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Autore: Rouge De La Croix    03/09/2009    0 recensioni
"A volte ciò che il destino unisce, la vita divide." Fan fiction triste su Bill e una sua ipotetica fidanzata. Ho deciso di postarla sotto un altro nome e di darle un layout più ordinato e gradevole.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Der letzte Tag
Bitte, heul nicht für mich

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AUTORE:  Rouge De La Croix
GENEREromantico, triste

PERSONAGGIBill Kaulitz,nuovo personaggio
RATINGverde
NOTEone shot
DISCLAIMERBill Kaulitz non è di mia proprietà. La sua immagine in questa fan fiction non è usata a scopo di lucro.
La seguente storia è di proprietà esclusiva dell'autrice e non può essere pubblicata altrove senza il suo esplicito consenso scritto.
La citazione in apertura è tratta da un numero di W.i.t.c.h. (sinceramente non ricordo quale).

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"A volte ciò che il destino unisce, la vita divide."

Non c'è più niente da fare. Questo mi hanno detto i medici. Ce l'ho messa tutta per lottare contro questo male, da quando mi è stato diagnosticato, da quando ne ho conosciuto il nome. Un nome orribile, che sa di morte, che mette paura solo a sentirsi. Leucemia. Adesso sembra non fare più così tanta paura, visto che ci sono speranze di guarigione. È a quelle che io e te ci siamo appigliati, e a questa mia disperata voglia di vivere, di non lasciarti, amore. Ma il nostro desiderio non verrà soddisfatto. Il destino crudele ci vuole lontani a questo punto del cammino che eravamo abituati a percorrere insieme. Sento che è la fine, che è l'ultimo giorno. Non vuoi neanche sentirmelo dire, ma è così. Ed è mio dovere dirtelo, per far sì che tu non soffra di più, per evitare che speri ancora nel destino, vile assassino del nostro amore, che tuttavia mai morirà, finché tu avrai la forza di pensarmi e di amarmi ancora, oltre il tempo, oltre tutto.
Tieni la mia mano tra le tue e la baci, dolce, come solo tu sai fare. Ricorderò per sempre questi ultimi istanti con te, angelo mio. Nei miei ricordi resterà sempre il tuo sorriso, insieme al bagliore di quegli occhi nocciola simili a stelle.
“Ora, però, ti prego, lascia che vada.” ti dico.
Tu, invece, protesti, senza capire che rendi tutto ancora più difficile.
“Sei sempre il solito adorabile testardo, Bill.” penso, abbozzando un sorriso e accarezzandoti il viso pallido, quel viso che tante volte riempivo di baci, molto spesso senza una ragione precisa.
Una tua lacrima mi inumidisce leggermente la mano, colorandola un po' di nero.
“Ti si rovina tutto il trucco, scemotto.” ti dico, scherzando.
Tu prendi un fazzoletto e mi pulisci la mano, poi con un gesto quasi infantile, ti passi una mano sotto l'occhio.
“Scusa.”
“Bill, non farlo più.”
“Cosa?”
“Non piangere. Se mi ami, non farlo.”
“Ok.” mi rispondi, abbassando lo sguardo. So che per te è quasi impossibile, ma apprezzo tanto lo sforzo che fai per rendere questi miei ultimi attimi accanto a te meno difficili, cercando di esaudire meglio che puoi questa mia richiesta.
“Bibi, amore, ti prego, non morire con me, ma vivi con il mio ricordo. Pensami ogni volta che ne sentirai il bisogno, ma non lasciare che la mia lontananza ti renda impossibile vivere, d'accordo?”
Annuisci, serio, con un solo cenno della testa, trattenendo a stento le lacrime.
“Ti amo.”
“Anch'io... anch'io...” mi rispondi, lasciandoti andare a qualche singhiozzo.
“Ogni gesto che ho fatto, ogni istante che ho vissuto, Bibi, è stato per vederti sorridere. Non sei la mia vita Bill, ma la mia anima, perché la mia vita sta finendo, ma la mia anima... quella resterà sempre, e veglierà su di te.”
Il tuo pianto convulso riempie il silenzio di questa stanza.
“Ti prego, non piangere.” ti sussurro.
Tu mi guardi, gli occhi sgranati, la bocca aperta, mentre chiudo gli occhi per l'ultima volta.
Sento un grido che si attenua man mano che le tenebre calano su questi occhi ormai stanchi e sofferenti.
Ti accasci sul mio letto, con la testa tra le braccia conserte.
Ti prego, come se fossi ancora lì con te, quasi tu possa ancora sentirmi.
“Ti prego, non piangere.”


  
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