È la Contessa Vedova a calmare il suo dolore, a scoprirne la fonte, ad ascoltare la confessione di una bugiarda e assolverla dai suoi peccati
[La storia partecipa alla challenge "Downton Abbey in cerca d'autori" indetta sul forum Ferisce la Penna]
È la Contessa Vedova, a calmare il suo dolore, a scoprirne la fonte, ad ascoltare la confessione di una bugiarda e assolverla dai suoi peccati.
Lady Violet dice, col tono sicuro di chi sa di cosa parla, di chi del mondo ha visto tanto e ritiene di poter dispensare saggezza: "A me non sembra che tu non lo abbia amato".
Daisy alza lo sguardo, gelata in un istante e dimentica delle regole e del decoro. Alza lo sguardo, occhi sgranati e gravati di ombre, gonfi di lacrime che non hanno fine, e smette di torcersi le mani.
Se lo sapesse il Signor Carson!
Non sa cosa rispondere, Daisy, che ha la coscienza sporca della peccatrice e in gola, a soffocarla, pentimento e confessione sincera che farebbero più male che bene. Ha passato notti insonni a macerarsi nel dubbio e nella vergogna, ed è la Contessa Vedova di Grantham a liberarla da entrambi.
Daisy sa che non è così semplice: William l'ha amata di amore sincero, mentre lei gli ha voluto bene come ad un fratello. Eppure si è prestata alla farsa, ha nascosto gli occhi gonfi e stretto le mani per impedir loro di tremare, e Lady Violet dice che è abbastanza. A Lady Violet sembrano gesti pieni di amore e non le toglie le sue colpe, ma almeno le fa dormire sonni tranquilli, almeno la convince che non è stata tutta una bugia.