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Autore: Iquos9090    17/01/2022    0 recensioni
La figlia del famigerato ex capitano Aizen Sosuke, riesce a diventare un vice-capitano della 5a brigata, la stessa compagnia in cui operava suo padre. Il suo obiettivo è quello di diventare il comandante della squadra dei Kido Corps, all'interno della Soul Society. Molto timida e riservata, prova dell'attrazione verso il suo capitano Hirako Shinji, e lui verrà a conoscenza di ciò tramite la sua cara amica Vaizard Hiyori-chan. Dopo aver affrontato numerosi ostacoli insieme, riuscirà l'amore a raccogliere i suoi frutti?
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinamori Momo, Kurosaki Ichigo, Rangiku Matsumoto, Renji Abarai, Shūhei Hisagi
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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"Come cazzo fate ad essere ancora vivi?" sentii gridare Ichigo, a poca distanza da me:

"Io non morirò prima di averti ammazzato, Shinigami"

Di fronte ad Ichigo, la figura di un individuo alto, dai capelli a punta azzurri e dagli occhi celesti molto chiari, strinse un pugno e sorrise. Indossava un hakama bianco, una fusciacca nera avvolgeva la sua vita e una giacca bianca logora con il colletto rovesciato, copriva una poca parte del suo petto. Sul viso, il resto della sua maschera Hollow consisteva in una mascella bianca sul lato destro del volto ed il foro, tipico degli Arrancar, era ben visibile sul suo addome. Oltre al foro, feci caso anche ad un orribile cicatrice, la quale attraversava il petto martoriato da parte a parte. Dal suo sguardo, a primo impatto, egli dava l'aria di essere un individuo rilassato, ma il sorriso psicotico che mostrò dopo aver terminato la frase, mi fece subito pensare il contrario. A pochi metri di distanza da lui, un'altra figura snella mi fece rabbrividire. Di media statura, possedeva un aspetto davvero malinconico. Aveva dei capelli neri, una pelle molto pallida, grandi occhi verdi e delle piccole pupille a forma di fessura, molto simili a quelle di un gatto. Delle linee verde-acqua scendevano verso la parte inferiore degli occhi, sembravano delle lacrime. Il foro cavo, si trovava proprio sopra lo sterno e i resti della sua maschera Hollow, giacevano sul  lato sinistro della sua testa. Questa, era molto simile ad un elmo con le corna, ma rotto a metà. Sul lato destro del petto, notai un numero 4 tatuato. Da un primo sguardo, sembrava essere un individuo piuttosto freddo, insensibile e distaccato.

Io a malapena riuscivo a stare in piedi, il loro Reiatsu era incredibilmente potente. Rukia subito se ne rese conto della mia difficoltà, per questo motivo fermò la mia avanzata con una mano sul mio petto. Afferrò l'elsa della sua Zampakuto ed assunse la classica posizione offensiva:

"Ehi, tu DONNA! Vieni qua!" gridò verso di me l'individuo dai capelli azzurri. Gettai lo sguardo verso Rukia, lei fece cenno con la testa di rimanere immobile e di non muovermi:

"Sosuke-sama, non siamo qui per combattere, ma per avvertirla e questo non sarà un consiglio, ma un ordine. Aizen-sama la sta cercando da molto tempo. Ha fallito molte volte, cercando di scovarla tramite l'invio di Menos Grande nel Seretei. Quindi ha mandato noi qui, a cercarla. Dovrà venire con noi.." disse l'individuo dagli occhi verdi, facendo un inchino  verso di me, ma Ichigo lo interruppe:

"Cooosaaa? Ahah, ma non ci pensare nemmeno!" subito dopo, sfoderò la sua Zampakuto.

Spalancai gli occhi, sentii il nome di mio padre e percepii una strana sensazione di felicità. Finalmente, avrei potuto avere la possibilità di parlarci, di condividere dei pensieri, di slacciare nodi troppo stretti e di scoprire il motivo di tutte le sue malefiche azioni. Stavo sudando, spostai i capelli dalla fronte con una mano e decisi di avanzare verso di loro, con il cuore che batteva troppo veloce per riuscire a domarlo:

"Resta ferma lì!" gridò il mio capitano verso la mia direzione. Lo guardai, la sua espressione era molto seria e la sua Zampakuto era già in stato di Shikai. Pensai che in quel momento stava semplicemente aspettando un passo falso da parte degli Espada. Rukia si posizionò davanti a me, insieme ad Hiyori-san:

"Ulquiorra, mi hai rotto le palle tu e i tuoi paroloni di merda! Quella donna, fra tre giorni ce la veniamo a prendere. Se non vi piace l'idea, ve la faremo piacere comunque" esclamò l'uomo dai capelli azzurri. Il suo sorriso si allargò il triplo rispetto alla prima volta, i suoi occhi scintillavano mentre si scrocchiava le dita delle mani. All'improvviso, quell'Ulquiorra sferrò un pugno fortissimo all'individuo dai capelli azzurri, proprio all'altezza dell'addome. Quest'ultimo, si contorse per terra dal dolore e sputò una marea di sangue dalla bocca:

"Grimmjow, la tua educazione come al solito è spazzatura. Non farmi ripetere sempre"

Le sue grida di dolore erano strazianti, mentre con una mano cercava ardentemente di afferrare l'hakama di quell'Ulquiorra:

"Quindi, come dicevo Sosuke-sama, questo non è un consiglio, ma un ordine. Io tornerò qui tra tre giorni e prenderò la donna. Signorina, con tutto il rispetto, se lei dovesse fuggire sarò costretto ad usare le maniere forti."

Terminò la frase e si voltò di spalle. Con un schiocco di dita, una grande porta si aprì e questa aveva delle sembianze molto simili al Senkaimon, l'unica differenza fu che il suo interno era composto da un materiale vischioso e grigiastro, in movimento, colmo di particelle spirituali. Quel Grimmjow si alzò in piedi a fatica e sputò per terra. Il suo sguardo si posò su quello di Ichigo, e sorrise:

"Ti prenderò, Shinigami, ti prenderò e ti schiaccerò quel culo di merda"

"Stai tranquillo, Grimmjow, che stavolta ti ucciderò e lo farò come si deve" rispose Ichigo, ed io avvertii il suo Reiatsu spaventoso aumentare vertiginosamente.

La porta si chiuse subito dopo la loro entrata, i Menos Grande li seguirono. Io ero pallida e mi sentivo mancare le forze. Vidi per un attimo il mio capitano correre verso di me e Rukia, la sua espressione sembrò preoccupante:

"Dobbiamo tornare da Urahara-san, e in fretta" disse, portando un braccio dietro la mia schiena e l'altro sotto le mie cosce.

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"Se lei vuole andare, lasciatela andare"

Aprii gli occhi, avevo appena sentito la voce di Urahara-san echeggiare all'interno del salone di casa sua. Incrociai gli occhi di Rukia e Ichigo, in quel momento i loro sguardi erano fissi su di me:

"Si sta svegliando" disse Rukia

"Ragazzi,che succede?" domandai afferrando la testa e cercando di mettermi seduta:

"Sei svenuta, Masa-chan. Ho cercato di sistemare il tuo Reiatsu, ora dovresti stare meglio" rispose Kisuke-san:

"Quindi, è stato mio padre a mandare i Menos Grande nel Seretei." dissi, guardando negli occhi Urahara-san. Lui coprì il suo volto dietro al ventaglio, ed arrossì.

"Aveva ragione, Kisuke-sama." continuai: "Ma io desidero vederlo" esclamai con un fil di voce. 

Gettai lo sguardo verso il mio capitano, era seduto di fronte a me con la testa tra le mani. Dalla sera, dalla famosa sera prima, non ero riuscita ancora ad incrociare i suoi occhi, nemmeno per un istante. Io avevo bisogno dei suoi occhi, tutti i giorni. Provai una profonda tristezza nel vederlo in quello stato di agitazione:

"Bene, se è questo quello che vuoi, vai" rispose Urahara-san. Il mio cuore cominciò a battere forte:

"Ma sei scemo o cosa, Urahara? Vuoi farla ammazzare?" esclamò Rukia, alzandosi in piedi:

"Certo che no! Se il loro intento fosse stato davvero quello, l'avrebbero già fatto, non trovi?"

"Ah, quindi TU la lasceresti andare via così?" 

"Si. Se dopo cinque giorni di permanenza nell'Hueco Mundo lei non dovesse tornare, voi andrete a riprenderla" esclamò Urahara-san, sorridendo.

In quel momento, il mio capitano alzò la testa lentamente, i nostri sguardi si incrociarono per un istante. Provai una gioia immensa, quindi sorrisi e cercai di sollevare un po' il suo morale, ma lui non ricambiò:

"Piano geniale no?? eheh modestamente... Uno, scopriremo le intenzioni di Aizen e due, se non la riporteranno indietro, ammazzeremo una volta per tutte gli Espada rimasti e ognuno di noi tornerà a condurre la propria vita normalmente. Aizen non sarà mai in grado di uscire da quella prigione, state tranquilli"

"Io sono fin troppo tranquillo. Il culo glielo farò di nuovo!! Scusami, Masa" disse Ichigo con sguardo serio:

"Tranquillo, non mi interessa." risposi. Mi alzai in piedi a fatica, poggiai una mano sul tavolo e mi aiutai: "Per me il piano può funzionare" dissi. 

Mi resi conto in quel momento di essere rientrata all'interno del Gigai. Una ragazzina dall'espressione timida e stanca, iniziò a preparare sul tavolo un set di tazze da tè bianche, molto raffinate;

"Beneee!! Andrò ad avvertire la Soul Society riguardo al piano. Parlerò con Kyoraku" continuò Urahara-san.

"Maledetti bastardi!" esclamò Ichigo, spingendo la tazza da tè davanti a lui. Rukia si avvicinò ad Ichigo, cercò di calmarlo e nel frattempo, cominciò a versare un po' di tè all'interno delle tazze. Io mi avvicinai al mio capitano e mi sedetti proprio vicino a lui, a testa bassa:

"Tu vuoi proprio andarci?" mi domandò, ruotando gli occhi verso di me. 

Non potevo credere di aver fatto l'amore con lui proprio la notte prima, quindi arrossii e iniziai a giocare con le dita delle mani:

"Si, capitano. Voglio andarci. Voglio redimere me stessa dai miei peccati."

"Quali peccati? Tu non hai fatto nulla, non sentirti responsabile di tutto quello che ha fatto tuo padre"

"Mi sento responsabile solo in parte. In vita mia io non l'ho mai ostacolato, qualsiasi cosa lui decideva di fare. Ho sofferto tanto solo per assecondarlo. Ho preferito vivere di stenti piuttosto che pregarlo di tornare da me, nel Rukongai. Se solo avessi aperto gli occhi prima e mi fossi resa conto di tante cose, probabilmente a quest'ora..."

"Già, noi portiamo lo stesso fardello, nel cuore."


Mi guardava con degli occhi dolci, io ero imbarazzata quindi persi la parola. In quel momento, tornò nella mia mente la scena della sera prima, nel bagno a casa di Inoue ed avvertii di nuovo la sensazione delle sue mani addosso, invadere tutto il mio corpo. Volevo parlare con lui, volevo sapere cosa ne pensava al riguardo, quindi feci un bel respiro e presi coraggio:

"Ah...mmm...Capitano?"

"Dimmi"

La mia pressione schizzò alle stelle:

"Riguardo quello che è successo ieri notte...io...mmm..."

All'improvviso, qualcuno mi lanciò da lontano una ciabatta in testa, mi voltai verso Hiyori:

"La finite a fare i piccioncini voi due?? Il tè si raffredda, idioti"

Presi la ciabatta e la lanciai di nuovo verso di lei. Tornai seduta e credetti per un momento che forse quella non sarebbe stata la situazione adatta per parlare di quelle cose, ma improvvisamente, il mio capitano prese la mia mano e si avvicinò al mio orecchio:

"Ne riparleremo più tardi" sussurrò. Io sorrisi e il suo respiro nel mio orecchio mi fece venire i brividi.

Lui si alzò da terra e mi porse la sua mano. La afferrai decisa e mi alzai. Raggiungemmo insieme il tavolo e tutti insieme finalmente, iniziammo a sorseggiare il tè.

   
 
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