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Autore: Yokohomi29    07/01/2022    0 recensioni
A volte l'amore ti gioca strani scherzi. Un giorno credi di essere innamorato di un semplice ragazzo normale e il giorno dopo ti ritrovi a farti baciare il collo da un vampiro.
[Yoonkook~Vmin]
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Jung Hoseok/ J-Hope, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Di certo a Yoongi non serviva dormire essendo una creatura della notte, ma la sensazione del materasso morbido a massaggiargli quel corpo ormai freddo e rigido era meravigliosa.
Era il posto in cui si rifugiava la maggior parte delle volte, quando i ricordi del passato gli ritornavano alla mente, o semplicemente per puro sfizio.
"MUOVITI!" Una voce gli perforò un timpano, strappandogli le coperte di dosso e spalancando le tende della sua camera, lasciando che la luce lo accecasse.
I capelli di Yoongi, illuminati dalla luce del sole, cambiarono colore all'istante diventando completamente neri. Ormai si era abituato al cambio nel suo aspetto, ma non riuscendo così a sembrare una persona normale, continuava ad odiarlo.
Il suo amico Hoseok all'apparenza un ragazzo allegro e gentile dai capelli rossi- che con il buio anch'essi sbiadivano, diventando bianchi- non era affatto stanco di quei cent'anni passati a scuola a studiare, perciò aveva deciso che, anche quel l'ennesima volta, dovevano frequentare l'ultimo anno. Avevano discusso parecchio su ciò ma le motivazioni del rosso erano sicuramente più valide.
"Dobbiamo sembrare persone normali." Aveva detto.
"Non vorrai mica dare nell'occhio? E poi me lo devi!"

Certo che glielo doveva: dopo quello che aveva fatto passare al suo amico, costringendolo ad abbandonare la sua vecchia vita, trascinandolo da una città all'altra per non farsi scoprire e soprattutto fargli abbandonare un'amicizia umana. Andare a scuola era davvero il minimo che potesse fare. Yoongi rimase disteso con gli occhi chiusi, sperando che se ne andasse ma non fu cosí fortunato.
"Muoviti, non puoi restare a letto tutto il giorno."
"Certo che posso, guarda..."
"Ormai ci siamo iscritti e ci andremo!"
"No!" Urlò, alzando la testa e un dito verso il rosso. "Sei stato tu a decidere tutto, non mettermi in mezzo, bastardo." E si rimise giù, chiudendo gli occhi.
"Non costringermi ad usarlo..." lo avvertì con un tono piuttosto allusivo.
Yoongi, spalancò gli occhi scioccato per poi strizzarli fino a due fessure, lanciandogli uno sguardo di sfida.
"Non oseresti."
"Scommettiamo?" Ghignò.
I due ragazzi tenevano chiuso sotto chiave in uno sgabuzzino del loro appartamento un crocefisso. Tale oggetto si diceva tenesse lontano creature maligne tra cui demoni e vampiri. Forse erano solo storie per spaventare gli umani, ma i due ragazzi non osavano toccare quell'oggetto senza aver preso eventuali precauzioni.
"Va bene, oggi mi alzo. Ma non ho intenzione di farlo tutti i giorni."
Hoseok sorrise soddisfatto e insieme si prepararono per uscire.

Una volta davanti all'edificio Hoseok, come ogni anno, era emozionato e Yoongi invece, beh, lui non lo era affatto.
L'amico gli sorrise, tirandolo per un polso. Lo trascinò in segreteria dove ritirarono l'orario prima di dirigersi in classe.

***

"Sveglia, Kookie~" Una dolce melodia gli sfiorò l'orecchio e una mano gli accarezzò dolcemente i capelli.
"Forza~" canticchiava la voce.
"Jimin, lo sai che così non lo sveglierai mai. Devi andarci di prepotenza."
"No aspetta, Tae-"
Il cuscino colpì con violenza il volto di Jungkook irritandolo a dir poco.
"Ahhh" urlò.
Si strofinò la faccia con una mano, sperando che il dolore se ne andasse in fretta.
"Sei un bastardo..." si lamentó il più piccolo.
"Forse, ma almeno ti sei svegliato." Rise il ragazzo.
Si mise seduto, cercando di aprire a fatica gli occhi, imbronciatosi.
"Che ore sono...?"
"Le 8.30. A questo punto entriamo alla seconda ora..." disse dolcemente Jimin.
"Oppure non ci andiamo... Jiminie hai vomitato appena 10 minuti fa"
"Tae smettila, dobbiamo andare a scuola... e io sto bene"
"La maggiore età ti ha fatto male." Si lamentò il biondo.

Dopo essersi lavati, vestiti e aver litigato per l'ennesima volta, riuscirono ad arrivare a scuola senza problemi. Camminarono tranquilli per i corridoi, discutendo della serata precedente.
Mancavano ancora diversi minuti prima che suonasse la campanella.

***

Jungkook si ritrovò a sbuffare per l'ennesima volta durante l'ora di matematica. Era entrato da meno di un'ora, ma sembrava passata un'eternità. Odiava quella materia e probabilmente l'insegnante odiava lui.
Un leggero mal di testa gli impediva di concentrarsi sulla lezione, probabilmente colpa del poco alcool ingerito, unito all'insonnia della sera prima.
Ogni tanto buttava l'occhio fuori dalla finestra e pensava ai fatti suoi.
Aveva dimenticato qualcosa... ma cosa?
"Cos'è successo ieri sera?" pensò.
Buio totale.
A fine lezione si alzò alla svelta per cambiare classe. L'ora dopo avrebbe avuto supplenza quindi appoggiò la sua roba nell'armadietto e decise di farsi un giro per i corridoi.

Al suono della campanella Yoongi fu il primo ad uscire, riuscendo a stento a controllare la sua velocità. Era stufo di stare lì dentro a far finta di ascoltare, aveva provato più e più volte a isolare tutti quei pensieri che gli avevano fatto venire solo un gran mal di testa, ma non c'era riuscito. Cent'anni a utilizzare il potere della lettura della mente e non riusciva ancora a controllarlo appieno.
Si voltò, cercando il suo amico che era ancora in mezzo alla folla, in fondo alla classe.
In quell'esatto istante un profumo familiare attirò la sua attenzione, mandandolo in confusione. Tutto intorno a lui sembrò ovattarsi: tutte quelle voci nella sua testa si erano improvvisamente spente, lasciando solo lui e quella meravigliosa fragranza. Era un profumo buono, a dir poco delizioso. Si leccò le labbra e cercò l'origine di quell'odore.
Si accorse solo in quel momento che un ragazzo l'aveva sorpassato, camminando dritto.
Yoongi guardò ipnotizzato quella folta chioma corvina. Non l'aveva nemmeno sentito arrivare, nemmeno un pensiero. Nulla di nulla. Era il giovane della foresta, non c'erano dubbi. Si concentrò al massimo per cercare di sentire i suoi pensieri ma era come se fossero trasmessi da una radio con poco segnale. Percepiva qualche parola ma niente di più.
C'era qualcosa di strano in quel ragazzo e non riusciva a capire cosa fosse e di sicuro la cosa lo intrigava parecchio.
"È successo qualcosa? Hai una faccia..." Hoseok lo distrasse, facendolo tornare alla realtà. Finalmente era riuscito a liberarsi dalla massa di studenti intenti a uscire dall'aula, ovviamente avrebbe potuto fare come Yoongi e correre via senza problemi, ma a lui stava davvero a cuore far credere di essere normale.
"No, niente." Disse ancora perso a pensare al giovane.
Una voce leggermente familiare arrivò all'orecchio di Jungkook. Si voltò per vedere chi fosse, scoprendo che non c'era nessuno di sua conoscenza. Si limitò a fare spallucce e ad entrare in bagno.
Il profumo nelle narici di Yoongi, cominciò a svanire lentamente facendolo tornare in sè per un istante. Hoseok lo guardò preoccupato. Aveva già visto quell'espressione su una creatura che avevano incontrato parecchi anni fa: erano stati costretti ad ucciderla essendo ormai fuori controllo. Sung Woo, così si chiamava, era un vampiro ossessionato dalla carne di bambine che torturava prima di divorare. Ad Hoseok vennero i brividi ripensando a quell'orribile storia e solo il pensiero che il suo amico potesse finire in quella maniera, gli sembrò devastante.
"Yoongi? Tutto bene, amico?" Chiese piano appoggiandogli una mano sulla spalla, cercando di attirare la sua attenzione.
Il ragazzo lo guardò confuso per un istante. Ne voleva ancora.
"Certo che sto bene!" la risposta gli uscì leggermente agitata "E smettila di fare quella faccia! Non sarò mai come quel pazzo di Sung Woo" aggiunse scostandosi dalla sua presa, dopo aver sentito i pensieri dell'altro.
"Certo che non lo sarai" cercò di scusarsi Hobi. A volte odiava il potere del suo amico di leggergli la mente, non aveva libertà nemmeno nella sua stessa testa. E proprio mentre pensava questo, capì che Yoongi l'aveva sentito.
Quest'ultimo si limitò a sospirare leggermente deluso e se ne andò.
Conosceva Hoseok da un centinaio d'anni, ormai aveva sentito qualsiasi tipo di pensiero ma ogni volta che sentiva quello, faceva male. Infondo non era colpa sua. Non l'aveva deciso lui di avere questo potere e se avesse potuto se lo sarebbe tolto senza pensarci due volte.
"Scusa" Cercò di ignorare il pensiero del suo amico, continuando a camminare.

Si ricordò del ragazzo della foresta appena se lo trovò di fronte, mentre usciva dal bagno dei ragazzi. Respirò a pieni polmoni inebriandosi di nuovo di quell'odore così delizioso. Sentì il livello di salivazione aumentare e deglutì rumorosamente quando sentì "Tutto okay?"
Aveva attirato l'attenzione del ragazzo, probabilmente doveva sembrare un vero idiota a fissarlo in quel modo. Cosa gli stava succedendo?
Jungkook guardò il ragazzo, gli sembrava spaesato. Era poco più basso di lui, folti capelli neri, pelle bianca come la porcellana e un viso delicato. Sembrava una bambola. Di sicuro non l'aveva mai visto, forse era un nuovo studente, ma non sembrava un primino. Lo guardava con una tale intensità da metterlo parecchio a disagio ma qualcosa dentro di sé, gli disse che aiutare il ragazzo non sarebbe stata una pessima idea. In fondo era un'opportunità per stringere nuove amicizie al di fuori di Jimin e Taehyung.
"Come ti chiami?" Chiese timidamente.
"Jungkook..." Lo chiamò Yoongi, non avendo sentito la domanda dell'altro ancora stordito da quella situazione.
Il più piccolo aggrottò le sopracciglia, confuso. La risposta dell'altro ragazzo sembrava più un modo per attirare la sua attenzione che una presentazione.
"Ti chiami Jungkook anche tu?
"Cosa? No, Jungkook sei tu!" Yoongi si sentì improvvisamente stupito, cosa stava dicendo? Non era mai stato bravo a comunicare, soprattutto se si trattava di esseri umani.
"Si, lo so" Jungkook era ancora più confuso di prima.
"Questo ragazzo è davvero strano."
Fu quello, il primo pensiero che riuscì a sentire dal ragazzino e, nonostante l'imbarazzo che stava provando e l'interrogativo sul perché avesse sentito solo quello in quel preciso momento, si sentì anche particolarmente felice.
"Io sono Yoongi" disse infine.
"Sei strano Yoongi" gli sorrise il minore e lui fu ancora più contento di sapere che il ragazzo non era una persona che pensava una cosa e ne diceva un'altra, come molte persone che aveva conosciuto. Hoseok compreso. Anche se ormai il suo amico aveva imparato da un pezzo a essere sincero con lui.
"Sei nuovo, non ti avevo mai visto prima."
"Ehm sì, diciamo di sì" Non era sicuro di cosa volesse fare, Jungkook stava provando a essergli amico e lui stava cercando di trattenersi per non saltargli addosso. Con gli anni ci aveva davvero provato ad andare d'accordo con gli umani ma lui non era Hoseok, non era un bravo ragazzo, solare e chiacchierone. No, lui era diverso, se lo sentiva fin dentro le ossa. La campanella suonò.
"Senti, ora devo andare, ci si vede in giro" il sorriso del giovane lo riportò alla realtà e, preso dal panico, lo afferrò per un polso. "No!" urlò.
Jungkook rimase sorpreso dal comportamento del ragazzo, infatti ci mise qualche istante prima di percepire la forte pressione che stava esercitando sul suo polso. Il dolore si fece più intenso e una smorfia si creò sul suo viso.
"Cosa stai facendo? Ti prego lasciami."
"Resta qui." si limitò a dire la creatura.
"Lasciami!" Urlò il ragazzo, era stufo di quel comportamento strano, Jungkook voleva solo fare amicizia, non trovarsi un pazzo a spezzargli un polso.
"Yoongi che stai facendo?" La voce di Hoseok gli arrivò all'orecchio, era parecchio preoccupata. Ovviamente l'amico l'aveva seguito e aveva visto tutta la scena da un'apposita distanza di sicurezza, sapendo che il suo potere aveva solo un raggio di 10 m. Era orgoglioso che Yoongi stesse provando a farsi degli amici anche se a modo suo, ma quando vide che il suo amico non era totalmente in se e a portare avanti le sue azioni fosse il suo istinto, si preoccupò sul serio.
"Yoongi, lascialo." Disse avvicinandosi ai due. Yoongi lo ascoltò, lasciando la presa sul polso del ragazzo che aveva riportato grossi lividi rossi. Jungkook si tenne il polso con l'altra mano e guardò i segni leggermente spaventato, non riusciva a capire. Perché un ragazzo così mingherlino e dall'aspetto fragile, possedeva una forza simile? Lui, che era il miglior atleta della scuola, non era riuscito a muoversi di un millimetro.
Una mano, colpì la spalla di Jungkook facendo cessare il suo flusso di pensieri e una voce molto profonda gli perforò un timpano.
"HEY, JK!" Urlò Taehyung, regalandogli uno dei suoi sorrisi squadrati.
"Aish, non urlare." Si infastidì il ragazzo.
Tae puntò lo sguardo verso le due creature- che lo stavano guardando allarmate- pronto a scoprire che cosa stesse succedendo. Aveva una sensazione strana appena entrato a scuola, ma non pensava questo.
Un formicolio alla punta delle dita gli aveva fatto percepire che uno dei suoi migliori amici era in pericolo e dato che Jimin era accanto a lui in infermeria per via dell'alcool ingerito la sera prima, pensò subito al più piccolo. Con i suoi poteri era in grado di controllare entrambi a distanza: percependo la loro presenza per un massimo di 30 metri e ponendo scudi di protezione per eventuali minacce. Fu quando, per una frazione di secondo, Jungkook era uscito dal suo scudo di protezione- cosa che non era mai successa prima- che si preoccupò.
Non appena suonò la campanella, sfrecciò fuori dalla stanza, correndo in suo aiuto. Aveva ragione, riusciva benissimo a percepire le emozioni del suo amico e quello che sentiva, non gli piaceva affatto. Abbassò per un istante gli occhi sul polso del ragazzo per poi, puntarli verso Yoongi. Quest'ultimo percepì una strana sensazione al petto, come se un pugnale l'avesse trafitto, non si accorse però del colore particolare che aveva tinto per un istante gli occhi del biondo.
"Jk, chi sono i tuoi nuovi amici?" Chiese, sforzandosi di sorridere.

Yoongi guardó prima Taehyung, poi Hoseok che si voltó a sua volta. Nessuno dei due l'aveva sentito arrivare e avevano capito entrambi che c'era qualcosa che non andava.
"Qui non andrà a finire bene" Pensò Hoseok e Yoongi cercò di mantenere la calma. Avevano entrambi una brutta sensazione e Yoongi sapeva che era tutta colpa sua.
"Yoongi. E lui è Hoseok."
"Chiamatemi pure Hobi." Disse con il tono piú allegro che riuscí a trovare.
Tae si limitò a guardarli e annuire impercettibilmente.
Jungkook dal canto suo, non aveva più voglia di stare lì, il polso gli faceva male e il ragazzo basso gli lanciava occhiate che lo facevano sentire a disagio.
"Taehyung." Disse il biondo dopo un po'. "Siete nuovi, non vi avevo mai visti prima."
"Arrivati oggi." Disse fiero Hoseok. "E qualcuno ha già pensato di saltare qualche lezione..." Aggiunse con disappunto.
"Non ricominciare." Yoongi continuava ad essere nervoso, quel biondino non gli piaceva per niente, non riusciva a percepire nemmeno un pensiero da lui e da quando era arrivato, si era azzerato anche quel poco che sentiva nella testa di Jungkook.
Taehyung rise beffardo.
"Vuoi iniziare bene l'anno, eh?"
"Si sai com'è, ho una reputazione da mantenere." Rispose freddo Yoongi.
"E che reputazione..." il biondo lo guardò gelido.
"Tae,  dov'è Jimin?" Chiese Jk, sentendo ormai la tensione tra quei tre. Il suo migliore amico era sempre stato bravo a smorzare una situazione simile. Era sempre così solare e amichevole ed impossibile da odiare.
"E ditemi, cosa vi porta in questa scuola proprio in questo periodo dell'anno?" Tae ignorò Kookie, troppo preso ad indagare. Ormai erano già al secondo quadrimestre, i ragazzi si preparavano al ballo di primavera in Aprile, al festival dello sport in giugno e agli esami di fine anno. La loro presenza lì era sospetta.
"Ci siamo trasferiti a Seul da poco. Ci sono state delle complicazioni con alcune carte e hanno potuto farci entrare solo ora." Rispose Hoseok sperando che suonasse credibile.
Chissà che classe faceva questo Taehyung...
"Ah certo." Fece scettico il biondo.
"Beh, spero che diventeremo grandi amici e che non vi cacciate nei guai, ragazzi..." Si vedava lontano un miglio che il sorriso di Tae era assolutamente forzato.
"Ma certo, Taehyung, non ho dubbi."Disse il rosso forzando un sorriso nervoso.
"Ci vediamo in giro, allora." Li salutò Tae, senza smettere di guardarli.
Le due creature iniziarono a camminare tranquillamente dalla direzione opposta, finché non svoltarono l'angolo e Hoseok prese Yoongi per un polso, trascinandolo nella prima stanza vuota che trovarono.
Una volta chiusa la porta alle spalle e essersi assicurati che fossero soli, Hobi cominciò a camminare su e giù per la stanza, mentre Yoongi lo guardava dispiaciuto appoggiato alla porta dell'aula. Cercò con tutto se stesso di non ascoltare i pensieri dell'altro ma non ci riuscì.
"Cosa diavolo possiamo fare? Siamo fottuti!" I pensieri di Hoseok gli arrivavano alle orecchie come se gliele stesse sussurrando dalla spalla.
"In mia difesa..." cominciò Yoongi, attirando l'attenzione dell'altro. "Posso giurarti che quel ragazzino ha un profumo che ti fa andare fuori di testa."
Hoseok lo guardò sconcertato. "Davvero Yoongi? Davvero?" Alzò la voce avvicinandosi all'amico "Forse non ti rendi conto in che casino siamo. Lascia che ti faccia un riassunto della situazione"
"No, davvero non serve-"
"Hai perso il controllo e hai aggredito un ragazzo, che guarda caso è amico di una creatura a noi sconosciuta" "poi vieni a fare storie a me se faccio amicizia con un umano e appena inizia a sospettare qualcosa mi costringi a trasferirci." "Come la mettiamo così?" Sorrise amaramente. Hoseok non si accorse che Yoongi aveva sentito il suo pensiero, perché nonostante quel commento lo avesse ferito e se lo meritava pure, questa volta era stato bravo a non darlo a vedere.
"Siamo nella merda." sussurrò spaventato Yoongi, realizzando davvero in che situazione aveva cacciato il suo amico.

***

"Tae!"
Appena sentirono la voce del loro migliore amico, si voltarono.
"Perché cavolo sei scappato via così? Ti ho cercato ovunque..." ansimò.
Jungkook diede un'occhiata a Jimin e doveva ammettere che non aveva un bell'aspetto: capelli arruffati, vestiti sgualciti, occhi arrossati e occhiaie, per non parlare del fiatone.
"Cazzo Jimin, fai proprio schifo!" Osservò.
"Grazie Kookie, era proprio quello il mio intento. Ero in infermeria fino ad adesso." Si irritò il ragazzo. "Che hai fatto al polso?" si allarmò poi.
"Nulla, una sciocchezza" Sussurrò Jungkook nascondendosi i lividi con l'altra mano.
"Sono stato io, non mi sono reso conto della mia forza." Intervenne Tae. "L'ho visto qui da solo e volevo portarlo da te, Jiminie." Gli sorrise dolcemente. Jimin guardò Jk e lui annuì piano. "Ma sei scemo? La prossima volta diglielo e basta!" Lo sgridò il maggiore e cominciarono a battibeccare. Guardando il biondo, Jungkook si chiese perché si fosse preso la colpa di una cosa che non aveva fatto e perché non si era preoccupato pure lui. Si era sicuramente accorto che era stato Yoongi a lasciargli quei segni ma allora perché non aveva detto niente?
"Jimin, forse è meglio se torni in infermeria a riposarti." Suggerí dopo un po'. "E la prossima volta niente after, intesi?" Gli rimproverò.
"Sì mamma." Sbuffarono entrambi.
E così, Jk si ritrovò di nuovo da solo in una classe fredda e distaccata, pensando all'accaduto di poco fa, non prima di esser passato in infermeria per farsi controllare il polso.
Per fortuna nulla di rotto.
Si guardò un ultima volta il polso.
"Chi diavolo è quel Yoongi?" Pensò.

 

  
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