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Autore: Khailea    18/01/2022    0 recensioni
La fiction si basa sul gioco Pokémon Ranger Tracce di Luce, riguarderà una mia partita nel gioco ed io descriverò ogni battuta, ogni passaggio e descriverò tutto ciò che vedrò. Potranno venir aggiunte alcune battute o addirittura alcune scene e tutta la serie racconterà anche delle sensazioni dei personaggi.
E' già presente anche la fiction del gioco Pokémon Ranger: Ombre su Almia
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Una tempesta di neve circondava la cima del Monte Sorbetto, e i Ranger erano proprio nel bel mezzo della bufera.
Lo Styler fortunatamente offriva loro una descrizione indicativa del sentiero da seguire, tralasciando purtroppo dettagli importanti come un precipizio dal quale era consigliabile non scivolare, ma se ne sarebbero occupati in qualche modo.
Era difficile riuscire a vedere a più di un paio di metri di distanza, e per questo Alessandra scambiò un Pokémon simile a una grande foca paffuta per un cumulo di neve, il Pokémon però si rivelò estremamente pacifico e si lasciò catturare facilmente.
Il suo nome era Spheal, “Gruppo: Ghiaccio- Poké Tattica: Ghiaccio- Mossa: Distruzione 2”, “Si circonda di una tempesta di neve che costringe l’avversario a stare fermo.”.





Proseguendo arrampicandosi per una ripida salita i ragazzi si fermarono sentendo uno strano rumore venire dall’alto, notando che qualcosa gli stava cadendo addosso.
-Via!-
Lanciandosi lungo una stradina secondaria videro alle loro spalle formarsi dei grossi blocchi di ghiaccio, e un Pokèmon di cui non riuscivano a distinguere i contorni li stava lanciando da più in alto cercando di colpirli.
-Come se non fosse già abbastanza pericoloso questo posto!- sbottò Martino battendo i denti dal freddo.
Alessandra invece, con la sua solita fortuna, era finita nuovamente addosso a un altro Pokémon, un piccolo uccellino rosso con un sacco sulla coda.
Nonostante il suo aspetto adorabile la ragazza non trovò per nulla piacevole quando l’attaccò lanciandole contro delle raffiche di ghiaccio, che toccando terra si trasformarono in dei blocchi acuminati.
Perlomeno riuscì a catturarlo senza subire danni.
Il suo nome era Delibird, “Gruppo: Ghiaccio- Poké Tattica: Ghiaccio- Mossa: Distruzione 3”, “Si circonda di una tempesta di neve che costringe l’avversario a stare fermo.”.





C’era solo una strada da seguire secondo lo Styler, e facendo attenzione al Pokémon che tentava di colpirli Alessandra e Martino riuscirono a spingersi in un punto sicuro, dove non avrebbe potuto ferirli, trovando accanto al bordo della montagna una piccola casetta in legno dal tetto rovinato, dal cui camino usciva del fumo.
-Entriamo un attimo. Ho bisogno di scaldarmi.-
-Piccchuu!-
Pichu ukulele fu ben felice della proposta di Martino, e anche Alessandra era d’accordo. Sperava solo di non disturbare il padrone di casa.
Dentro le dimensioni erano modeste, ma una stufa assicurava un po’ di calore. Accanto a questa un uomo anziano e un Pokémon simile a una volpe dorata con nove code si stavano riposando.
-Oh salve, non mi aspettavo visite.-
-Ci scusi per il disturbo… lei vive qui signore?- chiese la ragazza mentre gli altri due si erano già attaccati alla stufa.
-Sì, da molti anni ormai. Solo io e Ninetales.-
-Nieeee!-
-Non preferirebbe stare al Residence Acqua? Ci sono tante persone e non avrebbe problemi con il freddo.-
-Ognuno è fatto a modo suo. Amo la montagna, e ormai sono abituato. Voi invece cosa ci fate qui?-
-Stiamo cercando di raggiungere la cima.- rispose la Ranger.
-Scalare il monte innevato con quei vestiti addosso? La montagna non va sottovalutata! Salendo su la temperatura cala sempre di più!-
-No no! Le assicuro non c’è problema, la nostra uniforme è fatta apposta per resistere a rigide temperature.-
-Cosa cosa? La tua uniforme è fatta di un materiale speciale e quindi non c’è problema? Aaaah, capisco! Beh, vi auguro buona fortuna allora. Restate tutto il tempo che volete!-
-Grazie, non approfitteremo a lungo della sua ospitalità.-
Giusto il tempo di usare il Punto di Salvataggio che avevano di fronte.
La prospettiva di tornare fuori non allettava nessuno, ma non avevano tempo da perdere e si gettarono nuovamente tra le braccia della tempesta.
Il prossimo sentiero era più stretto del precedente e si affacciava sopra quest’ultimo. C’era un Pokémon che camminava all’inizio guardandosi attorno, simile a un piccolo pugile dalla tunica blu, e Alessandra si avvicinò per catturarlo.
Il piccoletto la sorprese quando fece un salto mortale atterrando sulla punta della propria testa, roteando su sé steso mulinando una raffica di pugni. Come mossa era impressionante, ma bastò aspettare si calmasse per catturarlo.
Il suo nome era Hitmontop, “Gruppo: Lotta- Poké Tattica: Lotta- Mossa: Distruzione 3”, “Crea onde d’urto intorno a sé che rendono l’avversario confuso.”.





-Fai attenzione Martino, è molto scivoloso qui.-
Dovevano attraversare un sottile ponte di ghiaccio che collegava le due parti della montagna. Sembrava piuttosto stabile, ma era meglio non indugiare a lungo.
Fortunatamente il ponte non riservò sorprese, non quanto almeno le voci che sentirono in lontananza.
-Capo! Un attimo!-
-Che c’è?-
Era la voce di Occhiorosso, l’avrebbe riconosciuto ovunque.
-La tempesta di neve sta diventando sempre più forte! Non possiamo continuare, è pericoloso!.
-I Dadavolanti non riescono più a proseguire e ci stiamo congelando mani e piedi…-
Sentendo fossero vicini i due Ranger aumentarono il passo, ritrovandosi davanti tre Bricconieri e il loro capo.
-Finalmente ti abbiamo trovato, Occhiorosso!- esclamò Martino indicandolo.
-Ufff… pensavo di aver finalmente trovato dei collaboratori competenti… e invece eccovi qua di nuovo, Ranger. Voi che vi lamentate tanto del freddo! Prendete esempio da questi Ranger! Se davvero pensate di non poter più proseguire cercate almeno di fermare i Ranger!-
-S… sì, signore!-
-Occhioblu non avrebbe mai trattato i suoi sottoposti così.- sibilò Alessandra furiosa.
-Perché Occhioblu è una debole. A presto, Ranger.-
L’uomo si allontanò con un ghigno, lasciando i tre a occuparsi di loro.
-Così almeno ci riscalderemo un po’.-
-Anche se saranno loro a muoversi di più!-
Attivarono in contemporanea i loro guanti della sottomissione, lanciando contro i Ranger uno Snubbull, un Pokémon rosa con dei capelli biondi e un piccolo Pokémon simile a un alberello coperto di neve.
Snubbull era furioso, e i tre continuavano ad attaccare senza sosta impedendo ad Alessandra di distinguere bene i loro movimenti. Con l’aiuto di Pichu riuscì a ridurre l’agitazione di Snubull, ma tra tutti quegli attacchi finì per confondersi, e venne colpita da quest’ultimo con un colpo allo stomaco.
Catturati gli altri due fu più semplice occuparsi anche di lui, e chiudere la cattura.
Lo Styler passò al livello trentuno, con due punti in più di energia e cinque di potenza. Il nome del Pokémon rosa dai capelli gialli era Smoochum, “Gruppo: Psico- Poké Tattica: Normale- Mossa: Teletrasporto”, “Lancia una serie di cuori che rendono stanco l’avversario.”, l’altro invece si chiamava Snover, “Gruppo: Ghiaccio- Poké Tattica: Ghiaccio- Mossa: Distruzione 2”, “Lancia blocchi di ghiaccio che costringono l’avversario a restare fermo.”.







-Che tremenda sconfitta!-
-Mi viene da piangere dalla vergogna!-
-Guarda, mi si stanno ghiacciando le lacrime.-
In un gesto disperato, pur di fuggire dai Ranger, i tre si lanciarono giù dalla montagna, atterrando fortunatamente su dei blocchi di neve nella strada sottostante.
-Il prossimo è Occhiorosso.- disse Alessandra stringendo i pugni, proseguendo lungo il sentiero, notando un’antica stele con un Pokémon raffigurato sopra in un angolo della montagna, ma non era il momento per controllare.
Se era ancora intatta significava non interessava ai Bricconieri.
Purtroppo la montagna aveva ancora in serbo altre sorprese per loro, come una seconda ripida salita che per i tre fu molto familiare.
-Non altre valanghe!-
-Martino!-
Avrebbero dovuto fare più attenzione al cartello con su scritto “Pericolo di valanghe. Vietato fare rumore! Vietato agitarsi troppo!”. Fecero appena in tempo a mettersi dietro una colonna che la prima valanga scese, molto più rapidamente delle altre.
Visti i tempi ridotti tra una scossa e l’altra era meglio seguire una strada sicura, piuttosto che puntare direttamente verso i punti più distanti, e Alessandra guidò il gruppo lungo la strada, cronometrando di volta in volta i tempi.
-Abbiamo circa dieci secondi per valanga. Non è molto, ma basterà.-
-Dieci?!-
-Sssssh!-
-… scusa… ma dieci non sono troppo pochi?- chiese Martino sussurrando.
-Dovranno bastare.-
-Pichu…-
Erano quasi arrivati, mancava solo l’ultimo tratto e sarebbero stati al sicuro, ma ormai erano stanchi e i movimenti troppo rallentati per quell’ultimo sprint.
Solo un paio di metri e ce l’avrebbero fatta, proprio quando la valanga precipitò sui tre.
-AAAAAAAAAH!-
Alessandra si sentì venire spinta indietro, non fece male ma perse completamente il controllo e rotolò per svariati minuti prima di fermarsi.
Dovette scrollarsi parecchia neve di dosso prima di riuscire a liberarsi.
-Pichu! Martino! State bene?-
-Bbbbbrrrrrrrrr! Che freddo!-
Come lei Martino comparve da un mucchio di neve, e così anche Pichu ukulele.
-Cavolo, c’eravamo quasi… beh, direi di riprovare.- sbuffò Martino alzandosi.
Annuendo Alessandra stavolta si mosse con ancora più attenzione, assicurandosi di avere abbastanza tempo per muoversi prima di scattare.
Le precauzioni servirono al loro scopo, e quando arrivarono finalmente in cima alla zona le valanghe cessarono, ma ancora la cima era distante.
-Quanto è alta questa montagna?- disse il ragazzo esasperato.
-Dai, quando torniamo indietro ci facciamo tutti una cioccolata calda.- lo incitò Alessandra.
-Pichu!-
A quanto pare Occhiorosso non aveva molta fiducia nei suoi sottoposti, perché ad aspettarli c’erano già altri tre Bricconieri, assieme a un Raichu, uno Sneasel e a un grande Pokémon simile a un pinguino blu con un tridente sul viso.
-Dicono che ci voglia davvero molta resistenza per salire fino a qui. Ma nonostante tutto ce l’avete fatta. I miei complimenti, Ranger.-
-Purtroppo però questo sarà anche l’ultimo posto che vedrete. Ma non preoccupatevi. Farò costruire due statue di bronzo in vostro ricordo. Con ai piedi anche una piccola statua di Pichu.-
-Non provate a toccarlo.- ringhiò Alessandra minacciosa.
-Bene allora. Preparatevi al vostro ultimo scontro!-
-Empoleon!-
-Sneasel!-
-E per finire, Raichu! Forza, tutti assieme!-
I tre Pokémon si lanciarono contro Alessandra attaccandola senza pietà. Raichu creò un campo elettrico attorno a sé, Sneasel le lanciò degli aculei e il terzo Pokémon creò delle sfere d’acqua che divennero ampie pozzanghere nel terreno.
La Ranger riuscì ad evitare quasi ogni colpo, tranne gli aculei di Sneasel che le graffiarono il braccio sinistro e la guancia. Grazie al potenziamento dello Styler perdere energia non era più un grosso problema, visto la recuperò quasi tutta con la cattura dei primi due, ma il sangue che si ghiacciava sulla guancia e la ferita aperta a contatto del freddo era piuttosto doloroso.
Con anche l’ultimo Pokémon catturato i dati del Navigatore si aggiornarono, il suo nome era Empoleon, “Gruppo: Acqua- Poké Tattica: Acqua- Mossa: Taglio 3”, “Soffia bolle contro l’avversario, rendendolo lento.”.





La grinta dei Bricconieri fu eclissata dalla loro sconfitta.
-Tutta colpa dello Sneasel di qualcuno!-
-Ma che dici! È Raichu che ha sbagliato tutto!-
-Ma assolutamente no! Empoleon non era per nulla concentrato! Direi piuttosto che abbiamo bisogno di ripetizioni sul lavoro di squadra!-
-Siete dei codardi a dare la colpa ai vostri Pokémon.- li rimproverò Alessandra con delle occhiate di fuoco.
I tre fuggirono senza dire nulla, permettendo ai Ranger di proseguire.
La strada era molto più ripida e sottile, e per evitare di cadere camminarono all’interno del sentiero, facendo attenzione a ogni passo.
Incrociarono anche dei Pokémon dal pelo marrone e le lunghe orecchie da coniglio. Presa dalla curiosità Alessandra si avvicinò per catturarne uno, riuscendoci piuttosto facilmente senza subire danni.
Il suo nome era Lopunny, “Gruppo: Normale- Poké Tattica: Normale- Mossa: Distruzione 3”, “Lancia una serie di cuori che rendono stanco l’avversario.”.





-Ci sono due grotte, quale pensi sia quella giusta?- chiese Martino vedendo da lontano i due ingressi.
-Non saprei, proviamo con quello a destra.-
Non c’erano tracce dei Bricconieri o cartelli, potevano solo tentare la sorte.
Alessandra scelse di provare con la grotta di destra, una volta entrata però trovò solo un vicolo cieco e tre Pokémon simili a delle scimmie dai musi blu. Ciascuna di loro era in una condizione diversa, una era normale e tranquilla, la seconda spaventata e la terza furiosa.
Quest’ultima appena la Ranger entrò le si lanciò addosso, iniziando una cattura. Immediatamente cercò di attaccarla lanciandole contro delle sfere infuocate.
La sua resistenza fu maggiore del previsto e la lotta durò a lungo, ma alla fine la ragazza riuscì a catturarlo. Il suo nome era Monferno, “Gruppo: Fuoco- Poké Tattica: Fuoco- Mossa: Fuoco 2”, “Lancia palle di fuoco in direzione dell’avversario.”.





-Qui non ci sono altre strade, proviamo dall’altra parte.- disse Alessandra uscendo, dirigendosi verso la grotta a sinistra.
All’interno era decisamente più grande della precedente, con un sentiero che si diramava sopra un precipizio, ma un grosso blocco di ghiaccio ne sbarrava la via. Poteva essere rimosso solo con una Mossa Fuoco 2.
-Beh, direi che sappiamo cosa fare.- disse Martino contento, seguendo la collega nella grotta precedente.
Stavolta la Ranger preferì catturare il Monferno calmo, anche perché l’altro continuava a scappare da tutte le parti, e la cattura fu decisamente più breve.
Tornati nell’altra grotta avevano tutto il necessario per proseguire.
-Monferno, per favore, rimuovete l’ostacolo!-
I due Pokémon si posizionarono ai lati del blocco di ghiaccio, e rotolando su sé stessi lo colpirono con una raffica di fiammelle che lo sciolsero all’istante, ma sotto il primo strato di ghiaccio c’era un’altra sorpresa, un gigantesco blocco di roccia, ben più difficile da superare.
Stavolta però Alessandra era preparata, non c’era un Pokémon con lei che non avesse una mossa inferiore a Distruzione 2, tranne Buneary, che era proprio quella che serviva in quel momento.
-Hitmontop, pensaci tu!-
Al Pokémon bastò un semplice calcio ben assestato per ridurre il masso in frantumi, e finalmente poterono proseguire, evitando alcuni snover e degli Empoleon sul sentiero.
-Pichu!-
-Uh?-
Una stalattite di ghiaccio cadde pochi istanti dopo l’urlo di Pichu. Alessandra la evitò per un pelo, e prendendo in braccio il Pokémon corse verso l’uscita evitando le stalattiti in arrivo. Purtroppo la corsa non era finita, perché arrivati alla fine del tunnel davanti a loro si aprì un’altra stanza, il cui sentiero era formato da una sottile lastra di ghiaccio, oltre cui si poteva facilmente vedere il baratro sottostante.
-Accidenti, sarà meglio fare attenzione.- disse Martino provando a fare un passo avanti, rischiando uno scivolone.
Anche Alessandra fece lo stesso, cercando di muoversi il meno possibile vedendo che una velocità eccessiva le avrebbe fatto perdere il controllo. Il sentiero non era certo rettilineo, e curvare richiedeva una grande forza nelle gambe. L’unico modo per evitare di cadere alla prima curva fu andare addosso a un Pokémon simile a una foca azzurra, che si muoveva come niente fosse senza nemmeno scivolare.
Il suo nome era Sealeo, “Gruppo: Ghiaccio- Poké Tattica: Ghiaccio- Mossa: Distruzione 3”, “Si circonda di continue tempeste di neve che costringono l’avversario a stare fermo.”.





Come prima la strada si divideva, e visto un altro blocco sbarrava la via a sud proseguirono verso nord, trovando nel punto in cui il terreno era più sicuro quattro Bricconieri ed Occhiorosso.
-Occhiorosso! Interrompi subito la tua operazione!- urlò Martino correndo nella sua direzione.
L’uomo vedendoli ebbe un tick all’occhio destro. -Avevo dato ordine di non lasciarvi salire! Quegli imbranati, che hanno combinato?!-
-Non sanno assolutamente cosa significhi fare un lavoro di squadra! Allora, vuoi dirci qual è il vostro obbiettivo?!- sbraitò ancora il ragazzo, come se potesse servire a qualcosa, fomentando solo Pichu ukulele.
-Pichu pichu!-
-Temerari come sempre, eh? Ehi voi! Fate stare un po’ zitti questi Ranger!- ordinò Occhiorosso a due sottoposti, rivolgendosi poi ai restanti. -Voi due invece venite con me! Andiamo da Articuno!-
-Aspetta!-
All’urlo di Martino un sorrisetto si accese sul volto di Occhiorosso. -Non sapete quanto fremo all’idea di lottare contro di voi… però purtroppo ho qualcosa di più importante da fare ora. Ci vediamo magari dopo, ammesso che riusciate a sconfiggere quei due. Io nel frattempo avrò comunque terminato il mio lavoro. Ciao ciao Ranger!-
-Dannazione…- sibilò Alessandra, venendo fermata dai due Bricconieri quando cercò di raggiungerlo.
-Lasciate in pace il capo!-
-Ve lo riconosco, siete davvero forti. Ma non passerete da qui! Glaceon, Infernape… venite fuori!-
Arrivando i Guanti della Sottomissione richiamarono due Pokémon completamente opposti, uno dal morbido pelo turchese e l’altro con una scia di fuoco che soffiava sulla testa.
Appena il perimetro di cattura fu pronto entrambi l’attaccarono, uno con una bufera di neve indirizzata contro la Ranger e l’altro con delle alte colonne di fuoco che costruirono una retta davanti a sé. Nonostante le apparenze però catturare il primo Pokémon fu piuttosto semplice e non richiese molto tempo. Allo stesso modo anche l’altro lo seguì a ruota dopo un ultimo attacco, e i loro dati si aggiornarono nel Navigatore.
Accanto al nome di Glaceon e alla sua immagine comparvero le scritte “Gruppo: Ghiaccio- Poké Tattica: Ghiaccio- Mossa: Distruzione 4”, “Lancia blocchi di ghiaccio che costringono l’avversario a restare fermo.”, mentre per Infernape “Gruppo: Fuoco- Poké Tattica: Fuoco- Mossa: Fuoco 3”, “Lancia palle di fuoco in direzione dell’avversario.”.







I due Pokémon liberati fuggirono all’istante, lasciando i due Bricconieri con un pugno di mosche.
-Non siamo riusciti a portare a termine gli ordini del capo…-
-Questi Ranger stanno diventano sempre più forti…-
Senza altra scelta i due proseguirono permettendo ai Ranger di proseguire, e questi trovarono una stele proprio nel punto in cui Occhiorosso era andato.
-È lo stesso tipo di sigillo che c’era sul Vulcano di Fabulonia.- disse Martino sfiorandone la superficie.
-Pichu!!!-
-Come allora sono passati attraverso la stele utilizzando l’emblema…-
-Anche stavolta posso aprire il passaggio.- concluse Alessandra attivando la modalità grafema.
Erano sul Monte Sorbetto, nel territorio di Suicune. Le sembrò sensato tentare con il suo grafema, e ci vide giusto, perché dopo un fascio di luce bianca la stele scomparve, rivelando delle scale scolpite nella roccia.
-Si è aperta!- esultò Martino. -Se entriamo dovremo scontrarci con Occhiorosso. Sei pronta?-
-Sì, dobbiamo fermarlo prima che sia troppo tardi.-
-Pichu!-
-Bene, andiamo!-
   
 
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