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Autore: lulette    16/01/2022    4 recensioni
Dal testo
[...La magia non può fare tutto e io lo so bene: non ho potuto salvare Arthur! ...
... Ogni volta che lo nomino comincio a frignare come un bambino...mi passerà mai?...]
[...Lui mi accarezzava il viso, asciugandomi le lacrime e sorrideva intenerito. Poi in un sussurro mi é uscito:
"Arthur, siete bellissimo!"...]
[...Sì, gli uomini si baciano con la lingua, ma solo quelli che sono amici amici...]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro, Contesto generale/vago
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4532 parole
VI FIDATE DI ME?






Mi chiamo Merlin, Merlin Ealdor. Ho 27 anni, ormai da mille anni. Tranne quando mi fa comodo assumere l'aspetto di un ottuagenario dalla lunga barba profetica, bianca, con i capelli lunghi e lisci come ormai l'immaginario collettivo mi vede dai tempi di Camelot ad oggi.

Le persone di ogni tempo mi hanno sempre salutato, magari ridendo con: "Ciao Mago Merlino!" 

I bambini però spesso si confondono dicendo "Babbo Natale! Sei quello vero?" per questo ho smesso di vestirmi di rosso quando scelgo di indossare i panni di Emrys.
 
Le donne con bambini sono le peggiori: "Allontanati. Non vedi che é uno zingaro quello? Vuoi che ti rapisca?" Oppure, forse ancora peggio, quando qualcuno mi mette in mano qualche spicciolo. Negli ultimi anni c'è un nuovo nome che molti utilizzano per chiamarmi, soprattutto ragazzini e giovani: "Ciao Silente!" Chissà chi é? Forse un vecchio mago anche lui?"

Insomma, come ragazzo passo molto più inosservato e quindi rimango giovane quasi tutto il tempo. Ogni tanto cambio città e cioè quando i pochi amici che ho se ne vanno nell'aldilà. Ovvio che non posso allontanarmi mai troppo dal lago. Ma se ritorno in un posto dopo mezzo secolo nessuno sa più chi sono. Ho sempre preferito avere amici anziani, perché non si accorgono che rimango sempre uguale, che non invecchio. Poi li ho sempre sentiti più vicini a me, come mentalità e in generale li trovo più accettanti. Quando se ne vanno però, é dura! A questo non mi sono ancora abituato. 

Sono comunque sempre stato molto solitario. Prima per necessità poi per abitudine. 

Posso dirlo? 1000 anni buttati nel cesso! No, non del tutto. Quando ho potuto aiutare qualcuno l'ho sempre fatto. Di nascosto, con la magia. É stata la mia unica consolazione.

Ho vissuto quasi come un eremita fino a pochi anni fa. Poi mi sono rotto. Tanto il mio bellissimo principe é morto e non torna. Sono stato un pazzo, un patetico ragazzo che sapeva solo attendere, disperarsi e tornare ad aspettare. Spesso una noia mortale! Piú spesso una depressione di quelle brutte, che ti fa pensare al suicidio almeno tre volte al giorno. Ho sofferto come un cane. Ho pianto oceani di lacrime, ho pregato qualunque Dio, ho rubato! Ok, forse questo non centra molto, però se avevo bisogno di soldi, di cibo, di qualcosa per la casa, ho rubato usando la magia. Qualche volta ho lavorato, ma ho sempre avuto un sacco di casini con i documenti. La burocrazia porterà l'uomo all'estinzione.

Ma adesso mi sono svegliato! Ho degli amici, un lavoro (in nero). Frequento un corso di trucco teatrale e cinematografico per imparare a "invecchiarmi" gradualmente senza magia, solo con matita e fondotinta.

Forse questo é uno spoiler assoluto ma ...Dio, quanto ero innamorato di lui: un figo da paura! Non riesco più a dire il suo nome. Mi fa stare male. Dicevo, uno di quelli da rimanerci secchi appena ti sorrideva. Uno che quando arricciava le labbra in fuori per fare il broncio gliele avresti divorate, uno che era anche nobile, leale e coraggioso. Una roba pesante!

Lui non l'ha mai saputo, ma io davvero avevo perso la testa. Solo che sono stato il peggiore dei coglioni. Avrei dovuto dirglielo. Lui era etero, ma se ci fosse stata anche una sola possibilità io avrei dovuto coglierla allora.
E poi era sposato con la mia amica Gwen. Per un periodo l'ho odiata, lo ammetto. Ero invidioso e geloso. Aveva tutto ciò che avrei desiderato io per me!
Ha sofferto tanto, poveretta, quando é morto, ma mai quanto me!

La colpa della morte di ... del re, fu mia: questa mi é rimasta dentro e me la porterò nella tomba, se mai ci andrò.

Ora sto meglio. Faccio molta vita sociale con giovani della mia età e sto imparando da loro ad atteggiarmi come un ragazzo normale. Se no, dai l'idea di essere strano e non va bene.

Ho imparato a ballare, ho imparato le canzoni moderne (adoro cantare, mi dà gioia), ho imparato a nuotare e vado in palestra. Gli allenatori la prima volta mi hanno guardato come fossi un caso pietoso. Quei babbei con quei bitorzoli di muscoli dappertutto, ma se fossi stato Ar...lui, mi avrebbero steso i tappeti rossi. Comunque, alla facciaccia loro, dopo parecchi mesi ho messo insieme un fisichino niente male, asciutto ma scolpito. Chissà cosa direbbe A...?

Ieri notte l'ho sognato. Sai che novità! Lo sogno sempre.

L'unica volta che non l'ho sognato era perché mi trovavo in ospedale dopo un incidente. Ero andato a fare una passeggiata quel pomeriggio, nei panni di Emrys e siccome ero vicino ad Avalon sono passato davanti al lago ma senza nemmeno girarmi. Guardarlo mi fa sempre male! Era molto freddo e nebbioso e ad un certo punto fui sfiorato da un camion blu, che si era attaccato al clacson. Nel cadere a terra battei la testa e mi ritrovai all'ospedale. Mi riempirono talmente di sedativi che finalmente passai una notte senza sogni. Fu una sensazione così incredibile.

Purtroppo una volta fuori, ricercai la stessa pace negli psicofarmaci e ne diventai dipendente. Ho impiegato molti anni per liberarmi da questa dipendenza. 
E non é stata l'unica!
L'alcool, risale a molti secoli fa. Per più di un secolo mi ubriacai in pratica tutti i giorni. Sono un mago e sono immune alla cirrosi epatica. Ho smesso perché non ne potevo più di essere allontanato ovunque andassi e di finire in prigione per quelli che chiamano oggi "disturbo della quiete pubblica" e "schiamazzi notturni". 

La droga mi ha sfiorato negli anni '70 del secolo scorso. Mi feci degli amici: erano tutti figli dei fiori, tutti 'peace and love' e provai anch'io a fumare l'hascisc. Posso dire che mi dava delle grandi sensazioni. Per un po' non pensavo più a niente e la vita sembrava bella. 

Poi ho avuto paura che mi sarei ritrovato a sniffare coca o a iniettarmi eroina e sono scappato.

Per quanto riguarda le dipendenze, la magia può fare poco.

La magia non può fare tutto e io lo so bene: non ho potuto salvare Arthur!
L'ho detto. Cazzo! Ed eccole di nuovo 'ste stronze di lacrime. Ogni volta che lo nomino comincio a frignare come un bambino...mi passerà mai?




A volte vorrei non averlo conosciuto...




A proposito di Avalon. In tutti questi secoli sono diventato matto per mantenere il lago com'era un tempo. Soprattutto negli ultimi decenni. Una volta, volevano prosciugarlo per costruirvi un nuovo quartiere in periferia, con tanto di centro commerciale. Che blasfemia! 

Di giorno costruivano e di notte io disfacevo. Mi sembrava di essere Penelope molestata dai Proci.

In quel periodo abitavo a quaranta chilometri di distanza da Avalon ed era faticoso. Ma ho vinto! L'acqua che dragavano io la rimettevo e non sono mai riusciti a partire veramente con i lavori, così hanno tolto le tende e si sono gentilmente levati dalle balle.



Dicevo, io lo sogno ogni notte. Sempre la stessa storia. Lui é in pericolo e non riesco a salvarlo. Il succo del sogno non cambia mai.
 
Ma la notte scorsa l'ho salvato, ho sognato di salvarlo. Ho sognato che tornava da me. Mi sono svegliato e riaddormentato un sacco di volte e tutti i sogni che ho fatto erano così felici ed erano così vividi. Lui mi chiamava, correva, mi abbracciava oppure ero io che andavo in acqua da lui, e urlavo il suo nome e lui era lì, come fosse vero. In 1000 anni non mi era mai capitato di fare anche solo un sogno simile. Che fosse un segno del destino?

Quando all'alba di stamattina, mi sono alzato dal letto e mi sono guardato allo specchio, ho visto una cosa strana nel mio viso, una cosa paurosa. E mi sono messo a urlare, scappando dal bagno.

'Oddio, cosa mi succede? I miei occhi!'

I miei occhi diventavano luminosi per breve tempo, a ritmo intermittente. Sono tornato in bagno lentamente, con il cuore a palla. A poco a poco mi sono abituato. Ero preoccupato: come avrei fatto ad andare in giro così? Fosse stato almeno Natale! Ma perché mi preoccupavo di quello? C'erano stati i segni! Tutti quei segni che potevano voler dire che sarebbe successa una cosa importante, se non proprio la piú importante, l'unica davvero importante! 

Mi son detto che andavo incontro all'ennesima fregatura. Ma sapevo di non poter ignorare una cosa simile!

Dio, dovevo partire subito per Avalon. Sarei rimasto là per tutto il giorno se fosse stato necessario. Dovevo essere pratico e veloce.


- acqua
- cibo: frutta, crackers
- chiavi macchina, chiavi casa, cellulare, é carico, bene
- maglietta blu o grigia, mi sta meglio blu
- pantaloni marroni o neri, decisamente neri
- stivaletti alla Peter Pan, manco morto, converse nere 
- fazzoletto rosso, non ce l'ho più, foulard scozzese, c'é del rosso in mezzo, voglio che mi riconosca da lontano.
- occhiali con lenti gialle a specchio, vecchi come il cucco, terribili, ma con questi occhi...

Mi sono guardato allo specchio di camera mia e mi sono preso un colpo: "Dio, sembro un clown! Faccio davvero cagare!"

Sono partito a manetta e tre quarti d'ora dopo ero lì. 'Mi beccherò una multa per eccesso di velocità.'

Sono rimasto seduto in macchina, perché faceva freddo a quell'ora. Avrei dovuto portare una giacca.
Erano le 7 e per non guardare fisso il lago, visto che ad ogni movimento dell'acqua rischiavo un infarto, mi misi al cellulare.
 
Ho mandato un SMS al mio capo.

- Scusa ma stamattina non sto bene e non riesco a venire.

- Non c'è problema. Però lo sai. Niente lavoro, niente soldi. Da noi non si fa beneficenza.

- Certo, lo so. Ti informo più tardi per domani.


Dopo un'ora sono sceso dall'auto, avvicinandomi all'acqua.

Mi sono seduto su una roccia da dove mi sembrava di avere la massima visibilità del lago.

Ho ripensato al passato. Ero felice con lui, anche se non ero corrisposto come avrei voluto.

Ho riso e ho pianto, da solo, come un allocco.

Dopo un paio d'ore sono tornato all'auto. Cominciava a fare caldo. Mi sono guardato allo specchio e gli occhi... gli occhi erano tornati normali. Non so se fosse un buon segno o meno.



Ero un po' triste. Perché Arthur tornava proprio ora? Non sarebbe potuto tornare anche solo due anni fa?

Durante la mia vita a Camelot e nell'infinito millennio vissuto, sono sempre rimasto, come dire, castissimo, purissimo. Pensavo solo a lui e non desideravo nessun altro.

Invece in questi due anni, maledizione, Pierre, Gino, Freddy, Ricky, Elton, George, Marco, Bradley.

Bradley!

Dovevo scrivergli stamattina presto! Oh, Dio, Colin! É meglio che scriva anche a lui!

Bradley l'ho conosciuto un paio di mesi fa. La prima volta abbiamo litigato perché infastidiva un mio amico. Gli sono piaciuto per quello, perché ho avuto il fegato di affrontarlo. A me piaceva perché mi ricordava vagamente il mio re: capelli, occhi, stazza. Ma con un fagiolo al posto del cervello. E sempre con questa fissa del femboy! Ogni tanto, posso capire, ma sempre? No, grazie! E poi se gli piaceva tanto, perché non se lo metteva lui, il tutù?


A Bradley
"Ciao Brad, mi dispiace ma sono sicuro che sia meglio finirla qui! Non odiarmi."

Colin fisicamente mi assomiglia un po'. Moro, magro, tutto occhi e bocca. Carino. È un collega venuto da poco. Timido, saluta a fatica, un po' strano. Poi deve aver saputo che sono gay e ieri mi ha attaccato al muro. Mi ha detto che gli piacevo molto e che avrebbe voluto uscire con me. Gli ho risposto che ci avrei pensato, perché mi vedevo già con un altro, anche se le cose tra noi non andavano più bene. Sta aspettando una risposta per stasera. La verità é che non mi fido di lui.

A Colin

"Ciao Colin, scusami, ma ci ho pensato e non credo sia una buona idea quella di frequentarci. Quindi stasera puoi ritenerti libero."

Ho guardato verso il fiume. C'era un uomo in mezzo al fiume!!! Si vedeva la testa!

"Spero non sia un miraggio!"

Mi sono scapicollato fuori dall'auto e sono corso come un pazzo fino alla sponda. Ora si vedevano anche le spalle.

Quando mi ha visto, mi ha fatto un gesto con la mano. Io volevo chiamarlo ma la voce non usciva. Forse non mi aveva riconosciuto così bardato.

Poi mentre appoggiavo il cellulare al masso ho intravisto le risposte di Brad e Colin:

Da Bradley:
- Sei una puttana!!!

Da Colin:
- Come vuoi. Peggio per te!


Ma chi se ne fregava in quel momento! Andassero al diavolo!
L'uomo era vicino, perché aveva cominciato a correre nell'acqua. Povero!

Io non ho resistito e ho cominciato a correre verso di lui, entrando nel lago: sembrava che il mio desiderio più grande si stesse per realizzare, come avevo sempre immaginato. Come in una slow-motion di quei film romantici, smielati.

Dio, era lui!

Dio, era..."ARTHUUUR!!!" ho gridato fino ad aver male alla gola.

"Merlin...Merlin!" diceva senza fiato il re.

Gli sono saltato in grembo, abbracciandogli la testa. L'uomo più bello del mondo, ghiacciato e sfinito, tra le mie braccia.

Arthur ha continuato a portarmi in braccio fino a riva.

Sono stato egoista: lui era esausto e mi sono fatto portare in braccio, ma lì per lì, chi avrebbe potuto staccarmi da Arthur?

Poi si é messo a ridere e io pure. Sembravamo due cretini! Che bello! E si é messo a girare in tondo sempre più forte, portandomi con sé, finché non é caduto sulla riva, con me addosso. La sua testa era parzialmente nell'acqua.
L'ho guardato. Era lì, in carne ed ossa. Gli ho toccato le spalle e il collo. Cercavo il suo battito sulla gola con mani tremanti. Che stronzata, lo so, ma avevo bisogno di sentire il suo cuore battere.
Aveva i capelli tirati indietro dall'acqua, le labbra livide, forse per il freddo; i suoi occhi con quelle iridi celesti così grandi, mi scrutavano come quel giorno, quando mi disse "Ti ringrazio" prima di morire. Oddio!

Avevo il terrore che fosse un sogno!

Mi ha guardato da sotto in su, sembrava studiarmi, quasi non capisse. Poi mi ha sorriso.
"Come stai, Merlin?"

La sua voce. Calda, chiara, come la ricordavo eppure così nuova e viva. La sua intonazione unica usata solo da lui per il mio nome. L'emozione mi ha sopraffatto. Io non ho detto niente, non potevo, avevo un enorme groppo in gola e infatti sono scoppiato in lacrime come un bambino, con dei singhiozzi da ribaltarmi.

Lui mi ha accarezzato il viso, asciugandomi le lacrime e sorrideva intenerito. Ovviamente essendo fradicio, invece di asciugarmi mi bagnava di più, ma le sue dita sul mio volto erano la consolazione più grande che avessi mai avuto e mi sono calmato quasi subito. Lo amavo ancora, forse più di prima e involontariamente, giuro, in un sussurro mi é uscito:
 
"Arthur, siete bellissimo!"

Ho stoppato il cervello, mi sono abbassato su di lui e l'ho baciato con tutta la passione di cui ero capace. Teneva la bocca chiusa, allora ho cominciato a succhiargli le labbra con forza. Aveva il viso e le labbra bagnate per cui mi sono illuso che mi stesse ricambiando in qualche modo. Quando ho provato a forzargli le labbra con la lingua, lui mi ha preso per le spalle e mi ha allontanato senza tanti complimenti.

'Che figura di merda!

1000 anni di attesa e non ho imparato una beata minchia!'


Sarei morto se non fossi stato così felice di riaverlo lì, bacio cringe a parte.

Mi sono alzato in fretta e l'ho aiutato a rialzarsi a sua volta. Era come lo ricordavo. Mantello, armatura, spada: perfetto!

"Perché mi hai baciato, Merlin?" mi ha chiesto stringendo gli occhi senza staccare lo sguardo da me.

"Perché si fa così, in quest'epoca!" ho risposto con finta sicurezza.

"In quest'epoca gli uomini si baciano così?" ha chiesto Arthur scettico. "Ehi, un momento!...Quale epoca? E dov'è Gwen?"

'Di bene in meglio! Abbiamo quasi limonato e lui chiede di lei!' ho sospirato affranto.

"Una cosa per volta Arthur.
Sì, gli uomini si baciano con la lingua, ma solo quelli che sono amici amici e si vogliono tanto tanto bene. Ovviamente qui non potete andare in giro a baciare nessuno in quel modo... a parte me.
Quest' epoca...è di novecentonovant'anni posteriore a quella di Camelot."

"Dei, sono mille anni!"

"Mille sembrano così tanti, novecentonovanta sembrano già di meno, come i prezzi al supermercato."

"Ma é terribile!" era stravolto.

"A chi lo dite? Io vi aspetto da allora."

"Cosa? ... Mi dispiace tanto... A causa della tua magia?" e mi é sembrato così triste, mentre lo diceva.

"Esatto."

"Quindi Gwen, i cavalieri, Gaius...?"

"Gaius? Poveretto, lui era già vecchio crollo allora, Arthur!
E comunque no... non ci sono più... da tanto tempo! Mi dispiace!... Ci sono solo io!"
gli ho sussurrato, mortificato.
Arthur ha abbassato il capo e si é portato una mano sugli occhi, rimanendo così per svariati minuti. Non potevo fare niente per lui se non rimanergli accanto.

Poi si é ripreso, e mi ha detto con voce tremante:
"Ma, non capisco... perché sono vivo?"

"La profezia dell'ultimo drago, subito dopo la vostra...dipartita, diceva che sareste rinato, quando ci sarebbe stato bisogno di voi."

"Quale bisogno?"

"Credo il mio bisogno di riavervi con me... Ma forse si tratta più del bisogno di rinascita di Albion." ho aggiunto scocciato.

"Non sei molto chiaro, Merlin, ...ma non l'avevo ucciso io l'ultimo drago?"

"Ah...l'altro segreto...ve l'avrei detto, ma siete morto. Io sono l'ultimo signore dei draghi e i draghi non li uccidevo ma li salvavo."


"In quest' epoca ci sono draghi?"

"Forse ce n'è ancora un paio, ma non posso parlarne. Per la loro incolumità, spero mi capiate."

"Certo... Perché sei vestito come un giullare?" mi ha chiesto leggermente inorridito.

"Questa é una lunga storia, infatti vorrei andare a casa a cambiarmi, ma prima..."

"Prima?"

"Prima...volevo chiedervi di ricambiare il mio bacio. E' una questione di buona educazione: altrimenti dovrei rimanere offeso!" Lo so, sono stato pessimo.

"Ma sei proprio sicuro che ci voglia la lingua?" 

"No, non é affatto obbligatorio! Dipende solo da quanto affetto provate per me e da quanto siete felice o meno di avermi ritrovato, dopo quelli che sono stati per me 1000 anni di autentica agonia." ho detto, calcando un po' la mano.

"Che ingrato che sono, vieni qui!"

Mi ha preso per la nuca e io sono stato bravissimo, perché non mi sono mosso e ho lasciato fare a lui. Ha premuto le labbra contro le mie e già sentivo piegarsi le ginocchia, poi delicatamente, ha tirato fuori la punta della lingua sfiorando appena la mia. E ho sentito le campane. No, non è vero, però l'emozione e l'eccitazione che ho provato in quel momento erano al massimo.

"Scusami, non é stato granché, devi darmi un po' di tempo." ha detto con un sorriso un po' forzato.

"Certo, capisco. In fondo é una cosa piuttosto intima..." ho minimizzato perché continuasse a credere fosse una cosa normale.

"Eccome se lo é... Che cos'é quel pezzo di metallo colorato?" mi ha chiesto con un sopracciglio alzato, manco fosse Gaius.

"É la mia macchina. Fate finta che sia una specie di ... cavallo meccanico. Saliamo, intanto che ve la mostro."

Arthur si guardava intorno, nell'abitacolo, a bocca aperta. Si sarebbe fatto una ragione, prima o poi, di tutte le novità che avrebbe visto di lì a poco, ne ero certo.
"Prima di mettere in moto, vedete... ci sarebbe un altro segreto che non vi ho mai detto..."

"Allora forse é meglio che tu me lo dica adesso."

"Sono gay."

"Gay? Cioè?"

"Omosessuale"

"Mh?" era sempre più confuso.

"Invertito, pederasta"

"Cosa?...ti piacciono i bambini?" ha risposto con espressione di orrore puro sul viso.

"NO!...NO!!! Mi piacciono ... gli uomini!" 'Dio! Ma come gli é venuto in mente?

"Sei un sodomita!"

"No, sodomita é una parola omofobica. Si dice gay e basta."

"Omofo-che?"

"L'omofobia é l'odio per i gay."

"Quindi... fai l'amore con gli uomini?" mi ha chiesto un po' sconvolto.

"S- sì. In realtà fino a due anni fa non facevo nulla, ma poi..."

"...hai creduto che io ti avessi abbandonato?"

'Non che non abbia ragione...però, che gasato!...Tipico suo, del resto!' ho pensato tra l'irritato e il divertito.

"Sì, é così! Ma non per colpa vostra."
"Non biasimarti, sono contento che tu abbia goduto delle gioie del talamo" ha aggiunto con un sorriso triste.

"G...grazie."

"Ma, questa cosa di far l'amore con gli uomini é un po' ...come ...il fatto del bacio tra uomini?" ha chiesto ingenuamente.

"Beh, no! L'amore ... si fa con gli uomini con cui sei proprio amico amico AMICO e ai quali vuoi davvero tanto tanto TANTO bene!"

"Quindi essere gay é ben visto nella tua epoca?"

"Direi di sì. In certi casi, non dico che sia d'obbligo, ma é caldamente consigliato. Per contrastare l'omofobia, capite?" e nel dirlo, ho evitato il suo sguardo.

"Capisco." Arthur mi ha preso la faccia tra le mani e mi ha fatto un limone devastante! Mi si é bloccato il respiro! Non capivo più niente!

"Meglio?" ha domandato incerto, poco dopo.

"D-decisamente Arthur!... Poi ci sono ancora lievi margini di miglioramento qua e là, ma c'è tempo." Mi girava la testa come fossi sul 'tagadà'. Altro che hascisc!

"Dovrai insegnarmi tu!"

"Quando volete Arthur."










Oh Dio! Grazie! Tu esisti lo so! Valeva la pena di vivere questi mille anni da schifo solo per questo? 

Sì!!!

E' notte fonda. Arthur dorme, di là!

L'ho massacrato! Anch'io non sono messo tanto bene, ma chissene...

É un toro scatenato! Dio, é nato per quello!

Mi ha preso non so quante volte! Se continua così, morirò giovane...si fa per dire.

Per la prima volta nella mia vita sono pienamente felice. Anche se non gli ho ancora detto che lo amo. In compenso gli ho detto tante altre cose... 

Mi sembra passato un secolo da stamattina, quando lo aspettavo davanti al lago. È successo tutto così velocemente!



Bradley e Colin si sono scusati per SMS e mi hanno chiesto entrambi di vedermi per parlare. Io ovviamente non li ho cagati! Avevo di meglio da fare. Deve essere il mio giorno fortunato!

Non che sia ancora minimamente interessato a loro, ma vuoi mettere che bello slancio per la mia autostima? Mi hanno fatto penare parecchio questi ragazzi moderni, sempre insoddisfatti di tutto, anche di se stessi. Ma adesso, ciaone!


C'è una crepa nella mia felicità. Gli ho fatto credere che é naturale, che é giusto, che é bello che due uomini che si vogliono bene facciano ciò che abbiamo fatto noi. Ripensandoci ... è vero!
 
Per gli altri, però!

Perché io ... mi sono approfittato di lui, l'ho assoggettato ai miei desideri con l'inganno, l'ho manipolato a mio vantaggio. Quando lo capirà, perché lo capirà, saranno cazzi amari per me!










"Che fai?" Arthur mi ha raggiunto. Lo guardo e mi sciolgo. Ha infilato i pantaloni del mio pigiama blu e sta d'incanto. Certo risultano un po' troppo stretti. Ma é una visione!

"Ecco Apollo che sorge dalle acque!" dico in modo plateale.

"Che scemo!" ridacchia Arthur.

"Fame?"

"Mmm..."

"Qui vicino c'è una pizzeria aperta anche di notte! Sono sicuro che impazzirete per la pizza!"

"Magari più tardi! Ma perché sei sveglio?"

"Sono troppo emozionato per dormire! Poi sono un mago e non é un problema per me. Voi non dormite invece?"

"Ho dormito per 1000 anni, non mi va di dormire tutta la notte. Cosa stai facendo?"

"Aggiorno la mia agenda."

"Stai scrivendo che Arthur é un asino ancora più idiota di prima?"

"Perché dite così?" lo guardo perplesso e quasi offeso.

"Merlin, pensi sul serio che io abbia creduto alla faccenda degli ...amici amici? Da quando mi hai baciato la prima volta, stamattina, ... ho capito le tue intenzioni! Ma non mi sarei mai aspettato una cosa così, da te."

'Ecco, avrei dovuto capirlo! Arthur non é mai stato un ingenuo. E adesso? Era troppo bello per essere vero.'

"Ma ...allora perché avete accettato?" chiedo sgomento.

"Secondo te?" sorride, sornione.

Mi alzo dalla sedia e mi posiziono di fronte a lui. Poggio le mani sul suo petto. Ha la pelle molto calda e odora ancora di sesso. Mi azzardo:

"Perché vi piaccio?... O forse ...perché mi amate?"

Arthur sorride ma non nega. Poi mi dà un piccolo bacio e io mi squaglio.

"Sapete quanto siete sempre stato importante come re e come amico, ma io vi amo Arthur, da sempre."
"Sì, l'avevo intuito. Era questo l'ultimo segreto di cui mi hai accennato prima, a letto?" dice, guardandomi dritto negli occhi.

"Quale segreto, Arthur, se lo sapevate già!" rispondo un po' deluso.

"Anch'io ne ho uno" mormora, di nuovo serio, abbassando gli occhi.

"E quale, se posso chiedere?"

"Anche a Camelot avrei voluto... fare con te le cose che oggi...noi ...ecco..."

"Potevate farmelo capire, io vi amavo già così tanto" e mi stacco da Arthur arretrando di un passo. Questo é un argomento che mi fa male.

"Quasi non riuscivo ad ammetterlo con me stesso!" dice scosso, provando a difendersi. La cosa brucia anche a lui.

"Sarebbe bastato un piccolo segno di incoraggiamento. Ma non ho mai visto niente da parte vostra." La mia voce trema, non riesco a nascondere la rabbia.
"Non facevo che mangiarti con gli occhi!" ribatte alzando la voce.

"E io vi ho corrisposto, ogni volta!" ribadisco alzando la testa.

"Ma non avevo capito il tuo interesse. Non in quel modo almeno. Temevo il tuo giudizio, più ancora di quello degli altri!"

"Anch'io ho sbagliato. Ero così spaventato. Temevo di perdervi come amico!"

Rimaniamo in silenzio, entrambi addolorati. E' andata così, ormai!

"Ora, però ... siamo qui!" mi sussurra il mio re.

"Sí!" e finalmente sorrido e torno ad appoggiarmi a lui con tutto il mio peso.

"Allora qual é questo segreto?"

"E va bene! Ho un kink per la versatilità!" sorrido perché so di averlo sbalestrato.

"Un king?"

"Un king, senza offesa, ce l'ho già, ma se intanto andiamo in camera posso spiegarvi meglio... Vedrete che è più facile a farsi che a dirsi!... Potrei spiegare il concetto con la frase 'prima a me, poi a te...a voi'... Arthur ... vi fidate di me?"











Ciao! Arthur non fidarti! Quando un uomo dice ad un altro uomo ( ma anche a una donna)"Ti fidi di me?" mi viene in mente solo una cosa! Ho bisogno di leggerezza! Si vede? Mi spiace un po' che Merlin abbia avuto tutti quei ragazzi. Non voleva essere un "tradimento" nei confronti di Arthur, ma avevo bisogno di un Merlin un po' sgamato, perché se no sarebbero andati avanti esattamente come si lasciarono mille anni prima, a furia di sguardi e prese maschie degli avambracci.😴 Diciamo che Arthur é capitato nella fase "sesso sia" di Merlin, che ha avuto anche altre fasi. La scelta dei nomi dei ragazzi di Merlin direi che è un inno alla gayezza: Pierre e Gino sono i protagonisti di due canzoni rispettivamente dei Pooh e di Daniele Silvestri. Gli altri sono tutti cantanti famosi😁 Bradley e Colin li ho citati perché li amo (anche se qui li ho fatti stronzi!😄) Un abbraccio a tutte le coviddate come me, ma anche alle altre!💙>/div>
   
 
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