Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: __bibi___    13/01/2022    0 recensioni
Sono passati dieci anni da quando Scott e il suo branco hanno sconfitto l'Anuk-ite e la Monroe è scappata per provare a formare un suo esercito. Beacon Hills è ormai un'oasi per ogni essere sovrannaturale in cerca di protezione e in grado di convivere con gli umani.
Dopo dieci anni di pace, il branco di Scott sarà di nuovo riunito per combattere un nemico che sembra invisibile, e che sa nascondersi bene agli occhi di tutti. Riuniti dalla voglia di proteggere la città, tutti si troveranno davanti a crisi esistenziali e problemi sentimentale che pensavano di aver superato.
Bentornati a Beacon Hills!
PER CHI NON HA FINITO LA SERIE: nel testo potrebbero esserci spoiler della serie TV!
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 1

L’aria settembrina iniziava a farsi spazio nell’afosa estate californiana, regalando a tutti gli abitanti di Beacon Hills qualche sprazzo di sollievo in quelle ultime giornate estive. La città godeva di un clima mite per la maggior parte dell’anno, arrivando tuttavia a temperature torride nei mesi di luglio e agosto. Due mesi che avevano sempre innervosito Scott McCall, soprattutto dalla trasformazione. A quanto pare, i lupi soffrivano il caldo molto più degli umani, ed erano ormai dieci anni che Scott combatteva quel nemico invincibile.

Continuava a tenere il ventilatore puntato sul viso, nonostante le remore della madre che, come fosse ancora un quindicenne asmatico, lo metteva in guardia da quell’aria sparata in faccia. “Ti verrà il torcicollo”, rimbombava nitido nella sua testa. Come se ai licantropi potesse venire il torcicollo. Ridacchiò a quel pensiero, rimuginando sulle ultime telefonate con la madre. Non passava a casa da quattro giorni e lei glielo aveva fatto notare senza troppi giri di parole. Nell’ultima telefonata, l’aveva salutata con la promessa che si sarebbe fatto vedere dopo il lavoro. Doveva farlo, soprattutto per Marta. La vocina squillante della bambina era nitida nelle sue orecchie, e per nulla al mondo avrebbe deluso quello scricciolo moro. Quella sorella che non pensava nemmeno di volere e che, ormai da qualche anno, aveva stravolto le vite di tutti.

Buttò un occhio sull’enorme orologio appeso al centro della parete di fronte a lui. Le sette e un quarto. Malia lo avrebbe azzannato alla gola se avesse ritardato all’ennesima cena. Chiuse il fascicolo che aveva sotto gli occhi da un po’, spense il ventilatore e uscì in fretta, chiudendo a doppia mandata la porta della clinica. Imprecò tra sé per non aver mai chiesto a Deaton di prendere un assistente o, in alternativa, di tornare nella sua fottuta clinica!

Lavorava lì da anni, da prima di esserne in grado, e, nell’ultimo periodo, Alan Deaton sembrava scomparso nel nulla. Scott sapeva che, un giorno o l’altro, quella clinica sarebbe stata sua, il druido glielo ripeteva in continuazione, e sapeva anche che doveva farsi le ossa lì dentro.

«Ti fidi di me, lo so, ma non ce la faccio da solo» sbottò, per l’ennesima volta, contro una segreteria silenziosa. Di nuovo, il cellulare di Deaton risultava spento. Lo avrebbe richiamato. Ancora e ancora. Doveva rispondere. Infilò il cellulare nella tasca posteriore dei jeans e salì a cavallo di quella moto comprata a fatica e che non riusciva a lasciare andare. Malia ripeteva ogni giorno di cambiarla, che ormai potevano permettersene una nuova. Ma quella era la sua moto, la sua compagna d’avventure. L’avrebbe lasciata andare solo se costretto.

Arrivò nel vialetto di casa della madre e sorrise appena. Non abitava più lì da anni. Aveva ceduto la sua stanza a Marta, che non aveva cambiato una virgola di quelle quattro mura che per anni avevano ospitato il suo super fratello, e aveva deciso di buttarsi nella convivenza con Malia, in un grazioso e non troppo grande appartamento in centro.

Dopo anni di relazioni tossiche e disfunzionali, quella con la coyote sembrava andare terribilmente bene. All’inizio era impaurito: Malia era la ex di Stiles, una tosta, senza peli sulla lingua, forte e sicura di sé. Pensava non sarebbero durati più di due mesi, e invece eccoli lì, ancora oggi insieme, dopo dieci anni, a convivere e a fare piani per il futuro.

Tirò giù il cavalletto e riconobbe all’istante Marta, impegnata a giocare da sola a qualcosa che in molti definirebbero poco femminile. Aveva una palla in mano e, ascoltando attentamente, Scott capì che, per la bambina, quello era un carrarmato. Non ci mise molto a mettere da parte quel fantasioso gioco per correre da lui, illuminandosi non appena incrociò lo sguardo del fratello.

«Scott!», urlò eccitata. Lui la prese tra le braccia facendola volteggiare un po’ per aria. Negli ultimi otto anni l’aveva sempre fatto e si era sempre guadagnato occhiatacce dalla madre e da Chris, che aveva puntualmente ignorato.

«Ciao pulce» rispose, stringendola e riempiendola di baci solleticosi. Lei rise di gusto, poi lo costrinse a farla scendere ed entrò in casa urlando e annunciando l’arrivo del lupo. Melissa raggiunse in fretta il portico, guardò ammirata il figlio e scrollò appena le spalle.

«Pensavo ti fossi dimenticato di avere una famiglia», lo ammonì bonariamente. Lui si strinse nelle spalle, nascondendosi dietro la mole di lavoro accumulata dalla partenza di Deaton. «Non si è ancora fatto sentire?» aggiunse lei, vagamente preoccupata.

«Macché» rispose l’alfa entrando in casa e accettando volentieri la birra che Chris gli aveva già stappato. «È stato vago anche il giorno della partenza. “Ho bisogno di una vacanza”» spiegò, scontroso.

«Sei preoccupato?» intervenne Chris. Scott abbassò un po’ la testa. Come al solito, quell’uomo con cui non condivideva la genetica riusciva a capirlo con uno sguardo. Era terrorizzato. Conosceva Deaton da anni, ormai, e non era mai sparito così. Erano rimasti in contatto anche quando aveva girato per mesi il sud America in cerca della madre di Malia. Questo comportamento non era da lui.

Si sforzò di apprezzare il tentativo, vano, di Chris e Melissa di tranquillizzarlo. Avvertiva tagliente la preoccupazione di entrambi e questi sentimenti malcelati non potevano che accrescere la sua ansia.

«Che ne dite di lasciarmi Marta per stanotte? Malia sarebbe felicissima» propose. Aveva bisogno di distrarsi, e non c’era migliore distrazione di quella piccoletta. Sul volto di entrambi si aprì un sorriso spontaneo, sincero e contagioso. Iniziarono a ringraziarlo in coro per l’inaspettata serata romantica che stava regalando loro. Alla notizia, Marta gli saltò al collo con gioia prima di correre nella sua stanza e racimolare tutti i giocattoli che avrebbero potuto tornarle utili.

Arrivati a casa, solo la vista della bambina bloccò Malia dall’ennesima sfuriata. Come tutti, anche la coyote era del tutto devota alla nuova arrivata della famiglia.

«Piccola pulce» urlò Malia abbassandosi sulle ginocchia e aprendo le braccia.

«Malia!» Marta ricambiò l’urlo, tuffandosi su di lei.

«Ho lasciato a Chris e mamma una serata libera» spiegò lui, quasi scusandosi. La ragazza gli sorrise, tranquillizzandolo. Marta non era mai stato un peso, per nessuno. Arrivata per caso, da subito aveva riempito tutte le loro giornate. Beacon Hills, anno dopo anno, era diventata sempre più un’oasi tranquilla, le guerre sembravano scomparse del tutto e l’arrivo di quella bambina aveva sancito definitivamente la rinascita della cittadina.

«Che hai?» sussurrò Malia dolcemente. Aveva imparato, negli anni, a capire ogni sua espressione e Scott sapeva che gli occhi spenti delle ultime settimane non facevano dormire tranquilla nemmeno lei. Sospirò affranto e capì che la ragazza non aveva bisogno di altre parole. Sapeva bene che in ogni pensiero del lupo, in quel momento, c’era Alan Deaton. «Sta bene, ne sono certa» provò a confortarlo.

Lui si buttò a peso morto sul divano, giocherellando con uno dei cuscini che lei aveva scelto con cura nel negozietto di antiquariato all’angolo della via principale.

«Sei andata a ritirare il vestito?» mormorò, cambiando argomento. Aveva bisogno di distrarsi, di non rimuginare sul suo capo per almeno dieci minuti.
Malia si aprì in un sorriso contagioso, alzandosi da terra come una molla e chiedendo dolcemente a Marta di aspettarla. La bambina annuì distratta, presa dalla moltitudine di giocattoli sparsi sul pavimento.

«Me lo hanno stretto, ora è perfetto» esclamò trionfante mentre apriva l’enorme sacca e gli mostrava il bellissimo abito verde acqua che avrebbe indossato al matrimonio. Scott annuì compiaciuto, facendo dei silenziosi complimenti a se stesso per averle consigliato quel colore. Sarebbe stata divina.

«Fortuna che non c’è la sposa, o l’avresti completamente oscurata» disse convinto, facendola sciogliere. Nonostante gli anni, Malia non riusciva ancora del tutto ad abituarsi a quei complimenti spontanei e sinceri.

Ripose con cura l’abito, attenta a non rovinarlo, e lo raggiunse sul divano. Lui la abbracciò e le lasciò qualche casto bacio a fior di labbra. Poi la strinse un po’ di più e la fece accoccolare sul suo petto caldo.

«Andrà tutto bene» ripeté lei sicura. «Adesso dobbiamo pensare al matrimonio. Tra due settimane, se ancora non avremo notizie, cominceremo a cercarlo seriamente. Ok?»

Scott annuì poco convinto. Due settimane sembravano un’eternità. Ma, in fondo, Malia non aveva tutti i torti e lui si fidava di lei. Due settimane non erano nulla, forse era davvero solo una vacanza. Forse le sue erano solo paranoie, suggestioni date da un passato che sembrava sempre dietro l’angolo. E sì, dovevano pensare all’imminente matrimonio di Ethan e Jackson.

«Incredibile che Ethan abbia scelto te come testimone» bofonchiò lamentoso. Malia strabuzzò gli occhi.

«Come incredibile? Perché? È il mio migliore amico!» rispose ovvia.

«Ma io sono il suo alfa». La coyote arricciò il naso a quella risposta.

«Migliore amica batte alfa» gongolò. Scotto sbuffò sconfitto, rimuginando indignato sul fatto che nemmeno Jackson avesse scelto lui, preferendo Stiles.

STILES!

«Lydia verrà?» chiese, dopo qualche minuto di confortante silenzio. Vide la ragazza fingere indifferenza, guardarsi un po’ intorno e sussurrare un flebile “sì”. Non doveva sapere altro. Il giorno dopo avrebbe avvisato Stiles.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: __bibi___