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Autore: Ivy001    28/12/2021    2 recensioni
Se la quarta serie non fosse finita con la morte di Nairobi? Se Gandia fosse stato freddato alle spalle o anche solo attecchito con un colpo alla gamba, prima di compiere quell'atto atroce? Come sarebbe proceduto il colpo se Lisbona fosse stata liberata e ricondotta dal Professore, anziché entrare nella Banca dai suoi compagni?
Tanti SE ... e mi piace immaginare che le cose siano andate davvero come nella mia fantasia.
Quindi partirò proprio da lì, da quando il fanatico Capo della sicurezza della Banca di Spagna, è prossimo a far fuori Nairobi.
Genere: Azione, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mentre i Dalì subiscono la perdita più significativa, l’altra fazione è euforica. I colonnelli, gonfi di orgoglio, innalzano i calici al cielo, brindando di fronte alla marea rossa, ancora lì presente, e gridando a squarciagola la loro gioia.

È proprio Tamayo a beffeggiare i suoi ostaggi. Fissa uno ad uno, prima Sergio poi Raquel, sorseggiando il suo champagne, mentre gode nel vederli sconfitti definitivamente.

“Avete dei progetti su cosa fare nei prossimi quarant’anni in carcere?” – ridacchia di gusto.

Non riceve risposta. I due Dalì non stanno al suo gioco, non cedono alla provocazione e rimangono muti come pesci.

E intanto il colonnello continua le vessazioni – “Professore dei miei stivali, come ci si sente ad aver subìto uno scacco matto? Cosa provi a vedere il piano di merda che avevi ideato per rapire l’oro di Spagna, andare in fumo?”

“Piano di merda?” – ripete, infastidito, il Marquina, cercando di mantenere quell’estremo autocontrollo che lo domina da tutta una vita.

“Si, una follia che non avreste mai, e ripeto, MAI, potuto portare a termine!”

Lisbona posa lo sguardo sul compagno, notando una lacrima scendergli sulla gota.

“Non ascoltarlo. Vuole solo umiliarti, non dargliela vinta”

“Silenzio, traditrice” – Tamayo cambia tono di voce nel rivolgersi alla ex ispettrice Murillo.

“Io parlo quanto voglio” – replica lei.

“Bene, vedo che hai voglia di chiacchierare!” – con aria di sfiga, l’uomo invita Suarez a condurre Raquel distante dal professore.

“No, dove la state portando? Raquel…Raquel” – Sergio cerca di svincolarsi dalla presa di un agente e dalle manette che bloccano i suoi polsi. Però, invano.

“Piantala, tanto, prima o poi, vi avrei separati. Ho preferito farlo da subito. Non vorrei vi saltasse alla mente qualche disperato tentativo di fuga!”

“Mi sono costituito, sono giunto fin qui di mia spontanea volontà! Che senso avrebbe escogitare mosse per scappare?” – controbatte il capo dei Dalì.

“Beh, prevenire è sempre la cosa migliore. Io ho una conferenza stampa tra pochi minuti, dovrò raccontare delle modalità di chiusura di questo assurdo attacco alla Banca. Preparati, caro il mio Professore, ti esporrò al pubblico come trofeo” – felice come una Pasqua, il colonnello Tamayo fa cenno ad Angel di far da balia, allontanandosi e continuando a celebrare la sua vittoria con il calice alzato.

“Dove porterete Raquel?” – chiede Sergio al poliziotto, una volta rimasti da soli, consapevole di potergli estrapolare informazioni sulla donna, essendo Angel stesso ancora legato a lei.

“Non sono tenuto a dirtelo. Evita di fare domande, non riuscirai a raggirarmi. Ricordi che sono stato proprio io il primo ad indagare su di te, anni fa? E il mio fiuto non sbagliò. Hai soggiogato Raquel che ha perso lucidità e si è unita a voi. Per colpa delle tue idee da Robin Hood, trascorrerà un’intera vita in galera, lontana da sua figlia. Fossi in te mi limiterei a star zitto” – è così, in modo secco e deciso, che Angel chiude la conversazione con il Marquina.

Proprio quest’ultimo, infatti, si rende conto che quanto udito non è del tutto falso. Anzi. Lisbona vivrà senza Paula, senza sua madre, senza libertà, per colpa sua.

“Lasciatela andare, vi prego. Avete me, cos’altro cercate?”

“Ti ho detto di fare silenzio” – ripete il poliziotto, fingendo disinteresse. In cuor suo, Rubio vorrebbe liberare l’ex ispettrice, eppure il distintivo che indossa glielo impedisce.

“Ti prego, Angel. Ascoltami, so che vorresti che lei fosse felice. E in carcere non vivrebbe più. Aiutami ad aiutare Raquel”

In quel momento, il poliziotto volge lo sguardo su Sergio, non pronunciando parola.

Il professore capisce al volo che l’uomo che fino a poco prima manteneva una certa distanza, ora lo osserva…quindi è pronto ad ascoltare la proposta.

“Faremo in modo che si salvi, che eviti il processo e tutto quanto”

“E chi mi garantisce che non si alleerà con gli altri rapinatori e tenteranno di liberarti? Impedirò con tutte le mie forze che tu possa essere salvato, caro il mio professore”

“Ti prometto che non accadrà. Portatemi in carcere, tenetemi segregato, non dovranno trovarmi. Tutto pur di salvare Raquel, ti supplico…Angel… fallo per lei…” – gli occhi lucidi del Dalì manifestano un dolore che lo attanaglia da ore – “Nessuno dovrà pagare per la pessima riuscita di un piano di salvezza, tantomeno la mia compagna!”

Rubio, non risponde più, si isola nel suo silenzio e ordina al professore di fare lo stesso. Non vuole ascoltare altre parole, è inutile…sembra fermo sulla sua decisione.

Lisbona rimarrà al suo posto, così come Sergio.

**************************************************

Alicia è in ospedale e freme per avere notizie da Antoñanzas. Gli ha chiaramente ordinato di proporre al colonnello l’uccisione dei Dalì al completo in cambio della sua cattura.

Però dell’alleato nessuna traccia.

Cammina avanti e indietro in quella stanza pensando a tattiche da mettere in atto per scappare da Madrid.

La tv è accesa quando viene trasmessa un’edizione straordinaria del notiziario. È proprio una conferenza stampa che attira l’attenzione della donna.

“Ecco il colonnello Tamayo, in diretta dall’esterno della Banca di Spagna, cari telespettatori. Ascoltiamo le sue parole…” – dice il giornalista di una televisione locale.

Sedutasi sul lettino, con il telecomando tra le mani, la Sierra schiaccia con forza il tasto del volume, per ben udire ciò che da lì a pochi secondi avrebbe rivelato il suo ex boss.

Salve a tutti, la rapina alla Banca è terminata. Abbiamo impedito che l’oro venisse rubato, i Dalì sono in fuga, ma senza il loro mentore non sono un pericolo. La cattura di Raquel Murillo, alias Lisbona e del noto Professore, è avvenuta poco fa” – fa cenno a Suarez di condurre davanti alla sfilza di giornalisti, l’uomo più ricercato degli ultimi due anni.

Ecco a voi Sergio Marquina, alias il professore!” – lo mostra, ammanettato, a tutta la Spagna, umiliandolo e ridendone di gusto, poi prosegue – “Con questo, decretiamo cessato il colpo. Tutto è lì dove deve essere, quindi la Spagna mantiene protetta la sua riserva nazionale. Quanto a noi, siamo sulle tracce dell’ultima minaccia: Alicia Sierra, l’ex ispettrice che ha infangato e mentito per uscire pulita da una storia di torture orchestrata solo ed esclusivamente dalla sua follia. A chi l’avesse incontrata, o sapesse dove è nascosta, chiediamo di informarci quanto prima. Grazie” - così dicendo, Tamayo spiazza tutti i presenti, compresa la Sierra, pietrificata dalla notizia.

“Devo andarmene da qui” – sente dei passi veloci percorrere il corridoio, temendo immediatamente che qualcuno degli infermieri dell’ospedale avesse ascoltato il notiziario e fosse prossimo a farla arrestare.

Tenta di cercare un rifugio, ma in quel buco di camera è difficile nascondersi.

Spalanca la finestra, e guarda giù.

“Cazzo, cazzo, cazzo” – esclama, con le mani nei capelli. Si trova ad un piano troppo alto per saltare.

A quel punto ha poche scelte.

Posiziona una sedia tra la maniglia e la porta, impedendo una possibile irruzione.  

Questo le avrebbe permesso di guadagnare tempo. Afferra il lenzuolo del suo letto, servendosene come corda.

Qualcuno però è arrivato e cerca di entrare, colpendo la porta con forza.

Ed è proprio quando è prossima a scendere dalla finestra, una persona riesce a smuovere l’uscio, spezzando la parte alta della sedia che teneva bloccato l’ingresso.

Un uomo robusto e muscoloso è il primo ad entrare, afferrando la Sierra qualche attimo prima che mettesse in atto la fuga.

“Lasciami, maledetto” – in quel frangente, la ex ispettrice vede frantumarsi i suoi sogni di libertà.

Ma ecco che accade l’inatteso.

Alicia si pietrifica all’istante, appena vede entrare una seconda figura.

Impossibile non riconoscerla.

“Tatiana!” – esclama, incredula – “Sei davvero tu?”

“Ciao sorellina, sono qui per portarti via!”

“Come avete fatto ad entrare? Antoñanzas ha dato ordine di non far avvicinare nessuno alla mia camera!” – l’ex ispettrice è sconvolta.

“Hai dimenticato che sono una ladra? Ho i miei assi nella manica. Ora andiamo” – risponde la quinta moglie di Berlino, facendo segno al suo scagnozzo di caricare in braccio la sorella e lasciare l’ospedale.

Così Alicia appura che alcuni uomini hanno puntato delle pistole agli infermieri, dando modo a Tatiana di raggiungerla e di conseguenza scappare via.

Saliti a bordo di una vettura, parcheggiata a pochi passi dall’ingresso, le due donne si trovano faccia a faccia.

“Mi sei mancata tanto” – si commuove la maggiore, abbracciando la minore – “Ma come mai ti trovi immischiata in questa storia?”

“Lo capirai appena arriveremo a destinazione. È giunto il momento che tu capisca con chi allearsi e contro chi combattere!”

E mentre l’auto sfreccia via, una volante della polizia raggiunge il luogo setacciando la zona.

La fortuna ha salvato la vita della Sierra, la quale è ignara però che la parente sta per condurla in un posto dove si troverà faccia a faccia con i suoi nemici.

   
 
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