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Autore: My Pride    19/01/2022    1 recensioni
~ Raccolta Curtain Fic di one-shot incentrate sulla coppia Damian/Jon + Bat&Super family ♥
» 79. With all my life
Le note di Jingle Bells risuonavano a ripetizione negli altoparlanti del centro commerciale e diffondevano quell’aria natalizia che si respirava in ogni punto della città di Gotham, dai piccoli magazzini, negozi di alimentari e ristoranti ai vicoli che circondavano ogni quartiere.
[ Tu appartieni a quelle cose che meravigliano la vita – un sorriso in un campo di grano, un passaggio segreto, un fiore che ha il respiro di mille tramonti ~ Fabrizio Caramagna ]
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bat Family, Damian Wayne, Jonathan Samuel Kent
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Love is the desire to fingers in the hair Titolo: Love is the desire to fingers in the hair
Autore: My Pride
Fandom: Super Sons
Tipologia: One-shot [ 804
parole fiumidiparole ]
Personaggi: Damian Bruce Wayne
, Jonathan Samuel Kent
Rating: Giallo
Genere: Generale, Slice of life, Fluff
Avvertimenti: What if?, Slash
1grab11: Shampoo || Sedia || Freddo psicosomatico


SUPER SONS © 2016Peter J. Tomasi/DC. All Rights Reserved
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    Jon passò le dita fra i capelli bagnati di Damian, massaggiandogli delicatamente la cute mentre lo ascoltava canticchiare a mezza bocca.
    Quando era tornato alla fattoria, Jon si era subito reso conto che qualcosa non andava. Nonostante l’afa proveniente da fuori in quei primi giorni di maggio, la casa era apparsa così soffocante che Jon era stato costretto a sfilarsi la camicia e a rimanere in canotta, con la fronte già imperlata di goccioline di sudore; aveva mosso dei passi incerti ed era stato subito accolto da Alfred e Tito, ma era stato proprio l’alano ad afferrargli un lembo del pantalone coi denti e a tirarlo verso il salotto, dove aveva trovato Damian accovacciato davanti al camino acceso.
    Accigliato, Jon aveva provato a richiamare la sua attenzione, ma Damian aveva sollevato una mano prima ancora che potesse aprire bocca, afferrando l’attizzatoio per ravvivare le fiamme mentre si stringeva nel maglione che indossava. Ed era stato solo quando Jon gli aveva domandato cosa avesse che Damian aveva ammesso di non riuscire a prendere calore, stringendo una mano sul moncherino che aveva ormai sostituito la sua gamba sinistra. Jon gli si era avvicinato con un sospiro e si era inginocchiato dietro di lui, abbracciandolo e poggiando un bacio sul suo collo prima di proporgli un bel bagno caldo.
    Il signor Pennyworth l’aveva avvertito che non sarebbe stato facile, che nonostante la sua graduale guarigione Damian avrebbe potuto avere qualche ricaduta, e quel suo sentire freddo anche se fuori c’erano ventisei gradi era una sicura risposta al suo stato d’animo. Jon sapeva che c’era un nome specifico a quel la sensazione, sapeva che il corpo reagiva ad un bisogno di protezione che Damian non avrebbe mai avuto il coraggio di esprimere a parole, quindi non lo aveva forzato a dirgli tutto e gli aveva solo preso la stampella, allungando una mano verso di lui; Damian l’aveva guardata per un momento, ma alla fine aveva accettato quel minimo aiuto e si era tirato su, zoppicando insieme verso il bagno l’uno accanto all’altro.
    Una volta che la vasca era stata riempita e Damian si era sfilato con incertezza i vestiti, rabbrividendo, era stato Jon ad occuparsi della fasciatura e a scoprire il moncone, attento ad ogni minimo cambiamento del corpo di Damian che, senza ormai più poteri, avrebbe potuto cogliere; oltre a trattenere il fiato, però, e a lasciare che lui ripulisse la ferita, Damian non aveva detto nulla, rilassandosi semplicemente nell’acqua tiepida che gli aveva lambito i fianchi. Jon lo aveva osservato per un lungo momento, accertandosi che smettesse di tremare, e aveva poi finito per andare a prendere una sedia e accomodarsi accanto alla vasca, offrendosi di lavargli i capelli nel tentativo di rilassarlo con quel tipo di massaggio. E, anche se Damian aveva arcuato un sopracciglio, alla fine aveva accettato e si stava davvero sciogliendo sotto il tocco delle dita di Jon, con gli occhi chiusi e le braccia oltre il bordo della vasca.
    «Non pensavo che uno shampoo potesse essere così rilassante», disse di punto in bianco Damian, mentre quelle dita districavano le corte ciocche di capelli scuri. «Le ancelle di mia madre erano delle principianti in confronto», soggiunse, e Jon sbuffò ilare.
    «Oh, mi stai dicendo che non sono il solo ad aver avuto il privilegio di poter toccare i tuoi capelli?»
    «Avevo dodici anni ed erano delle donne anziane. Vuoi ancora metterti a confronto?» chiese Damian, sentendo Jon ridere con gusto qualche momento dopo; non aprì gli occhi per vederlo, ma fu certo che stesse sorridendo.
    «Credo di no», affermò infatti Jon, sghignazzando prima di cominciare a massaggiare un po’ i capelli ai lati delle tempie, e Damian mugolò. «Oh, ho trovato un buon punto?» scherzò, venendo schizzato da un po’ d’acqua qualche momento dopo.
    «Mhnr, sta’ zitto».
    «Costringimi», lo prese in giro Jon, passando le dita dietro le orecchie, e non ebbe bisogno di super poteri per sentire il brivido che corse in tutto il corpo di Damian. «Ti senti un po’ meglio?» chiese a mezza bocca, cercando di non suonare accorato. In fin dei conti lo aveva portato lì per farlo riscaldare, ed era sempre difficile capire bene cosa pensasse o come si sentisse. Ma Damian annuì, scivolando un po’ con la schiena contro la vasca e lasciando che l’acqua carezzasse il suo moncone.
    «Sì», ammise infine dopo attimi di silenzio. Sapeva di avere molti problemi a causa delle sue condizioni, ma era grato di avere Jon al suo fianco. «Grazie, J», mormorò più tranquillo, reclinando la testa all’indietro per poterlo osservare attentamente da quella posizione. «Dev’essere stressante avere a che fare con me».
    «Non dirlo nemmeno per scherzo, D», sussurrò, chinandosi verso di lui per metterlo a tacere con un bacio che sapeva di aloe
.





_Note inconcludenti dell'autrice
Credo che sia la storia più corta di questa raccolta, ma essendo stata scritta per l'iniziativa #1grab11pt indetta sul gruppo facebook Hurt/comfort Italia doveva per forza esserlo (e, sul serio, la mia vena prolissa fa una fatica immae a tagliare un sacco di cose, lol)
La storia è ambientata in un ipotetico momento in cui Jon e Damian affrontano i primi mesi della vita in campagna (con tutte le magagne dell'arto mancante e bla bla bla, ma con meno depressione delle prime volte, visto che qui non siamo esattamente agli inizi inizi, ecco, mettiamola così), praticamente non è passato nemmeno un anno da quando Damian ha perso la gamba e sono passati appena tre mesi da quando alla fine si sono trasferiti ad Hamilton
Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



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