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Autore: Rohhh    09/01/2022    0 recensioni
Dopo qualche secondo il ragazzo poggia poi il suo palmo su quello di Ashley, lei sente qualcosa accendersi quando la loro pelle si incontra e il suo segno, apparentemente scomparso, torna a illuminarsi sotto il tocco della mano del ragazzo.
"Eccolo" dice piano Matt e una lacrima bagna la guancia di Ashley.
Non può crederci.
"Tu...tu lo vedi" mormora con la voce rotta dall'emozione.
Ha passato tanti anni a sentirsi un'aliena, non compresa, creduta bugiarda o peggio ancora pazza.
Invece lui è lì e può vedere quel marchio.
Matt le sorride e come risposta scosta la sua mano e la gira, scoprendo a sua volta il palmo e il polso.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario, Sovrannaturale
Capitoli:
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Buongiorno a tutte le mie lettrici.

Dopo un po' di attesa è giunto finalmente un nuovo capitolo. L'ho scritto sfruttando una ispirazione arrivata improvvisamente e pare che abbia funzionato.

Spero sia gradito e spero anche di non farvi attendere troppo per un continuo.

Grazie a chi ha ancora piacere di seguire questa storia, mi fate molto felice.

Alla prossima!

 

CAPITOLO 5 - NOTIZIE DA LONTANO

 

Il rumore dei tacchi sul candido pavimento di marmo rimbomba tra le mura di quel palazzo enorme.

Il passo è spedito e sicuro, così come il portamento aggraziato di quella figura fiera e sinuosa, che incede senza incertezze lungo quei corridoi che conosce molto bene, che fanno parte dei dolci ricordi di un'infanzia e una giovinezza ormai lontane.

Si ferma solo appena varcata la soglia dorata di una porta e rimane lì ferma, come in attesa.

"Aerys...a cosa devo il dispiacere?" 

Una voce femminile, altezzosa e sarcastica, non tarda a farsi sentire dal fondo del salone.

La donna conosce bene quel tono e gli angoli delle sue labbra non possono evitare di piegarsi in un sorriso, nonostante quell' accoglienza poco carina.

"Noto con piacere che i tuoi modi cortesi non cambiano mai, mia cara Veneria" osserva serafica l'ospite non tanto gradita, mentre senza farsi intimorire da quelle parole pungenti, si avvia verso il sontuoso divano su cui è adagiata la padrona di casa.

Veneria si sporge in avanti, stizzita, abbandonando la sua posa rilassata.

I suoi capelli lunghissimi e di un rosso acceso le cadono sul davanti e la avvolgono come un mantello di seta lucida, gli occhi dorati si posano con astio malcelato su quella figura femminile, che incede determinata sino a fermarsi a pochi metri da lei.

Rimane seduta a fissarla, tesa come la corda di un violino pronta a schizzare.

Le labbra sono premute strette, irrequiete, lo sguardo glaciale è un misto tra odio e una punta di nostalgia nascosta.

"Cosa vuoi qui?" sibila a denti stretti, senza smettere un attimo di fissare l'altra donna.

La bocca di Aerys si piega in un ghigno beffardo, poi ritorna estremamente seria.

Stavolta è il suo turno di puntare gli occhi di quell'azzurro intenso su Veneria.

"Dovresti ringraziarmi piuttosto" ribatte lapidaria, facendo infuriare la rossa.

"E perché mai?" sbotta in un lampo, schizzando in piedi come un felino, le mani strette a pugno, pallide e tremanti.

Non deve niente ad Aerys se non una delusione amara che brucia ancora sotto la sua pelle, forse lo farà per sempre.

"Tua figlia è viva" dichiara allora Aerys, mettendo fine a quel botta e risposta, facendola ammutolire istantaneamente.

Veneria si accascia sul divano come se fosse di colpo diventata una bambola di pezza senza ossa, gli occhi sbarrati cristallizzati in un' espressione di sorpresa e disperazione, la sua aria sfrontata e sicura non esiste più e adesso sembra solo una donna fragile colpita nel suo punto più debole.

Trema come una foglia e una delle sue damigelle presenti corre a prenderle dell'acqua.

Aerys rimane in piedi a fissarla, dovrebbe essere felice che finalmente quell'arroganza sia stata placata ma non ci riesce perché sa benissimo cosa sta provando Veneria.

Nonostante la loro amicizia sia tramontata da un pezzo, per un attimo rivede quella ragazzina ribelle con la quale ha condiviso gli anni più belli della sua vita e la tragedia più grande che sono state costrette ad affrontare insieme.

Saranno passati poco più di vent'anni ma è ancora tutto indelebile nei suoi ricordi.

"Ero venuta a dirti solo questo" continua fredda, mentre l'ex amica è ancora immobile, con le labbra dischiuse e incapace di proferire parola.

Sua figlia, la bimba che ha dovuto abbandonare in una calda serata primaverile davanti a quell'ospedale e che credeva morta... è viva da qualche parte.

Aerys la guarda per un'ultima volta, poi fa per voltarsi e andare quando la voce di Veneria la blocca.

"Come fai a saperlo? Ne sei sicura?" domanda di slancio, come per impedirle di lasciarla sola con i suoi interrogativi.

Davvero assurdo se si pensa che solo cinque minuti prima avrebbe voluto che sparisse dalla sua vista.

La bionda ritorna sui suoi passi.

"Me l'ha detto mio figlio...si sono incontrati" le risponde, facendola sbiancare.

In quei mesi aveva percepito delle strane sensazioni ma aveva creduto di essere diventata pazza.

Per anni aveva tentato di captare i segnali della presenza del marchio di sua figlia ma invano.

Nessun segnale, niente, come scomparso.

Si era convinta che quella bambina non fosse sopravvissuta per qualche motivo e i sensi di colpa l'avevano attanagliata per anni.

Si era dovuta rifare una vita, aveva dei doveri verso la sua famiglia e verso la loro comunità in quanto esponente di una delle dinastie reggenti e i tempi di quella ribellione di gioventù fallita erano ormai andati.

Aveva pagato fin troppo per la sua irrefrenabile voglia di libertà.

E poi d'improvviso quelle sensazioni.

Credeva di essersi immaginata tutto e invece… scopre che è vero.

"Lei...lei sta bene? Come si chiama?" continua a chiedere, balbettando, il suo tono sembra una supplica adesso, è molto diverso da quello sgarbato di prima.

"A quanto pare sì. Ha una famiglia adottiva benestante ed è una studentessa eccezionale. Si chiama Ashley" le spiega calma Aerys, prendendo posto su una poltrona a fianco del divano su cui giace Veneria ancora sotto shock.

"Che razza di nome è?" sbotta, aggrottando le sopracciglia in un modo talmente buffo da fare scoppiare a ridere l'altra.

"È un nome da umana, Veneria. Dimentichi che fa parte di quel mondo?" la riprende Aerys, guadagnandosi un'occhiataccia.

Sembra stia tornando la Veneria di sempre.

"Lo so…certo che lo so" mormora poi la rossa, abbassando la testa con un'aria terribilmente triste che contagia anche Aerys per un attimo.

Entrambe hanno vissuto sulla propria pelle la sofferenza di dover abbandonare i propri figli appena nati in un altro mondo col rischio di non rivederli mai più e conoscono perfettamente quel dolore.

"Matt mi ha contattata qualche giorno fa per dirmelo anche perché sono già stati attaccati dai sovversori. L'hanno trovata e hanno provato a catturarla" la informa senza riuscire a nascondere una lieve preoccupazione.

"Cosa? Le hanno fatto del male? Quei maledetti...non possiamo fare niente? Non è possibile...io…" esclama all'improvviso Veneria, saltando in piedi e cominciando a fare avanti e indietro carica di nervosismo.

Aerys è costretta ad alzarsi e la ferma prendendola per le spalle.

Gli occhi dorati di Veneria incontrano quelli azzurri di Aerys, sono vicini come non succede da tanto, i loro abbracci sono così lontani ormai.

"Veneria, calmati! Sta bene, ok? C'è Matt con lei, lui sa cosa fare e le sta insegnando a usare i suoi poteri. Ti assicuro che per adesso la situazione è sotto controllo" la tranquillizza e, anche se i rapporti tra loro si sono disintegrati da anni, Veneria tira un sospiro di sollievo e si fida.

Annuisce piano, riprende fiato, poi i suoi occhi si accendono nuovamente.

"Posso vederla? Cosa aspetta tuo figlio a condurla qui? Io voglio incontrarla, voglio spiegarle!" Riprende a dire con agitazione e anche stavolta Aerys deve intervenire per fermarla.

"Cerca di ragionare un attimo, per favore! Quella ragazza ha vissuto per 21 anni senza sapere della tua esistenza e adesso di colpo scopre di avere una madre magica in un'altra dimensione! Non credi che sia sconvolta? Che abbia bisogno di un po' di tempo per metabolizzare il tutto? Non puoi pretendere di trascinarla qui e traumatizzarla ancora di più" prova a calmarla ma Veneria è troppo presa da quella valanga di emozioni represse per anni e tutto ciò unito al suo carattere forte crea una miscela esplosiva.

"Credevo fosse morta, Aerys! Tu non sai che vuol dire perché tuo figlio era al sicuro con suo padre ma io...hai la minima idea di che voglia dire non sapere che fine abbia fatto tua figlia? E adesso scopro che è viva e...quanto ancora devo aspettare per poterla vedere!" urla disperata, gli occhi colore d'oro si riempiono di lacrime e la bionda deve lasciare da parte l'astio e i risentimenti per quella sera e tornare ad essere la sua vecchia amica per qualche attimo.

La guarda fissa negli occhi e addolcisce il tono della voce.

"Ascoltami, Veneria…è vero, non ho vissuto il tuo stesso dramma ma anche io ho dovuto aspettare dodici anni prima che Matt fosse pronto per incontrarmi. Li abbiamo messi al mondo ma adesso la loro vita è lì, dall'altra parte. E dobbiamo rispettarla, entrarci in punta di piedi. Sono sicura che Ashley vorrà incontrarti ma lascia che sia lei a decidere. Appartengono alla terra ormai, non possiamo cambiare le cose" le dice con dolcezza e con gli occhi velati di malinconia.

Matt la viene a trovare di tanto in tanto ma sa che non potrà mai vivere con lei nel suo stesso mondo, è una realtà che ha dovuto accettare e così dovrà fare Veneria.

L'ex amica la guarda attonita ma pian piano i suoi occhi cambiano.

Ha capito.

Fa un lungo sospiro, fissa Aerys come per cercare conforto, poi abbassa lo sguardo.

"E se non volesse vedermi? Se non volesse avere niente a che fare con me?" chiede impaurita.

Non c'è traccia della donna fiera e sfrontata di prima.

"Non dire sciocchezze! Sono sicura che verrà ma non stressarla prima del tempo come tuo solito!" la rassicura, lanciandole però una frecciatina sul suo carattere poco amabile.

"Beh, tuo figlio è di parte e chissà quali cose orrende potrà averle raccontato sul mio conto!" si lamenta ma Aerys si accende subito quando si parla di Matt.

"Sai che Matt non si fa influenzare dai nostri trascorsi e che è sempre rimasto estraneo agli intrighi e alle brutture del nostro mondo. Le racconterà solo la verità" ribatte fiera, prendendo le difese del figlio.

Veneria non si oppone, abbassa il viso e rimane in silenzio a tormentarsi le mani.

Ha conosciuto il figlio di Aerys, quel ragazzo biondo e bellissimo, un po' schivo e così simile alla sua amica di un tempo, e nonostante le poche occasioni in cui l'ha visto, ha capito com'è fatto.

È intelligente e schietto e si è sempre mantenuto distante dalla mentalità chiusa che purtroppo regna ancora a Ophilia.

In fondo sa di potersi fidare di lui, anche se per metà porta i geni di Aerys.

Immaginare sua figlia insieme a Matt la tranquillizza.

È felice e ansiosa allo stesso tempo ma non ha altra alternativa se non aspettare.

"Adesso tolgo il disturbo, mi sono trattenuta anche più del solito ed è meglio che non sfidi i tuoi nervi" la informa Aerys solennemente prima di girare i tacchi e percorrere nel senso inverso la stessa strada di prima.

Veneria la guarda di spalle, osserva i suoi lunghi capelli biondi e ondulati che si muovono ad ogni suo passo e un nodo le serra la gola.

"Aerys! - la chiama, facendola voltare appena - grazie...per avermi informata"  le dice, abbassando la voce, come se quelle parole facessero fatica a uscire dalle sue labbra orgogliose, anche se lo vuole.

Non riesce a dimenticare quel tradimento e a perdonare quella che un tempo era la sua migliore amica.

La bionda accenna un sorriso, poi si volta e va via.

Veneria rimane ferma a guardarla finché non la vede sparire e rimane sospesa coi ricordi, con quel senso di rabbia e delusione e una grossa nostalgia che non la abbandona mai.


"Sorellina, tu devi raccontarmi ogni cosa, capito?" urla Eleine come in preda a una irrefrenabile euforia mentre quasi butta giù la porta della sua camera alle 9 del mattino per entrare saltellando.

Ashley si è svegliata da poco, ha fatto tardi la sera prima e poi ha faticato a prendere sonno per via delle emozioni del giorno precedente.

È ancora seduta sul letto con addosso il pigiama quando la furia di sua sorella le arriva come una sferzata di aria gelida in faccia e sfonda i suoi timpani che si stanno riabituando ai suoni del mondo esterno.

"Calmati Eleine e vedi di non urlare o attirerai l'attenzione di mamma e papà" la ammonisce a bassa voce, portandosi una mano sulla testa, messa a dura prova dai decibel emessi dalla ragazza, per poi farle cenno di chiudere velocemente la porta.

"Ah, tranquilla, non c'è nessuno in casa, sono già usciti a sbrigare delle faccende di lavoro o chissà che altro" farfuglia rapidamente la ragazza senza dare importanza alla cosa e appollaiandosi vicino alla sorella.

"Di domenica?" chiede dubbiosa Ashley, aggrottando le sopracciglia.

"Perché, per caso ti risulta che per loro esistano giorni liberi?" ribatte la sorella con un'espressione contrariata in viso  così buffa che Ashley sorride.

È vero, i suoi sono sempre presi dal lavoro e dai doveri, pensa tra sé e sé con un po' di amarezza.

"Dai, veniamo a noi! Devi assolutamente raccontarmi cos'è successo ieri nel dettaglio!" le ordina impaziente, stringendole le mani tutta eccitata.

Ashley ha un attimo di incertezza.

Sono successe due cose che potrebbero interessare la sorella e non capisce a cosa si stia riferendo.

Dopo essere uscita miracolosamente sana e salva dallo scontro con le creature dei sovversori, è tornata a casa per prepararsi e uscire con Spencer ma Eleine era già andata dal suo ragazzo e poi non si sono più incrociate in casa.

Si erano sentite solo brevemente per messaggio perché la sorella era preoccupata e si era voluta assicurare che non le fosse successo niente durante la lotta.

"Che intendi?" domanda quindi, sbadigliando ancora mezza addormentata, ed Eleine sbuffa.

"Oh mio Dio, Ashley! Ma ovviamente parlo del tuo super combattimento sovrannaturale con quello strafigo del tuo simile. A proposito, si può sapere come hai potuto tacermi il particolare che lui sia di una bellezza disarmante? Quando siete andati via insieme in moto ha mormorato tutta l'università! La studiosa e diligente Ashley che fugge via con un misterioso ragazzo bellissimo e tenebroso! Beh, non vorrai negare di aver fatto scalpore!" si premura di informarla ed Ashley si porta una mano sulla fronte, sospirando rassegnata.

"Lo so, ho ricevuto vari messaggi…- aggiunge annoiata, stropicciandosi gli occhi - comunque non credevo che l'aspetto fisico di Matt fosse un dettaglio rilevante, scusa se mi sono concentrata sul fatto assolutamente secondario che io sia mezza aliena e che esistano dei fottuti mostri che mi danno la caccia!" ribatte con tono sarcastico, facendo scoppiare a ridere la sorella che per risposta le dà una pacca amichevole.

"Dai non fare così, ma certo che è importante! Anzi, ieri sono stata in terribile ansia finché non hai risposto ai miei messaggi, mi sono tranquillizzata solo quando mi hai detto di essertela cavata! Scherzi a parte... è stata dura? Siete stati in pericolo? Dimmi tutto ti prego!" la esorta Eleine, parlando senza neanche prendere fiato e strattonandole la maglia del pigiama per la foga.

Ashley cerca di resistere alla sorella, poi con i ricordi torna indietro di un giorno e ripercorre quell'avventura sconvolgente ma anche liberatoria.

"Beh, per me è stato davvero impegnativo, mi sono trovata sbalzata in un'altra dimensione e da sola all'inizio. Ero pietrificata ma poi...non so dire come…ho sentito una forza dentro che non pensavo di avere." racconta, i suoi occhi si accendono al ricordo dell'adrenalina provata e di quella improvvisa sensazione di forza che ha sentito nascerle dentro.

"Wow, quindi hai lottato da sola per un po'? Sei fantastica sorellina, te lo dicevo che ce l'avresti fatta! È incredibile che ti stia succedendo tutto questo! Quasi ti invidio, come vorrei vivere anche io una magia simile!" esclama sognante la sorella coi suoi grandi occhi castani luccicanti, ripensando a tutti i fantasy che guarda in TV e che ama alla follia.

Ashley scuote la testa.

"Certo, chi non vorrebbe trovarsi nella mia situazione, in costante pericolo di vita per colpa di un nemico che nemmeno fa parte di questo mondo e che non ho ancora avuto il piacere di conoscere?! - puntualizza ironica e un pizzico cinica mentre Eleine sghignazza, poi Ashley abbassa lo sguardo e un tenue sorriso increspa le sue labbra - però... c'è anche qualcosa di positivo in effetti. È difficile da spiegare ma...ieri ho sentito una forza nuova, una sensazione di potenza e libertà. Ero in un posto lontano dove potevo essere chi volevo, dove non ero più la Ashley giudiziosa e perfetta con la divisa dell'università ben stirata e le pieghe della gonna impeccabili. Ero una ragazza nuova, libera da ogni vincolo. Alla fine della lotta ero sporca e spettinata e con i vestiti sgualciti ma...non mi sono mai sentita così forte e sicura " rivela ad Eleine con un velo di timidezza a colorare la sua voce.

Ripetere a voce alta ciò che ha sentito, tutte quelle emozioni contrastanti, dalla paura alla felicità, è qualcosa che la turba ma che le fa percepire una strana esaltazione.

Eleine le stringe una mano e si sporge per abbracciarla.

"Ma è meraviglioso, Ashley! Io ho sempre capito che in questa famiglia ci vai un po' stretta anche tu anche se non sei ribelle come me. Se la tua natura non umana è capace di farti scoprire un altro lato di te stessa allora forse non tutto il male viene per nuocere, non credi?" 

Ashley annuisce poi dischiude le labbra.

Non è solo il suo potere a farla sentire diversa.

"E poi quel ragazzo...Matt...quando sono con lui sento di poter fare qualunque cosa, di essere davvero me stessa, senza finzioni. Insieme la nostra energia cresce, diventiamo molto più potenti se stiamo uniti. Quando mi stringe la mano e i nostri simboli si accendono tutto il mio corpo viene scosso da un'energia positiva che mi fa stare bene. Eppure siamo così diversi, così lontani…" si azzarda a confessare, tormentandosi le mani, scossa da tanti dubbi e nuovi sentimenti.

Matt è entrato prepotentemente nella sua vita insieme a tutti gli altri sconvolgimenti e, nonostante siano passati quasi due mesi dal loro primo incontro, si sente legata a lui in maniera sempre più forte.

"Cioè vuoi dire che ti senti attratta da lui per via del tuo segno?" chiede Eleine, ancora più incuriosita da quell'argomento e dal modo in cui funzionano quei misteriosi marchi sulla loro pelle.

Ashley arrossisce involontariamente 

"Non ne sono attratta o comunque...non so se è per questo o...è strano da spiegare" liquida la cosa nervosamente, mentre dentro si sente scombussolata.

"Forse lui comincia a piacerti. Non ci sarebbe niente di anormale voglio dire...condividete un segreto pazzesco, vi vedete spesso. E poi lui è...beh ok non lo ripeterò - cerca di contenersi Eleine dopo un'occhiata minacciosa di Ashley - insomma, non ti darei tutti i torti se fosse così" conclude, gettandola in confusione.

"Ma no, Matt non mi piace. È impossibile, in pratica appartiene a un altro pianeta, noi...andiamo d'accordo solo per questo" si autoconvince alla fine, osservandosi il polso spento con uno sguardo deciso ma triste allo stesso tempo.

"Già, voi due frequentate ambienti opposti e così differenti ma...paradossalmente se ci pensi bene...lui è l'unico uguale a te in questo mondo".

Eleine si fa seria stavolta e ritorna ad essere quella sorella e migliore amica capace di ascoltarla e farla riflettere come nessuno riesce.

Ha ragione ed è talmente assurdo che le viene quasi da ridere.

Forse è per questo che Matt ha completamente oscurato il suo appuntamento con Spencer.

Aveva desiderato con tutta se stessa che prima o poi il suo collega di corso per cui ha una cotta enorme la invitasse a uscire loro due da soli e poi...quando finalmente è successo non ha fatto altro che pensare al suo biondo compagno di avventure e a quello che era successo.

Con Spencer hanno cenato, chiacchierato e lui è stato impeccabile e gentile, ma lei non ha provato la felicità che aveva sempre immaginato.

Matt si è insinuato tra loro, tra i discorsi, i sorrisi stentati e gli sguardi e, persino quando Spencer la ha stretta in un dolce abbraccio per salutarla, la sua mente ha rivissuto l'abbraccio molto più intenso e denso di emozioni che ha scambiato con Matt alla fine del combattimento.

Non c'era assolutamente paragone.

È confusa, non sa più cosa vuole e per una persona abitudinaria e razionale come lei è difficile ammettere che ciò che pensava di provare per Spencer forse non è forte e importante come credeva.

Scaccia dalla testa quei pensieri ma Eleine non ha la stessa intenzione.

Come se le leggesse nella mente la sua voce si fa spazio nel silenzio della stanza.

"E invece con Spencer com'è andata?" domanda di getto, facendola sobbalzare vistosamente sul letto.

"Ccc...che?" balbetta, come fosse stata colta con le mani nel sacco.

"Pensavi che lo avessi dimenticato, eh? Ingenua di una sorella! Certo, la tua avventura magica aveva la priorità ma...non potevo ignorare un evento altrettanto importante come il vostro primo appuntamento" esclama maliziosa, dandole una gomitata e ripartendo alla carica.

Ashley rabbrividisce.

"Non c'è molto da dire in realtà. È stata una bella serata, piacevole, abbiamo cenato e poi siamo stati in centro per un giro" racconta piatta, giocherellando coi suoi capelli senza lasciare trapelare alcuna emozione.

Eleine solleva sospettosa un sopracciglio.

Qualcosa non la convince nell'atteggiamento di sua sorella.

Aspettava quell'invito da un sacco di tempo e adesso sembra quasi delusa e indifferente.

"Beh, tutto qua? Ma ti ha baciata almeno?" insiste la castana.

"Certo che no! Era solo una cena, non doveva mica succedere chissà cosa!" si affretta a spegnere ogni entusiasmo, cercando di mettere a tacere il tormento che la divora.

"Bah, ok. Vi rivedrete?" 

"Non lo so...non ne abbiamo parlato" taglia corto Ashley visibilmente a disagio, sotto lo sguardo sconcertato di sua sorella.

"Mi sa che questo Spencer tutto perfettino non ci sa proprio fare! Cosa aspetta a saltarti addosso! Se temporeggia ancora un po' mi sa che lo farà qualcuno altro!" prova a scuoterla Eleine, facendo finta che la sua non sia una provocazione.

Ashley ignora il velato riferimento a Matt che la sorella ha appena lanciato ma sente lo stomaco fare le capriole a quel pensiero e un forte calore la avvolge.

"Non dire idiozie, Ely" borbotta prima di alzarsi in piedi e scattare verso la finestra per spalancarla e fare entrare dell'aria fresca che possa spegnere i suoi bollori ed evitare che quel dannato marchio si illumini, mandando dei segnali anche al suo gemello.

Comincia a diventare faticoso contenere i sentimenti che la travolgono a ondate, soprattutto quando hai una cavolo di spia luminosa sul polso che rischia di sputtanarti da un momento all'altro.

Forse è anche più difficile che prendere a calci magici quei brutti ceffi che le stanno alle calcagna.

Tutto sommato quel pensiero la fa sorridere.


Ashley cammina spedita in quel quartiere che prima le era sconosciuto ma che le è diventato familiare da quando ha cominciato a frequentarlo.

Si stringe nel suo cappotto, ripensa ai suoi genitori e alle bugie che ha raccontato prima di uscire.

Non può dire loro la verità.

Sta andando da Matt e non approverebbero la sua frequentazione con un ragazzo di ceto sociale più basso, nemmeno se potesse spiegare il motivo della loro amicizia.

Ormai questo l'ha capito e comincia a farsene una ragione.

Non ha avvisato Matt.

Non si sono ancora sentiti dopo l'ultimo combattimento e non è successo nulla di rilevante in quei pochi giorni trascorsi.

Eppure lei sente il bisogno urgente di vederlo, c'è una sensazione che non riesce a scacciare e che la spinge verso di lui.

Il marchio non fa male quindi esclude che possa trattarsi di un pericolo in agguato.

Un tempo non avrebbe avuto il coraggio di presentarsi al bar senza preavviso ma adesso le cose sono cambiate, o per meglio dire, si sono evolute.

Apre la porta d'ingresso e cerca il ragazzo con lo sguardo ma di Matt non c'è traccia.

Suo padre la vede subito e le fa un cenno di saluto, Ashley si avvicina timidamente.

"Buonasera...cercavo Matt" dice un po' imbarazzata.

Quell'uomo conosce il suo segreto.

"Ciao Ashley! Mi spiace ma Matt non c'è, oggi è il suo giorno libero." la informa mentre sistema bicchieri e tazzine.

"Ah, capisco. Non fa niente, la ringrazio" mormora senza riuscire a nascondere la delusione poi fa per girarsi e andare via ma la voce del padre di Matt la ferma.

"Aspetta! È a casa oggi, posso darti l'indirizzo, non abitiamo molto lontano da qui!" 

Ashley rimane spiazzata.

Ok presentarsi al bar ma piombare a casa sua...quello le sembra davvero esagerato e invadente.

"Ahm ma non c'è bisogno, grazie, non vorrei disturbare…" prova a obiettare ma suo padre insiste sorridendo.

Ashley è una ragazza molto formale e si capisce che è stata educata in un certo modo rigido ma con loro non c'è alcun motivo di farsi tutti quei problemi.

"Ma che disturbo! A casa c'è mia moglie, lei adora avere ospiti in casa e poi...sono sicuro che a Matt farà piacere vederti" la rassicura ed Ashley sorride molto più rilassata.

"Grazie" dice soltanto mentre il papà di Matt scrive su un pezzo di carta l'indirizzo esatto.

"Tieni, lo troverai di sicuro, sta studiando per un esame"

"Ok, io devo soltanto…- inizia ma in quell'istante passa Chloe che la fulmina appena capisce che la rossa sta per andare a casa del suo amato - ehm, devo soltanto...parlare di una cosa...niente di che" continua evasiva per non dare nell'occhio nell'attimo in cui ritira il biglietto.

Odia il modo poco amichevole in cui quella biondina gelosa la fissa ogni santa volta.

"Allora arrivederci e grazie ancora!" Saluta educatamente per poi sparire alla velocità della luce dal radar di Chloe.

Quando arriva sotto casa di Matt tentenna un po' a suonare.

La sua abitazione è semplice e di certo non grande e ricca di decori e fronzoli come la sua.

C'è un grazioso giardinetto all'ingresso con piante e fiori di vari tipi e colori.

Nell'insieme è gradevole e le da subito un senso di allegria e di calore familiare.

Col dito un po' tremante bussa al campanello e poco dopo le apre una donna di circa quarant'anni, vestita con una tuta comoda, i suoi capelli castano scuro sono raccolti in uno chignon disordinato e ha dei meravigliosi occhi verdi che si posano curiosi su di lei.

"Ciao, ti serve qualcosa?" chiede con tono gentile, mettendola subito a suo agio.

"Buonasera, io sono un' amica di Matt, avrei bisogno di vederlo, è in casa?" chiede.

"Oh, certo, vieni entra, adesso lo chiamo. È di sopra a studiare, per fortuna ogni tanto la sua testolina ribelle si decide a mettersi in riga! - Commenta la donna facendola sorridere mentre la fa accomodare in salotto - ah e scusa per il disordine, quella piccola peste di mio figlio è peggio di un uragano!" Precisa indicando i giocattoli sparsi per casa, poi un bambino fa capolino da dietro il divano.

Ha i capelli castani e gli stessi occhi verdi di sua madre, furbi e vispi.

"Ciao" fa il bimbo salutando con la manina, Ashley gli sorride e ricambia.

Quello deve essere il fratellastro di Matt.

Si accomoda su una sedia mentre la donna si allontana col bambino, facendogli una sonora ramanzina sul disordine.

Lei si guarda intorno.

L'atmosfera che si respira in quella casa è così spontanea e naturale, senza formalismi, stanze immense e perfette e domestici in giro.

Si chiede cosa si provi a vivere in quella semplicità e prova il forte desiderio di scoprirlo, di immedesimarsi per una volta in una realtà così diversa dalla sua.

"Matt, scendi! C'è una ragazza che ti cerca!" Sente dire in lontananza, ancora immersa nelle sue riflessioni.

Il cuore le fa un balzo, si agita al pensiero di cosa possa pensare Matt nel vedersela comparire a casa sua.

Deglutisce poi sente i passi di qualcuno che si avvicina.

Salta in piedi quando vede spuntare Matt nel salotto, il viso del ragazzo si tramuta in puro stupore quando la scorge.

"Ashley! Sei tu?" 

"Ciao, Matt, scusa se arrivo così senza preavviso, solo che ero passata dal bar e tu non c'eri e allora tuo padre mi ha detto che potevo trovarti qui ma io non volevo disturbarti però lui ha insistito e…" comincia a parlare senza sosta, in preda all' imbarazzo ma lui la blocca, prendendole delicatamente la mano destra.

Il contatto tra i palmi delle loro mani nel punto segnato dal marchio la fa calmare di botto, come se Matt le infondesse tutta la sua serenità solo toccandola.

"Ehi, va tutto bene, Ashley. Sono contento di vederti qui" le sorride lui, i suoi occhi sono luminosi e belli e sembra davvero sincero, il suo cuore accelera senza che lei possa evitarlo.

Come mai non ha provato tutto questo per Spencer solo qualche sera prima?

Ashley gli stringe la mano e respira.

"Ma ho capito bene? Tu sei Ashley? La famosa Ashley?" si intromette Vivian, che era rimasta a guardare quella scena quasi romantica con molta curiosità.

"Si, lei è Ashley" rimarca il suo nome Matt.

"Oh, piacere di conoscerti, tesoro! Abbiamo parlato tanto di te, siamo felici che Matt ti abbia trovato e che tu abbia potuto conoscere le tue origini! La vostra storia è così affascinante e incredibile!" esclama con gioia sincera la donna, cingendole i fianchi ed Ashley si sente accolta con affetto come se l'avessero sempre conosciuta.

È felice e piena di calore umano, quello che spesso le manca a casa sua, eccezione fatta per sua sorella.

"Non la mettere in soggezione, dai!" la rimprovera bonariamente Matt ma lei non si fa intimorire.

"Smettila di essere così antipatico tu! Sei sempre il solito! - ribatte, scompigliando i capelli di Matt con fare scherzoso - e scusami per prima e per essere sembrata così fredda e distratta. I miei due maschietti di casa mi fanno impazzire qui!" si giustifica ma Ashley scuote la testa.

"Si figuri, non l'ho pensato minimamente, è stata così gentile!" 

"Ehi, dammi del tu altrimenti mi fai sentire una vecchia decrepita! Io sono solo Vivian, ok?" precisa subito, sorridendo e porgendole una mano che Ashley afferra prontamente.

Vivian emana così tanta allegria e positività e lei la adora già.

Ha notato come si rivolga a Matt con affetto e confidenza, considerandolo praticamente un figlio nonostante la storia turbolenta che ha alle spalle.

Deve amare molto suo padre per aver accettato tutta quella situazione assurda.

"Vi preparo qualcosa da mangiare per merenda, va bene?" Aggiunge intanto la donna per poi sparire in cucina.

"Scusala ma Vivian è così, un concentrato di energia - le sussurra Matt all'orecchio per poi spostarsi verso le scale - ti va di salire in camera mia, così stiamo più tranquilli?" le propone poi ed Ashley annuisce.

Si toglie il cappotto mentre il biondo chiude la porta e mette via un mucchio di libri sparpagliati sulla scrivania.

"C'è un po' di disordine e la mia stanza non sarà di certo grande come la tua" si scusa ma Ashley scuote la testa con decisione.

"Matt con me non devi farti certo questi stupidi problemi - lo tranquillizza per poi passare le dita sulla copertina di uno dei suoi libri - studi per un esame?" chiede dando una sbirciatina.

"Ci provo - risponde lui, scostandosi i lunghi capelli dalla fronte con un rapido gesto della mano- ah, siediti pure sul mio letto, non fare complimenti" 

Ashley si accomoda, sistemando e lisciando bene sulle ginocchia il bordo del suo vestito di maglia nero.

Non sa da dove cominciare perché le sensazioni che l'hanno portata lì quel giorno sono così tante e incomprensibili che fa fatica persino lei a venirne a capo.

"Volevo vederti - esordisce infine tremando un po', Matt si siede accanto a lei, il suo sguardo è stupito, come se non si aspettasse una simile rivelazione da lei - è da un paio di giorni che non ci sentiamo" aggiunge la rossa, con lo sguardo fisso sui suoi stivaletti.

"Hai ragione, volevo chiamarti ma ho pensato che dopo quel pomeriggio un po' turbolento avessi bisogno di tranquillità e di staccare la spina dalle rotture di scatole magiche. Ho fatto un incantesimo che ci darà della tregua, non per molto ma ci tenevo a farti stare il più serena possibile".

Dei brividi attraversano la schiena di Ashley.

Matt è così bravo a decifrare i suoi sentimenti e le sue paure, come ha fatto ad imparare in così poco tempo?

È forse il simbolo che condividono a renderli empatici o è proprio lui ad essere dannatamente bravo a leggerle dentro?

"Grazie, in effetti è stato tutto pazzesco e piuttosto traumatico ma mi sto riprendendo dallo shock" risponde Ashley poi si volta a guardarlo, le loro braccia sono così vicine che si sfiorano.

"Dì la verità, ti mancavo?" domanda lui a bruciapelo, tornando ad assumere la sua solita aria sfacciata e provocante.

In realtà stavolta la sua è solo una copertura.

È insicuro.

Ashley ha avuto un appuntamento con il suo innamorato e per quanto ne sappia potrebbe essere andato tutto a gonfie vele e magari adesso sono diventati una coppia.

Ha azzardato quella battuta ma dentro ha paura di una sua risposta che possa mandare in frantumi non sa neanche quale speranza.

Chloe ha ragione.

Deve togliersi Ashley dalla testa ad ogni costo perché per quanto sia carina, dolce e forte allo stesso tempo in un mix contrastante che la rende terribilmente attraente ai suoi occhi, lei non sarà mai alla sua portata.

"Un po' si" azzarda lei, con un sorriso provocante e innocente allo stesso tempo, sporgendosi verso di lui e sfiorandogli la mano, quel gesto lo spiazza e gli ricorda terribilmente l'abbraccio di quel pomeriggio dopo la lotta, così spontaneo e potente.

Come diavolo faccia Ashley a passare dall'essere una creatura soave e delicata a riuscire a provocarlo con pochi movimenti e parole sarà sempre un mistero per lui ma è una cosa che lo fa impazzire.

Non riesce a replicare e per fortuna lei continua a parlare, facendosi pensierosa.

"Ma non è solo questo. Sento qualcosa...non so spiegarlo bene ma... è una sensazione, come un'agitazione che mi pervade" gli rivela, il suo sguardo è serio e un po' preoccupato.

Lui aggrotta le sopracciglia.

"Ti fa male la mano?" Le chiede cercando di capire ma Ashley fa cenno di no con la testa.

"Non è una sensazione negativa però...non riesco a capire bene di che si tratta. Speravo che tu potessi aiutarmi".

"I nostri simboli non si sono illuminati quindi evidentemente non riguarda me - prova a ragionare Matt, concentrandosi - forse i tuoi poteri stanno crescendo e cominci a percepire il legame con Ophilia, il mondo al quale appartieni per metà. È come se ti chiamasse in un certo senso"

"Tu dici? Questa cosa mi fa un po' paura. È inquietante" commenta leggermente spaventata ma Matt sorride.

"Imparerai a riconoscere le innumerevoli e diverse sensazioni che lui ti manderà e allora non ne avrai più paura. È la tua natura, è normale - le spiega con dolcezza mentre lei pende dalle sue labbra, poi lui afferra la sua mano e la accarezza - finché non brucia o fa male puoi stare tranquilla, Ashley, te lo assicuro" 

"Tu riesci a captare la loro presenza?" Domanda adesso più tranquilla.

"Sì, pian piano capirai che genere di messaggio ti stanno mandando, è solo questione di tempo" 

Ashley annuisce, il tono rassicurante di Matt la calma.

"Però...aspetta - fa lui poco dopo, scattando vicino alla scrivania e prendendo un quaderno da un cassetto - adesso sono io a sentire qualcosa, credo che mia madre voglia mandarmi un messaggio. Sei fortunata, assisterai in diretta ai nostri avanzatissimi metodi di comunicazione" dichiara il biondo scherzando, mentre apre il quaderno in una pagina bianca.

Ashley corre accanto a lui, si piega sulle ginocchia attenta e spalanca gli occhi quando vede spuntare delle parole in un inchiostro sbiadito su quella pagina.

"Che sta succedendo?" 

"È mia madre. Quando deve dirmi qualcosa mi scrive qui, è un quaderno che proviene da Ophilia e siamo riusciti a escogitare questo sistema per comunicare. In pratica è collegato a uno identico che ha lei e quando ci scrive sopra le parole si imprimono sul mio grazie alla magia" le spiega come se fosse la cosa più ovvia del mondo, Ashley invece è sbalordita.

"È incredibile!"

"Già - fa Matt, poi i suoi occhi si fanno estremamente seri quando legge il contenuto del messaggio e si volta di scatto verso Ashley, facendola tremare - a quanto pare stavolta però riguarda te" 

"In che senso?" domanda la rossa, allontanandosi un po', messa in allarme dal tono di voce del biondo.

"Mia madre ha parlato con la tua. Ashley, tua madre sa della tua esistenza e...sembra proprio non veda l'ora di conoscerti" sussurra piano, quasi a non volerla turbare troppo.

Le labbra di Ashley si schiudono e le braccia le ricadono a piombo lungo i fianchi.

Sua madre sa e...vuole vederla... tiene a lei.

"Ne sei sicuro?" chiede con un nodo in gola che le impedisce di parlare a voce alta.

Matt le si avvicina e accarezza i suoi capelli rossi mentre gli occhi di Ashley diventano irrimediabilmente lucidi.

"Certo, mia madre non mi mentirebbe mai" conferma senza dubbi.

Ashley rimane in silenzio, una gioia incontenibile si propaga dentro di lei e le impedisce persino di parlare anche se vorrebbe urlare dalla felicità.

Ha sempre pensato di essere stata abbandonata e invece ha una madre che alla notizia della sua esistenza non ha fatto finta di niente, non l'ha rinnegata ma addirittura non vede l'ora di conoscerla.

È felice e spaventata allo stesso tempo, fin da piccola ha sognato e sperato che quel momento sarebbe arrivato un giorno ma adesso ha anche timore perché non riesce a immaginare come potrebbe essere il loro incontro, l'incontro con chi l'ha generata ma che appartiene a un universo parallelo così lontano dal loro.

Non si sente pronta a vederla, non ancora, ma un giorno vorrà conoscerla anche lei, ne è sicura.

"Non volevo turbarti, Ashley. È successo tutto in diretta, mi spiace" si scusa Matt ma lei sorride mentre alcune lacrime le rigano il viso.

"No, anzi sono felice. Forse era proprio questa la sensazione strana che provavo oggi. Adesso finalmente so che mia madre mia ama e non mi ha mai dimenticato" dice con la voce rotta dall'emozione.

"Vieni qui" mormora Matt d'istinto, poi le prende i fianchi e dolcemente la avvicina a sé, poggiando il mento sui suoi capelli e tenendola stretta.

Ashley non dice nulla, si lascia andare tra le sue braccia, cullata da quel calore e dalle bellissime sensazioni provocate da quella stupenda notizia.

Matt assapora la sensazione di averla accanto, è bello tenere Ashley vicino a sé, e non può essere solo l'effetto del simbolo sulla mano.

Le carezza la schiena mentre lei stringe sempre più forte le braccia attorno alle sue spalle.

Un rumore alla porta li distrae, Ashley si stacca da lui e velocemente asciuga le lacrime.

Matt va ad aprire senza battere ciglio.

È Vivian che ha portato del tè e qualche biscotto fatto in casa.

Non ha assolutamente idea di aver interrotto qualcosa di così magico e intenso.

"Se tutte queste emozioni ti hanno fatto venire un languorino, beh eccoti servita!" esclama il biondo, poggiando sulla scrivania il vassoio.

Ashley gli sorride ma di slancio riprende le mani di Matt.

"Matt...non voglio perderti. Promettimi che qualunque cosa accada noi saremo sempre uniti" dice senza controllare i suoi pensieri, ormai in balia del suo cuore.

Non le importa che probabilmente non si sarebbero mai conosciuti senza i loro marchi né che provengano da realtà profondamente diverse.

Adesso lui fa parte della sua vita, che le piaccia o meno.

"Certo, Ashley, ci sarò sempre per te, puoi starne certa" bisbiglia a un passo dalle sue labbra, lei rabbrividisce, dovrebbe allontanarsi ma non ci riesce.

È ipnotizzata dalle labbra di Matt, ne guarda il contorno, lo studia, prova il desiderio istintivo di accarezzarle con le dita e poi poggiarci le sue. I suoi occhi dopo si concentrano su quelli di Matt, chiari e limpidi, sensuali e rassicuranti allo stesso tempo, e il respiro accelera.

"Ehi, se continui a fissarmi così mi illuderò davvero che tu mi voglia baciare e non credo che a Spencer andrebbe bene" commenta a bassa voce lui, quasi sfiorando le sue labbra, Ashley sussulta e poi si allontana seppure a malincuore.

"Non credo che a Spencer importi qualcosa se bacio qualcuno" commenta amaramente, abbassando lo sguardo per poi addentare uno dei biscotti di Vivian.

"Perché lo dici? Com'è andato il vostro appuntamento?" domanda, cercando di non sembrare coinvolto.

Ashley appoggia la schiena alla sua scrivania, fa spallucce e guarda fuori dalla finestra.

"Bene, è stato normale" 

"Normale? Non un gran modo di definire un appuntamento romantico" dichiara schietto, facendola ridere.

Non ha tutti i torti.

"Hai ragione ma...non è ancora scattata la scintilla" dice lei in sovrappensiero, si riferisce a se stessa ma la sua affermazione è ambigua e sembra riguardi ciò che Spencer prova per lei.

"Capisco, beh, certamente lui non è capace di fare questo - comincia, prendendole la mano e scoprendo il suo polso per poi farlo splendere a contatto con quello di Ashley - ma sono sicuro che si accorgerà lo stesso di quanto sei brillante e splendida anche senza questa luce" confessa,  meravigliandosi delle sue stesse parole, forse è stato fin troppo sincero e sdolcinato ma questo Ashley non può ancora immaginarlo.

Lei ride, non sa se il biondo pensa davvero ciò che ha appena detto o se lo ha fatto solo per risollevarle il morale ma le va bene così.

"E tu invece, hai qualche ragazza in testa in questo periodo? O magari pensi solo a qualche avventura da una notte e via? Avrai uno stuolo di ammiratrici là fuori. Alla mia università quel giorno hai fatto una strage di cuori con solo una fugace apparizione" gli domanda senza farsi problemi, sorseggiando il suo tè.

"Nessuna, non ho storie durature da circa un anno e per quanto riguarda le avventure...non le vado a cercare apposta...ti sembrerà strano ma è così" risponde pacato, affiancandosi a lei e incrociando le braccia al petto.

Ashley lo studia per capire se abbia detto la verità ma non è altrettanto brava come lui.

"Beh, Chloe ne sarà felice" ribatte glaciale e Matt sospira.

"Dai ancora con questa storia?" 

"Oggi ho schivato le sue occhiate assassine solo perché sono fuggita via" gli racconta e lui scoppia a ridere.

"Secondo me esageri"

"Secondo me tu non ci vedi bene" obietta prontamente, è bello stare a parlare e scherzare con Matt e quel pomeriggio è trascorso sereno e pieno di sorprese.

"Si è fatto buio, vuoi che ti accompagni a casa?" Le propone infine anche se sa già la risposta.

Ashley non vuole che i suoi scoprano che si vede con lui e se la vedessero comincerebbero a indagare per poi scoprire che lui non fa parte di nessuna di quelle stupide elite a cui loro tengono tanto.

"Tranquillo vado sola"

"Magari ti accompagno per un po' di strada, ne approfitto per fare una passeggiata e fumarmi una sigaretta" prova a convincerla e stavolta la spunta.

È un giusto compromesso ed Ashley accetta.

Saluta Vivian, la ringrazia per l'ospitalità e poi si incammina con lui.

"È stato emozionante oggi vedere come comunicate tu e tua madre. Chissà se un giorno ci riuscirò anche io" gli dice mentre il freddo della sera li avvolge.

Matt butta fuori una nuvola di fumo.

"Ci riuscirai, basta solo volerlo, ricorda che i marchi funzionano soprattutto grazie alle nostre emozioni più vere. Se lo desidererai prima o poi troverai il modo di farlo  e sarà del tutto naturale" la conforta, Ashley lo osserva intensamente, Matt è poco più grande di lei ma sembra molto più saggio dei loro coetanei, come se gli eventi della sua vita gli abbiano fatto acquistare una certa maturità.

"A proposito...ho in programma di recarmi a Ophilia tra pochi giorni. L'incantesimo che protegge il loro regno si sta indebolendo e hanno bisogno di rinforzi. Non ti ho proposto niente perché ho immaginato che per te sarebbe ancora prematuro venire con me ma...in caso contrario basta dirlo" le fa sapere quando ormai sono arrivati a circa metà strada tra casa sua e il quartiere lussuoso in cui vive Ashley.

"Hai pensato bene...credo di non essere ancora pronta...devo metabolizzare tutte queste nuove emozioni, ho bisogno ancora di tempo" ammette con qualche incertezza.

"È comprensibile...ti racconterò tutto dopo - le promette ed Ashley fa cenno di si, poi Matt si ferma, spegne la sigaretta e infila le mani nelle tasche del giubbotto - da qui prosegui da sola?" 

"Sì, ci separiamo allora." dice Ashley a fatica, odia essere così debole e non riuscire ancora ad affrontare i suoi genitori per poi essere costretta a quei sotterfugi.

"Buonanotte, Ashley" la saluta il biondo poi si volta e si avvia verso casa.

Lo stesso fa lei ma dopo qualche passo si ferma e lo chiama.

"La prossima volta magari ti bacio davvero, giusto per fare un dispetto alla tua amica" lo provoca, lasciandosi andare alla sua parte più irrazionale, avvampa però quando si rende conto di ciò che ha detto ma ormai è troppo tardi.

Il suo polso si accende e lei abbassa di più la manica del giubbotto per impedirgli di vederlo.

Sul viso di Matt compare un sorriso malizioso e sexy.

"Aspetterò allora" ribatte deciso, assecondando quel gioco di seduzione tra loro.

Lei si volta di scatto e prosegue verso casa, rossa come un peperone e bollente nonostante il freddo esterno. 

Sul suo viso trionfa un sorriso irrefrenabile e stavolta non è Spencer ad averlo provocato.

Per quella sera Matt l'ha completamente eclissato ma Ashley non ha nessuna certezza di come si sentirà il giorno dopo.

Ha già capito che i sentimenti, così come la magia, deve ancora imparare a padroneggiarli del tutto.

 
  
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