“Basterebbe solamente dire
senza starci a troppo a ragionare
Che sei tu che mi fai stare bene quando io sto male e viceversa”
Francesco
Gabbani
Cuore di squalo
Vaiana
sollevò un cesto di noci di cocco.
Il popolo di Moto Nui nel suo continuo viaggio per l'Oceano si era fermato a
fare provviste su un'isola.
Erano settimane che non toccavano terra ed era strano sentire il terreno
stabile sotto i piedi. Si fermò a osservare il paesaggio circostante, così
brulicante di vita rispetto alle distese d'acqua salata.
Su una palma vide due fregate: il maschio gonfiava l'enorme gola rossa e la
femmina emetteva piccoli versi estasiati. Invece
sulla sabbia vide una coppia di granchi violinisti: il maschio sollevava la chela
grande quasi più di lui; la femmina restava impassibile, soppesando bene
se farsi avanti. Più avanti due sule piedi azzurri si esibivano in una goffa
danza sollevando le zampe colorate e agitando le ali.
«Ah, la stagione degli amori» disse sua madre posando un cesto di noci accanto
a lei.
«Già, certo che gli animali si comportano in modo così strano quando arriva»
disse la ragazza.
«Oh, lo fanno anche gli umani. Lo scoprirai».
Vaiana
rispose con un sorriso imbarazzato. Sua madre le prese il cesto di noci. «Ci
penso io qui, cara. Perché non vai un po' con gli altri giovani?»
«Non sono stanca mamma, tranquilla» disse cercando di riprendere il cesto.
«Lo so. Non ti fermi mai sulla nave. Io e tuo padre siamo molto orgogliosi. È
solo che non hai mai un momento libero e in mare non c'è un attimo di privacy.
Potresti sfruttare questo giorno per conoscere qualcuno, non credi?»
«Ehm, magari un altro giorno. C'è ancora tanto da fare».
«Vaiana, davvero, vai tesoro. Fai sempre ben più del tuo dovere. Non voglio che
tu ti perda certe cose».
«Mamma che cosa vuoi dirmi?»
«Va dagli altri ragazzi Vaiana» disse portando via il cesto.
Si passò una mano sul braccio e andò verso l'interno dell'isola.
Vide gli altri ragazzi e ragazze che scherzavano e ridevano.
Sentì un gridolino dietro di sé. Lontano, dietro una palma, un ragazzo e una
ragazza si rincorrevano.
La
ragazza si fermò con la schiena contro il legno. Il ragazzo tiro fuori una
collana di tiarè bianche e gliela depose delicatamente sul collo.
Non
riusciva a capire cosa si dicessero, ma sentiva il loro tono: sussurrato eppure
squillante, eccitato. Il ragazzo improvvisamente si sporse e tocco le labbra
alla ragazza. Lei gli prese il viso tra le mani e rispose al bacio ancora e
ancora.
Vaiana si girò di scatto.
Era questo che intendeva sua madre?
Guardò di nuovo il gruppetto e sentì il petto stretto. Voleva andarsene, ma non
poteva farsi rivedere da sua madre.
Corse lungo la spiaggia.
Dall'altro capo dell'isola, l'acqua era calma e cristallina. Niente più
strepitii di uccelli. O altro.
Si immerse nell'oceano, e rilassò le membra facendosi cullare dalla corrente.
Di
solito le piaceva stare con quelli della sua età, ballare la hula, giocare con
Pua, ma ultimamente le ragazze non facevano altro che parlare di ragazzi. Commentavano
l’aspetto, facevano battute, dopo un po’ le sembrava un’attività assurda quanto
i balletti delle sule.
“Forse se parlassi di nuovo con nonna lei saprebbe spiegarmi”.
Proprio in quel momento qualcosa si mosse nell'acqua. Vaiana sorrise
speranzosa. Poi una pinna sorvolò la superficie dell’acqua. Una testa
rettangolare guizzò fuori mostrando i denti aguzzi: uno squalo martello.
La ragazza urlò di terrore e nuotò veloce.
Perché
si era allontanata così tanto dalla riva?
Vide uno scoglio che affiorava e raddoppio le
bracciate. Lanciò occhiate frenetiche dietro di sé. La pinna continuava ad
avanzare implacabile. Riuscì ad afferrare il bordo dello scoglio.
Lo squalo si protese fuori dall'acqua, la bocca spalancata. Vaiana chiuse gli
occhi.
«Hahaha».
La ragazza riaprì gli occhi. Lo squalo si teneva la pancia con le pinne
ridendo.
«Ah! Questa volta te l'ho fatta, principessa. Grande idea cambiare specie di
squalo Minime» disse con una voce familiare. Il pesce fece una giravolta fuori
dall'acqua e in un fascio di luce Maui il semidio atterrò sulla roccia scura.
«Mi hai fatto prendere un colpo» disse stizzita Vaiana tirandosi su. Poi
abbraccio l'omone. «Ma è bello rivederti».
«Anche per me è bello rivederti» rispose lui.
Da
quando erano salpati in cerca di nuove rotte il semidio non mancava di passare
a trovarla ogni tanto. Restarono a parlare per un po’. Vaiana sentiva dentro di
se il bisogno di dirgli quello che stava provando, ma le labbra ogni volta le
tremavano, il cuore le si gonfiava come un pesce palla. Alla fine parlò tutto
d’un fiato.
«Maui,
c'è una cosa che sento. Mi guardo
in giro e vedo tutti che si innamorano che stanno insieme che... Io non lo so. È come se tutti avessero
questa energia che li spinge ad amarsi, a guardare incantati le altre persone e
io... Io non ce l'ho». Se si fosse fermata non avrebbe più parlato. «Credo di
essermi sempre sentita così, ma prima non era mai stato un problema; ora sento
che forse non sto vivendo certe cose e dovrei. Forse devo sforzarmi di più? Sto
sbagliando come quando salpai la prima volta e non sapevo di nulla di come si
manovra una nave? Mia madre continua a dire certe cose… Cos'ho di sbagliato?”
«Ti
fermo subito. Non hai niente di sbagliato, sei normalissima».
«Cosa? Davvero?»
«Sì! Vaiana ho migliaia di anni. Ne ho viste di tutti i colori e credimi questa
cosa non è affatto strana. È vero di solito gli umani fanno lo stesso teatrino
ogni volta, lui e lei si piacciono, si innamorano e fanno altri piccoli umani.
Ma ho visto anche donne a cui piacevano donne, uomini a cui piacevano uomini e
alcuni a cui non piaceva nessuno».
Vaiana
rimase a fissare l’amico.
Le
sembrò di aver avuto un’onda enorme davanti ed esserci passata sotto in salvo.
Ma aveva ancora mille domande.
«È che non sembra... Non sembra naturale. Stamattina sulla spiaggia sembrava
che ogni animale cercasse la sua metà e a volte mi chiedo cosa succederà se
io... Insomma, se i miei fossero stati
come me io non sarei qui. Sono... Sono la figlia del capo. Cosa ne sarà del mio
popolo se non starò mai qualcuno?»
«Anche questa è una stupidaggine, tranquilla. Hai presente lo squalo in cui mi
sono trasformato prima?» Con uno scintillio la testa ridiventò a martello. «Molte
delle femmine non hanno un compagno. Si riproducono da sole».
Vaiana
aggrottò le sopracciglia.
«Sì,
lo fanno. E gli squali martello continuano ad andare avanti. Ciò che sei non è
innaturale. Anzi il contrario: è ciò che sei naturalmente. E poi le cose
cambiano. Prima di te il tuo popolo aveva smesso di navigare e ora siete qui.
Avere figli non è un obbligo. Anzi...» si ritrasformò è si accarezzò triste la
nuca. «Certe persone è meglio che non ne abbiano».
La
ragazza sorrise debolmente. Lei mica era uno squalo.
«Ah,
ti ho riempita di informazioni. A volte dimentico che sei solo una mortale e
per di più giovane. Non preoccuparti di capire tutto subito. Ascolta il tuo
cuore, come hai fatto quando sei venuta a cercarmi».
Mini
Maui si agitò.
«Non
sono partenalista, le ho spiegato una cosa che non sapeva».
Vaiana
rise. «Sì. Grazie Maui».
«Prego
ragazzina. Maui è un eroe che non combatte solo i demoni del mare, ma anche
quelli dentro ognuno di noi» disse chiudendo gli occhi e portando una mano al
petto. Mini Maui roteò gli occhi. «Ora devo andare» disse.
«Grazie
ancora» disse Vaiana. «Non farti aspettare troppo».
«Oh,
arriverò quando meno te lo aspetti». Con uno strillo un lampo uno squalo si
rituffò nell’acqua. La pinna si allontanò verso il tramonto.
Il
cuore ancora le pulsava di eccitazione curiosità. Aveva appena scoperto tutta
un’altra serie di possibilità che non pensava potessero esistere, ma aveva
appena scalfito la superficie. Fece un bel respiro e si girò verso la spiaggia.
Forse
ora le andava di fare qualche danza hula.
Note d’autore
Spesso quando una persona non etero scopre la
sua sessualità si sente come se fosse innaturale, perversa e trovare le prove
che in realtà nel mondo animale esiste l’omosessualità, la bisessualità,
l’asessualità e mille altri modi di vivere, può dare sollievo e non far sentire
come la tara genetica della famiglia. Qui non avevo ben deciso se Vaiana oltre
ad essere asessuale fosse anche aromantica, diciamo che per il paragone con lo
squalo mi sentirei più di dire che sia anche aromantica, ma comunque ha appena
scalfito la superficie. Non deve capire tutto subito.