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Autore: ps1ngt0    12/01/2022    0 recensioni
Mikey pensa a Takemichi, riflettendo su quanto la sua vita sia cambiata dopo averlo conosciuto.
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scritta dopo aver ascoltato la canzone "Heather" di Conan Grey
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Manjirou Sano, Takemichi Hanagaki
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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Mikey ricordava la prima volta che aveva visto Takemichi come se fosse stato il giorno precedente, ogni dettaglio di quel momento era impresso nella sua mente in modo indelebile. Ricordava esattamente la scintilla di interesse che era scattata dentro di lui quando, dopo essersi fatto spazio tra la folla, aveva messo gli occhi sulla figura stesa a terra e aveva osservato l’orrenda tinta bionda e il viso gonfio e sporco di sangue a causa dei colpi subiti. Ciò che gli era rimasto davvero impresso però, era il cielo riflesso negli occhi del ragazzo: talmente azzurri, limpidi ed espressivi da lasciarlo senza fiato per un istante.

Infatti, gli ci era voluto un attimo per riprendersi e mascherare la propria reazione, aveva assunto nuovamente il suo atteggiamento spavaldo e, ignorando la scossa che lo aveva attraversato quando erano entrati in contatto, aveva afferrato Takemichi per i capelli e gli aveva finalmente rivolto la parola.

“Takkemicchi, da oggi in poi, sarai mio amico” riuscì a dire mentre si preparava a spostare lo sguardo da quegli occhi azzurri, allontanandosi da lui per adempiere ai suoi doveri da capo della Toman, doveva farsi rispettare e magari anche farla pagare all’idiota che aveva gonfiatto di botte l’angelo che ancora lo guardava sconvolto.

Una volta a casa, la tovaglia ormai vecchia e sgualcita stretta tra le mani e i capelli biondi sparsi sul cuscino, Mikey aveva gli occhi fissi nel vuoto mentre la sua mente vagava, concentrandosi su capelli orribilmente tinti, un viso pieno di lividi, e dei meravigliosi occhi blu come il cielo, colmi di quella luce che il ragazzo non aveva mai visto riflessa nei propri.

Da quel giorno in poi le cose si sarebbero fatte interessanti, pensò.

Mikey sperava solo di non smarrirsi completamente in quello sguardo, aveva già perso troppo fino a quel momento, ogni botta aveva aperto uno squarcio nella prigione in cui i suoi impulsi negativi erano rinchiusi, facendoli sgusciare fuori con facilità;

l’ultima cosa che voleva era dare la possibilità a questi ultimi di avere il controllo completo di sé.

In cuor suo sapeva che avrebbe dovuto prendere le distanze da Takemichi, erano troppe le cose che gli aveva fatto provare solo con un primo incontro, si sarebbe affezionato e sarebbe finita male, come sempre, Mikey ne era cosciente sotto sotto.

Nonostante ciò, aveva deciso di ignorare la propria coscienza, solo per un po’, si disse, avrebbe goduto del calore dell’altro ragazzo solo per un po’.

 

Mikey aveva gli occhi sgranati dalla sorpresa, mentre osservava la ragazzina che aveva avuto il coraggio di avvicinarsi a lui per dargli un sonoro schiaffo in viso. Non gli era mai capitato prima, nessuno aveva mai osato sfiorarlo a causa della sua reputazione;

era divertito, una sonora risata era sul punto di lasciare le sue labbra e diffondersi nell’aria, quella situazione era davvero esilarante.

Il divertimento terminò nel momento in cui vide Draken avvicinarsi alla ragazzina: poco prima che potesse parlare (Mikey era sicuro che Ken-chin non avrebbe mai usato la violenza contro una femmina), Takemichi si era precipitato in mezzo ai due, pregandoli di non fare del male a quella che, a quanto pareva, era la sua fidanzata.

Da quel momento in poi fu chiaro, anzi cristallino: Hanagaki Takemichi aveva occhi solo per Tachibana Hinata e non c’era nessuno spazio vacante per Mikey.

Aveva cercato di non prestare troppa attenzione alla lieve sensazione di delusione e fastidio che aveva provato in seguito alla sua deduzione, si convinse che era normale, dopotutto era sempre stato piuttosto geloso dei suoi amici, anche quelli conosciuti da poco.

 

Takemichi si era rivelato essere un uragano.

Da quando era entrato nella vita di Mikey tutto era diventato come una giostra, avvenimenti di ogni tipo, alcuni disastrosi e drammatici, altri felici e intensi, si susseguivano senza sosta, non permettendo al ragazzo di avere anche solo un secondo per respirare.

Non aiutava il fatto che Takemichi fosse anche estremamente sospetto, si comportava spesso in modo strano, come se dentro di lui ci fossero due persone diverse;

c’erano momenti in cui si comportava in un modo che era troppo maturo per la sua età, e non solo, agiva come se conoscesse gli avvenimenti del futuro, la cosa che Mikey trovava più sorprendente, era che il più delle volte aveva anche ragione.

Quello era colui che il ragazzo aveva iniziato a definire “il mio Takemicchi”, quello che si preoccupava per lui, che gli stava accanto e che lo faceva sentire come se forse quegli impulsi negativi che si portava dentro potevano essere domati;

il Takemicchi che gli faceva credere di non dover obbligatoriamente restare solo per non fare del male agli altri, e che lo faceva sentire importante.

Altre volte invece, Mikey non riusciva nemmeno a riconoscerlo, era come se la luce nei suoi occhi cambiasse, e di conseguenza anche tutto il resto. Lo guardava stranito e iniziava a porgli domande  riguardo agli avvenimenti degli ultimi giorni, settimane o mesi.

il ragazzo aveva inizialmente pensato che i colpi subiti in continuazione avessero un effetto di stordimento periodico sull’altro, era l’unica spiegazione logica che sembrava possibile dare.

La cosa peggiore, che lo infastidiva più di tutto il resto, era il cambiamento di atteggiamento nei suoi confronti. Perchè quando accadeva, Takemichi diventava distante, sembrava persino sentirsi a disagio con Mikey, come se avesse paura di lui. Non riusciva a rivolgergli la parola e tremava anche alla vista di Draken. Passava il tempo con loro evidentemente per paura di rifiutare e, quando il ragazzo aveva pietà e metteva da parte il proprio egoismo lasciandogli il via libera, lui preferiva stare con Hinata e Mikey fingeva di non sapere cosa fosse il fastidio al petto che lo prendeva ogni volta.

Non poteva fare a meno di chiedersi cosa ci fosse di strano in Takemichi, quale delle due versioni che mostrava fosse quella vera, ma soprattutto era curioso di sapere se fosse importante per almeno una di esse;

in ogni caso, Tachibana lo era per entrambe, e il ragazzo non avrebbe mai potuto competere con lei.

 

Le risposte alle sue domande giunsero insieme alla conferma delle sue convinzioni. 

Durante la notte della lotta contro la Tenjiku, Hinata era corsa da lui e Draken con un’espressione di disperazione mista a preoccupazione dipinta sul viso, mentre blaterava riguardo a viaggi nel tempo e previsioni future.

Non fu difficile credere alla sua storia, Takemichi non era mai stato particolarmente discreto sulla questione, dando per scontato che nessuno sarebbe potuto giungere a una tale conclusione, e non aveva tutti i torti.

Non aveva intenzione di portare Hinata con sé, l’altro non gli avrebbe mai perdonato l’averla messa in pericolo. La ragazza però era assurdamente insistente, tanto che alla fine Mikey cedette e la fece salire sulla propria moto, dirigendosi poi nel luogo del conflitto.

Ciò che successe dopo fu solo l’ennesima dimostrazione delle sue convinzioni: Hinata Tachibana era l’unica per Takemichi. Le sue dolci parole lo aveva tirato su di morale e gli avevano dato la motivazione necessaria per continuare, era un amore quasi troppo profondo per due ragazzini delle medie (o un ragazzino e mezzo? non lo sapeva esattamente), rendeva evidente che erano fatti l’uno per l’altra in qualsiasi versione del futuro, anche quelle in cui la ragazza era morta.

Quella sera si era conclusa nel peggiore dei modi per Mikey. Aveva perso l’unica famiglia che gli era rimasta, prima Emma e poi Izana, e ciò aveva lasciato che una sensazione di vuoto e buio lo avvolgesse completamente, portandolo ad un punto di rottura.

Dopo un'intensa riflessione, decise che era arrivato il momento di chiedere a Takemichi spiegazioni e risposte riguardo al futuro, voleva evitare altre morti inutili e sperava che le persone a cui teneva potessero vivere felici. Dopo aver ascoltato la sua risposta, avrebbe poi preso una decisione.

 

La risposta arrivò, e fece meno male di quanto Mikey si aspettasse, aveva ascoltato i racconti di tutte le linee temporali e aveva finalmente capito: era colpa sua, ogni cosa che andava storta accadeva per colpa sua: Shinichiro è morto perchè Kazutora voleva regalargli una moto, Baji voleva che lui non uccidesse Kazutora, quest’ultimo voleva uccidere Mikey ed Emma e Izana erano stati uccisi da Kisaki perchè il suo obiettivo era farlo soccombere ai suoi impulsi oscuri.

Era una minaccia per tutti coloro che gli stavano accanto, e teneva troppo ai membri della Toman per continuare a rovinare loro la vita, come a quanto pare aveva già fatto in tutti i futuri che gli erano stati descritti da Takemichi.

Sapeva di non essere salvabile, i suoi “impulsi oscuri” avrebbero preso il completo controllo di lui prima o poi, la barriera si sarebbe rotta e lo avrebbe avvolto nella completa oscurità.

Pensò anche a Takemichi mentre una risata di scherno gli sfuggì dalle labbra, stava ridendo di se stesso, si stava prendendo in giro da solo. Si era davvero innamorato di uno come Hanagaki Takemichi? La risposta era si, e il ragazzo non ne era poi così sorpreso.

La sua testardaggine e determinazione, il suo istinto dell’eroe, i suoi occhi azzurri che brillavano come i suoi non avevano mai fatto, e la sua dannatissima tendenza a vedere sempre il lato buono delle persone.

Mikey si fermò un attimo, per poi sorridere quando si rese conto di aver ammesso a se stesso di essere innamorato di lui, faceva male anche più di quanto si aspettasse.

Si sentì stupido, cosa aveva pensato quando aveva deciso di far entrare Takemichi nel suo cuore? Lo aveva reso il suo confidente, gli aveva detto cose che gli altri non sapevano e gli aveva anche fatto una richiesta totalmente egoista.

Cosa pensava di ottenere chiedendogli di restargli accanto ed essere il suo cuore? Sperava che l’istinto dell’eroe di Takemichi lo avrebbe ancorato a lui per sempre, facendo in modo che rimanesse con lui per tutta la vita? Era davvero disposto a rovinare la vita del ragazzo che amava per un gesto egoista? E pensava davvero che passando del tempo con lui, l’altro avrebbe dimenticato la sua amata Hinata?

Rise ancora più forte, continuando a prendersi in giro da solo.

 Takemichi non avrebbe mai dimenticato la ragazza per cui aveva rischiato la sua vita più di una volta, tanto meno per pensare a lui. Il biondo aveva sempre lei nei suoi pensieri, per quanto volesse bene a lui e alla Toman, le scelte coraggiose e le azioni eroiche erano sempre dettate dall’intenzione di salvarle la vita per non perderla di nuovo.

Anche se non fosse stato quello il caso, perché mai avrebbe dovuto scegliere lui? Hinata era bellissima, gentile, intelligente e buona di cuore;

accanto a lei Takemichi non avrebbe mai sofferto, si sarebbero amati, sposati e avrebbero formato una famiglia felice.

Mikey non avrebbe potuto dargli nulla di tutte quelle cose. Aveva un carattere difficile da gestire, spesso non distingueva il bene dal male, nella sua vita soffriva continuamente e la sua capacità di amare era un po’ fallata. Mentre Takemichi non avrebbe fatto altro che bene a un ragazzino distrutto come lui, Mikey avrebbe donato solo preoccupazioni e sofferenza ad un’anima buona come la sua, era sicuro che con il tempo lo avrebbe rovinato.

 

Mikey sospirò, rigirandosi di nuovo nelle lenzuola fredde mentre il sole sorgeva fuori dalla finestra, sorrise tra se e se quando si rese conto di aver pensato a Takemichi tutta la notte, di nuovo. Questa volta però, aveva davvero intenzione di risolvere la questione una volta per tutte, aveva deciso cosa fare ed era irremovibile riguardo alla sua decisione.

Avrebbe sciolto la Toman e allontanato tutti i suoi amici, non era affatto entusiasta all’idea di restare completamente solo, ma sapeva bene che era l’unico modo per assicurarsi che nessuno di loro avrebbe buttato via la propria vita per lui.

Chifuyu avrebbe sicuramente fatto qualcosa che gli avrebbe ricordato Baji San, Draken avrebbe seguito la sua passione per le moto, Mitsuya e Hakkai avrebbero sicuramente scelto qualcosa che gli avrebbe permesso di lavorare insieme e Takemichi… beh Takemichi avrebbe sposato Hinata e avrebbe finalmente ottenuto il suo meritato lieto fine.

Quanto a Mikey, probabilmente avrebbe smesso di lottare e avrebbe permesso ai suoi impulsi oscuri di prendere possesso di se, non era salvabile, non lo era mai stato e lo sapeva.

Avrebbe probabilmente vissuto la sua vita come un delinquente, avrebbe formato una nuova gang con obiettivi ben diversi rispetto a quelli della Toman. Sicuramente non avrebbe mai provato la felicità, ma avrebbe comunque avvertito  un certo senso di compiacimento nel sapere che le persone che amava erano felici e al sicuro.

Si asciugò la lacrima solitaria che gli era scivolata lungo la guancia, poi si concesse di pensare un’ultima volta a Takemichi.

Lo avrebbe visto per l’ultima volta quel giorno, avrebbe cercato di imprimere ogni dettaglio di lui nella propria mente, in modo tale da ricordarlo alla perfezione senza mai più rivederlo, e poi lo avrebbe visto andare via mano nella mano con Hinata, come accadeva sempre.

Faceva male, ma Mikey sapeva di non poter essere egoista, forse lo amava troppo per incastrarlo in quella trappola mortale che era la sua vita. Cosa ne sa un sedicenne dell’amore? Sarebbe la domanda più spontanea, ma mettendola su quel piano, un sedicenne non dovrebbe nemmeno essere già così familiare con la sensazione di morte e solitudine come lo era lui.

Sospirò e sistemò la registrazione che aveva preparato, continuando poi ad incamminarsi verso il luogo di incontro della Toman, era la cosa giusta, si disse;

i suoi compagni avevano sacrificato tanto per lui, alcuni avevano persino dato la propria vita, e non dubitava del fatto che anche gli altri erano disposti a farlo.

Ma adesso era il suo turno, toccava a lui rinunciare a qualcosa per il loro bene, anche se quel “qualcosa” erano i suoi compagni stessi.

Avrebbe sistemato tutto, avrebbe detto addio ai suoi compagni, e a Takemichi.

 

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NOTA DELL'AUTORE
Non sono uno scrittore, anzi, a dire la verità questa è la prima fanfiction che scrivo e pubblico, spinto da una mia amica che l'ha apprezzata.
Ho pensato a questa storia mentre ascoltavo "Heather" di Conan Gray, infatti inizialmente doveva essere una song-fic, ma poi la mia tendenza a divagare ha avuto la meglio.
Spero che questa fanfiction vi piaccia e che non sia scritta troppo male, prometto di aver fatto del mio meglio hahah.
Baci a tutti,
Mikey

 

 
   
 
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