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Autore: Arwen297    25/12/2021    3 recensioni
Padre e figlia alle prese con il primo Natale insieme, un Missing Moments che non si è visto nella serie. Due genitori che si stringono intorno alla loro bambina per prometterle che qualsiasi cosa accada, saranno sempre accanto a lei.
Costi quel che costi.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hayley, Hope Mikaelson, Klaus
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il cavallino di legno 

Idea di Arwen297 – Personaggi di The Originals – Canzone “ Christmas Love” di Justin Bieber 

 




Storia partecipante al "Calendario dell'avvento" di Fanwriter.it 
Giorno 25 Dicembre.


 



 

“Baby, I will not pout 

Baby, I will not cry 

′Cause I got your love this Christmas time" 

 

La mattina di Natale, era il primo Natale che poteva passare con Hope, il primo Natale che avrebbe dovuto fare il padre senza creare delusioni nelle aspettative che sua figlia riponeva in lui. Aveva già perso troppi anni della sua crescita e della sua vita per poter rischiare anche solo di deluderla o farle del male in qualche modo. Non voleva essere per lei un padre come quello che per secoli era stato il suo, lui voleva essere diverso, voleva essere considerato un padre degno di questo nome e differenziarsi da colui che lo aveva etichettato come bastardo millenni prima salvo poi dargli la caccia fino a quando non era stato lui stesso ad ucciderlo tempo addietro. 

Klaus era nella sua camera da letto, in mano il cavallino di legno che aveva scolpito con pazienza le settimane precedenti da poterle regalare dopo che il suo di bambino era andato distrutto essendo formato da legno di quercia bianca. Secoli prima lo aveva regalato a sua sorella, ora lo avrebbe regalato a un’altra delle donne più importanti della sua vita: sua figlia. 

Elijah avrebbe fatto ritorno solamente all’ora di pranzo dal giro abitudinario mattutino all’interno del quartiere e Freya era fuori per poterlo passare con Keelin prima che lei partisse per una missione umanitaria all’estero che l’avrebbe tenuta lontana per diversi mesi. 

When the snow's on the ground 

And it′s freezing outside 

I got your love this Christmas 

 

Lui non si era opposto, in passato forse lo avrebbe fatto, in preda a un egoismo tale da voler essere al centro dell’amore e dell’affetto dei suoi fratelli senza permettere loro di avere qualcuno che potesse ricambiare il loro amore distogliendoli dalla sua figura. Da quando però nella sua vita era entrata Hope, il suo baricentro, il suo bisogno sconsiderato di essere amato aveva trovato qualcuno in grado di soddisfarlo, per questo sentiva il peso di non voler deludere la piccola di sei anni che come tutti i bambini aspettava impaziente il Natale. 

Al piano di sotto poteva sentire la voce di Hayley che era già alle prese con la colazione per entrambe e forse anche la sua. Era il primo Natale che passavano insieme, tutti e tre insieme. Il primo Natale in cui avrebbe potuto dire di avere una famiglia tutta sua, nonostante tutto. 

I suoi fratelli erano sempre stati al suo fianco, vuoi per i suoi stessi ricatti, vuoi perché lo desideravano davvero come suo fratello Elijah che aveva fatto della sua redenzione la sua ragione d’esistere, ma avere una figlia, avere qualcuno che ti chiama papà per cui essere esempio, guida ed eroe era un’altra storia. 

Lo spingeva a essere migliore di quanto non fosse mai stato.  

Lo spingeva a dare il buon esempio e fare sì che il mondo fosse un posto migliore lontano da guerre tra le fazioni soprannaturali e ripicche nei suoi confronti nate da antichi rancori mai risolti nell’animo di coloro che lo temevano dall’inizio della loro esistenza da vampiri. 

Klaus si mosse a velocità più forte del normale per giungere al piano di sotto nei pressi della cucina, soffermandosi silenzioso a osservare Hope interagire con Hayley per la colazione, l’ibrida stava sorridendo alla bambina passandole un dito sul naso forse sporco di latte o di crema al cioccolato del bignè che la piccola stringeva nella mano destra prima di sporgersi un po’ di più per raggiungere con quella libera la tazza poco lontano senza chiedere aiuto alla ragazza. Un sorriso gli si dipinse in volto, spontaneo e sincero.  

On every list I've ever sent 

You're the gift I love the best 

So deck the halls and all the rest 

Warm me up, with your Christmas love 

 

Gli occhi di Hayley si spostarono dalla loro bambina, incrociando pochi istanti dopo i suoi facendola sorridere nuovamente, nonostante tra loro non ci fosse niente che un volersi bene e una stima reciproca, la nascita di Hope aveva permesso al loro rapporto di rafforzarsi nel ruolo di genitori. 

«Guarda chi è arrivato, amore». 

La sua voce si rivolse alla bambina che troppo impegnata con il suo bignè ancora non aveva notato la sua presenza a bordo della scena che la stava divertendo così tanto da non farla guardare intorno. Un sorriso ad illuminare i suoi occhi chiari, prima che lei decidesse di scendere come un piccolo tornado dalla sedia per corrergli incontro, facendo sì che lui si abbassasse sulle sue ginocchia per essere alla sua stessa altezza.  

«Papà! Finalmente ti sei alzato! Santa Klaus ha riempito l’albero nel salone di regali, ce ne sono tantissimi, sicuramente te ne ha portati anche a te». 

Ironico. 

Quella storia di Babbo Natale lo perseguitava da millenni, soprattutto grazie ai suoi fratelli che non mancavano mai sotto le feste natalizie di ricordargli quanto quel nomignolo facesse a caso suo. E Hope alla fine aveva ragione: in fin dei conti i regali che erano nell’altra stanza erano stati messi lì proprio da Santa Klaus. 

«Scusami, piccola lupa, ma devo andare assolutamente a scartare i regali con mia figlia». 

Esclamò lui rivolgendosi all’altra, sapendo che li avrebbe raggiunti non appena avrebbe finito di mettere a posto la cucina, abitudine che anche se non necessaria era stata mantenuta dall’ibrida, un po’ perché era stata cresciuta così, e un po' perché le sembrava corretto aiutare per quanto possibile coloro che erano pagate per svolgere le pulizie domestiche senza approfittare troppo della loro disponibilità. 

Klaus afferrò la figlia alzandosi subito dopo tenendola in braccio, mentre la bambina le strinse le braccia al collo per avere una presa più salda. Il piccolo pacchetto contenente quel piccolo gioco di legno tanto significativo per lui e la sua famiglia stretto nel pacchetto e custodito nella mano con cui l’aveva tirata su. 

Le avrebbe dato prima quello, solo successivamente la loro attenzione sarebbe andata a tutti gli altri regali, compresi quelle delle zie e dello zio Elijah. 

You are the one 

You′re my very own Christmas love 

 

Arrivato nel salone si sedette sul divano poco distante dall’enorme albero che ogni anno abbelliva quella stanza, sistemandosi Hope sulla gamba, una mano sul suo fianco a sorreggerla per non farla cadere all’indietro rischiando che si potesse fare male in qualche modo. 

L’ibrido allungò la mano nella quale aveva il piccolo pacchetto incartato con una carta piena di orsetti vestiti da angioletto e un grosso fiocco dorato, quasi più grande del regalo stesso sulla sommità. 

Gli occhi di Hope si illuminarono nuovamente, colti dall’euforia di quel primo pacchetto di Natale da poter scartare per scoprire il suo contenuto, mentre suo padre la osservava pensando che, in fondo, tutte le sue paure sull’essere un buon padre erano infondate. Lei lo amava semplicemente perché era il suo papà, non per quello che era, non lo temeva e allo stesso tempo portava alla luce quel lato buono e capace ancora di emozionarsi e sorridere che ormai da secoli aveva quasi dimenticato di possedere. Quando era nata, era nato anche un padre, un padre che giorno dopo giorno stava crescendo insieme a lei. 

Un sorriso felice, sincero si dipinse sul visino della piccola nel vedere il cavallino di legno finemente intagliato, con un cavaliere sulla sella, uno scudo con un giglio araldico e una spada a completare il suo armamento. 

«Lo hai fatto tu, papà?». 

La domanda della più piccola arrivò spontanea, curiosa e pronta ad ascoltare la risposta come se, nonostante la giovane età, potesse capire il valore affettivo che una risposta positiva a quella sua ingenua domanda potesse avere. 

«L’ho fatto io, e sai, questo Cavaliere ha una storia che non dovrai mai dimenticare, ecco perché ha una spada e uno scudo». 

Gli disse lui, con tono basso osservandola negli occhi per poi osservare per qualche istante le luci dell’albero e accorgersi che, nel frattempo, Hayley era giunta da loro, rimanendo in disparte, le braccia incrociate e una mano vicino al viso con la quale si era messa un pollice in bocca mentre ammirava quella dolce scena tra padre e figlia. 

Like a beautiful tree 

You can light up the room 

But your kinda star can′t be removed 

Like a beautiful carol 

I get lost in your song 

And I will forever sing along 

 

Un lieve sorriso sulle labbra di lui a comunicarle che l’aveva vista, prima che quel breve racconto prendesse vita proprio dalle labbra dell’ibrido. 

«C’era una volta un Cavaliere, che pensava di non essere amato o capito da tutti coloro che lo circondavano, la famiglia...gli amici, non avevano alcuna importanza per lui, se non per sostenere il suo smisurato egoismo e la sua mancanza di sentimenti. Per secoli questo Cavaliere ha girato il Mondo intero, per scappare da chi lo perseguitava senza una sosta, senza mai sentirsi amato. Arrivando a odiarsi lui stesso. Un giorno però, egli divenne Re, e incrociò una ragazza bellissima, Regina anch’ella senza saperlo, dai grandi occhi chiari e dai capelli castani». 

Klaus si fermò, osservando la reazione di Hayley che sicuramente si era sentita presa in causa dall’ultima parte di ciò che aveva detto appositamente per rendere la storia legata a quel soldatino a cavallo di legno più reale per la bambina. 

«Bella come la mamma, allora!». 

La voce di Hope commentò subito, nel silenzio facendo sorridere entrambi i suoi genitori prima che il padre potesse ricominciare il racconto, senza che la ragazza lo fermasse per commentare a sua volta. 

«Il Re e la Regina, si erano incrociati per caso ed erano stati insieme per poco tempo, ma dalla loro unione nacque una bambina. Il Re, era spaventato da quella novità, avrebbe voluto scappare perché aveva paura di non essere all’altezza del ruolo che lo attendeva, ma poi dopo aver visto la sua bambina, egli capì che lei era la sua Hope, la sua speranza». 

L’uomo strinse più forte la bambina ora appoggiata a lui ad ascoltare il racconto, capendo solo in quel momento che quella storia era rivolta proprio a lei e che lei ne era protagonista, un cenno ad Hayley per farla avvicinare da parte dell’ibrido arrivò poco dopo. Invito che la Mezzaluna accolse volentieri sedendosi sulle proprie ginocchia proprio davanti a loro. 

«Il Re promise di proteggere a qualunque costo, da qualunque minaccia esterna colei che aveva messo al mondo, questo cavaliere, Hope, ha una spada per combattere e uno scudo per difenderti da qualunque pericolo osi anche solo pensare di avvinarsi a te, io e tua madre ti proteggeremo sempre, ovunque tu sia». 

Tell Santa I'm cool this year 

My present is standing right here 

 

Hayley sorrise a quell’affermazione, non tanto perché non se lo aspettava ma perché il cambiamento che si era verificato in lui era notevole. Elijah aveva ragione, Hope era stato un motivo di redenzione per suo padre e probabilmente per tutta la loro famiglia, era giunta inaspettata per tutti. Compresa lei che non aveva assolutamente in programma di essere madre, non l’aveva nemmeno cercata la maternità, ma vedendo il cambiamento che il padre della sua bambina aveva compiuto da quando era nata, il cambiamento che la nascita di lei come madre aveva portato nella sua vita e nelle loro, di vite, l’ibrida non aveva dubbi sulla scelta che quella notte di Mystic Falls in preda all’alcol e all’euforia aveva preso. 

«Amore, il tuo papà ha ragione, ricordatelo sempre lui e la mamma faranno qualsiasi cosa per proteggerti, costi quel che costi». 

Si alzò appena sulle ginocchia posando un bacio sulla guancia della bambina che ancora osservava la statuina di legno come se fosse il regalo più bello in assoluto. 

«Sempre e per sempre, vero? È il regalo più bello che potevo ricevere da Santa Klaus, grazie papà». 

Klaus era felice, era felice come in rare volte nella sua lunghissima vita era stato, mentre il profumo speziato della cannella e del pan di zenzero appeso allo stesso albero di Natale incorniciavano quel momento che, con ogni probabilità sarebbe rimasto indelebile nei suoi ricordi per sempre. 

«Si bambina mia, sempre e per sempre». 

La voce di Hayley lo precedette nel rispondere a Hope, dicendo però la risposta che avrebbe dato lui stesso senza nessuna esitazione, lei era la sua Principessa, e sarebbe sempre stato al suo fianco. Era il primo Natale che riusciva a passare con la sua famiglia, con sua figlia da quanto Hope era più grande, e forse poteva considerarlo il più bello. 

«Mamma?Papà? Vi voglio bene». 

I suoi fratelli erano con lui, la sua piccola era sulla sua gamba e la madre di sua figlia era accanto a lui, sorreggendolo e supportandolo in qualsiasi battaglia, in nome della protezione di Hope e reciproca. In nome di quel Sempre e per Sempre che caratterizzava la sua famiglia ma che da quando era diventato padre aveva assunto un nuovo significato, un nuovo motivo per lottare e non mollare mai, davanti a ogni ostacolo. 

You′re the gift I love the best 

So deck the halls and all the rest 

And warm me up with your Christmas love. 

 

   
 
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