Tom, Georg e Gustav, aspettavano nel loro camerino il turno di entrare nello studio del TRL tedesco. Erano ospiti quel giorno, ma c’era un altro cantante prima di loro, così nel camerino aspettavano il momento di entrare in scena. Ma cosa più importante di tutte aspettavano Bill. David, camminava avanti e indietro al divanetto dove stavano seduti Georg e Gustav, poi si girò di scatto verso la poltrona dove Tom, con il cellulare cercava di rintracciare Bill. Ma il ragazzo non rispondeva. Alla fine, i ragazzi vennero chiamati dal presentatore, e decisero di dire che Bill era malato, ed aveva preferito restare a casa. Le fans del cantante rimasero un po’ deluse, però si accontentarono degli altri tre. A fine trasmissione, Tom, senza rivolgere la parola a nessuno, prese il giaccone e si diresse verso l’uscita. < Dove vai? > Gridò David. Tom, si voltò con lo sguardo furioso. < A cercare quell’imprudente di mio fratello, dove sennò? > < Non puoi andare! Te lo proibisco! > < Ciao. > E detto questo, Tom scese veloce le scale. Salì su una macchina non sua per non attirare l’attenzione, e guidò velocemente per le strade della città. Non trovandolo, decise di chiamarlo ancora, forse questa era la volta buona che rispondeva. Accostò la Audi di Georg che aveva preso in prestito, e compose il numero di Bill. Rispose una voce maschile, ma non era Bill. < Chi sei? > < Ehi, chi sei tu! Io sto cercando Bill! Non te … > < Ah, si … Bill Kaulitz? No adesso è impegnato. > < Cosa? Ma … passamelo subito. > < Ok > Si sentirono delle voci in sottofondo, un grido, qualcuno che piangeva, ma Tom non riusciva a distinguere le voci. Poi, alla fine riconobbe la voce di suo fratello che sussurrava, tra i singhiozzi : < Tomi? > < Bill! Dove ti sei cacciato? Abbiamo dovuto dire che eri malato. > < Io … non te lo posso dire. > Di nuovo al telefono, parlò l’uomo di prima. Rideva, però malignamente, e rispose alla domanda di Tom. < Noi, abbiamo rapito suo fratello. E se vi azzardate a cercarlo lo uccidiamo. Ricordate che lo abbiamo noi. Vi diremo appena avremo deciso, quale riscatto darci. A risentirci, Kaulitz. > < Ciao tomi! > Urlò Bill. Tom, era rimasto in silenzio, senza spiccare parola, con il cuore in gola. Anzi, ormai lo aveva in bocca. In preda al panico, fece una disastrosa retromarcia, sbattendo ad un palo, che cadde sulla macchina. Tom, uscì in fretta, mandò a quel paese palo e macchina e corse verso l’hotel, fortunatamente non troppo distante. Entrò nella hall e chiese : < Georg Gustav e David sono qui? > < Si, sono in camera sua. > < Grazie! > Tom, si fiondò su per le scale, e spalancò la porta di camera sua, urlando con le lacrime agli occhi : < Hanno rapito Bill! >