Anche se era mezzogiorno, la villa dei Baskerville era vuota, fatta eccezione per le due figure solitarie sedute sul divano: una immobile, con i capelli dorati che scintillavano alla luce del sole; l'altra che si dondolava leggermente in avanti e indietro mentre parlava animatamente.
Era un altro di quei giorni in cui Vincent non si sentiva motivato a fare altro che sedersi e ascoltare i lunghi discorsi di Gilbert. Per tutto il tempo non aveva staccato gli occhi di dosso dal fratello maggiore, confortato dalla vista di quel sorriso e di quegli occhi che tanto amava.
Mentre lo fissava, i caldi raggi solari di inizio estate entravano dalla finestra e luccicavano tra quei capelli scuri e spettinati, evidenziando il leggero rossore sulle guance del ragazzo, il modo in cui ogni tanto ridacchiava mentre parlava, il modo in cui, in quel momento, aveva finalmente occhi solo per Vincent. Il pensiero venne alla mente di Vincent tanto facilmente quanto il desiderio di accoccolarsi al fratello per schiacciare un sonnellino.
Gilbert è bellissimo!
E una volta che lo pensava, non riusciva a smettere di pensarlo, non riusciva a smettere di pensare a come voleva toccare la bella persona seduta davanti a lui, voleva tenerlo stretto, voleva che il cuore di Gilbert fosse un posto da chiamare casa. E poi, senza pensarci, allungò una mano, le dita che sfiorarono leggermente la guancia calda di Gilbert, ulteriormente riscaldata dall’arrossarsi delle gote mentre smetteva di parlare al contatto improvviso.
Gilbert lo fissò, gli occhi spalancati, incerto, ma al contempo incuriosito per l’attenzione che il suo fratellino gli stava dando. Prima che potesse dire qualcosa, o chiedere cosa stesse facendo Vincent, il più piccolo si sporse in avanti, chiudendo il divario tra loro.
Le labbra di Vincent sfiorarono quelle di Gilbert che rimase stordito, poi si allontanò, sorridendo leggermente allo sguardo scioccato, ma anche così tenero, sul viso del maggiore.
Allora si sporse di nuovo in avanti, il suo sorriso che si allargava alla vista del rossore che cresceva sulle guance di Gilbert mentre si avvicinava per la seconda volta, permettendo alle sue labbra di sfiorare il lobo sensibile dell'orecchio intanto che sussurrava tre semplici parole.
Dopodiché, Vincent si tirò indietro, volendo vedere il pieno effetto delle sue parole. Il viso di Gilbert si scioglieva in un enorme sorriso che irradiava gioia ed eccitazione; era praticamente raggiante. Due secondi dopo, però, quel sorriso scomparve mentre balzava in avanti, chiudendo ancora una volta il divario tra loro, in favore di avvolgere avidamente il braccio destro intorno a Vincent, seppellendo il viso nella sua spalla.

“Anche io ti voglio bene”