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Autore: devil_may_cry_wrath_92m    21/12/2021    0 recensioni
un nemico spietato, un odio antico e la genesi dei quattro cavalieri
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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~~“Ciò che hanno fatto i nephilim è molto grave cavaliere!” disse la testa centrale
“hanno infranto la legge e devono essere puniti!” concluse quella di destra.
“Punirli?! Ma… non è ancora chiaro il loro coinvolgimento” replicò Morte
“La presenza di quelle armi è già una prova schiacciante ma l’uso del devastatore per uccidere Minax è una condanna assicurata” concluse la testa di destra.
Morte, nella stanza dove si trovava, aveva aperto un collegamento per la camera dell’Arso Consiglio, li vedeva perfettamente come loro vedevano perfettamente lui; aveva preferito questo sistema al perdere tempo per andare da loro. Sperava che gli dessero almeno un certo margine di tempo per completare le indagini e scoprire di più sul coinvolgimento dei nephilim nell’attacco al regno di Minax e al suo omicidio, ma quando aveva concluso il suo rapporto, il Consiglio aveva cominciato a fare fuoco e fiamme, in senso letterale del termine.
“I nephilim devono essere puniti! E questo incarico spetterà a te e ai tuoi fratelli, Morte!”
Morte sgranò quei tizzoni ardenti, che erano i suoi occhi, e disse, cercando di mantenere il più possibile la calma: “Aspettate! Lasciate che lo faccia io soltanto!”
“Nobile tentativo Morte. Cercare di evitare ai tuoi fratelli il peso di una simile colpa!”
“Ma dovete essere tutti voi a eliminare i nephilim!”
“dimostrerete così la vostra totale fedeltà all’Consiglio e all’equilibrio!”
Le tre statue avevano parlato da sinistra a destra e a Morte era quasi venuto il torcicollo a seguirli. Tra questo e la nuova missione che gli era appena stata affidata era sul punto di esplodere. Avrebbe voluto chiudere il collegamento e mettersi a urlare facendo a pezzi tutto ciò che c’era nella stanza, ma sarebbe stata una azione inutile. Sapeva che il Consiglio non avrebbe preso bene un rifiuto perciò, abbassando la testa, disse : “Cosa volte che facciamo?” Sapeva cosa gli avrebbero chiesto ma una piccola parte di lui, sperava fino all’ultimo che non gli dicesse quello che già immaginava “Eliminate i nephilim! Tutti quanti nessuno escluso!” tuonò la statua centrale, la piccola scintilla di speranza in Morte era svanita. Il cavaliere pallido alzò la testa e rispose: “Sarà fatto” Morte fece per interrompere il collegamento quando una delle tre statue disse:
“Non solo devono essere eliminati. Le loro anime non devono in alcun modo entrare nel pozzo. Il loro operato merita che siano condannati alla punizione suprema! Imprigiona le loro anime in questo e poi gettalo nell’abisso!”
Davanti a Morte comparve, dall’etere, un’ amuleto di cristallo attorniato ai bordi da decine di teschi, il cavaliere lo afferrò, seppur con riluttanza e se lo mise al collo.
“Questo sarà compito tuo cavaliere! Esegui ciò che ti è stato ordinato e così tu e i tuoi fratelli dimostrerete la vostra fedeltà a noi” e con un lampo l’immagine del Consiglio svanì.
Il cavaliere pallido si sedette per terra, una gamba distesa e le dita delle mani incrociate. Inutile negarlo, non sapeva che fare, tutta questa faccenda gli sembrava strana e pericolosa. Certo, le armi che aveva visto erano nephilim e conosceva i danni che poteva fare il devastatore, l’aveva creato lui, ma non riusciva a credere fino in fondo che tutto ciò fosse opera dei nehilim. Absolom non poteva essere così stupido da usare delle armi che lo avrebbero incriminato e poi allearsi con gente come Bhelialis e Krator assurdo non era nel suo stile e poi quando gli aveva parlato lo aveva guardato dritto negli occhi e non aveva visto  la benché minima traccia d menzogna. Se gli aveva detto che lui non centrava nell’omicidio di Minax allora diceva il vero. Stava per uccidere degli innocenti e quel che peggio era il fatto che in questa ingiusta strage sarebbero stati trascinati anche i suoi fratelli. Il cigolio di una porta lo fece trasalire ma non gli fece prendere in mano la mietitrice, riconobbe dal passo la giovane Marlene che stava entrando cercando di non farsi notare. “Che cosa vuoi Marlene?” lei trasalì, seppure cercando di non darlo a vedere, ma il cavaliere percepì il respiro che la giovane cercava di trattenere o la tensione che stava avendo mentre poggiava il piede a terra. “Dovrei smetterla di cercare di prenderti alle spalle. Ormai è chiaro che è impossibile” “Vero. Quindi? Quanto hai sentito?” “Niente, ma immagino dalla tua voce che non sono belle notizie”
Morte, mentre sospirava, si rimise in piedi e disse: “Il Consiglio ha deciso per lo sterminio dei Nephilim” “Cosa?!” “E la decisione è irrevocabile!” quelle parole, e il modo in cui furono dette, fecero capire alla giovane che non c’era niente che lei potesse dire o fare per convincere il Consiglio a fare un passo indietro dalla sua decisione.
“Sarete voi a farlo vero?” la risposta di Morte fu quasi un sussurro: “Sì”
“Come possono…”  “Possono perché ne hanno il potere!” tuonò il cavaliere “Imparala bene questa lezione, giovane regina; il vero potere non si basa su una corona o su un trono, ma sul potere che detieni su una persona. Se chi ha il potere ti dice di abbaiare tu abbai, e si ti dice di stare a cuccia… beh, tu fai il morto” “Ah! E’ questo allora che sei, un cane?” la mano di Morte scattò rapida verso la giovane ma invece del collo di Marlene la mano del cavaliere strinse il vuoto, un momento dopo, perse l’equilibrio e cadde di schiena a terra.
Prima che potesse rialzarsi il piede di Marlene era sul suo collo bloccandogli la trachea.
“Arrenditi e implora pietà” gli disse la ragazza, da dietro la maschera, Morte sorrise. Alzò un braccio e la mietitrice arrivò di volata nella sua mano, alle spalle di Marlene, la quale fu costretta ad abbassarsi e a spostarsi leggermente. Il cambiamento fu quello che servì a Morte, la mietitrice si trasformò in una lancia che lo aiutò a rialzarsi più rapidamente, poi l’arma si ritrasformò, questa volta in due falcetti, il cavaliere colpì la ragazza con un calcio all’addome facendola cadere a terra e prima che lei potesse rialzarsi lui gli era sopra, le lame delle falci chiuse a mò di tagliola sul suo collo, le gambe bloccate e le braccia impossibilitate a muoversi. Morte avvicinò il suo viso mascherato al suo e gli sussurrò: “Visto? Non hai alcun potere su di me” “Neanche il Consiglio ne ha su di te” Il cavaliere si rialzò, liberando la ragazza dalla sua presa “Ti comporti come se non avessi scelta ma non è così” “Davvero? Oh, e allora ditemi vostra maestà, quale scelta ho per non condannare a morte me e i mei fratelli?” “Questo non lo so, ma tu forse hai la risposta”
Prima che Morte potesse replicare Marlene era uscita dalla stanza richiudendo la porta con un tonfo sordo.

“Perfetto, Marlene sta agendo come avevo previsto” disse la figura mentre guardava le immagini inviate dal muta- forma “Ho l’essenza dei cavalieri e presto avrò anche le anime dei loro fratelli. L’albero della conoscenza dell’Eden non mi aveva mentito. E’ stato difficile entrarvi ma ne è valsa la pena. Presto Morte conoscerai la vera disperazione!” concluse Lucifon con un sogghigno.    
             

   
 
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