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Autore: raven rachel roth    07/01/2022    0 recensioni
Raccolta di poesie malinconiche e introspettive. Scrivere è il primo modo di conoscermi.
Per leggere la mia nuova poesia vai all'ultimo capitolo:
"Filo d'Erba".
Antefatto:
Un'astronauta partì per una missione impossibile: esplorare le galassie della mente. Non avendo nessun strumento per descrivere ciò che vide, tradusse le immagini in parole. Purtroppo, durante il viaggio, qualcosa è andato storto.
Di questa triste vicenda, ha lasciato solo pochi frammenti.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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IX

DISTRUZIONE


Avere dentro una tristezza infinita
E non poterla dire a parole:
 
Ora - che sono andata in pezzi,
Perdendo una speranza al giorno,
mese dopo giorno, lacrima dopo delusione;
Ora - che mi conosci e vedi,
con occhi veri, con occhi
degli altri, che hanno visto davvero,
la mia anima oscura;
Ora - che hai anche l’altra me
ultima, folle, odiosa me, crede
di essere l’unico e l’unica a capire cosa
sia meglio per me, e mi parla
ma dalle sue labbra germogliano rovi
more acerbe, consigli a doppia lama,
vuole proteggermi facendo il mio meglio,
dicendomi il peggio…
che te lo giuro,
ho nascosto dentro un buco nero e
avevo chiuso con catene lunghe insicurezze
le porte dei miei difetti;
Ora - che non so più dove fuggire,
come ricominciare: non so dove andare.
e ho finito i punti sul planisfero da raggiungere, quindi
senza paura di ferirmi, dimmi
mi adori ancora?
 
Quale persona banale è quella
che di risposte ha bisogno, di certezze,
E non ha fede e non ha dio e non ha credenze,
ma vede i piccoli gesti e vuol comunque sapere.
Visto? L’ho fatto ancora,
ho rimproverato me stessa
per non essere abbastanza, perché dovrei… dovrei? Dovrei.
  • Ma non imparo mai -
Di che stavamo parlando? Cosa ti ho chiesto?
No, non rispondere, non ha più importanza, nuovamente
hai visto cosa c’è di sbagliato in me.
Non puoi, non sentirti obbligato, è comprensibile:
Un giorno, fra cent’anni
o fra un minuto, avrai la testa piena di tutto ciò
non asciugherai più tutta la tempesta,
esausto, stanco, prosciugata di
sangue, solo il sale rimane.
 
Io ti ringrazio,
per essere stato felice
ed esserti stata felice, quando ancora
ti sembravo bella, quando ancora sorridevo.
Vorrei fare qualcosa, farmi perdonare perché
ti ho fatto credere di essere come non sono,
chissà come mi vedi adesso, è un altro difetto,
nei C’era una volta mi trasformo per sembrare perfetta
anche se le prime impressioni sono sempre sbagliate.
Con te ho imparato che non è una condanna,
che non è sfortuna,
la mia incomprensione,
perché se poi mi si rimane accanto fino ai titoli di coda…
 
Ti porterò dentro per sempre:
fra i legami recisi e le terre bruciate, accanto
ai sogni in frantumi e alle persone allontanate;
perché so che andrà così,
come alla fine di ogni cortometraggio.
Questa volta però è diverso, e dunque,
meglio fermarsi prima,
non commetterò il solito errore
una meteora non può distruggere il sole.
   
 
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