore del bel mondo.» «Lady Jersey è già stata molto gentile, miss... contessina Octavia. La zia Julia ha ricevuto degli inviti per Almack's.» «Che buona notizia.» «Mi chiedo quale fata madrina abbia organizzato la cosa. Sally Jersey non è nota per la sua compiacenza verso i nuovi arrivati.» mormorò Edward. «Credo che sia stata la sorella maggiore di Octavia, la Duchessa di Monteith, Edward.» «Davvero, Lisette? Bene, bene, bene. Che sorpresa!» Il tono di Edward Barraclough non sarebbe potuto essere più ironico. «Proseguiamo? O desiderate passeggiare?» «Andiamo a piedi, Edward!» esclamò Pip, mai contenta di restare inattiva a lungo. «Contessina Octavia? È consentito a delle aspiranti regine della moda?» Octavia ignoro' l'ironia. «Certamente. Camminiamo fino alla Serpentina?» Mentre passeggiavano, Octavia avvertiva che i cortesi saluti dei suoi tanti conoscenti non riuscivano a nascondere la curiosità. Lei annuiva e sorrideva con calma, presentando i Barraclough quando necessario, e si assicurava che Pip o Lisette si trovassero sempre tra lei ed Edward Barraclough. Ma dopo un po' Pip non sopporto' più quel passo così tranquillo. «Vieni, Lisette! Andiamo a vedere le anatre!» gridò. Octavia cercò di protestare, ma Edward la fermò: «Lasciamole andare, non le perderemo di vista. Non avrete paura a stare da sola con me alla luce del sole in parco, vero, Octavia? Cosa pensate che potrei farvi?» «Ma niente, Mr. Barraclough! Tranne usare il mio nome di battesimo, quando non mi pare di avervene dato il permesso! O sbaglio?» «Oh, andiamo! Abbiamo sicuramente superato questa fase. In privato.» Octavia si fermò e lo affrontò.
   
 
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