Fumetti/Cartoni americani > My Little Pony
Segui la storia  |       
Autore: JasonTheHuman    23/11/2021    0 recensioni
Umani.
Verità o finzione? Antica civiltà perduta o solo una vecchia favola dei pony?
Nessun pony ne ha mai visto uno, e molti non ne hanno neanche sentito parlare. Ma Lyra sa che queste creature meravigliose sono più di una vecchia leggenda, ed è determinata a scoprirne di più… e possibilmente far impazzire la sua coinquilina nel processo.
Genere: Avventura, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 30

ARMONIA

 

“Com’è possibile che questo van abbia ancora meno spazio per le gambe della tua minuscola Civic?” disse Audrey.

“Meglio mettersi comodi. Quanto manca?” chiese Nathan, appoggiandosi all’indietro e allungandosi il più possibile.

Lyra era seduta davanti, da dove aveva una buona visuale dello stato attuale di Philadelphia. Il cielo si era colorato di un verde malaticcio ed era macchiato qua e là da nuvole rose a bassa quota. Attraversarono quello che una volta doveva essere stato un piccolo quartiere, ma che ora era pieno di vialetti che conducevano ad appezzamenti deserti. In fondo alla strada vi era una torre composta da tutte le case, impilate pericolosamente una sopra l’altra. Superato il centro città, videro interi isolati tramutati in isole che fluttuavano per aria. 

Twilight era seduta sul retro tra Paul e Monica. Gli altri pony erano rimasti a casa di Lyra. Il van era grande abbastanza solo per sei umani e un pony. Twilight si era offerta volontaria ad accompagnarli — dopotutto, era quella che ne sapeva di più. Sia sugli Elementi, che sugli umani.

“Abbiamo percorso questa strada al contrario in circa due ore l’ultima volta. Come ti sembra siamo messi ora?” chiese lei.

“Oh, non c’è assolutamente nessun problema,” disse Randall. Frenò bruscamente quando uno stormo di torte volanti gli tagliò la strada. Li guardò passare con una faccia impassibile. Quindi, diede di nuovo gas e scattarono in avanti. “È proprio un giorno magnifico per fare avanti e indietro attraverso tre stati diversi.”

“Sei sarcastico, vero?”

Erano passati meno di quindici minuti dall’arrivo di Audrey e Nathan, ma nonostante ciò erano già per strada sul van di Randall. Lyra era felice di essere finalmente in viaggio — da casa sua, era difficile  vedere l’entità della corruzione che li aspettava lì fuori. Si stava rivelando peggio di quanto si aspettava. 

“Adesso penso sia un buon momento per spiegarci seriamente cosa sta succedendo,” disse Audrey. Esaminò la collana che indossava, quella che Lyra le aveva gettato in mano prima di praticamente comandare a tutti di salire in macchina. “È quello che avevi provato a dirmi prima, vero? Sugli unicorni?”

“Ancora non ci riesco a credere che non mi hai detto mai niente di tutto ciò…” bofonchiò Nathan.

“Non siamo tutti unicorni. ‘Pony’ è il termine più generale,” disse Twilight.

“So quanto sembra assurdo e capisco perché tu non mi abbia creduta ai tempi,” disse Lyra. Allungò il collo per guardare Monica sul retro. “Inoltre gli umani non sono neanche molto ben informati sugli unicorni. Il libro che mi hai consigliato era completamente sbagliato.”

“Già, lo vedo… Pensavo avrebbero almeno avuto la stazza di un normale cavallo,” disse Monica.

“E gli umani pensano pure che gli unicorni vivano nelle foreste,” disse Lyra. “Come normali animali o robe del genere.”

“Davvero?” disse Twilight. Guardò Monica e inclinò la testa. “Voglio dire, tecnicamente la libreria è dentro un albero… Ponyville non è sicuramente una grande città, ma almeno abbiamo delle case.”

“E tu cosa saresti davvero?” chiese Audrey. “Ancora non mi è chiaro.”

“Un umano. Proprio come te,” disse Lyra. “Sono stata trasportata in Equestria quando ero molto piccola. Non sono sicura del come. Ma fui adottata dai pony che mi hanno trovata, e la Principessa Celestia mi ha trasformata in una normale puledra di unicorno.”

“Proprio un normale unicorno…” Audrey scosse la testa incredula.

Twilight intervenne. “Beh, relativamente parlando, dal punto di vista di Equestria voi siete molto più strani di — ”

“E quindi come ti sei trovata a girovagare nel mezzo dello Iowa se vieni da questa magica terra o quello che è?”

“È un po’ lunga come storia. La verità è che ho sempre voluto essere un umano. Penso che ci fosse una parte di me che ricordasse ciò che ero davvero e che sono nata in questo mondo,” disse Lyra. “Ho avuto questi sogni… Senza parlare di tutti i libri che ho trovato sugli umani. Vi ho studiato per anni.”

“Ecco perché sei una lettrice così accanita,” disse Monica.

“Le informazioni che avevamo erano però limitate. La Principessa ha rimosso la maggior parte di quello che era rimasto degli umani dopo che… beh… ” Lyra si morse il labbro. Era esattamente quello che voleva evitare accadesse a questo mondo. 

“È tutto abbastanza nuovo anche per me, ma da quello che ho capito alcuni umani hanno vissuto in Equestria, fino a che Discord non li ha spazzati tutti via,” disse Twilight.

“Spazzati via. Ed è la cosa che stiamo andando ad affrontare. Bene, mi sento proprio rilassato,” disse Paul.

“Aspetta, quindi la cosa che sta succedendo adesso — ha fatto estinguere gli umani nel tuo mondo?” disse Audrey. “Capisco che sia folle, ma come fa ad arrivare fino a quel punto?”

Percorsero un lungo ponte deserto mentre si lasciavano la città alle spalle. Da entrambi i lati, era possibile vedere il fiume passare sotto di loro — aveva un colore marrone concentrato che era più probabilmente tipico del latte al cioccolato. La sua superficie si increspava leggermente quando veniva colpita dalla pioggia. La strada si colorò a scacchiera a metà del tragitto, e una volta attraversato il ponte vennero accolti da degli alberi con bastoncini alla menta piperita, rosso e bianco, al posto del tronco. Un cartello verde gli comunicò che erano “Benvenuti in New Jersey.”

Paul osservò il bizzarro panorama fuori dal finestrino. “Grazie al cielo,  non è cambiato per niente,” disse lui.

“Penso non fosse per niente così quando l’abbiamo attraversata la prima volta,” disse Lyra.

“No, volevo dire…” Lasciò cadere il discorso. “Diamine. Sei davvero cresciuta in un altro mondo.”

“Ritornando all’argomento, quello che fa Discord va ben oltre il caos che causa al mondo stesso. Lui fa anche diventare i pony — e gli umani — ostili tra loro,” disse Twilight. “È quello che ha fatto a me e le mie amiche quando abbiamo provato a fermarlo a Ponyville.”

“Ed è quello che sta facendo ora e qui agli umani. Vuole metterci l’uno contro l’altro, fino a quando non ci facciamo fuori a vicenda,” disse Lyra.

“Che è quello che ha già cominciato a fare a New York,” disse Randall, scuotendo il capo. “Il posto era una gabbia di matti.”

“Meno male che siamo diretti proprio lì al centro di tutto,” disse Paul. “Voglio dire, come se non fosse già abbastanza folle qua fuori.”

Guardando fuori a quello che stavano attraversando, era difficile anche solo credere che fosse lo stesso mondo umano in cui Lyra era arrivata. Lei si era ormai abituata a stare qui, o almeno per quanto fosse possibile abituarsi ad un posto del genere. Ma aveva ancora questa nauseante sensazione che se non fosse ritornata, Discord non avrebbe mai scoperto gli umani di questo mondo, e niente di tutto ciò sarebbe mai successo....

“Non era nei piani che io scoprissi di essere un umano. Continuavo ad avere sogni su questo mondo, anche se non sapevo neanche cosa fosse,” disse Lyra. “E poi la Principessa è venuta a sapere degli studi che stavo conducendo — ”

“Stai parlando del progetto di ricerca che mi ha assegnato?” chiese Twilight. “Quindi per tutto il tempo, ogni report che le mandavo sulle nostre scoperte, lei era in realtà interessata a te?”

Lyra annuì. “Aveva realizzato che sapevo più sugli umani di quanto dovessi. È la ragione per cui mi ha dato la chance di tornare qui, in caso lo volessi. E ovviamente ne ho approfittato.”

“Sceglieresti la Terra, piuttosto che il posto da cui vieni?” chiese Monica. “Ho parlato con gli altri pony, e l’hanno descritto come un luogo piacevole.”

“Lo so, ma… la scoperta di essere umana è stata la cosa più eccitante che mi potesse mai accadere," disse Lyra. “Non lo puoi capire. Almeno fin quando non hai passato la tua intera vita con degli zoccoli…”

“Da quanto tempo eri tornata ad essere umana, quando ti ho incontrato?” chiese Audrey. “Stavi suonando un’arpa con le dita… Come hai imparato a farlo?”

“Ero un umano solo da qualche oretta al tempo,” le rispose Lyra. “Inoltre, la prima volta che ho — ” Si interruppe. “Voglio dire, quella era certamente la prima volta che ho avuto delle mani… Ma mi è venuto naturale. Io ero fatta per essere un umano, dopotutto.” Non voleva davvero addentrarsi nei dettagli dei suoi primi esperimenti. Non di fronte a degli umani, ma specialmente non di fronte a Twilight.

“A parte il tuo assurdo talento musicale, eri abbastanza allo sbando nel mondo umano,” disse Nathan. “Ho sempre saputo che c’era qualcosa di diverso in te.”

“Beh, sì. Des Moines era così diversa da qualsiasi posto in Equestria.”

“Se Equestria è simile a questo…” Paul osservò un’altra macchina sfrecciargli accanto — volando sottosopra lungo la strada.

Twilight scosse la testa. “Questa è tutta opera di Discord. Equestria è di solito molto più normale.” Ci pensò su per un momento, e poi aggiunse, “Anche se non ho ancora visto molto di ciò che è considerato ‘normale’ per voi umani.”

“Ma sono davvero grata di averti incontrato, Audrey,” disse Lyra. “Anche se il nostro primo incontro sarebbe potuto andare meglio…” 

“Oh. Quello. Già… gli unicorni non mangiano quel tipo di cibo, vero?” disse Audrey. Fece una risata strana. Suonava forzata.

“Incontri un visitatore da un altro mondo, e le dai probabilmente la peggior prima impressione possibile.” Nathan scosse la testa. “Sei fortunata che sia rimasta dopo quello che è successo.”

“Aspetta, di che state parlando? Cos’è successo?” Twilight guardò Nathan, e poi di nuovo Audrey.

“Non è niente. Solo… un un fraintendimento culturale,” disse Lyra. “è stato davvero solo quello. Ma è il pensiero che conta. La cosa importante è che quando mi hai parlato, ho davvero iniziato a sentire di appartenere a questo posto. Ho realizzato che gli umani potevano essere amichevoli come i pony. E questa è la ragione per cui adesso so che possiamo usare gli Elementi e salvare il nostro mondo.”

“Esatto, passiamo alla parte su cosa stiamo provando a fare in questo momento,” disse Audrey. “Non ci hai ancora spiegato cosa c’entriamo noi con tutto questo.” Lei guardò di nuovo la sua collana. Il gioiello incastonato sembrava autentico, anche se pacchiano. Si era quasi aspettata fosse di plastica ad una prima occhiata.

“Discord può essere fermato solo dal potere dell’Armonia,” disse Lyra. “E, essendo voi i miei più cari amici umani, sono certa che riuscirete ad aiutarmi.”

Monica allungò il braccio e mise una mano sulla spalla di Audrey. “Anche per noi è una cosa nuova. Ma stavamo parlando con dei pony a casa di Lyra — ci farai il callo dopo un po’ — ed è realmente semplice.”

“Quindi che succede dopo che noi facciamo… quello che è che dovremmo fare?” disse Audrey. “Voglio dire, non è che scompare tutto e basta, no?”

“In realtà…” disse Twilight. “È proprio quello che succede. In Equestria  tutto è tornato alla normalità grazie al potere degli elementi. Adoperano un tipo molto potente di magia, che è il motivo per cui riesce a rivaleggiare persino il potere di Discord.”

“Oh, quindi il mondo si aggiusterà da solo. Dopo aver avuto pioggia di latte al cioccolato e pony magici dovunque… Mi chiedo se ci sarà davvero qualcosa che tornerà alla normalità.”

Lyra si risistemò sulla sedia e incrociò le braccia. “Beh… sì, per forza” disse lei. “Sentite, ce ne preoccuperemo più tardi.”

“Sei sicura che riusciremo a farcela, Lyra?” chiese Audrey.

Lei esitò un attimo. “Certo. Funzionerà.”


~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°


Il viaggio di ritorno a New York sembrò non durare così tanto come la prima volta. Era tutto stranamente vuoto — c’erano zone dove la strada cominciava a contorcersi e girare, andando su e giù in direzioni casuali, o si copriva di strati di sapone. Audrey sosteneva che fosse stato così anche il tragitto dall’Ohio — che puntualizzò essere a circa trecento chilometri di distanza. 

Quando superavano una macchina, era di solito diretta nella loro stessa direzione, addentrandosi ancora di più nella nuvola di caos che stava ricoprendo il mondo umano. Quando Discord era arrivato a Ponyville, Bon-Bon — come la maggior parte dei pony, in realtà — aveva deciso di scappare dalla città. E Lyra era stata d’accordo. Perché c’era qualcuno che voleva andarci incontro?

“Il ponte della città si sta avvicinando,” disse Randall. “Signori, preparatevi.”

Lyra venne bruscamente riportata al presente, e guardò in su. Le strade attorno erano ancora deserte, ma potevano vedere qualcosa davanti a loro. Considerando però ciò a cui erano passati attraverso nel tragitto, poteva essere la qualunque. 

“Cos’è?” Lyra si sporse in avanti.

Si stavano avvicinando a quelle strane cose. Figure di un verde opaco si stagliavano sulla strada. Risaltavano più del normale, contrapposti alla strada e alla struttura metallica del ponte, dipinte di uno sgargiante mix di pattern e colori vivaci.

“Aspetta. Dobbiamo fare marcia indietro,” disse Nathan all’improvviso. “C’è un’altra maniera per entrare in città, vero?”

“Qual è il problema?” Lyra si girò verso di lui. 

Audrey aveva visto solo ora di cosa si trattava. “Quelli sono… Randall, dobbiamo andare via, adesso.”

“Una barricata? Che mi venga un colpo…”

“Intendi… i militari umani?” Lyra sgranò gli occhi. Come previsto, le forme verdi erano camioncini, e degli umani in mimetica. Era difficile dirlo, ma sembrava impugnassero delle armi che Lyra aveva visto in delle foto, nei suoi ultimi studi.

Randall aveva incominciato a rallentare. “Non c’è modo di superarla. Qualche brillante idea?”

“Accelera.” Disse Twilight, come fosse un ordine.

Lui si girò a guardarla. “Cosa?

“Dobbiamo entrare in città. Discord li sta probabilmente usando per tenerci fuori. Continua dritto e non rallentare.”

Lyra scosse la testa. “Ho letto delle cose a riguardo. Non possiamo farlo, Twilight, se hanno quel tipo di armi di cui parlavano i libri — ”

“Fallo!”

Randall, in barba al buon senso, spinse sull’acceleratore. I soldati umani davanti a loro gli fecero segno di fermarsi. Quindi, una volta vicini, alzarono gli oggetti neri che avevano in braccio.

“Cosa stai — ” iniziò a dire Nathan, ma vennero tutti accecati da un istantaneo flash bianco.

D’un tratto, si trovarono già a metà del ponte. Ci fu un gran rumore  dietro di loro, qualche specie di ticchettio veloce sul pavimento e persino sul retro del van. 

Randal si girò di colpo. “Tu folle cavallo viola, che diamine hai appena fatto?”

“Whoa, occhi sulla strada!” gridò Audrey.

La macchina sbandò, ma Randall sterzò prontamente verso la carreggiata. Guardò nello specchietto retrovisore e diede un altro colpo di gas. 

“Semplice magia di teletrasporto.” Disse Twilight, facendo una smorfia di dolore. “Abbiamo superato le guardie ora. Sapevo che sarebbe stato difficile teletrasportare una cosa del genere, ma… ugh…” Si massaggiò la fronte con uno zoccolo.

“Ci stavano sparando,” disse Audrey scioccata. Guardò indietro alla barricata di camion che diventava sempre più piccola, mentre si allontanavano in velocità. “Ci saremmo potuti restare secchi! E potremmo ancora restarci secchi!”

“Avevo paura che potesse succedere. Come ha fatto Discord ad ottenere il controllo su delle milizie umane da qui?” disse Lyra. Poteva sentire il suo cuore a mille. 

“Succede sempre nei film. Cose strane accadono in città, e i militari vengono chiamati in aiuto,” disse Paul. “Sono stati serviti proprio alla sua porta.”

“Bene. L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è che Discord riesca a far partire degli scontri tra umani,” disse Lyra. “Continuiamo. Dobbiamo trovarlo a tutti i costi.”

Stavano cominciando a scorgere la città. Lyra ci era stata solo una volta, quando Discord era già lì presente, ma non era difficile notare cosa fosse cambiato a New York. Gli edifici uscivano dal suolo inclinati a strani angoli. Molti di essi erano ancora grigi, mentre altri erano stati dipinti del colore che più aggradava a Discord in quel momento — rosa acceso, verde, blu, anche alcuni a strisce o pois. 

Nathan osservò un taxi passare, mentre impennava sulle due ruote laterali e scalava un muro. “Quindi, com’è fatto questo Discord? Come sapremo che è lui?”

“Dirigetevi al centro della città. È dove l’abbiamo trovato l’ultima volta,” disse Twilight.

“Era vicino a Times Square, vero?” disse Randall. Si guardò attorno, ma i cartelli stradali erano stati riscritti usando ghirigori illeggibili e scarabocchi infantili. “Non importa. Tanto non ho idea di dove siamo.”

Le banane che pendevano sopra la strada, una volta semafori, presero leggermente ad agitarsi. Un basso rimbombo si stava avvicinando. Arrivò infine a far tremare anche lo stesso van. Randall spinse sui freni.

“Sembra sia qualcosa di grosso. È lui?” disse lui.

“Non penso,” disse Lyra. “Di solito Discord non — ”

Un enorme piede verde discese davanti a loro, facendo un grande passo all’altezza dell’incrocio. Lyra si sporse in avanti per guardare meglio. Era una massiccia figura in una specie di mantello verde, lo stesso verde polveroso del piede.

Tutti restarono a bocca aperta dallo sconcerto. Ci fu un lungo silenzio mentre la figura maestosa gli camminò davanti, e le vibrazioni dei passi si spensero in lontananza. Qualunque cosa fosse, era diretta dall’altra parte della città adesso.

“Quella era…” cominciò a dire Nathan.

“Sì, proprio lei,” replicò Randall, annuendo lentamente.

“Non dovrei esserne così sorpresa, data la situazione…” disse Monica. “E se andassimo nell’altra direzione? Almeno la evitiamo.”

“Suona sensato,” disse Randall. Il van barcollò nuovamente in avanti e girò l’angolo. 

L’asfalto era crepato e il viaggio si stava facendo più accidentato mano a mano che si addentravano nella città. Non c’era segno di quella cosa gigante, qualunque cosa fosse. Ogni tanto, dovettero girare attorno ad un pezzo di edificio crollato, o una macchina abbandonata a metà strada.

“Non penso si stesse muovendo molto velocemente. Dovrebbe essere facile sfuggirle,” disse Randall. Sembrava sollevato.

“Perché continuate a darle del ‘lei?’” disse Twilight. “E in ogni modo, cos’era quella co — ”

Un fischio risuonò prepotentemente dietro di loro, ed un treno sfrecciò sulla strada che avevano appena superato. 

Nathan si sporse dalla finestra, guardandolo passare tra gli edifici. “Come dovremmo evitare una cosa come quella?”

“Non fermarti,” disse Lyra. “E sii prudente. Discord è capace di qualsiasi cosa.”

Randall fece spallucce, e pressò nuovamente sull’acceleratore. cominciò anche a controllare attentamente dietro ogni angolo. “E se decidi di fare di nuovo la tua cosa del teletrasporto, avvertimi prima, ok?”

“Certo. Mi dispiace per prima,” gli rispose Twilight.

Il van stava filando lungo la strada, quando vennero improvvisamente interrotti da un grattacielo che gli tagliò il percorso, stagliandosi sopra di loro. Randall sterzò appena in tempo per evitarlo, e girò l’angolo. 

“Ci sta cercando di bloccare. Vai da quella parte!” Lyra indicò un punto innanzi a sé.

“Da dove è sbucata fuori?” Lui diede un’occhiata allo specchietto, ma un altro edificio crollò lungo la strada, e poi un altro, tagliando tutte le uscite. “Ho già detto che tutto ciò è totalmente da pazzi? Perché tutto ciò è totalmente da pazzi.”

“Stiamo andando dove ci vuole portare lui,” disse Twilight. “Ci siamo. Non si è comportato così l’ultima volta…”

“Sapevo che ci stavamo mettendo contro qualcosa di grosso, ma questo?” disse Nathan “Non ci hai ancora davvero spiegato cosa sia. E poi, cos’è che dovrebbero fare queste collane?”

“È complicato,” disse Lyra.

Il terreno stava tremando, e tutto intorno a loro la città stava mutando, muovendosi in maniera da bloccare tutte le vie di fuga. Ora interi edifici venivano tirati giù, sgombrando un'area al centro mentre altri sigillavano l’ultima delle uscite. Randall inchiodò.

Si lasciò cadere all’indietro sul sedile, con le mani ancora aggrappate al volante e le nocche bianche. “E adesso?”

“Discord sa che siete qui. Se dovete affrontarlo, è il momento giusto per farlo,” disse Twilight. Guardò fuori dal finestrino, ma era tutto fermo adesso, e completamente deserto. “Buona fortuna.”

Lyra fu la prima ad aprire la portiera. Si portò le mani alla testa per raddrizzare la corona. Non sentiva niente più che del semplice metallo. Era un mistero come fosse su misura anche per un umano. Solo un normale umano senza magia…

La porta laterale si aprì a scorrimento, e Audrey uscì fuori, seguita ad uno ad uno da tutti gli altri. Lei si stiracchiò. “Non mi è ancora chiaro cosa stia accadendo, e ora ho davvero un brutto presentimento a riguardo.”

Le gambe di Lyra stavano tremando dalla folle corsa per la città. O forse erano solo i nervi, difficile capirlo. Osservò lo spiazzo dove si erano fermati, e non poté biasimarsi dal notare che questo posto era inquietantemente calmo rispetto al resto di New York. Gli edifici avevano smesso di muoversi, ma non c’era via di fuga. Nessuno dei palazzi aveva porte, solo piatte mura al loro posto.

“Lyra, sei davvero tu? Mi ero chiesto se ti avrei vista di nuovo.” La voce cominciò a sbucare fuori dal nulla, di nuovo. “E… Oh, ma cosa vedono i miei occhi?” Sembrava divertito.

Con un flash luminoso, Discord apparve davanti a loro, il suo corpo serpentino si stagliò sopra gli umani. Lui si contorse all’indietro, piegandosi su sé stesso per esaminarli. I suoi occhi dapprima si strinsero, per poi spalancarsi assieme al ghigno sulla sua faccia. 

“Gli Elementi del — ?” Non riuscì più a trattenersi — scoppiò a ridere. “Mi ero chiesto cosa avresti fatto una volta riavuta la tua magia, Lyra, e tu mi risalti fuori con questo? È più di quanto mi sarei mai aspettato! Sei riuscita a ritrasformarti in umana, e a mettere le tue piccole mani umane sugli Elementi dell’Armonia? È strabiliante, Lyra, semplicemente strabiliante.”

“Cosa… Cos’è quella cosa?” disse Audrey. Nonostante tutto quello che avevano passato, sembrava genuinamente scioccata, così come gli altri umani.

“Mi scuso. Dove sono finite le mie maniere? Permettetemi di presentarmi. Discord, spirito del caos e della disarmonia, oltre che il nuovo sovrano di questo mondo. Siete probabilmente già intimamente familiari con i cambiamenti che ho apportato.” Fece un gesto attorno a sé, anche se non c’era niente più che un quartiere in rovina. 

“Lyra? Hai qualche idea brillante?” sussurrò Nathan. Lyra girò leggermente la testa per guardarlo, ma gli occhi di lui non si scollarono da Discord.

“Sono sicuro che i tuoi vecchi amici ti abbiano già riferito cos’è successo, Lyra. Quegli Elementi non hanno funzionato con loro, e certamente non funzioneranno per te. Neanche Luna e Celestia riuscirono ad aiutare gli umani una volta che finirono sotto il mio controllo.”

Lyra ricordava ancora cosa le avesse detto la Principessa. Gli umani erano troppo caotici già di loro. Discord ottenne un potere incredibile usandoli… Che si era messa in testa? Gli aveva solo portato più umani con cui giocare…

Discord continuò, palesemente fiero di se stesso. “Da quando ho istituito la mia nuova capitale qui, gli umani non hanno mai perso occasione di farle pubblicità per me. Vengono a frotte ora. Di sicuro sai quanto affascinati siano gli umani dall’idea della fine del mondo. Loro implorano la sua venuta, Lyra. Gli sto solo donando quello che bramano da anni.”

Lyra non poteva continuare a stare zitta, ma cosa poteva dire? Si sforzò a tirare fuori qualcosa. “N-no. Gli umani non sono solo caotici. Siamo molto di più.” Non era sicura di dove volesse andare a parare, ma doveva inventarsi qualcosa. Prendere tempo fino a che non fosse riuscita a pensare qualcosa di migliore. 

“Oh, mi permetto di dissentire. Ci sono già passato in mezzo una volta, mentre tu sei appena arrivata qui, Lyra. Non hai neanche grattato la superficie di quello che la tua specie ha da offrire. Ti è piaciuto il comitato d’accoglienza?”

Finalmente le parole iniziarono a tornarle in gola. Si guardò attorno, ai suoi amici. Audrey incrociò i suoi occhi. Il messaggio era chiaro — e adesso? Lyra vide la collana che indossava. Quella che aveva scelto di darle. 

“Ero appena arrivata qui quando ho incontrato Audrey, lei è stata la mia prima amica,” disse Lyra. “Mi ha lasciato stare da lei. Senza la sua gentilezza, sarei stata persa in questo mondo.”

“Che stai facendo, Lyra?” sussurrò Audrey.

Ma Lyra continuò. “Poi ho incontrato Nathan, e lui mi ha dato qualcosa — era solo una chitarra, ma significava tanto per me. Avevo finalmente trovato quello che ero destinata a fare da umana. È stato uno dei doni più generosi che abbia mai ricevuto.”

“Ancora me la devi pagare…” Lo sentì mormorare.

Discord si mise comodo, con la testa appoggiata agli artigli della sua zampa sinistra. “È tutto così incantevole. Prego, continua.”

Lei si girò, guardando i suoi altri amici. “E Randall mi ha accolto nella sua band. Ho avuto modo di esibirmi e suonare con altri veri umani. Mi ha anche aiutato a trovare la mia famiglia. Anche adesso… Mi ha sempre dimostrato la sua vera lealtà. Anche se pensava fossi pazza.”

“Tu sei pazza,” disse lui, ma con un ghigno sulla faccia.

“Adesso stai per interpellare anche me, vero?” chiese Paul. 

“Certo,” disse Lyra. Le parole le venivano ormai spontanee. “Di tutte le strane cose nuove che ho sperimentato nel mondo umano, quell’aeroplano era il più strano… Ma non ero spaventata, perché tu hai condiviso la tua allegria con me.”

“E adesso…” La voce di Monica suonava trepidante.

“Tu mi hai aiutata a superare una delle sfide più impegnative di tutte, Monica. Per tutto questo tempo ho mentito a chiunque. Ma tu… Mi hai convinto che dovevo essere onesta. Con la mia famiglia. Con tutti voi. Con me stessa. E ora che tutti sanno la verità su di me, sono molto più felice.”

Discord gemette. “Per quanto tempo dura ancora questa messinscena? Non serve a nulla. Pensi davvero che voi umani possiate usare gli Elementi dell’Armonia?”

“Certo che possiamo. La magia non ha niente a che fare con gli Elementi… La cosa importante è realizzare che questi umani sono stati i migliori amici che abbia mai avuto, e che io faccio parte di questo mondo assieme a loro. Pensavo che non sarei mai stato un normale umano, ma grazie a loro…” Lyra realizzò che si stava sentendo probabilmente troppo sicura di sé a questo punto, ma ormai era il tempo di andare fino in fondo. “Io so che insieme, possiamo riuscire a fare qualsiasi cosa.”

Quello che successe in seguito, avvenne troppo in fretta da essere capito, anche se era sembrato andare tutto al rallentatore. Lyra percepì qualche tipo di potere scorre dentro di lei — era quasi come se avesse usato la magia da unicorno, eppure non possedeva più certamente il suo corno. Stava confluendo nella corona sulla sua testa, concentrandosi nel cristallo. Vide della luce viola sgorgare fuori dalla corona, affiancato da altri fasci di luce che provenivano da dietro di lei — da ognuno degli altri umani.

Tutto ciò che c’era bisogno di capire, era possibile leggerlo sulla faccia di Discord. I suoi occhi si erano spalancati appena aveva realizzato cosa stesse accadendo. Per un po’ Lyra credeva di aver commesso un enorme errore, ma ora si era ricreduta. Sentì qualcosa di simile a delle urla, ma erano molto lontane. 

Lyra poteva ancora percepire il flusso di potere che fuoriusciva dal suo corpo. E, in qualche modo, lo sentiva provenire anche dagli altri umani. Per tutto il tempo, si sentì estremamente conscia della loro presenza, e del fatto che tutti quei poteri si erano combinati in uno solo, e che stava ora dilagando sulla città e sull’intera nazione, verso posti di questo mondo che non aveva mai visto.

Ad un certo punto, i piedi di Lyra tornarono a poggiarsi sulla strada. Non si era neanche accorta di essere stata sollevata in aria. I sensi le tornarono di colpo. L’ambientazione attorno a lei cambiò da colori sfocati a forme più definite. Una piazza di una città, con una statua davvero strana al centro. L’odore familiare del mondo umano — quelle esalazioni piene di fumo dalle loro macchine e il vago odore di cibo fritto da un ristorante vicino. Era tutto così tranquillo, ma poi —

“No, seriamente… Che diamine è appena successo?” disse Paul.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > My Little Pony / Vai alla pagina dell'autore: JasonTheHuman