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Autore: Striginae    26/12/2021    2 recensioni
[FACE Family - FrUK]
È la cena della Vigilia di Natale ed Inghilterra si è offerto di preparare il dolce. Ovviamente, non può che andare tutto storto.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Canada/Matthew Williams, FACE Family/New Continental Family, Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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When French cuisine goes wrong, make it British



Era lunga tradizione che America, Canada, Francia e Inghilterra si riunissero per trascorrere il Natale e la Vigilia insieme. Durante le feste vigeva una regola non scritta che bandiva ogni discussione riguardante il lavoro e la politica, gli unici dibattiti ammessi erano quelli relativi a quale film (rigorosamente a tema natalizio) guardare in televisione, se giocare prima a tombola, a carte o al Monopoly e chi tra loro avesse ricevuto il regalo più bello. E, battibecchi a parte, era piacevole condividere insieme quei momenti spensierati. 

Come sempre, a dicembre, era arrivato il Natale e di comune accordo era stato deciso che quell’anno la festa si sarebbe tenuta a casa di Inghilterra. Il diretto interessato si era mostrato entusiasta fin da subito e, con un ghigno sprezzante, aveva accettato di essere l’organizzatore. Ricordava bene come l’anno precedente, a casa di America, i festeggiamenti fossero stati pianificati così in grande che rendere una festa più memorabile di quella
sarebbe stato difficile. Ma all’inglese le sfide piacevano e avrebbe dimostrato allo statunitense e a tutti gli altri che la semplicità era sempre la scelta migliore. Ecco, quel Natale non sarebbe stato mastodontico come quello di America, né raffinato come quella volta a casa di quel bellimbusto di Francia, ma sarebbe stato all’insegna della tradizione.

In fondo, si diceva tronfio Inghilterra, il Natale mi si addice! Ci sono le luci nelle piazze, la neve, i canti natalizi per le strade e non sarà mica un caso che “A Christmas Carol” sia un classico!

Rinvigorito dallo spirito natalizio che era in lui, Inghilterra si era dato da fare a decorare casa con luci e lucine, con calze piene di dolciumi, con l’immancabile albero al centro del salotto sotto al quale aveva già posizionato i suoi regali per gli altri e, come decorazione per gli esterni, si era anche prodigato a piazzare fuori sulla finestra il tipico Babbo Natale che si arrampicava come un ladro.

Infine, Inghilterra si era ritrovato a girovagare per casa alla ricerca di un buon punto in cui appendere il vischio. Era ormai un'abitudine scansionare i soffitti alla ricerca di quella maledetta pianta con un doppio intento: il primo, palese e lampante, evitare di ritrovarsi a dover baciare qualcuno di indesiderato. Come quando, qualche anno prima, per sbaglio si era incrociato sotto l’arbusto malefico con il povero Canada, per fortuna entrambi avevano deciso di limitarsi ad un bacio sulla guancia, ed era già stato abbastanza imbarazzante. Segretamente però, il vero obiettivo di Inghilterra era beccare sotto il vischio un certo francese ma avrebbe preferito farsi seppellire vivo da una valanga di neve piuttosto che ammetterlo. Il problema infatti, era quello di far sembrare un incidente l’eventuale incontro ed era molto più difficile a farsi che a dirsi.

Con un sospiro rassegnato, Inghilterra decise che avrebbe pensato dopo alla posizione del vischio dato che era arrivato il momento di mettersi ai fornelli. Mancava solo un giorno alla cena della Vigilia e, per la sua festa, il britannico aveva imposto una condizione: sarebbe stato lui a preparare la cena. Purtroppo per lui, lo sguardo terrorizzato degli altri tre gli si era impresso a fuoco nella mente ed alla fine aveva dovuto cedere alle preghiere di America e Canada. Loro due si sarebbero occupati il pomeriggio stesso del 24 del piatto principale, Francia avrebbe portato lo champagne ed infine, a lui non rimaneva altro che occuparsi del dolce.

Al sol ricordo di quella conversazione, Inghilterra fumava ancora di rabbia.

«È una fortuna che non siamo a casa tua, America.»
Aveva di punto in bianco detto Francia, con fare drammatico.
«Eh, perché?»
Lo aveva guardato con aria interrogativa America. Al contrario, Inghilterra aveva incenerito Francia con lo sguardo, sapendo già dove stesse andando a parare.
«Perché fortunatamente il servizio sanitario inglese è pubblico. Immagina quanto ci sarebbe costato pagare una lavanda gastrica il giorno di Natale!»
«Sta’ zitto
wanker, ricordati che non sei neppure un ospite gradito in casa mia!»
«Oh
Angleterre, non dirmi che te la sei presa?»
«Chiudi quella boccaccia da rana che ti ritrovi o giuro che ti strappo i capelli uno ad uno!»
«Mi piacerebbe tanto vederti provare!»
Canada, ignorando la scena, si era segnato di portare un digestivo per tutti.
Per qualsiasi eventualità.


Inghilterra sbuffò dal naso.
Sapeva già che dessert avrebbe servito e, siccome era un tipo previdente, aveva pensato che prepararlo per tempo era la cosa migliore da fare. Certo, le sue capacità culinarie erano limitate, ma si era allenato tanto nell’ultimo anno e aveva tutte le ragioni di credere di essere migliorato.

Con fare quasi combattivo, si allacciò il grembiule ai fianchi.
Si sarebbe cimentato in un dolce francese così da dare una bella lezione a Francia, viste tutte le arie da gran pasticcere che si dava quella rana da strapazzo.

«Non ci sarà regalo migliore che vederli rimanere a bocca aperta, domani!»

Ridacchiò tra sé Inghilterra, mettendosi di buon grado all’opera e pregustando già la sua dolce vittoria.


* * *
 

La cena della Vigilia stava andando bene.

America e Canada erano stati i primi ad arrivare e, mentre America come un razzo si era catapultato in cucina per preparare il tacchino ripieno e la purea di patate, Canada aveva inserito un CD nello stereo e subito la voce di Michael Bublé, simbolo indiscusso del Natale e orgoglio nazionale canadese, aveva riempito casa di Inghilterra con le sue note swing. Dopo un’oretta abbondante era poi arrivato anche Francia che, come da copione, non aveva mancato di sottolineare ancora una volta quanto fosse prevenuto nel lasciare organizzare la cena ad Inghilterra, facendo sbuffare quest'ultimo.

Una volta che Canada e America avevano infornato il tacchino, si erano uniti agli altri due e si erano dedicati ai giochi da tavolo e da capitalista incallito qual era, America stava stracciando tutti gli altri al Monopoly, nonostante le lamentele di Francia e le recriminazioni di Inghilterra. Prima che la partita potesse sfociare in un vero e proprio litigio, però, era già arrivata l’ora di andare a cenare come si era premurato di ricordare agli altri Canada.

«Non starai esagerando un po’, mon cher
Chiese Francia un po’ preoccupato nel vedere America prendere la... quinta fetta di tacchino e divorarla in pochi morsi.

«Ma io ho fame!»
Spiegò l’americano a bocca piena, quasi come un bambino, battendosi una mano sullo stomaco che per tutta risposta gorgogliò, come se fosse vuoto.

«Prendo il dolce!»
Esclamò allora Inghilterra, gongolante e ansioso nel vedere le facce stupite degli altri.

Francia lo guardò con aria divertita.
«Non c’è verso che tu metta da parte i tuoi propositi omicidi? Almeno oggi che è la Vigilia di Natale potresti graziarci!»

Inghilterra però lo guardò con aria di sufficienza, sarebbe bastato il suo dolce a far tappare la bocca a Francia.

«Pft, vedremo se avrai ancora voglia di parlare quando lo vedrai!»

Impettito, Inghilterra scomparve in cucina e aprì il frigo, tirando fuori il dolce ben incartato nella carta stagnola. Con massima attenzione tolse l’involucro ma ciò che vide gli fece cadere la faccia a terra. Infatti, al posto di una ben compatta bûche de Noël, o Yule log come diceva lui, vi era una cascata di cioccolato sciolto e crema pasticcera che mollemente ricoprivano il pan di spagna che ne era completamente impregnato. Portarlo a tavola in quelle condizioni era assolutamente improponibile, quell’affare tutto era tranne che un tronchetto di Natale.

Inghilterra continuò a fissare con orrore la sua opera. Dove aveva sbagliato? Aveva seguito la ricetta con meticolosità e gli era sembrato di non aver saltato nessun passaggio! Allora perché il cioccolato era rimasto così liquido? E che cosa avrebbero detto gli altri quando avrebbero visto quello scempio? Già riusciva ad immaginare Francia ridere di lui per tutta l’eternità, Canada probabilmente lo avrebbe guardato con fare pietoso ed America avrebbe immortalato quell’incubo in una foto e l’avrebbe tirata fuori ad ogni Natale per far sì che mai l’umiliazione venisse dimenticata. In tutta onestà, Inghilterra era indeciso se dar fuoco alla cucina oppure sperare di sciogliersi, esattamente come il suo dolce, e sperare di evaporare via.
Per sempre.

«Ehy, England! Quanto ti ci vuole, ti stiamo aspettando!»
Chiamò America dall’altra stanza, evidentemente spazientito. Il dolce era da sempre il suo momento preferito, non gli andava proprio di aspettare più del dovuto per poterlo gustare.

«A-arrivo!»
Balbettò Inghilterra che sperò con tutto se stesso che dalla sua voce non trasparisse quanto versasse nel panico.
Cosa avrebbe dovuto fare?

Sono fottuto, urlò internamente Inghilterra ancora pietrificato davanti al bancone della cucina, vagliando tutte le (scarse) alternative che aveva, il più in fretta possibile.
Uscire e comprare qualcosa è fuori discussione, già questa mattina le file nei negozi erano chilometriche, chissà adesso che è sera. Non posso neppure ordinare online, fuori c’è un casino assurdo, non arriverebbe più! Non ho neanche qualche dolce in dispensa, l’ultimo Babbo Natale di cioccolato l’ho regalato l’altro ieri a quel marmocchio di Sealand! Che faccio, che faccio, CHE FACCIO?

«Angleterre, va tutto bene?»

Nell’udire la voce calda di Francia alle sue spalle, Inghilterra sperò che una voragine si aprisse sotto i suoi piedi e ci precipitasse dentro, almeno sarebbe sfuggito alle risate di scherno del francese.

La mente di Inghilterra stava viaggiando alla velocità della luce per trovare una scusa ma ogni pensiero scomparve del tutto quando sentì un lieve peso appoggiarsi sulla sua spalla destra e delle ciocche bionde solleticargli la guancia.

Inghilterra sentì il viso e le orecchie andargli a fuoco. Non osò muoversi ma con la coda dell’occhio intravide il viso del francese appoggiato sulla sua spalla, rendendosi conto solo allora che l’altro non si era limitato a puntellarsi su di lui ma che tutto il suo corpo fosse appoggiato al suo, come in un mezzo abbraccio. All’improvviso, Inghilterra si ricordò di quella volta in cui America gli aveva raccontato lo strano caso di persone che dal nulla andavano in autocombustione e per un terribile secondo, il britannico ebbe il timore di star per fare quella fine... tutto per colpa di Francia, come sempre!

«È... una bûche de Noël?» 

Finalmente, Inghilterra si riscosse. Ovviamente Francia da quella posizione aveva notato il suo pasticcio. Era già tanto che avesse riconosciuto il dolce, dato lo stato pietoso in cui era. Inghilterra non sapeva bene se rallegrarsi per il fatto che per lo meno il tronchetto fosse identificabile o morire di vergogna per la presa in giro che lo aspettava di lì a poco. Con un borbottio seccato, Inghilterra si voltò, accigliandosi per affrontare il francese che, stranamente, non stava ridendo per il suo fallimento ma lo guardava con curiosità.

«Sì, be’... so cosa stai per dire. Ma sappi che mi ci sono impegnato! So che la cucina non è il mio forte ma pensavo di farcela a preparare uno stupido dolce. Comunque, non mi interessa. Prendimi in giro quanto ti pare, ma vedi di fare in fretta, non abbiamo mica tutta la sera.»
Inghilterra incrociò le braccia al petto, cercando di mantenere un’espressione sostenuta come se la questione non lo toccasse nemmeno. Non avrebbe mai dato ad intendere quanto ci tenesse a quel dolce e che, voglia di rivalsa a parte, in cuor suo sperava di fare una buona impressione sui suoi ospiti. In particolare sul francese, aveva pure scelto un dolce tipico apposta.

«Guarda che io non ho ancora detto niente.»
Rimbeccò Francia, con uno sbuffo spazientito. Poi prese un cucchiaino e, prima che Inghilterra potesse dire o fare qualcosa, assaggiò il tronchetto. L’inglese sgranò gli occhi, preso alla sprovvista.

«Ehi, che fai?!»

«È buono.»
Sentenziò Francia, poi allargò un sorrisetto furbo e si strinse nelle spalle.
«È solo brutto. Ma si può rimediare. Non è che hai della panna montata? E poi passami un bicchiere e del cacao.»

Inghilterra sbatté le palpebre ma obbedì, per una volta che Francia voleva tirarlo fuori da una brutta situazione non si sarebbe lamentato. L’inglese lo osservò mentre tagliava il dolce e lo versava nei bicchieri, decorandolo con la panna e spolverando poi la sommità con la polvere di cacao.

«Voilà! Che te ne pare?»
Gli chiese infine Francia, osservando soddisfatto la sua opera.

«Ma... questo è un trifle
Si stupì Inghilterra, riconoscendo il dolce di tradizione britannica. E non aveva affatto un brutto aspetto anzi, era in qualche modo... invitante?

«Già! Non trovi divertente come da uno sbaglio su un dolce della mia cucina si possa ricavare qualcosa della tua?»
Ridacchiò Francia e Inghilterra scosse il capo, anche se aveva ritrovato il buon umore.

«Dovrebbe essere un insulto o un complimento? Sai cosa, lascia stare.»
L’inglese infine accennò un vago sorrisetto. Era incredibile anche solo da pensare ma... Francia lo aveva davvero salvato.

«Suppongo di doverti ringraziare per avermi aiutato. Voglio dire, chi lo stava a sentire America che si lamentava per tutto il tempo e...»

Inghilterra lasciò la frase in sospeso quando Francia gli si avvicinò e gli poggiò un dito sulle labbra, rivolgendogli un sorrisetto astuto.

«È stato divertente. Ma se proprio ci tieni a ringraziarmi saprei cosa potresti fare, Angleterre...»
 

 
* * *

 
«Ma che stanno combinando quei due! È da una vita che sono in cucina!»
Si lamentò America, agitandosi sulla sedia, a corto di pazienza. Dov’era il suo dolce? Era la parte migliore della serata, non era giusto lasciarli ad aspettare.

«Saranno passati appena dieci minuti.»
Gli ricordò Canada, pacatamente. In verità, anche lui era un po’ in ansia... quando Francia ed Inghilterra erano lasciati da soli, erano imprevedibili.

«Io vado a vedere!»
Esclamò America, balzando in piedi e incamminandosi a grandi passi verso la cucina.

«Aspetta vengo con te.»
Si offrì Canada, che non si fidava a lasciare l’altro da solo.

«England, France! Si può sapere cosa... oh.»

Canada pensò subito al peggio quando vide l’altro imbambolarsi sulla porta e zittirsi tutto d’un colpo. Lo raggiunse con cautela e gettò un occhio all’interno della stanza, comprendendo immediatamente perché America non si fosse avventato come un uccello rapace sul tanto agognato cioccolato.

In cucina, infatti, non solo vi era il dessert completamente dimenticato e abbandonato a se stesso ma, un po’ più in là, anche Francia e Inghilterra stretti l’uno all’altro, a scambiarsi un bacio lungo e appassionato.

«Sai America, credo che ci convenga riprendere la partita a Monopoly.»
Sussurrò Canada, trascinando via l’altro che ben volentieri lo seguì.

«Ci sto. E poi apriamo i regali? Ti ho preso una nuova mazza da hockey e... »

«America!»

«... aspetta, cosa? Cazzo, dimentica quello che ho detto, doveva essere una sorpresa!»

Tra sorprese ricevute e mancate, tra dolci riusciti e altri sbagliati, una cosa si doveva riconoscere ad Inghilterra: intenzionalmente o meno, era riuscito nel suo intento. Sarebbe stato difficile dimenticarsi di quel Natale.



Note finali
Buone feste! Questa shot non era assolutamente in programma e so che il Natale è già passato ma... l'idea mi è venuta in mente ieri. Ci ho provato, quest'anno lo spirito natalizio ha avuto la meglio su di me. 
Quindi, grazie a chiunque sia arrivato a leggere fino a qui e, se vi va, ditemi un po' che ne pensate :) 
Ciao ciao <3
   
 
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