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Autore: PllOuatSh_6    09/01/2022    1 recensioni
Una rimpatriata di classe e un messaggio da inviare.
Questo è il fulcro centrale di questa one shot. Scritta
basandomi sull'omonima canzone "Scrivile scemo"
dei Pinguini Tattici Nucleari.
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Con grande onore sono felice di invitarvi per una rimpatriata di classe”

Questo è il messaggio che ha inviato me e tutti i miei ex compagni a questa cena. Ed è proprio per questo messaggio che oggi sono qui, in questa pizzeria, aspettando l’arrivo di tutti gli altri.


Non posso crederci, ci sono tutti! Oddio, non proprio tutti, manca una sola persona ma mi hanno assicurato che è semplicemente in ritardo, come al solito oserei dire.


Eccola, finalmente! Wow! È sempre stata una ragazza graziosa ma adesso…wow! È diventata proprio una donna stupenda! E poi è molto meno impacciata di allora, sembra totalmente diversa. Quella timidezza che l’ha sempre caratterizzata sembra essere completamente scomparsa ed ora è qui, con questa sua adorabile parlatina, con questo suo sorriso adorabile. Io non posso fare altro che guardarla, guardarla e darmi dello stupido per non averla notata prima.
 

La serata è finita ed io da grande stupido che sono non le ho rivolto la parola.
Adesso sono a casa a contemplare una nostra vecchia foto. Eravamo proprio piccoli. Ma il passato è passato, lei sembra serena e felice, non voglio rovinarle questa serenità.


Una settimana, una cazzo di settimana che non smetto di  pensare a lei. Non dormo. Adesso, rigirando questa vecchia foto tra le mani a riguardarla con una bottiglia di vino ormai a metà, non faccio altro che pensare e lei.

Scrivile, scemo, stanotte non dormi
Tu chiamali sogni, ma sono ricordi

Lo sogno ogni notte, il momento esatto di questa foto sembra un ricordo indelebile. Ogni momento con lei, oggi, è diventato un ricordo.

Scrivile, scemo, è colpa del vino.
Se basta uno sguardo e ritorni bambino.

Poso la foto, prendo il telefono e apro instagram. Finisco il vino che ho nel bicchiere e lei è lì, nello schermo. È una semplice foto ma il suo sguardo ti entra dentro e ti scruta come non mai. E tu puoi solo tornare ad essere il bambino di allora privo di ogni maschera. Perché lei con il suo sguardo riesca a farti tornare bambino.

Scrivile, scemo, ci vuole coraggio
Nel ‘94 ad essere Baggio

Adesso basta! Devo alzarmi da qui e fare qualcosa. La potrei cercare, ma non sarebbe corretto. Le potrei scrivere, ma è troppo tardi e la disturberei. Le potrei semplicemente commentare il suo ultimo post, oppure metterle un semplice like. Dio Agreste come ti sei ridotto.

Ma dove sei? Dicono che sei un po’ cresciuta ora mai.
E non sei più quella bambina che baciava Harry Styles in tv.

Chissà che cosa starai facendo ora. Chissà se hai qualcuno nella tua vita. Perché non ti ho parlato di più quella sera che potevo?! Perché non ho conosciuto di più questa versione di te un po’ cresciuta?! Perché allora ti ho data per scontata?! Perché non ho voluto conoscerti più affondo?! Perché sono stato così scemo?!

E pesano, uccidono, ‘sti cazzo di ti amo

Perché sì! Ora lo so: Ti amo! Perché non ho capito prima cosa provavo?! 

Ballano dentro la bocca un ritmo cubano

Perché non ho compreso tutto quello che mi capitava in tua compagnia?! Perché ero tanto ingenuo?! 

Il sangue, le lacrime, un rito blasfemo 

Proprio non capisco. Perché quando si parla di te sono così codardo?! Perché non ho quel coraggio che mi ha sempre caratterizzato?! Non capisco proprio nulla. Mi hai stregato, con il tuo sorriso, la tua dolcezza, il tuo essere te. Perché non l’ho compreso anni fa?! 

Tu fatti coraggio, poi scrivile, scemo!

Però devo trovare il coraggio. Ti scrivo, tanto il numero non lo hai cambiato. Apro la chat e ti scrivo, un semplice saluto. Non ti voglio spaventare. Quindi lo digito ‘ciao’. Ma non lo invio.

Scrivile, scemo, tre parole in croce.

Se solo fossi più sfacciato aggiungere qualcos’altro. Un qualcosa tipo ‘Ciao, ti amo’. E premo invio. Premo invio?! Ma cosa ho fatto?!

Poi scappa lontano, poi perdi la voce.

Oddio, sei anche online! Devo cancellare subito! Come si cancella il messaggio?!Merda! Che faccio?! Eccolo! ‘Elimina per tutti’ premuto.

Scrivile, scemo, un finale migliore per quella puntata della Melevisione
Interrotta da torri che andarono in fiamme e bimbi che facevano domande

E se non avessi cancellato il messaggio?! Cosa sarebbe successo?! Magari mi avresti risposto ‘Anche io’ 

Ma dove sei? Dicono che sei un po’ cresciuta ora mai.
E non sei più quella bambina che baciava Harry Styles in tv.

Però non sembri più la stessa ragazza che sognava l’amore, quello vero ed a occhi aperti. Sembri quasi aver perso questa luce: quella dell’amore. 

E pesano, uccidono, ‘sti cazzo di ti amo

Amare una persona pesa tanto, significa donare se stessi e ricevere quell’altro. Supportarlo e alle volte anche sopportarlo.

Ballano dentro la bocca un ritmo cubano

Però ti senti anche felice, perché provi emozioni mai vissute. Provi quel fuoco che ti rende vivo.

Il sangue, le lacrime, un rito blasfemo 

Fa anche soffrire l’amore. Magari hai sofferto e non ci credi più. 

Tu fatti coraggio, poi scrivile, scemo.

Ma io non voglio farti soffrire anzi vorrei solo vederti sorridere. E se ti scrivessi?! Infondo non sarebbe nulla di strano, no?

Scrivile, scrivile 

Infondo cosa c’è di male?! Sono un vecchio amico che ti scrive.

Scrivile, scrivile 

Tentar non nuoce, io ci provo. Voglio farlo.

Scrivile, scrivile 

Ti voglio scrivere. Cosa ti dirò non è importante. 

Scrivile, scrivile 

Ma almeno ho trovato il coraggio di farlo. È già un progresso.

Scrivile, scrivile 

Sei ancora online, è un buon segno.

Scrivile, scrivile 

Ciao’ lo digito. 

Scrivile, scrivile 

E premo il tasto invia.

Scrivile, scrivile 

Spunta subito un ‘sta scrivendo…’ e arriva la risposta 

 

 

“Ce ne hai messo di tempo☺️

“E comunque anche io e anche da parecchio “

È lì, leggendo questi messaggi, credo di aver raggiunto l’apice della mia felicità. E sono felice di poterlo urlare.

Ti amo Marinette.

  
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