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Autore: ame_vuiller003    09/01/2022    1 recensioni
Questa storia, o meglio raccolta, si basa sul cartone Miraculous Ladubug. Si tratta di una serie di One Shot ispirate ai protagonisti, Adrien/Chat Noir e Marinette/Ladybug.
DALLA PRIMA ONE SHOT:
... -Come porta fortuna.- gli sussurrò a qualche centimetro dal volto prima di baciarlo. Chat Noir spalancò così tanto gli occhi che per un momento temette gli sarebbero caduti. Marinette, la ragazza di cui era innamorato, lo stava baciando. Le mise le mani sui fianchi e la avvicinò ancora di più a sé. Le labbra della corvina erano così morbide, così calde... gli sembrava di essere in Paradiso. ...
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Cinque giorni. Cinque giorni e sarebbe finita la scuola. Questa era l'unica cosa che dava la forza a Marinette di alzarsi dalla sua sdraio sulla terrazza per studiare per le ultime interrogazioni. Nonostante i tentativi di non godersi il caldo di Giugno, non ne poteva fare a meno. Le voci che aleggiavano per la città fino a notte inoltrata, la musica nei bar... amava tutto dell'estate. E, oltre a tutto ciò, era finalmente riuscita a dimenticare Adrien. Per mesi, forse anni, aveva relegato Chat Noir nella friendzone e iniziava a pensare di averlo fatto per troppo tempo. Nelle ultime settimane aveva legato molto con il suo biondo compagno di classe, ora che finalmente era stat superata la fase del balbettio cronico.
Erano circa le nove e mezza di sera e Marinette si era appena infilata il piagiama estivo e ora stava seduta sulla sedia a sdraio con i piedi appoggiati alla ringhiera. Quella mattina a scuola si era messa d'accordo con Adrien per una telefonata fiume perché, a quanto pareva, il ragazzo aveva un disperato bisogno di consigli. La ragazza sorrise quando, puntualissimo, il telefono squillò e sulla schermata principale apparve il nome di Adrien Agreste. Prese il telefono e si sistemò meglio prima di rispondere.
-Non ti facevo così puntuale sai, Agreste?- disse mentre si allungava per avvicinare il bicchiere di acqua gelida che si era portata di sopra.
-Davvero? Con tutti gli appuntamenti per servizi fotografici e sfilate avresti potuto immaginarlo...- rispose il ragazzo ridacchiando.
-Forse hai ragione.. come stai?-
-Abbastanza bene dai... non ce la faccio più a stare sui libri...- disse Adrien sospirando rumorosamente.
-A chi lo dici.. sono stata tutto il pomeriggio a studiare storia e chimica... speravo che almeno adesso avrei avuto più tempo per buttare giù qualche bozza di vestiti, e invece pare mi toccherà aspettare l'estate.-
-Già, a proposito dell'estate...- disse Adrien evasivo.
-Si?- chiese curiosa Marinette.
-Beh.. hai presente i bozzetti che mi avevi dato da guardare? Ecco, mio padre li ha visti e ha detto che sarebbe felice di conoscerti meglio perché hai talento. Ha detto che sarebbe felice se questa estate venissi da noi qualche giorno a settimana come "apprendista".- Adrien tacque. Marinette si stava sentendo male. Nella sua testa continuava a sentire quelle parole ...perché hai talento... ...qualche giorno a settimana come apprendista... Respirò affannosamente.
-Non.. non mi prendi in giro vero, Adrien Agreste? Perché se è così giuro sulla testa di Chloé che vengo sotto casa tua e ti prendo a calci!- disse mentre tremava tutta dalla gioia.
Adrien rise di gusto.
-Ti giuro che sono serio, Marinette. Deduco che ti farebbe piacere.-
-Se mi farebbe piacere? È il mio più grande sogno. Passare l'estate a sentire i consigli del mio idolo della moda? Gabriel Agreste mi prenderebbe come apprendista?! È un sogno ad occhi aperti. Non ci credo. Sono sicura che io me lo stia sognando. Assolutamente.- disse con la voce più alta di qualche ottava facendo nuovamente ridere il biondo.
Dopo diversi miuti riuscì a calmarsi.
-Comunque. Vuoi un consiglio. Parla.- disse poi.
-Giusto... beh, hai presente Katami?-
-Certo che ho presente Katami.-
-Beh ecco.. diciamo che ci prova un po' tanto e in modo evidente con me da qualche giorno.-
Marinette rise.
-Che cosa c'è?- disse Adrien sorridendo.
-Beh, diciamo che hai finalmente aperto gli occhi. Sono mesi che ci prova.- disse Marinette continuando a ridere.
-Oh, piantale di ridere! Non prendermi in giro! Comunque, non so come dirle di no.-
La ragazza smise immediatamente di ridere e si tirò su a sedere.
-Mi vuoi dire che non ti piace?!- chiese stupita.
Adrien sospirò.
-No, certo che no. Voglio dire: come amica magari, ma sono innamorato di un'altra.-
Marinette si rimise stravaccata sulla sdraio.
-Ero convinta ti piacesse più di una amica... vabbè, torniamo al tuo problema: credo tu debba essere sincero con lei. So quanto sia difficile rifiutare qualcuno, ti ricordi quando Nathaniel è stato akumizzato? Beh, appena dopo ho dovuto rifiutarlo. È stato terribile, però ora siamo amici. È come una spina: devi toglierla o ti farà male.- disse bevendo un goccio di acqua fresca mentre accarezzava la testolina di Tikky che si era accoccolata sul suo ventre.
Adrien non disse nulla per un po'.
-Hai ragione sai? Bisogna essere sinceri con le persone a cui si vuole bene. Grazie Mari, ti devo un favore.-
Marinette ridacchiò.
-Ma figurati.- disse.
-No, davvero. Tu?-
-Cosa?-
-C'è qualcuno?- chiese con lo stesso tono di voce che usava Alya quando le chiedeva di Adrien. La ragazza non disse nulla per un po': doveva rimanere sul vago.
-In realtà un ragazzo c'è... è un sacco gentile con me, mi protegge sempre.. e sa farmi ridere. Da sempre.- disse guardando il profilo della Tour Eiffel dal suo balcone con occhi sognanti mentre pensava a quel gatto.
-Beh, da come ne parli sembra contare molto per te... cosa ti frena?- chiese dolcemente Adrien.
-Conta molto per me, però è una situazione un po' complicata. Lui ci prova con me da un po' ma io ero innamorata di un altro e l'ho superata da qualche settimana... quindi non so se potrebbe funzionare con lui. Non sono sicura di cosa provo per lui.- disse con un sorriso triste.
Adrien ci pensò un po' su.
-Prova a descrivermelo. Caratterialmente.-
Marinette sorrise.
-Oh, è fantastico. È irritante, ma sa sempre come farmi tornare il buon umore. Con lui posso essere me stessa, non mi giudica mai e quando perdo fiducia in me stessa sa farmela tornare con due parole. Sa essere dannatamente dolce e romantico quando vuole e..-
-E?-
-Farei qualsiasi cosa per lui. Voglio solo che lui sia davvero felice. Mi fa stare bene vederlo felice.-
Dall'altro capo del telefono Adrien rise.
-Beh, benvenuta nel club degli innamorati Marinette. Hai gli occhi a cuore mentre parli di lui.-
-Non puoi vedere i miei occhi...-
-Ma posso sentire la tua voce che dice che vorresti che facesse il primo passo. Quando lo farà, perché da quanto ho capito lo fa sempre, assecondalo.-
-È una cosa più complicata di così Adrien. Io e lui... ci conosciamo come nessuno ci conosce ma allo stesso tempo siamo dei perfetti sconosciuti. Abbiamo interessi completamente diversi e ci vediamo sempre in un solo modo.-
Adrien ci stava campendo sempre meno.
-Devi fare ciò che ritieni più giusto per te e per lui. Non importa cosa, purché ti faccia stare tranquilla.-
-Grazie Adrien..-
Adrien sorrise e così fece Marinette. Per qualche secondo non dissero nulla ma poi, in lontananza, sentirono un boato.
-'Notte Mari, credo che andrò a dormire.-
-'Notte, a domani.- disse anche lei in fretta. Si legò i capelli che aveva lasciato sciolti e poi si preparò a trasformarsi. Prima di saltare oltre la ringhiera e andare a combattere il cattivo, vide che Adrien le aveva mandato un messaggio. Lo lesse in fretta e decise che aveva ragione.
Solo una cosa Mari, non permettere a niente e nessuno di mettersi tra te e le cose che ami.

***

Quella sera l'akuma era stata particolarmente difficile da sconfiggere. A quanto pareva, Papillon stava prendendo sempre più potere.
Ladybug si tirò in piedi dopo una caduta di qualche metro su una aiuola.
-Tutto bene Milady?- chiese preoccupato Chat Noir atterrando vicino a lei e aiutandola.
-Sto bene Chat, grazie.- disse pulendosi la tuta rossa dalle foglie e dalla terra.
Tra di loro calò un silenzio imbarazzante fino a quando Chat Noir non parlò.
-Senti, stavo pensando... ormai è estate e non abbiamo più molto da fare quindi magari potremmo fare una passeggiata.- disse, sapendo che la ragazza avrebbe rifiutato come sempre.
-Si, va bene. Posso solo andare a casa veloce a lavarmi e a dare da mangiare a Tikky?- chiese guardandolo. Chat Noir aveva la bocca aperta. Mai si sarebbe aspettato una risposta affermativa dalla ragazza.
-Ehm, si certo!- disse con la voce di un'ottava più alta. Ladybug sorrise mentre lanciava il suo yo-yo.
-Alle 23:00 sulla Tour Eiffel.- disse prima di scomparire.
Quando si detrasformò corse in bagno per ispezionarsi la schiena che le faceva male.
Si tolse la maglia e il reggiseno e si guardò allo specchio. Sul lato sinistro aveva diversi graffi che sanguinavano.
-Fatti la doccia, così dopo ti posso medicare.- le disse dolcemente Tikky. Marinette annuì e finì di spogliarsi per poi gettarsi sotto al getto d'acqua. La ferita le doleva terribilmente al contatto con l'acqua e, mentre si ripuliva dai residui della battaglia storse il volto. Prese un asciugamano e uscì dal alla doccia asciugandosi velocemente. Erano le 22:45, aveva poco tempo. Si infilò le mutande e si girò verso Tikky. La piccola creatura a aveva in mano un pezzo di cotone impregnato di disinfettante grande come la sua testolina rosa. Pulì delicatamente la ferita e poi prese un grosso cerotto medico e glielo mise sopra.
-Meglio?-
-Abbastanza. Pronta?-
Tikky annuì.
-Bene. Tikky, trasformami!-
In pochi minuti era diventata Ladybug e, volteggiando sui tetti della bella Parigi, era arrivata sulla Tour Eiffel. Era, stranamente, in anticipo di cinque minuti. Si sedette sul parapetto e sorrise, felice di trascorrere un po' di tempo con quel rompiscatole di Chat Noir.
-Ci hai messo poco a farti la doccia... non pensavo che le ragazze ci riuscissero.- disse Chat Noir arrivando e sedendosi al suo fianco.
Ladybug sorrise.
-Già, beh... nessuna ragazza fa le cose che faccio io.- disse ridacchiando.
-Hai ragione. Tu sei speciale.- disse il biondo. Ladybug abbassò gli occhi arrossendo appena. Una strana sensazione di calore le scaldò il petto.
-Non è vero. Sono solo una ragazza che ha tante cose da fare e non vede l'ora che arrivi l'estate.- disse semplicemente.
-Forse. Ma per me sei speciale Milady. Lo sarai sempre. Anche se non ricambi i miei sentimenti.-
E ora, cosa avrebbe dovuto dirgli? "Hey Chat, a tal proposito credo di volerti limonare peggio di Ron e Lavanda in Harry Potter e il Principe Mezzosangue"? No, forse era meglio "Un amico mi ha aperto gli occhi e ho deciso che voglio stare con te perché sono una stupida idiota e non ho mai capito che tra me e il famoso Adrien Agreste non avrebbe mai funzionato"? No, forse era meglio la prima. Meglio tenere fuori Adrien. Fece un respiro, pronta a dirgli tutto, e poi...
-Facciamo un giro sui tetti, ti va?- chiese Ladybug, automaledicendosi per non aver avuto il coraggio di farsi avanti.
-Certo.- disse il ragazzo saltando giù dal parapetto e porgendole le mani per scendere a sua volta. Ladybug accettò. Fu un breve, rapido, istante. Quando le mani dei due si toccarono, una leggera scossa percorse la giovane eroina che si ritrovò ad alzare gli occhi verso il partner di tante avventure.
Il quel preciso istante, Marinette capì di non voler nessun altro al suo fianco. Non sapeva se una relazione tra quei due sarebbe mai durata, ma al momento non le importava.
Dal canto suo Adrien, ignaro di avere tutto il merito per la conquista, quando la ragazza lo guardò lesse nel blu dei suoi bellissimi occhi tutto quello che aveva da tempo bramato di trovarci. Amore. Ora che lei era scesa dalla balaustra i loro corpi si trovavano terribilmente vicini. Entrambi avvertivano un forte calore in tutto il corpo e una strana tensione al ventre. Chat Noir non lasciò le mani della ragazza neanche per un momento mentre si avvicinava impercettibilmente. Aveva un gran paura di essercelo sognato ma poi, sorprendendo entrambi, Ladybug si buttò su di lui posando le mani sul petto del ragazzo. Quando lei fece scontrare le loro labbra, Chat Noir decise che era decisamente morto e che quello era il paradiso. Non poteva essere altrimenti. Strinse le sue braccia intorno al corpo minuto di lei e approfondì il bacio. Si staccarono solo dopo diversi minuti, quando finalmente decisero che era giunto il momento di guardarsi negli occhi.
Chat Noir era fuori di sé dalla gioia. Anche Ladybug era felice, ma terribilmente in imbarazzo. Fece scivolare le mani sulle braccia del ragazzo senza riuscire ad alzare lo sguardo. Chat Noir sorrise nel vederla così imbracciata. Le spostò una ciocca sfuggita dai due codini e le sorrise.
-Allora, passeggiata sui tetti?- chiese dolcemente. Ladybug annuì e, meno di un secondo dopo, entrambi i giovani eroi stavano volteggiando tra le vie della città illuminata.
Talvolta si fermarono per baciarsi e sussurrarsi parole dolci e, per tutta la notte, se qualcuno si fosse svegliato avrebbe potuto avvertire in lontananza le risate felici di due giovani amanti.
   
 
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