Inverno ed Estate

Pilot

Quando la neve cade dal cielo posandosi dolcemente sull'asfalto tutto appare più magico, più candido.
Lei lo aveva incontrato in una fredda giornata d'inverno e sembrava appropriato come primo incontro.
Ricordava ancora la pioggia che crollava implacabile sul terreno; ne ricordava l'odore e il gelido tormento che si portava appresso.
Lui appariva ai suoi occhi candido e freddo come la neve, il suo sguardo gelido che la squadrava come se portasse con sé ogni male del mondo che poco aveva a che fare con il candore della sua risata.
E da quel giorno lui trascinava il suo cuore con sé in ogni luogo in cui andasse, non lo teneva al sicuro in una teca di vetro ma lo portava legato a una corda.
La corda stringeva, faceva male... Eppure quel cuore testardo non voleva saperne di mollare la presa. Anche quando lui lo congelava o lo lasciava appeso notte e giorno su un precipizio buio e freddo, anche quando lo strattonava e lo afferrava con forza quel cuore testardo continuava ad aggrapparsi al ricordo del primo sole, della prima neve...
Il giorno in cui si erano conosciuti per lei era cambiato tutto.
Il giorno in cui si erano conosciuti lui le aveva regalato la dolcezza della neve e il tepore del primo sole d'inverno, le aveva regalato l'amore di una famiglia e aveva fatto scudo al suo dolore semplicemente allungando una mano.
Il giorno in cui si erano conosciuti per lui era cambiato tutto.
Lei gli aveva sottratto la libertà, la sua neve mescolata alla sua pioggia si era sporcata e non era più candida come la prima volta in cui si erano visti.
D'altro canto avrebbe dovuto saperlo che l'acqua fluisce libera senza che nessuno possa fermarla...
Il giorno in cui si erano conosciuti lui era diventato la sua ragione di vita.
Il giorno in cui si erano conosciuti lei era diventata il suo cruccio più grande.



Dicembre aveva fatto il suo ingresso prorompente a Magnolia trascinando con sé le prime nevicate e le prime luci di Natale.
Dicembre la metteva di buon umore perché le ricordava il suo amato Gray.
L'avrebbe messa ancor più di buon umore se lui avesse accettato di uscire con lei e, invece, come sempre, aveva stretto la corda e aveva lasciato quel cuore temerario a se stesso nel gelo dell'inverno.
Pazienza, non era grave. Avrebbe ritentato il giorno seguente... E quello dopo ancora... Avrebbe continuato a provare perché anche se la corda stringeva e fuori faceva freddo il tepore del primo sole era ancora vivido in lei.
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Gajeel si voltò a guardare la sua amica, il caminetto era finalmente acceso e lo scoppiettare del fuoco riempiva il silenzio nella stanza.
-Si può sapere qual è il problema?- chiese seccato.
Juvia finse il suo miglior sorriso :-Juvia non ha nessun problema-.
Levy sollevò un sopracciglio ma decise di lasciar fare a Gajeel, persino Lily decise di non intromettersi per il momento.
-Ameonna-.
Mai soprannome fu più azzeccato. Juvia sorrideva ma non poteva ingannarlo, non poteva ingannare la persona che la conosceva meglio di chiunque altro.
Il sorriso non raggiungeva i suoi occhi color cobalto, non li incurvava nel modo in cui accadeva quando nulla la preoccupava.
-Juvia stava solo pensando...-.
-E ci è dato sapere a che cosa?- incalzò Gajeel.
-All'inverno- mormorò Juvia.
Non c'era bisogno che dicesse molto altro, Juvia pensava costantemente all'inverno e alla neve. Juvia anelava quel candore più di ogni altra cosa al mondo.
Forse la neve l'attraeva tanto perché lei non aveva mai conosciuto nulla di così puro, di così dolce... Certo, a contatto con la pelle nuda faceva un po' male. Certo, sembrava che mille aghi si infilassero sotto la sua pelle. Certo, non era comodo camminare in mezzo alla neve. Certo, ma...
-Hai mai considerato di lasciare che sia lui a venire da te?- chiese Levy.
-Juvia ci ha pensato ma... Potendo scegliere, chi verrebbe mai da una come Juvia?- domandò la maga dell'acqua, lo sguardo perso nel vuoto.
-Ma perché dici così, eh?- Gajeel era arrabbiato.
Solo lei riusciva a farlo arrabbiare così, persino Levy non era in grado di mandarlo su tutte le furie in quel modo.
-Non mi rispondi nemmeno?- incalzò il Dragon Slayer.
Lo sguardo di Juvia era gelido, gelido come il giorno in cui si erano conosciuti...
Doveva esserlo per sopportare il freddo a cui lui la obbligava, doveva esserlo se voleva di nuovo scorgere quel flebile sole invernale.
-Juvia stava solo scherzando-.
E lui lo sapeva che non era vero, lo sapeva che il cuore della sua amica era stato lasciato per troppo tempo solo in mezzo alla tormenta e che ora si era perso e non trovava più la strada di casa.
Forse il fatto di non poter fare nulla per lei lo rendeva arrabbiato, sentirsi impotente non gli era mai piaciuto.
Lily parlò, non aveva detto nulla prima di quel momento :-Per quel che può valere, io ho sempre preferito una bella giornata di pioggia al triste sole d'inverno-.
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Ispirazione per questa storia: https://www.fanfiction.net/s/13707699/1/Four-Seasons

Ho amato la storia e ho voluto provare a ispirarmi a questa talentuosissima scrittrice (consapevole del fatto di non essere nemmeno lontanamente al suo livello).
Mi piace sempre citare altri scrittori perché: prima di tutto, lo trovo giusto e corretto e secondo, in mancanza di contatti con questi ultimi mi fa piacere che vengano comunque conosciuti i loro lavori.
Ho contattato la ragazza chiedendole se potevo ispirarmi alla sua storia perché, anche se lei non è italiana e non leggerà mai la mia versione, ho trovato che fosse la cosa più giusta da fare vista la circostanza.
Detto ciò, spero che il capitolo pilota vi sia piaciuto che abbiate dato un'occhiata alla storia originale.
-SilkyeAnders