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Autore: ReadHeads24    21/11/2021    0 recensioni
“Ehi Jones” La rossa mi chiamò con il suo tono provocatorio. Mi girai, non feci in tempo a proferire parola che mi ritrovai le labbra sporche di rossetto. Così il mondo iniziò a farsi pelle.
Genere: Erotico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Cheryl Blossom, Nuovo personaggio, Toni Topaz
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Triangolo
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“Cazzo” La minuscola roulotte che chiamavamo casa non mi era mai sembrata così piccola. Mentre mi affrettavo a prendere le ultime cose per andare a scuola mi arrivò un gomito sul naso: “Jugh!” Urlai spazientita. Lui scoppiò a ridere afferrando la tazza di caffè. Era alto almeno 13 cm più di me avendo anche due anni in più. Scossi il capo e mi diressi verso la porta. Stavo per uscire, ovviamente in ritardo, ma mio padre mi afferrò il braccio: “Dove pensi di andare piccolo Cobra?” Mi mostrò la guancia sporca di dopo barba e io, controvoglia, fui obbligata a schioccargli un bacio. Era inizio anno, ancora non faceva freddo, ma la giacca dei serpents non poteva mancare nel mio abbigliamento. Corsi fuori mentre mio fratello mi salutava con un cenno del capo. Mi lanciai a capofitto sotto la siepe e afferrai il mio skate. Ci saltai sopra. Guardai da lontano la mia vecchia scuola, la South Side High School, ero riuscita, grazie alla famiglia Cooper ad avere un ingresso lì. Peccato che non avessi nessuna intenzione fare la gentil con la Cooper più giovane, Betty, nonché la ragazza di mio fratello. Andavamo tutti a scuola insieme anche se io passavo la maggior parte del mio tempo con Toni Topaz, un’altra Serpent che aveva avuto un posto assicurato alla Riverdele High per merito della sua ragazza, Cheryl Blossom. La conoscevo di nome, insomma, come non conoscere i Blossom. I più grandi mercanti di sciroppo d’acero, o forse dovrei dire droga. Arrossii violentemente. Non per la droga, ma nel pensare alla Blossom. Non avevo intenzione di ferire i sentimenti di Toni, ma io avevo un debole per le rosse. Abbandonai lo skate davanti alla scuola e corsi tra i corridoio labirintici. Entrai nella prima porta che mi sembrava un’aula, ma mi ero sbagliata, eccome se mi ero sbagliata. Dentro c’era una ragazza di schiena. Reggiseno rosso, slip rossi e capelli del medesimo colore. Si stava facendo una coda cosa che mi rese ancora più imbarazzata. Sentì il corpo andare in fiamme, strinsi le gambe e cercai di uscire il più silenziosamente possibile, ma ovviamente tutto andò storto. Inciampai nei i lacci delle scarpe e crollai per terra. La rossa si girò rivelando un volto angelico. Vista da davanti era ancora più bella, se possibile, aveva tutte le curve giuste, i seni abbondanti ma non troppo. Non avevo mai creduto negli angeli, ma ora me ne trovavo uno davanti. La ragazza rise e mi squadrò, non sembrava infastidita. Mi porse la mano per aiutarmi a rialzare. La afferrai e mi tirai su strofinandomi la nuca, lei si girò e prese una maglietta da cheerleader. Il mondo mi cadde addosso. Il nome diceva “Cheryl Blossom”. Il panico si impossesso di me. Arretrai ma la ragazza mi afferrò il polso: “Tu devi essere una serpent? Sei l’amica di Toni, vero?” Annuì mentre cercavo con la mano libera la maniglia della porta. Cheryl non mi lasciava  e mi guardava come una tigre guarda un agnello, ma io ero un serpente non una preda: “Ora devo andare.” Le risposi brusca liberandomi dalla sua presa e uscendo dallo spogliatoio. In quel momento mi dispiacque essere stata antipatica, era così bella e gentile e sexy…mi diedi uno schiaffo. Era la ragazza di Toni cazzo. Fino a quel momento non mi ero preoccupata dell’ora, ma quando il mio sguardo cadde sull’orologio imprecai in qualsiasi lingua possibile. Corsi finché non trovai la classe di musica. Ci entrai e mi sedetti al mio posto, di fianco ad un bel rosso. Volevo morire, perché quel giorno mi capitavano tutti i rossi di capelli? Gemei e il ragazzo si girò scioccato. Arrossii per la quarantesima volta quel giorno e tirai fuori la chitarra dalla custodia. Ascoltai la lezione finché non notai Toni seduta dall’altra parte della classe. Mi tornò in mente l’incontro con l’angelo, come glielo dicevo? Da qual momento in poi non ascoltai più, fino al suono della campanella. Mi fiondai fuori dalla porta, ma una voce mi bloccò: “Ehi tu!” Imprecai nella mia mente, ma mi sforzai di sorridere. Il ragazzo dai capelli rossi mi fissò un secondo poi illuminato esclamò: “Tu sei la sorella di Jugh vero?” Ora ero confusa, come mi conosceva? “Sì…” ero diffidente ma lui mi prese la mano e corse in sala mensa. Vidi mio fratello con Betty cosa che non mi fece nessun effetto, quello che invece mi stupì fu quando il ragazzo lo raggiunse battendogli il cinque. Ma il mio stupore non era nulla in confronto alla faccia di Jughead. Scrutò le mani mie e del rosso poi mi afferrò: “Che ci fai qui?” Non avevo intenzione di mostrarmi debole: “Per tua informazione sono nella tua stessa scuola.” Mi divincolai dalla presa ma qualcun altro mi riportò tra le braccia di mio fratello: “Allora Jugh quando avevi intenzione di dirci che avevi una sorella?” Ci rimasi male, non aveva detto ai suoi amici della mia esistenza, ma avevo imparato a nascondere le emozioni così finsi che non mi importasse. Di malavoglia lui mi fece sedere al loro tavolo, feci appena in tempo a sussurrargli: “Non sei l’unico a non volermi qui.” Guardai gli amici di Jugh, Betty, il ragazzo rosso, una mora, un ragazzo che urlava GAY e, quasi non mi strozzai con la mia stessa saliva, al tavolo si stava avvicinando Cheryl. Mi alzai ma Toni da dietro di me mi rimise giù: “Dove credi di andare bellissima?” Soffocai una risata nervosa quando i miei occhi si incontrarono con quelli della rossa, avevano perso il calore, ma erano ancora più predatori mentre scrutavano i miei. Distolsi lo sguardo cosa che non facevo mai. Solo Jugh se ne accorse infatti inarcò un sopracciglio ma non disse nulla. La Blossom si sedette proprio di fronte a me e chiese con una voce squillante e innocente: “Cosa ci fa qui lei?” Toni si avvicinò e la baciò. Roteare gli occhi mi venne naturale. La risposta alla domanda venne dalla mora: “E’ la sorella di Jughead, non sapevi?” Cheryl si scansò da Toni e mi osservò mentre addentava una ciliegia, tirata fuori dallo zaino. Il bruciore di prima nello spogliatoio tornò. Mi divincolai sulla sedia e la rossa smise di osservarmi, aveva raggiunto l’obbiettivo. Mi spazientii: “State tutti parlando di me, ma io non so neppure i vostri nomi.” Fu la moretta a presentarmi i suoi amici: “Che sbadati, ha ragione. Io sono Veronica, la fidanzata del rosso, Archie.” Come per sottolineare la cosa lo baciò: “Credo che Jugh e Betty tu gli conosca già.” Ridacchiò: “Quelle sono Toni e…” “Cheryl.” Mi era venuto naturale, come se dicessi il suo nome ogni giorno. Improvvisamente sentii gli sguardi di tutti addosso. Deglutii e balbettai: “Cioè lo so perché…ehm insomma…come non conoscere la figlia del trafficante?” Mi accorsi di aver usato le parole sbagliate, tutti mi fissarono male, poi guardarono Cheryl premurosamente, Veronica riprese parola: “Bene continuiamo, lui è 

Kevin, è gay, quindi non ti infatuare di lui.” Scossi il capo infastidita dalle risate di tutti, di tutti tranne sue, che aveva continuato a guardarmi da quando avevo detto il suo nome, ignorando Toni appollaiata sulla sua coscia. Probabilmente notò il mio sguardo perché divertita mise una mano sotto la gonna di Toni che sussultò prima di mormorare: “Cher-Cher…” Mi alzai, avevo finito la pazienza: “Vuoi giocare?” Le chiesi con aria di sfida: “Va bene posso fare anche io questo gioco.” Anche lai si tirò in piedi, solo un tavolo ci divideva. Aveva un reggiseno stretto che lasciava ben poco spazio all’immaginazione, una gonna corta a scacchi e degli stivali alti. Se non ci fosse stata quella lastra di legno le sarei saltata addosso probabilmente. Fece schioccare la lingua e mormorò con voce roca: “Bene, non vedo l’ora.” Me ne andai mentre lei diceva: “Se vuoi il fuoco vienitelo a prendere.” Gliel’avrei fatta vedere avrei trasferito il mio veleno di serpente dentro di lei, fino all’ultima goccia. Avrei vinto.

   
 
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