Questa storia partecipa
al Calendario
dell’Avvento 2021 di Fanwriter.it, giorno 13 dicembre.
Babbo Natale chi?
Si avvicinava il Natale al
Campo Mezzosangue, il primo dopo la sconfitta di Gaia. Finalmente una bella
occasione per tutti: Leo e Calipso erano tornati, I due campi erano in buoni
rapporti e Percy e Annabeth si godevano l’ultimo anno a New York prima del
college a Nuova Roma; e poi… Nico e Will si erano messi assieme.
Will e Nico passeggiavano tra
le cabine. Stavano insieme da pochi mesi e ancora imparavano a conoscersi, Nico
non era il più espansivo dei semidei.
«Per Natale cosa fai? Scendi giù
da tuo padre?»
«Ehm, non credo. In ogni caso
non credo farò niente di speciale. Non mi piace molto il Natale».
«Come mai non sono sorpreso»
disse Will roteando gli occhi.
«Cioè da piccolo mi piaceva,
io Bianca e Mamma festeggiavamo tutti insieme. C’era pandoro, panettone» per un
attimo sorrise. «Poi c’è stato il casinò Lotus e una colta usciti Bianca… Diciamo
che da allora il periodo natalizio non porta bei ricordi». Quel Natale Nico si
era ritrovato a vagare da solo inseguito da mostri. Era la prima settimana da
quando aveva saputo della morte di Bianca e ogni giorno era stato terribile.
«Beh, quest’anno ti farò
ricredere. Devi vedere le feste che si fanno qui al campo».
«Fantastico. Stare in mezzo a
una folla che canta canzoncine gioiose, proprio quello che preferisco. Credo
che passerò».
«Ma ci sarà tutto il gruppo».
«Quindi uno in meno non
distruggerà la festa».
«Dai death boy, se ti
comporti così Babbo Natale non ti porterà i regali».
«Babbo Natale? Ah, ho capito.
È quel ciccione vestito di rosso che compare dappertutto quando arriva Natale».
«Cheee? Non conosci Babbo
Natale?».
Nico fece spallucce. «È più
una figura americana. Quando ero piccolo non si era diffuso in Italia».
«Come? Quindi eravate senza
regali».
«No, no, li avevamo eccome.
Oh dei, era tanto che non ci pensavo. Da noi a Venezia li portava Santa Lucia».
«Santa chi?»
«Santa Lucia! Siete proprio
ignoranti. Arriva tutti gli anni il 13 dicembre, a cavallo di un asino e porta
regali a tutti i bambini buoni. Però devi stare a letto a dormire, come fanno i
bambini bravi, altrimenti ti getta la cenere negli occhi».
Will strabuzzò gli occhi. «Accecare
bambini non è un po’ eccessiva come punizione?»
«Siete voi moderni che siete
troppo dolci con i bambini. Serve a temprare il carattere» disse Nico.
«Oh, giusto. La tua è stata
la generazione migliore, sani principi e spirito di sacrificio». Gli prese la
mano. «E di certo avrebbero approvato questo». Si sporse e baciò il ragazzo. Sentì
Nico che si irrigidiva un attimo – come sempre quando facevano qualcosa in
pubblico – poi pure lui rispose al bacio.
Si salutarono sulla porta
della cabina 13.
Will rimase sulla porta
pensieroso. Non poteva lasciare che il suo ragazzo si perdesse la comitiva
riunita.Era il 12 accidenti! Ma forse poteva ancora fare in tempo. Corse a mandare
un messaggio iride di gruppo.
Il giorno dopo Nico entrò nella
Casa Grande. Trovò il salotto vuoto. Strano. Will gli aveva detto che si
sarebbero trovati lì.
«Sorpresa!» Nico sobbalzò.
Da dietro i erano spountati:
Frank, Hazel, Percy, Annabeth, Grover, Thalia, Jason, Piper, Leo, Calipso e Reyna.
Insomma proprio tutti.
«Ma cosa…» disse Nico.
«Buona festa di Santa Lucia»
gli sussurrò Will circondandogli le spalle con le braccia. «Ho pensato che siccome
non ti piacciono le grandi feste potessimo fare una piccola festa privata
oggi».
«E i regali li ricevi oggi»
disse Percy dandogli un pacco di biscotti blu.
Nico fissò il suo ragazzo.
«non dovevi».
«Oh sì, che dovevo».
«Io non ho regali per nessuno».
«Tu li porti a Natale» disse
Will baciandogli la guancia.
Il gruppetto dei semidei si
mise a chiacchierare tranquillo, godendosi quella riunione anticipata. C’era
stato un giro di pegasi superveloce per far arrivare quelli di Nuova Roma. Will
poi aveva sborsato un sacco di dracme
per farsi spedire dal servizio postale di Ermes tutte le specialità italiane di
cui aveva parlato Nico. Frank e Percy si erano finiti in due un pandoro, Piper
invece preferiva il panettone, togliendo minuziosamente i canditi.
«Ho fatto una ricerca» disse
Annabeth.
«Come no» sorrise Percy.
«A quanto pare Santa Lucia è
la protettrice di tutto ciò che riguarda gli occhi» disse Annabeth.
«Ah», disse Jason, «chissà se
potrebbe aiutarmi con questi?» si aggiustò gli occhiali.
Nico aveva scartato tutti i
regali, tutti carte di Mitomagia o roba mangereccia, con poco preavviso gli
altri non avevano potuto fare regali più elaborati. Si sentiva un po’ troppo al
centro dell’attenzione, ma il cibo, l’atmosfera tranquilla lo stavano facendo
distendere.
Improvvisamente una folata di
vento scompigliò i lunghi capelli di Nico. Vide gli altri che si fermavano all’istante.
Will era a bocca aperta.
Un acuto “Ih-ohhh” gli
risuonò alle spalle. Lentamente Nico si voltò. Il verso proveniva da un asino e
in groppa a lui c’era una donna con gli occhi chiusi: indossava una lunga veste
avvolta ed era da una gran luce. Nico non poteva crederci era… «Santa Lucia»
mormorò il semidio.
La donna sorrise. «Sì,
piccolo Nico. Non dovresti essere sveglio a quest’ora, ma ormai così piccolo
più non sei e perciò farò un’eccezione».
«Scusate» si intromise Leo, «Ma
come è possibile? Insomma, questa è una santa? Stiamo confermando che esistono i
santi? Allora vuol dire che Gesù… Non so voi, ma dopo aver scoperto di essere
figli di dei greci, pensavo avessimo la conferma che il cattolicesimo è solo un
mucchio di… Ah!» Il ragazzo crollò a terra coprendosi il viso.
«Quello che stavi per dire
non era una frase da bravo bambino, Leo Valdez» disse calma Santa Lucia
abbassando la mano.
«I miei occhi!» disse Leo
scoprendo le palpebre piene di fuliggine.
«Si annullerà tra poco tranquillo.
Ora Nico», infilò la mano nel sacco e tirò fuori un pacchetto, «ecco il tuo
regalo».
Nico sorrise prese lentamente
il dono. Sciolse il nodo e apri l’incarto di stoffa: era un album di foto. Nico
lo sfogliò, erano tutte in bianco e nero, dei tempi dell’Italia. C’erano sua
madre, Bianca, il viaggio in Croazia, la vecchia casa di Venezia. In una foto
lui e Bianca stavano proprio scartando i doni di Santa lucia.
«So che ti manca molto» disse
la santa. «Ma le feste esistono proprio per questo, per circondarsi dei propri
cari, degli amici ricordarsi delle cose belle e dell’affetto che ci lega. Spero
che festeggerai anche il Natale».