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Autore: ELIOTbynight    16/12/2021    0 recensioni
[AKUTAGAWA X ATSUSHI / DAZAI X CHUUYA]
Una raccolta di parole dette a gran voce o racchiuse nel proprio cuore, grandi verità o brutali bugie, parole sussurrate all'orecchio o gridate al vento, parole, parole, parole. Come se non ce ne fossero mai abbastanza a questo mondo.
Genere: Angst, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Atsushi Nakajima, Chuuya Nakahara, Osamu Dazai, Ryuunosuke Akutagawa
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Things you said too quietly

 

 

Una delle cose che Dazai apprezzava particolarmente, tra quelle che sceglieva per distrarsi dalle sue manie suicide, erano le brevi e fugaci storie d'amore con cui passava il tempo, tra una missione e l'altra dell'agenzia. Aveva una passione per le belle donne e per i locali eleganti, almeno tanto quanto ne aveva per i crimini più efferati.

Non ne aveva altrettanta per gli appuntamenti al buio in effetti - troppo alto il rischio di una delusione - ma forse l'algoritmo del sito internet su cui aveva distrattamente smanettato aveva funzionato, se aveva suggerito a entrambe le parti di incontrarsi in quel ristorante di stile. Una descrizione sommaria del partner ideale, qualche indicazione vaga dei propri interessi, ed ecco l'incontro perfetto. Se era stato scelto bene il luogo, Dazai sperò di aver fatto centro anche con la persona.

Era già seduto a un tavolo per due, in un angolino appartato della sala gremita di clienti, e attendeva che arrivasse la sua donna della serata fantasticando sulle frasi melense che le avrebbe rifilato... ma quando alzò lo sguardo e incontrò un viso conosciuto, strabuzzò gli occhi e si irrigidì sulla sedia.

- Chuuya?!-

- Dazai?!-

Il nanerottolo della Port Mafia indossava un elegante completo nero, con tanto di garofano rosso all'occhiello. Dazai fu stupito di vederlo, ma anziché esprimere il suo disappunto, simulò lo scoppio di una risata.

- Ma che bella sorpresa, Chuuya! Non pensavo che per arrotondare lo stipendio fossi venuto a lavorare qui!- esclamò con tono giocoso. - Posso già ordinare da bere?-

- Non sono qui in veste di cameriere!- sbottò l'altro, sovrastandolo e spingendolo ad appiattirsi contro lo schienale della sedia, pur senza togliergli il ghigno dal volto.

- Piuttosto, che diamine ci fai qui?- aggiunse Chuuya, sospettoso.

Dazai assunse un'aria romantica e rispose alla domanda come se stesse recitando una poesia.

- Sono qui per incontrare la donna dei miei sogni!- fece, e citò la descrizione della donna in questione che aveva caricato nel sito d'incontri al buio. - "Una creatura dolce, graziosa e timida, ma dalla mente aperta e acuta in grado di sostenere discorsi profondi e comprendere i desideri più nascosti dell'animo umano; esile e delicata per poter essere protetta, dalla chioma fluente e due diamanti come occhi, che mi prenda per mano in ogni occasione, anche nella morte!"-

Finito il breve elogio della sua fantasia, Dazai si accorse del pallore che aveva colpito il viso di Chuuya, nonché le sue orbite spalancate in un'espressione di orrore puro.

- Che hai da guardarmi in quel modo?- azzardò a chiedere Dazai.

Chuuya deglutì e si lasciò cadere seduto sulla sedia di fronte.

- Stai dicendo che la mia "persona dall'aspetto misterioso e galante, gentile, spiritosa e con un buon senso dell'umorismo, che ama le sfide e le avventure ma allo stesso tempo ama la tranquillità, e di cui mi posso fidare ciecamente"... saresti tu?!-

Dazai lanciò un verso acuto dallo stupore, attirando per un momento gli sguardi dei tavoli vicini, e alzò gli occhi al cielo mentre si lasciava andare all'indietro sulla sedia.

- Fantastica, questa tecnologia!- cominciò subito a lamentarsi. - L'algoritmo di quel maledetto sito d'incontri si è fottuto e anziché portarmi dalla donna della mia vita ha deciso di giocarmi uno scherzo e presentarmi davanti la più grande piaga che io conosca.-

- Come ti permetti?!- ribatté Chuuya. - Anzi, come hai osato confermare di essere compatibile con la mia descrizione, quando ho scritto di cercare qualcuno "con un buon senso dell'umorismo e di cui possa fidarmi ciecamente"?-

Dazai sollevò il mento con espressione altezzosa.

- Il mio senso dell'umorismo è di certo migliore del tuo; inoltre mi spiace informarti che sei tu ad aver sbagliato, perché non mi sembri possedere "una mente in grado di comprendere i miei discorsi profondi."-

- Prova a ripetere una cosa del genere e ti faccio ingoiare tutto il servizio di posate che si trova su questo tavolo!-

- Oh, non corrisponde neanche la parte della "creatura graziosa e timida", se mi parli in quel modo.- aggiunse Dazai, con un sorriso arrogante.

Chuuya si infuriò ancora di più e sbatté le mani sul tavolo, rialzandosi in piedi e minacciandolo con lo sguardo.

- Giuro che ti uccido, Dazai!-

Eppure quelle reazioni non lo avevano mai intimorito, anzi, gli procuravano sempre del divertimento.

- Dimmi, Chuuya, pensavi anche tu di venire a un appuntamento stasera? Cosa avresti sperato di concludere, con quel tuo modo barbaro di rivolgerti?- si avvicinò a lui, sporgendosi sul tavolo e sogghignando. - Non è così che si tratta il tuo partner.-

- E che cosa vuoi saperne tu, di come si tratta un partner?- fece Chuuya con voce scura. - Credi di essere migliore di me in questo?-

Il piccoletto si tirò su dritto con la schiena e puntò i suoi occhi decisi e brillanti in quelli di Dazai.

- Se non ti manca il fegato di provarci, perché non continuiamo con l'appuntamento? Vedremo chi dei due è l'amante migliore.-

Mentre diceva quelle parole, Chuuya aveva abbassato il tono di voce sperando di intimorire Dazai, con il risultato involontario di un timbro vibrante e sensuale. La sua espressione era diventata più diretta e sicura, e in un gesto automatico Chuuya aveva messo le mani guantate di bianco sui suoi fianchi stretti, accentuando le curve fasciate dal completo nero.

Dazai si prese un attimo, solamente un attimo per ammirare lo spettacolo, prima di ricambiare lo sguardo con un sorriso sornione.

- Ci sto.-

Prima che Chuuya si voltasse e decidesse di andare in un altro posto, perché a suo parere c'erano troppe persone e voleva avere più privacy, Dazai vide chiaramente le sue guance che arrossivano.

- E meno male che non avevo scritto "sexy da paura".- commentò tra sé e sé, mordendosi il labbro inferiore.

- Eh? Che hai detto?-

- Niente di importante. Su, andiamo.-

Dopo neanche mezz'ora, i due erano nel bagno di un vecchio pub, avvinghiati l'uno all'altro, intrappolati in un bacio pieno della loro ostinazione.

 
   
 
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