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Autore: Lisbeth Salander    11/01/2022    4 recensioni
{Questa storia partecipa alla challenge “Questioni di voci e stile”}
I. Quando rimetti piede a Downton, ti imponi di ricordarti chi sei, di pensare che un giorno quella sarà la tua casa, che non sei ospite ma quasi padrone, che quella non è solo il luogo in cui ti hanno spezzato il cuore.
II. Quando ha attraversato la stanza, ti è parso di ricominciare a respirare dopo aver trattenuto il fiato per un tempo infinito.
III. C’è solo silenzio fuori da quella stanza in cui il dottore sta visitando Lavinia e nessuno dei due osa parlare.
State lì fermi, con il pensiero martellante di quel che è accaduto solo poche ore prima.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mary Crawley, Matthew Crawley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A show that (almost) flopped
 

I.
Tra le cose mai accadute
(Matthew)
 
Quando rimetti piede a Downton, ti imponi di ricordarti chi sei, di pensare che un giorno quella sarà la tua casa, che non sei ospite ma quasi padrone, che quello non è solo il luogo in cui ti hanno spezzato il cuore.
Ci entri a passo deciso, con una fidanzata nuova di zecca aggrappata al tuo braccio, non tradendo nessuna incertezza. 
È così che hai deciso di affrontare quella svolta inaspettata del destino: non tradendoti, restando aggrappato alla tua esistenza così borghese da far roteare gli occhi più volte alla cugina Violet. 
Dovrebbero saperlo, loro, quante esitazioni ci sono nella tua mente, quanto difficile sia non tradirsi, di quanto lo sia diventato mentre ti innamoravi di una di loro.
Invece, è soltanto bastato indossare una divisa e mettere centinaia di chilometri tra te e quella famiglia così diversa per non tradirti più, coprirti gli occhi e fingere che non esista un mondo di cose mai accadute che ti aspetta nella casa che un giorno erediterai.
Downton Abbey è il luogo delle cose che non sono mai accadute: il luogo in cui non sei nato conte, il luogo in cui non hai sposato Mary, il luogo in cui non sei felice con la donna che ami ma che non ti ha voluto.
Eppure, è un luogo che per legge e destino un giorno ti apparterrà, quando speri che tutte quelle cose mai accadute saranno diventate più fumose, quando la tara di un complesso meccanismo successorio non ti farà più sentire un impostore in casa d’altri, quando il cuore sarà un po’ meno in frantumi di oggi, quando guardare Mary tanto lontana come ora non farà più così male. 
Per il momento devi solo ricordarti di non tradirti mai, di non far vedere quanto pesino quelle cose mai accadute, di rimanere fiero e sereno nella divisa che indossi, dando il braccio di una donna che non è quella che avresti voluto, di scrollare via il peso di sentirti ospite in una casa che un giorno ti apparterrà. 
Qualche volta ti sembra quasi naturale, ti sembra di poter dimenticare il peso dei tuoi pensieri. Ti ripeti che è stato come imparare ad andare in bicicletta e adesso non devi più ricordarti come si fa.
È solo quando Mary ti guarda con un sorriso carico di rimpianto che tornano a bussare tutte le cose mai accadute, che non sostieni lo sguardo, che devi sforzarti una volta di più per tornare concentrato.
Non ti tradisci quando lei si avvicina ma resti aggrappato alle cose che, invece, sono accadute: al tuo cuore spezzato, ad un’eredità che non esiste ancora, ad un’altra ragazza — questa volta tutta cuore — che ti sei scelto.
Sei quasi fiero di te stesso. Sei stato bravo a trattenere il fiato mentre la presenza di Mary invade tutto.
Eppure, quanto è insopportabile il vuoto non appena si allontana? 
(474 parole)


II.
Dietro la maschera
(Mary)
 
Quando ha attraversato la stanza, ti è parso di ricominciare a respirare dopo aver trattenuto il fiato per un tempo infinito. 
Lo hai saputo disperso per poche ore ed è stato insopportabile immaginarlo svanito, ferito, morto da qualche parte in trincea, talmente doloroso che anche respirare sembrava farti male, che hai dovuto sforzarti il doppio per andare avanti tutta la giornata, per sfoggiare un sorriso e cantare davanti a quegli ufficiali feriti, perché è così che fa Lady Mary Crawley.
Il trucco per te è sempre stato quello: continuare a comportarsi come chi non ha un cuore, nonostante il dolore che ti spezza in due; nascondere i cocci sotto il tappeto e cercare di ripararli mentre nessuno è attento; andare avanti qualsiasi cosa accada. 
Basta quello e nessuno noterà la differenza. 
Basta tirare su la maschera e nessuno saprà di quelle notti passate a pregare di rivederlo ancora una volta, a supplicare un Dio su cui non ti sei mai interrogata troppo di fare l’impossibile per farlo tornare a casa, ad implorare per una vita all’altezza delle tue aspettative.
Poco importa se nessuno sa vedere la vera Mary dietro i modi freddi e formali, se nessuno scorge gli sforzi che fai per tenere un’esistenza che ti sembra andare in pezzi da anni.
Basta tirare su la maschera e nessuno noterà il turbamento.
È bastato anche questa volta, perché tutto ciò che conta adesso è che Matthew sia tornato a Downton, che sia lì in quella casa che un giorno sarà sua e non disperso, svanito, ferito, morto.
E adesso che Matthew accanto a te diventa incredibilmente semplice sentirsi leggera, lasciarsi alle spalle gli incubi della guerra, quando lo credevi disperso, svanito,  ferito, morto
Diventa semplice persino dimenticare che un giorno sposerà un’altra donna, che un’altra occuperà il posto che ti sei fatta scivolare via dalle mani persa com’eri ad indugiare tra mille esitazioni.
Averlo accanto a te è giusto, nonostante tutto, nonostante quella fidanzata che qualche volta vorresti dimenticare e che, invece, esiste a ricordarti tutto quello che non puoi più avere.
Ti tieni stretta lo sguardo di Matthew mentre viene verso di te, ti ci aggrappi con la speranza di trattenerlo ancora un po’, perché, quando siete insieme, è così semplice pensare a cosa accadrebbe se solo non foste entrambi vittime dei tuoi pensieri.
È quando lo senti nominare Lavinia che ricominci a trattenere il fiato, che ti ricordi di quel futuro che un tempo poteva essere tuo e che adesso appartiene ad un’altra.
Metti su un altro sorriso, uno di quelli che ti hanno insegnato a fare da quando sei bambina, uno di quelli senza emozione per non far vedere quanto male ti stia facendo l’uomo che ami nel parlare di altre persone che sposerete.
Adesso lo vedi, Mary, quanto ti è costato tenere su la maschera?

(469 parole)
 
III.
Sospesi
 
C’è solo silenzio fuori da quella stanza in cui il dottore sta visitando Lavinia e nessuno dei due osa parlare.
State lì fermi, con il pensiero martellante di quel che è accaduto solo poche ore prima.
Questa volta, Matthew, non sei stato bravo, neanche un po’. 
Questa volta riavere Mary tra le braccia ti ha fatto dimenticare ogni cosa, persino d’essere un uomo pronto ad andare all’altare con un’altra il giorno seguente.
Questa volta è stato impossibile ignorare quello che senti per lei, quello che neanche anni, guerre e fidanzamenti sono riusciti a scalfire, a cancellare, a farvi dimenticare.
Te ne stai lì in silenzio, a guardarti la punta delle scarpe, a pensare che quel bacio tanto desiderato non è tra le cose mai accadute, ma è arrivato a ricordati tutto quello che stai lasciando andare. 
È arrivato, prepotente, a darti una nuova conferma, a dirti che il cuore di Mary, sempre così nascosto e inaccessibile, batte ancora per te e non hai potuto non cedere. 
È un bacio che sa di tradimento e vigliaccheria: è questo che ripeti a te stesso. 
È stato sbagliato ed ingiusto ma c’è una parte di te che cederebbe ancora, ancora e ancora.
Del resto, come avresti potuto resistere tenendo Mary tra le braccia? 
 
«Credi che ci abbia visti?»
«N-non lo so, non credo»
«Tanto non cambia le cose. La sposerai comunque»
«È troppo tardi per cambiarle»
«Lo so, Matthew»
«Non riesco a dimenticare»
«Te l’ho già detto ieri. Anche noi abbiamo fatto flop»
«Non riesco a smettere di pensarci»
 
Tenere la maschera su è più difficile che mai in quel corridoio silenzioso, in cui a pesare, più che il bacio scambiato, sono le parole che Matthew ti ha sussurrato, parole a cui non riesci a non pensare, parole che non credevi che avresti più risentito, parole che hanno rinvigorito una speranza che cerchi da anni di soffocare. 
(«Nonostante lo desideri tantissimo»)1
Sono queste quattro parole a rendere così difficile adesso tenere su la maschera, quattro parole che hanno cancellato anni in cui hai creduto che per te Matthew non provasse più niente, che nei tuoi confronti non ci fosse che gelo e indifferenza.
Invece, c’è ancora tutto, perché insieme avreste potuto avere tutto, se solo dietro la porta non ci fosse la sua futura sposa, una donna che lui ha intenzione di sposare in ogni caso, perché è così che ha scelto, è così che si comporta un uomo d’onore e non puoi impedirlo. 
Allora, tanto vale tenerla su a tutti i costi la maschera, imparare a convivere con l’idea di doverlo guardare da lontano vivere la vita che avevi immaginato per voi due insieme, fingere ogni giorno, ogni volta che il fallimento del vostro rapporto non ti logori senza sosta.
Dopotutto, a qualcosa è servito nascondere a tutti i costi il tuo cuore.
(473 parole)
 
Matthew Crawley (Ep. 2x08)
Note: la raccolta di flash avrebbe dovuto partecipare alla challenge Questione di voci e stili, in cui la sfida consisteva nel far emergere le diverse voci di una coppia di personaggi, ma ho fatto un pasticcio e, quindi, ho dovuto ritirarla. Ci tengo a creditarla perché probabilmente senza questa challenge non avrei affatto pensato a scrivere questa storia.
Nonostante sia da tempo tentata dal fare una piccola incursione in questo fandom, questa storia mi ha messa a durissima prova, soprattutto perché Lady Mary, mio personaggio preferito della saga, è anche il più complesso di cui scrivere.
Non posso dirmi pienamente soddisfatta del risultato finale ma dopo aver scritto, cancellato, riscritto e modificato, mi sono arresa a come Matthew e Mary sono usciti dalla mia penna.
Le tre flashfic sono tutte ambientate nella seconda stagione: quella di Matthew corrisponde al primo episodio della seconda stagione, quella di Mary nel quarto episodio della seconda, quella dedicata ad entrambi nell'ottavo episodio.
Il titolo viene ripreso anche da una battuta di Mary in una delle mie scene preferite, che è quella del ballo e in cui Mary fa il parallelo tra il loro destino come coppia e quello dello show di cui le racconta Matthew. Delle tre flash è la sola che fa riferimento ad una sorta di missing moment, ossia ad un momento successivo al loro bacio, prima della morte di Lavinia. Dato il rilievo che Matthew vi attribuisce (giustamente!) mi è sempre sembrato strano che subito dopo nessuno dei due dicesse nulla e tra i due è sempre stato lui il più cedevole.
Sperando di non aver fatto troppi disastri, 
un abbraccio
Fede

 
   
 
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