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Autore: Charizard FIRE    04/09/2009    0 recensioni
Una mini-raccolta di racconti che esprime la sofferenza della condanna all'essere demone, la condanna al male...
Genere: Drammatico, Sovrannaturale, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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I DEMONI

(Mini-raccolta di racconti)

 

L’Abbandono

 

La luna, la luna… Sempre la luna.

 

Il corpo della donna giaceva esanime fra le lenzuola sporche di sangue, il collo completamente distrutto da un lato, gli occhi spalancati, la bocca aperta in un ultimo, estremo grido di supplica.

Nel frattempo, a chilometri di distanza, lui correva ansimando nella foresta.

 

Amore, è tempo ormai.

So che ti arrabbierai dopo aver letto questa missiva, ma non ha importanza.

Sai che devo andare.

 

Era uno stupido. Come aveva fatto a scordarsi un particolare del genere?! Da giorni ormai aveva deciso di andarsene, e aveva preparato tutto nei minimi dettagli. Era a dir poco impensabile, inconcepibile che si fosse potuto dimenticare che quella notte sarebbe stata La notte di quel mese, eppure era successo, se n’era scordato, e non riusciva a darsi pace.

 

Ti amo, ti amo con tutto me stesso, ed è proprio per questo che devo lasciarti.

Ti meriti una vita con la ‘V’ maiuscola, ed io non sono altro che una misera creatura di Dio, non posso darti altro che una vita di terrore e pena.

 

Doveva lasciarla vivere, nonostante ciò che lei potesse dirgli per convincerlo a non abbandonarla.

Le aveva scritto una lettera di congedo. Gliel’avrebbe lasciata in cucina, prima di uscire con la scusa di andare a comprare le sigarette e poi scappare via.

“Ha telefonato mia sorella, viene a cena!” gli aveva detto lei con entusiasmo nel pomeriggio, e lui aveva dovuto tenere nascosta ancora un po’ la lettera. Non voleva rinunciare a vedere la sua simpatica cognata un’ultima volta. Avrebbe posticipato la fuga alla notte.

 

Non sono fatto per la vita di casa, amore, lo sappiamo entrambi.

Lasciami andare amore, lasciami vivere serenamente, sapendo che tu sei sana e salva, fra le braccia di un altro uomo che possa renderti davvero felice.

 

Avevano trascorso una bella serata, poi sua sorella era andata via, e loro erano rimasti soli.

Avrebbe aspettato che lei si fosse addormentata, poi sarebbe sgattaiolato via di soppiatto, lasciandole la lettera sul comodino. Ma lei aveva voglia di fare l’amore. L’aveva sedotto, e lui non aveva saputo resistere. Ricordava distintamente di aver pensato che partire il giorno successivo non avrebbe fatto differenza e che poteva concedersi un’ultima notte d’amore con lei.

Aveva dimenticato che quella notte sarebbe stata una delle sue notti speciali, e probabilmente l’aveva dimenticato anche lei. Dio, come aveva fatto?!

 

Credimi tesoro, forse all’inizio soffrirai un po’, ma poi passerà, e magari ti dimenticherai di me.

Ti lascio col pianto nel cuore, ma voglio che tu non sia triste. Sorridi, amore.

 

L’ultima cosa che ricordava era l’abbraccio di passione che l’aveva unito per l’ultima volta alla sua anima gemella.

Al risveglio si era ritrovato nudo, disteso a terra, e quando si era alzato in piedi aveva visto il cadavere di lei e la stanza a soqquadro, ed era scoppiato a piangere.

Aveva sbirciato fuori dalla finestra e aveva notato che la luna era momentaneamente oscurata da un gregge di nubi passeggere. Aveva capito immediatamente che di lì a pochi secondi avrebbe di nuovo perso i sensi.

Aveva sentito la solita scarica di adrenalina corrergli nelle vene, e un attimo dopo si era gettato fuori dalla finestra, mandandola in frantumi.

Correva ciecamente nella foresta, percepiva l’erba farsi largo sotto le sue zampe possenti. Il vento gli scivolava addosso e fuggiva via, quasi come se perfino l’aria fosse schifata e terrorizzata dalla sua presenza.

Sentiva un terribile senso d’abbandono.

Solo. Solo un’altra volta. Solo per sempre.

Era una punizione che Dio gli aveva inflitto? Costretto alla mostruosità? Costretto ad essere quasi immortale? Costretto a non avere neanche la facoltà di potersi uccidere?

… Perché?! Si divertiva forse Dio a vederlo soffrire da lassù?!

 

So che non ci rivedremo. Io sono destinato all’inferno. Tu però rimarrai sempre nel mio cuore.

Ti amo, Nicole.

~Tuo, Justin.

---

 

Manca poco ormai al sorgere del sole.

La maledizione di quella notte sta per finire, quella di tutta la sua vita purtroppo forse no.

Justin corre ancora, alla disperata ricerca di qualcuno che possa piantargli nel petto un proiettile d’argento.

La sciagurata follia di un licantropo innamorato.

Fine.

 

  
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