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Autore: LadyOfMischief    05/12/2021    4 recensioni
Dopo gli eventi di Crait le misteriose connessioni tra Rey e Ben continuano, nonostante la morte di Snoke, nessuno dei due è in grado di controllarle e diventano sempre più intense. Ignorarsi non porterà a nulla, i due dovranno imparare a fidarsi l'uno dell'altra per imparare a controllare quel legame e confrontarsi su ciò che è successo tra loro esplorando i propri sentimenti.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Rey
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ben continuava a ripensare all'ultima volta in cui la Forza l'aveva connesso a Rey, tre giorni prima per l'esattezza, non sapeva neppure quando aveva cominciato a contare i giorni tra una connessione e l'altra, eppure inconsciamente l'aveva fatto.
Quei tre giorni gli erano sembrate tre settimane, il tempo sembrava aver rallentato il proprio corso e non era riuscito a rivolgere la sua completa attenzione ai propri doveri, tanto che neppure ricordava cosa gli avesse riferito il Generale Hux il giorno precedente. Ben era pienamente consapevole del fatto che non stesse adempiendo al suo ruolo di Leader Supremo come avrebbe dovuto e che le sue ideologie andavano contro quelle del suo predecessore, cosa che non andava a genio a parecchi degli ufficiali, ancora convinti che l'unica soluzione per riportare ordine nella galassia fosse sottometterla con la guerra.
La goccia che aveva fatto traboccare il vaso era stato l'accordo concluso proprio tre giorni prima con i clonatori di Kamino, la notizia – chiaramente – non era stata accolta con piacere da tutti e in particolar modo dal Generale Hux, che aveva parlato di "oltraggio alla memoria e al duro lavoro" di suo padre Brendol Hux; il Generale Pryde si era apertamente schierato dalla parte del collega più giovane poiché aveva lavorato personalmente col suo defunto padre e nutriva ancora un gran rispetto nei suoi confronti.
Non tutti i generali, però, erano dello stesso parere e questo aveva trasformato la riunione in un acceso dibattito tra coloro che supportavano il Generale Hux e coloro che, invece, appoggiavano Ben; a quel punto lui aveva esaurito la propria pazienza e istintivamente aveva attivato la propria spada laser, un semplice gesto che era bastato a incutere timore e porre fine alla discussione, oltre che a quell'incontro. Non era fiero di essere ricorso a un metodo del genere, non voleva essere più temuto dai suoi sottoposti, voleva guadagnarsi il loro rispetto e la loro fiducia, ma l'istinto aveva preso il sopravvento.
Portare ordine e pace nella galassia non era un'impresa facile, questo lo aveva sempre saputo, eppure si stava rivelando persino più difficile di quanto avesse immaginato e per la prima volta si era ritrovato a comprendere sua madre, alle difficoltà che anche lei aveva dovuto affrontare nel perseguire il suo stesso obiettivo. Snoke gli aveva rinfacciato in più occasioni quanto fosse simile a suo padre, ma soltanto di recente Ben si era reso conto di avere anche qualcosa in comune da sua madre.
Era stato poco dopo l'incontro con gli ufficiali che la Forza aveva deciso di farsi beffe di lui ancora una volta, cogliendolo in un momento in cui non aveva né la voglia né la forza mentale per tollerare un'altra discussione, consapevole del fatto che in un modo o nell'altro lui e Rey avrebbero cominciato a discutere.
Ben era stato sollevato nel constatare che Rey stesse dormendo, o almeno così aveva creduto in un primo momento, perché trovarsi nuovamente a bordo del Millennium Falcon aveva risvegliato in lui un profondo senso di nostalgia, com'era possibile che un luogo tanto familiare risultasse allo stesso tempo tanto estraneo? Forse era stato proprio ciò a spingerlo ad avventurarsi fuori dalla cabina occupata da Rey, oltre al desiderio di volersi allontanare da lei per evitare l’ennesimo battibecco.
Per anni si era ripetuto di essersi lasciato il proprio passato alle spalle, tuttavia soltanto in quel momento si era reso conto che quella fosse soltanto una bugia che raccontava a se stesso, pur di non fare i conti con la vita da cui era fuggito e persino suo padre l’aveva capito quando – dopo diciannove anni – l’aveva rivisto. Han gli aveva detto che non era troppo tardi, che Kylo Ren non aveva prevalso su Ben Solo e che l’avrebbe aiutato in qualunque modo a porre fine al proprio conflitto interiore. 
Il suo rimorso più grande era proprio l’aver ucciso suo padre, convinto che quel gesto avrebbe distrutto tutto ciò che restava del vecchio se stesso e perché sapeva che, se non l’avesse fatto, Snoke avrebbe comunque ucciso Han per punirlo per la propria debolezza; spinto da quel rimorso Ben si era diretto nel posto che preferiva da bambino, chiedendosi quanto fosse cambiato dall’ultima volta in cui c’era stato.
La cabina di pilotaggio – così come il resto della nave – non era cambiata affatto, forse era soltanto un po’ più ordinata e pulita, ma ogni altra cosa era rimasta invariata e persino la catenina coi dadi portafortuna di suo padre erano appesi al solito posto. Quando era piccolo Han gli aveva spiegato che quei dadi erano il suo portafortuna perché ogni volta che li aveva con sé riusciva sempre a tirarsi fuori da guai, una spiegazione che a suo tempo aveva affascinato Ben. Senza neppure rifletterci troppo – e senza alcun motivo preciso – li aveva presi e aveva occupato il sedile accanto a quello di suo padre, proprio come aveva sempre desiderato fin da piccolo.
Forse in un’altra vita avrebbe davvero potuto accompagnarlo nei suoi viaggi, diventare un pilota eccezionale come lui e magari un giorno ereditare il Falcon o avere una nave tutta sua, ma in quella vita tutto ciò non sarebbe mai stato possibile e la colpa era unicamente sua. Quella era una delle ragioni per cui non sarebbe mai potuto tornare da sua madre, nemmeno se l’avesse voluto, con quale coraggio l'avrebbe guardata negli occhi dopo ciò che aveva fatto? Nessuno dei due avrebbe potuto fingere che nulla fosse mai successo e le cose non sarebbero mai tornate come prima.
C'erano cose a cui Ben non avrebbe mai potuto porre rimedio, anche se lo desiderava con tutto se stesso, a partire dalla scelta fatta quel maledetto giorno alla Base Starkiller, quando aveva avuto l'occasione di fare la scelta migliore per se stesso. Probabilmente Ben avrebbe trascorso tutto il tempo a rimuginare sulle proprie scelte, se non fosse stato per l'arrivo di Rey, che senza alcun bisogno di parole gli aveva dato conforto. Era bastato un semplice gesto da parte sua, quella mano posata sulla sua spalla, a rasserenarlo e a fargli capire che non fosse completamente solo.
L'idea che Rey potesse essere l'unica a capirlo – forse conoscerlo persino meglio di se stesso – e farlo sentire bene lo terrorizzava più di quanto fosse disposto ad ammettere, perché inevitabilmente tutte le persone a cui teneva finivano col farsi male o peggio. Per questo doveva allontanarla in ogni modo possibile, in un primo momento era anche riuscito a risponderle con indifferenza, ma lei era ostinata quanto lui e neppure dirle esplicitamente che non aveva voglia di parlare era servito.
La richiesta di un incontro da parte di Rey lo aveva colto alla sprovvista, dal momento che ogni volta che la Forza li connetteva cominciavano ad accusarsi o a dirsi cose sgradevoli, eppure lei aveva posto quell'unica condizione prima di spezzare definitivamente il legame che li univa. Non si erano forse detti già tutto?
“Ben le cose non sono andate come pensi tu” gli aveva detto Rey e soltanto allora si era reso conto che lui non le aveva mai dato realmente la possibilità di spiegarsi, ogni volta che lei ci aveva provato lui l'aveva ingiustamente accusata o non le aveva creduto, ostinandosi a credere che si fosse soltanto presa gioco di lui. E lei aveva fatto altrettanto con lui, forse aveva ragione e avevano bisogno di chiarire di persona una volta per tutte, quante altre occasioni avrebbero avuto in futuro se fossero realmente riusciti a recidere il loro legame? E così Ben aveva acconsentito, incerto su cosa si aspettasse Rey, delle scuse forse? O forse si aspettava che lui ammettesse di averla manipolata?
“Che tu mi creda o no, io non mi aspetto nulla da te, voglio soltanto chiarire” quelle parole l'avevano colpito ed erano quelle a cui non aveva smesso di pensare negli ultimi tre giorni perché per la prima volta qualcuno non aveva alcuna aspettativa su di lui, Rey voleva soltanto ascoltare ciò che aveva da dire ed era disposta a credergli. Erano bastate proprio quelle parole sincere a fargli abbassare completamente le proprie difese e spingerlo a confidarle qualcosa che non aveva mai detto a nessuno, togliendosi un peso che si era portato dentro per anni. E per quanto strano potesse suonare Ben si fidava di Rey, sapeva che ciò che gli aveva detto era sincero, e aveva sentito il bisogno di confessarglielo.
Che senso aveva fingere il contrario? Se dovevano chiarirsi dovevano essere completamente onesti l'uno con l'altra.
Il tempo, però, non era stato dalla loro parte e aveva bruscamente interrotto quel momento, Ben non se n'era nemmeno reso conto in un primo momento, realizzando solo qualche secondo dopo di essere nuovamente in camera sua. Per la prima l'interruzione della connessione gli aveva lasciato un senso di vuoto e di solitudine, facendogli desiderare che fosse durata di più.
Quella sensazione non lo aveva abbandonato nei giorni a seguire, la sua mente continuava a indugiare su quella conversazione lasciata in sospeso, al modo in cui aveva cercato un contatto fisico con Rey quando le aveva preso le mani tra le sue, come se avesse avuto bisogno di darle una prova concreta che fosse realmente lì con lei, nonostante si trovassero a migliaia di parsec di distanza. 
Era strano pensare che due persone fisicamente così lontane potessero essere anche così vicine ed era ancora più strano pensare che facessero parte di due fazioni opposte, non solo da un punto di vista ideologico, ma anche nella Forza. Lato Oscuro e Lato Chiaro erano in costante conflitto tra loro, cercando di prevalere l’uno sull’altro e di annientarlo, era stato così per secoli, eppure per loro era diverso. Si erano feriti con le parole, ma quando entrambi avevano avuto l’occasione di uccidere l’altro non erano riusciti a farlo, anzi, avevano scelto di non farlo.
Ben non conosceva le reali motivazioni per cui Rey non aveva posto fine alla sua vita, anche se poteva dedurre che avesse deciso di risparmiarlo perché aveva ancora un briciolo di speranza per lui, tuttavia conosceva le proprie di motivazioni e non era stato disposto ad ammetterle fino a quel momento. Se voleva essere onesto con Rey doveva cominciare a esserlo prima con sé stesso, e la verità era che lui teneva sinceramente a Rey, anche se non avrebbe dovuto e non sapeva definire cosa fosse per lui. Erano alleati? Decisamente no. Erano amici? No, neppure quel termine si avvicinava anche solo lontanamente al loro rapporto complicato, così come non si potevano definire nemici o rivali. Si erano confidati su cose che non avevano mai detto a nessun altro e si erano dati conforto, ironicamente per Ben era lei l’unica persona ad esserci quando non aveva nessun altro. 
Forse non esisteva un termine adeguato per definire cosa fossero, ma a lui non importava, voleva soltanto il bene di Rey e se ciò significava far dividere le loro strade, allora l’avrebbe fatto perché non voleva più farla soffrire e non voleva che le accadesse qualcosa per causa sua. A complicare le cose c’era il fattore del non poter controllare le connessioni, perciò il loro incontro di persona non sarebbe stato un addio definitivo e ciò avrebbe reso tutto più difficile, più avrebbero continuato a vedersi dopo quell’incontro – anche solo per pochi minuti – e più sarebbe stato difficile separarsi. Rey aveva posto una condizione, lui poteva fare altrettanto e porre come unica condizione di spezzare il legame proprio il giorno in cui si sarebbero incontrati, rendendo le cose più facili.
Consapevole del fatto che non sarebbe riuscito a chiudere occhio – come gli capitava la maggior parte delle volte – Ben accese la luce e si alzò dal letto per poi dirigersi verso l’unica grande finestra dei suoi alloggi, la Steadfast era in viaggio verso Corellia e, visto che non c’era alcuna fretta, ci sarebbero volute almeno altre quattro ore standard senza sfruttare l’iperguida. Il motivo ufficiale di quel viaggio erano gli affari, i cantieri navali principali si trovavano lì e c’erano degli accordi da ridefinire, ma quello non era l’unico motivo e Ben aveva preferito tenere quel dettaglio per sé. Curiosando tra i file personali di Snoke aveva trovato qualcosa che l’aveva lasciato piuttosto interdetto e di cui il suo predecessore l’aveva tenuto all’oscuro: figure pubbliche e alte cariche condannate a scontare anni di lavoro proprio in quei cantieri. Il motivo di tale condanna era in apparenza il loro supporto alla causa dei ribelli, ma non c’erano prove sufficienti né c’era stato alcun processo, quelle persone erano state condannate sulla base di semplici sospetti senza avere alcuna possibilità di dimostrarsi innocenti. Non era quello il modo di portare stabilità e ordine nella galassia, usare gli stessi metodi adottati dall’Impero non era la soluzione giusta, ma bisognava ispirare fiducia e guadagnarsela concretamente.
L’intenzione di Ben era di far rilasciare i prigionieri – poiché di questo si trattava – e assicurarsi che facessero ritorno alle proprie residenze in modo sicuro, consapevole che un atto di tale portata avrebbe suscitato dissenso tra gli ufficiali più estremisti. Avrebbero messo in discussione la sua lealtà e i suoi metodi, mentre Hux l’avrebbe sicuramente accusato di favoreggiare la Resistenza per ragioni personali e di andare contro ogni cosa fatta fino a quel momento dal suo predecessore, a cui molti erano ancora fedeli nonostante fosse morto, ma quale altra scelta aveva? E per quanto Ben volesse evitare di dare ai membri del Primo Ordine ulteriori motivazioni di sfiducia nei suoi confronti, non poteva certamente restarsene impassibile dinnanzi a tale ingiustizia e preferiva tradire coloro che guidava, anziché tradire la galassia a cui voleva restituire stabilità.
In quel momento si rese conto di come si fosse sentita Rey quando lui l’aveva messa in condizione di dover scegliere e comprese il perché lei aveva deciso di salvare la flotta anziché restare con lui, la vita di innocenti non valeva meno dei loro desideri o della loro reputazione. Aveva fatto la scelta più giusta – seppur avesse esitato per un istante – e aveva messo da parte qualunque altra motivazione l’avesse condotta da lui, consapevole che quella scelta li avrebbe divisi. Fare la scelta giusta non sempre equivaleva a fare la scelta più facile, se solo se ne fosse reso conto prima le cose sarebbero state completamente diverse, avrebbe scelto di risparmiare la vita a suo padre e di seguirlo, ma era stato troppo codardo per farlo. 
Ben non riteneva di essere stato codardo, però, quando aveva deciso di non seguire Rey perché se l’avesse fatto Hux avrebbe preso il posto di Snoke, sotto la sua guida il Primo Ordine sarebbe diventato persino peggiore dell’Impero e la Resistenza non avrebbe avuto scampo. Non era stata una decisione ponderata, aveva agito d’impulso in un momento di confusione e shock, non avendo ancora pienamente realizzato ciò che aveva appena fatto, ma a mente lucida poteva affermare di non essere pentito di quella scelta.  
In un modo indiretto aveva contribuito alla sopravvivenza della Resistenza dopo la battaglia di Crait, ritenendo opportuno concentrarsi sulla politica e gli affari anziché dar la caccia ai ribelli, come gli avevano suggerito Hux e Pryde. Ben era stanco di morte e distruzione, era consapevole che alcuni sistemi stessero appoggiando la Resistenza, tuttavia, eliminare la fazione opposta con la violenza a quali risultati positivi avrebbe portato? Agli occhi della galassia i ribelli sarebbero stati degli eroi morti combattendo per una giusta causa, inoltre avrebbe significato far del male alle uniche due persone a cui teneva. 
Forse, dopotutto, era davvero un traditore e le accuse che gli avrebbero rivolto non sarebbero state poi così false, ma tutto ciò che voleva era porre fine a tutta quella storia nel modo più pacifico per entrambe le parti. Non sarebbe stato facile e avrebbe dovuto prendere decisioni importanti, che sapeva non sarebbero state accettate di buon grado da tutti, tuttavia Ben sapeva di avere il supporto di un paio di ufficiali e, forse, con il tempo altri avrebbero seguito il loro esempio. Il tempo era un fattore fondamentale, i problemi non si potevano far sparire o risolvere da un giorno all’altro e la bravata commessa da Hux quando aveva distrutto l’intero sistema di Hosnian – e con esso la Nuova Repubblica – aveva soltanto portato ad altro caos, a cui non c’era alcun rimedio perché nulla avrebbe compensato a quel genere di distruzione.
Qualcosa di caldo gli sfiorò la mano sinistra, Ben non ebbe neppure bisogno di abbassare lo sguardo o di voltarsi per capire che si trattasse della mano di Rey e che lei stesse cercando di stringergli la mano.
“Sei così concentrato a contare le stelle che non ti eri accorto della mia presenza?” quella domanda rivolta con leggerezza e ironia lo distolse dai propri pensieri, risollevandogli immediatamente l’umore. Rey, tuttavia, non si sbagliava perché per la prima volta Ben non si era reso conto dell’imminente connessione e, di conseguenza, della sua presenza.
“Adesso dovrò ricominciare da capo” rispose con altrettanta ironia, sorprendendo persino se stesso poiché non era solito scherzare o essere ironico.
“Così potremmo contarle insieme” fu la risposta di Rey “O potremmo finire la nostra conversazione interrotta” aggiunse con serietà.
Quella era l’occasione perfetta per dirle che voleva incontrarla di persona soltanto quando avrebbero potuto recidere il loro legame, eppure Ben non riusciva neppure a guardarla e trovare le parole adatte per dirglielo. Avevano fatto un piccolo passo avanti l’ultima volta, riuscendo a conversare senza discutere e senza ferirsi verbalmente, ma con la sua richiesta avrebbe potuto fare dieci passi indietro e tornare al punto di partenza.
Ben si fece coraggio e si voltò verso Rey, che stava a sua volta osservando le stelle che risplendevano nell’oscurità dello spazio, indossava il solito completo bianco, ma questa volta aveva anche una giacca scura a maniche lunghe – di qualche taglia più grande – e leggermente consunta dall’aria vagamente familiare. Sembrava così serena e a suo agio in quel momento, quasi si trovasse in compagnia di un amico e non di qualcuno che l’aveva trattata in modo scorretto. 
“Rey...a proposito della nostra conversazione…” cominciò a dirle, anche lei si voltò e a Ben non sfuggì la delusione nel suo sguardo.
“Hai cambiato idea? È questo che stai per dirmi?” gli chiese con calma.
“No, non ho cambiato idea, anch'io ho bisogno di vederti di persona...un’ultima volta”
“Un’ultima volta? Non capisco”
“Vorrei che ci incontrassimo soltanto quando sapremo come spezzare il nostro legame, sarà più facile per entrambi” grazie al loro legame Ben percepì il sollievo di Rey, ma anche rassegnazione.
“Non per me...per me non sarà mai facile” ammise lei, quell’affermazione lo lasciò senza parole, nonostante Rey avesse ribadito più volte che non aveva mai cercato di usarlo “Non siamo costretti a farlo”
“Perché ti interessa così tanto mantenere il nostro legame?”
“E tu perché ti ostini così tanto a volerlo spezzare?” la domanda di Rey era più che legittima, non molto tempo prima le aveva detto che fosse la scelta migliore per entrambi, ma non le aveva mai rivelato il vero motivo e forse era arrivato il momento per farlo.
“Voglio essere sincero con te” le disse posandole delicatamente le mani sulle spalle “Lo faccio per proteggerti”
“Da che cosa? Ben, nessuno sa di…” per un attimo Rey esitò e abbassò il proprio sguardo “questo” 
“Ma qualcuno potrebbe scoprirlo, io non voglio metterti in pericolo”
“So badare a me stessa” gli rammentò Rey, sollevando nuovamente lo sguardo su di lui.
“Lo so” sapeva fin troppo bene che Rey fosse in grado di tenere testa a chiunque e di difendersi, l’aveva sperimentato in prima persona, tuttavia era meglio non abbassare la guardia, se coloro che non si fidavano di lui avessero scoperto la verità – a partire dalle circostanze della morte di Snoke – non avrebbero esitato a farle del male o ucciderla.
Per un attimo calò il silenzio ed entrambi rimasero a guardarsi, Ben non l’aveva mai notato prima, ma gli occhi di Rey non erano esattamente castani, avevano anche delle sfumature di verde che gli ricordavano la foresta. Alcune ciocche di capelli le sfuggivano dalla sua solita acconciatura, incorniciandole il volto, e lui non poté fare a meno di pensare quanto fosse bella. Ben scacciò rapidamente quel pensiero, il loro legame permetteva a entrambi di percepire le loro emozioni, ma non c’era da escludere che potesse estendersi anche ai pensieri e sarebbe stato piuttosto inappropriato se Rey avesse percepito quel pensiero in particolare. Cosa gli era preso? Non era la prima volta che si trovava così vicino a lei, non era la prima volta che si scambiavano degli sguardi in silenzio eppure questa volta sembrava diverso e quella vicinanza tra loro gli sembrava improvvisamente fuori luogo.
“Non hai risposto alla mia domanda” le disse Ben di colpo, togliendo le mani dalle spalle di Rey e distogliendo il proprio sguardo dal suo. “Perché ti interessa così tanto mantenere il nostro legame?” le chiese nuovamente.
“È la mia unica certezza...io non voglio sentirmi di nuovo sola” confessò lei sentirle pronunciare quelle parole faceva male perché Ben fino a quel momento aveva dato per scontato che Rey avesse degli amici che non la facessero mai sentire sola e le stessero accanto nel momento del bisogno, forse, però, non era così.
“E i tuoi amici?”
“Ci sono cose che loro non possono capire, tu invece sì” questa volta Rey gli prese la mano e intrecciò le proprie dita con le sue “Forse siamo più simili di quanto pensi”
Prima che Ben potesse replicare, o anche soltanto metabolizzare ciò che lei gli aveva appena detto, la connessione cessò, separandoli ancora una volta. 





Spazio Autrice: 

Pian piano anche Ben sta cominciando a capirle certe cose, continuare a negarlo sarebbe stato come esibire un cartello con su scritto “Clown Supremo” (cosa che avrebbe fatto piacere a un certo generale) e neppure Rey sembra avere intenzione di negarlo ancora.
Divagazioni deliranti a parte, sono tornata con questa raccolta perché sto preparando un capitolo speciale di Second Chances che pubblicherò per Natale e colgo l’occasione per ringraziare chi lascia sempre una recensione 💖
   
 
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