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Autore: sallythecountess    22/11/2021    0 recensioni
Julie è una ragazza madre di vent'anni, ingenua e piena di sogni, che un giorno per caso ha notato un ragazzo bellissimo che abita di fronte a casa sua. Riuscirà a far innamorare di lei lo schivo e tenebroso 4ld3r4n, hacker nemico numero uno delle maggiori potenze mondiali?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 2: Julie
“Insomma oggi ho fatto la prima mossa, e vorrei davvero non averla fatta!” scrisse, rientrando a casa, alle sue colleghe del Seventeen. Era stanca, aveva avuto un turno lunghissimo, e sapeva che Lauren non l’avrebbe fatta dormire per molto tempo, ma pazienza. Questo significava essere una madre, e lei quella piccoletta dai capelli biondi l’aveva voluta e difesa ad ogni costo.
Tolse la giacca, posò la busta senza fare rumore, e ancora una volta come sempre gettò uno sguardo alla finestra, ma poi immediatamente se ne pentì ricordando quanto fosse cafone quell’uomo. Si spogliò e lavò, e poi corse a letto a leggere i messaggi delle sue amiche, curiose di sapere cos’era successo con quell’uomo che le piaceva molto.
Lo aveva visto circa due mesi prima, nel giorno del suo trasloco, e ne era rimasta immediatamente colpita. Aveva occhi e capelli neri bellissimi, un corpo magro e molto bello e una strana carnagione che non sapeva bene di dove fosse. Lo aveva visto interagire timidamente con i traslocatori, e poi sorridere ai suoi gatti. Le sembrava un ragazzo dolce, un po’ timido sicuramente, ma se lo era immaginato gentile. E invece il suo atteggiamento scostante e seccato di quella sera le aveva fatto capire di aver sbagliato su tutta la linea. Come sempre quando si trattava di uomini.
Le sue amiche/colleghe cameriere non lo dissero, perché la conoscevano da pochissimo tempo, però lo pensarono. Julie non aveva raccontato loro esattamente tutta la storia con Alan, perchè odiava pensare a quel bastardo che l’aveva mollata mettendole in mano quattro soldi per “le spese mediche legate all’aborto”.
Non voleva che Lauren assomigliasse a lui, semplicemente perché non ne aveva nessun diritto. Era suo padre biologicamente, ma nient’altro. E questo non per scelta di Julie, ma di Alan stesso, che l’aveva fissata con un mix di disgusto e panico scoprendo che aveva tenuto la bambina. Era passato parecchio tempo dalla loro rottura, e Julie si sentiva pronta a vedere altre persone, ma nessuno le piaceva mai più di tanto. Molti tizi si erano fatti avanti, e lei più di una volta aveva anche pensato di uscire con qualcuno di questi, ma nessuno riusciva a convincerla. Eppure Alan non era nulla di eccezionale.
La classica storia: la giovane studentessa che si innamora del suo professore, viene travolta in un vortice di passione e amore, le viene promesso il mondo e poi viene mollata su due piedi. Era colpa sua, Julie se lo ripeteva sempre, perché sapeva che Alan aveva una moglie, ma aveva davvero creduto di poter essere felice con lui e con la sua bambina, ma poi era andato tutto male. Spense la luce, allora, e provò ad andare a letto, pensando soltanto che quel vicino così scortese e antipatico aveva davvero un viso bellissimo.
Dall’altro lato della strada, Rami stava gestendo una fortissima crisi di panico. Iniziò a iperventilare, chiedendosi chi lo avesse tradito, come avessero scoperto il suo indirizzo e perché gli avessero mandato una spia così bella.
“Sei un uomo, idiota, ovviamente hanno pensato che mandandoti una bella donna avresti ceduto e saresti caduto ai suoi piedi…” si disse, ad alta voce, fissando con fare serio la finestra. Decise di uscire, allora, per prendere un po’ d’aria, ma anche per studiare il nemico, ma le finestre erano tutte chiuse e non la vide.
L’unica cosa che riuscì a scoprire, fissando il palazzo di fronte, era che quel posto doveva essere veramente una topaia, persino peggiore di quella dove viveva lui. Sentì rapidamente il suo team, e fece delle ricerche, così in venti minuti sapeva tutto di lei. Si chiamava Julie Arnauld, madre single di una bambina nata otto mesi prima, fuggita dalla Francia, dove studiava per diventare una pasticciera. Non aveva un reddito stabile, viveva di lavoretti casuali e sussidi e questo lo lasciò un po’ perplesso. Si chiese perché diavolo gli avessero messo alle calcagna una spia totalmente spiantata e senza piani per il futuro, e questo gli diede da pensare per un po’.
Eppure sembrava pulita, tutto ciò che veniva fuori su di lei sembrava autentico e straordinariamente banale, ma non significava molto. Era scontato che 4ld3r4n avesse fatto dei controlli su chiunque gli si fosse avvicinato, quindi era ovvio che sarebbe stato necessario costruirle un’identità che non avrebbe dato nell’occhio.
Dai controlli non emersero falle nella nostra sicurezza interna di “Scheletri” e questo diede molto da pensare al nostro amico. Rami continuò a giocare con il suo cubo di Rubik, ma in realtà era estremamente turbato, così decise di sentire l’unica persona a cui poteva chiedere consiglio, ma non fu una buona idea.
“…insomma hai incontrato una bella ragazza, che è stata gentile e ti ha invitato a casa sua…” sentenziò Thalia con il cuore spezzato, ma Rami non se ne accorse. Dava per scontato ormai che lei avesse compreso che la loro era soltanto un’amicizia, quindi non si preoccupava di ferire i suoi sentimenti.
“Sì, ma andiamo chi vuoi che farebbe una cosa simile per uno sconosciuto? Dev’essere una spia, ma non riesco a capire come abbia fatto a trovarmi e chi la manda…”
“Beh onestamente Rami, a me sembra solo una che ha notato il vicino bello come il sole in difficoltà e ha deciso di essere gentile e provarci…”
Thalia sembrava particolamente angosciata da questa questione, ma lui non ci dava molto peso, perché era preso nelle sue questioni di spionaggio.
“Cosa faccio? Le restituisco i soldi o pensi che sia rischioso andare da lei?” chiese, ancora preso dalle sue paranoie, e neanche si accorse del sorriso amaro sul viso di lei.
“…io vorrei che tu non ci andassi, soprattutto dopo aver sentito le parole che hai usato per descriverla, ma credo di non poterci fare nulla…” rispose serissima, ma ancora una volta lui non capì e chiese spiegazioni.
“Non mi hai mai parlato della bellezza delle altre donne in questi anni, quindi questa deve averti proprio colpito tanto per spingerti a confessarmi che ti piace…” concluse, alludendo a qualcosa che Rami non aveva capito ancora, ma che avrebbe realizzato nei giorni successivi.

Nota:
Ciao a tutti, allora siete curiosi di sapere se Julie è una spia? Che ne pensate di loro due? fatemi sapere, se vi va, vi aspetto
   
 
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