Tu diventi corallo quando ti specchi nel mare, e un filo di nubi se il cielo si accende. Tu ti intrecci anelli di spine come onda che morde la roccia; come cane che abbaia alla sete, mi accogli adesso nel tuo silenzio. Ma lo sai amore mio è questa vita che uccide che respira violenza e che di violenza vive, è questo gioco di specchi che ti riflette sbagliato che ti riflette spina in un giardino di rose. Perdonati dunque e sorridi al dolore, perché quando aprirai al bussare del mondo per te ci sarà un foglio bianco, e il mio odore e i giorni al contrario per sognare diverso, e poi baci di un altro colore, e mani troppo sporche e la tua camicia bianca e il mare e una donna grigia in una strada sola e un cielo troppo alto per le tue dita di bambino.