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Autore: Iquos9090    19/01/2022    0 recensioni
La figlia del famigerato ex capitano Aizen Sosuke, riesce a diventare un vice-capitano della 5a brigata, la stessa compagnia in cui operava suo padre. Il suo obiettivo è quello di diventare il comandante della squadra dei Kido Corps, all'interno della Soul Society. Molto timida e riservata, prova dell'attrazione verso il suo capitano Hirako Shinji, e lui verrà a conoscenza di ciò tramite la sua cara amica Vaizard Hiyori-chan. Dopo aver affrontato numerosi ostacoli insieme, riuscirà l'amore a raccogliere i suoi frutti?
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinamori Momo, Kurosaki Ichigo, Rangiku Matsumoto, Renji Abarai, Shūhei Hisagi
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
Capitoli:
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Passai circa 6 ore e 45 minuti ad allenarmi con Hiyori-chan. Ero seduta sulla sabbia, a pochi metri di distanza da lei e onestamente, tra le due ero anche quella che aveva subito più danni. Ripresi fiato, mentre cercavo di asciugare il sudore con un grande asciugamano bianco, gentilmente portato da Ururu, la ragazzina dall'espressione perennemente timida. Aprii una bottiglietta d'acqua e la mandai giù a grandi sorsi. Da lontano, vidi Urahara-san parlare con un signore alto, mai visto prima. Questo, indossava un cappotto lungo di colore blu elettrico, con il colletto leggermente rovesciato e posizionato verso l'alto. In più, portava un paio di occhiali da vista, decisamente piccoli rispetto alla grandezza del suo volto e anche dei baffi perfettamente curati:

"Cazzo Masa! Mi hai fatta proprio divertire! Sei forte, ma non montarti la testa, baaakaa!" disse Hiyori-chan.

Gettai l'occhio su di lei, era seduta con le gambe incrociate, stava meditando:

"Ah grazie, Hiyori-chan" risposi.

La figura di quell'uomo però mi incuriosii:

"Conosci quel signore, Hiyori-chan?" le domandai.

Lei sospirò, adagiando le sue mani dietro al collo:

"Si, lui è Tessai-san.100 anni fa, lui era il capitano della Kido Corps all'interno della Soul Society"

"Davvero??!" lo fissai stupita:

"Certo, mica dico cazzate. Oh guarda là! C'è anche Hachi!" esclamò alzandosi in piedi ed iniziò a correre per raggiungere il mio capitano e un altro strano signore, dai capelli rosa e molto, molto alto. In quel momento, entrambi stavano scendendo le scale:

"Masa-chaaaaan?!? Puoi venire qui un momento per favore?"

"SI!"

Corsi verso Urahara-san e l'ex capitano dei Kido Corps:

"Masa, ti voglio presentare Tes..."

"Tessai-san, ex comandante della squadra dei Kido Corps, molto piacere" conclusi la frase di Urahara, facendo un inchino:

"Oh, tutta questa formalità! Ahah molto piacere" rispose ed arrossì.

Io ne fui entusiasta! In passato, avevo già sentito parlare di lui tramite mio padre ma non ebbi mai avuto l'occasione di conoscerlo di persona. Per me, era un uomo di tutto rispetto, lui riuscì a creare una squadra nella Soul Society del tutto innovativa e sofisticata, ed anche in pochissimo tempo! Sorrisi:

"Ieri sera l'ho contattato e gli ho chiesto di venire qui per farti allenare, Masa-chan. Ah Tessai, lei vorrebbe creare di nuovo la squadra dei Kido Corps nella Soul Society e diventare anche il capitano. Immagino avrai molte cose da dirle"

Esplosi di gioia, non vedevo l'ora di cominciare. Il mio capitano e il signore dai capelli rosa ci raggiunsero, ridendo:

"Masa, lui è Hachigen, ex vice-capitano della squadra dei Kido Corps" disse Hirako taicho

Noooooo, non potevo crederci!

"Salve, signor Hachi, molto piacere" dissi sorridendo e feci un piccolo inchino. 

Lui, imbarazzato, si limitò a passare una mano dietro la sua testa e a sorridere. Guardai il mio capitano ed incrociai i suoi occhi... Sorrise anche lui, ma notai qualcosa di strano nel suo sguardo, era turbato:

"Bene, per oggi Masa-chan direi che può bastare. Tessai-san e Hachi resteranno qui per qualche giorno, quindi avrai modo di allenarti con loro" continuò Urahara-san.

Annuii e mi avvicinai al mio capitano. Gli altri erano occupati a parlare tra di loro, così ne approfittai:

"Capitano, tutto bene?" domandai. 

"In realtà no, però andiamo avanti"

"Cosa succede?" chiesi, avvicinandomi a lui ancora di più.

Il profumo dei suoi capelli arrivò alle mie narici, sobbalzai:

"Sto pensando a te, che dovrai andare lì da sola.. Non sono tranquillo per niente"

"Me la caverò capitano, non preoccuparti per me. La nostra priorità è quella di seguire il piano, non dobbiamo fallire!" sorrisi e strinsi un pugno.

Lui mi abbracciò forte.

"Jinta è di sopra e mi ha appena comunicato che è pronta la cena, quindi direi di andare! Ho una fameeee!" esclamò Urahara-san.

Il mio capitano mi lasciò libera e mi fissò negli occhi, a poca distanza dalla mia bocca:

"Verrò a prenderti e tu tornerai con me" disse.

Io annuii e gli spostai una ciocca di capelli caduta in avanti. 

------------

Cercai di avvicinarmi a Tessai-san. Camminando a poca distanza, ebbi la facoltà di vederlo più da vicino. Parlava con Urahara-san e il tono di voce era molto tranquillo, pacato e rimasi  colpita dal suo modo di fare elegante, molto rispettoso ed educato. A livello fisico, era un uomo molto alto, possedeva una muscolatura davvero possente e le sue mani erano davvero enormi. Vicino a lui, mi sentii piccola come una formichina. Arrivammo al piano superiore, il solito tavolo rotondo di legno era già apparecchiato in maniera impeccabile, quindi presi posto accanto al mio capitano e Tessai si sedette di fronte a me, non potevo essere più felice di così! Hiyori prese posto accanto a Rukia e Ichigo, Urahara a capo tavola.

Iniziammo a parlare di molte cose quella sera, soprattutto di mio padre ma scoprire che anche Hachi, l'ex vice-capitano dei Kido Corps, faceva parte dei Visored insieme a Hiyori e il mio capitano, mi lasciò stupita. Ci concentrammo poi a parlare del piano progettato da Urahara-san e della sua eventuale organizzazione.

Improvvisamente, avvertimmo un Reiatsu spaventoso, provenire da sopra le nostre teste, una forza talmente potente da farmi chinare il busto verso terra, non riuscivo a tenere dritta la schiena. Il mio capitano girò verso di se la sedia sulla quale ero seduta e portò le sue braccia su di me, cercando di proteggermi:

"Capitano, che...cos'è?"domandai, afferrando la sua maglia dal petto.

Le gocce di sudore dal mio viso, colarono verso il basso e macchiarono i suoi pantaloni. Non rispose, si limitò a rimanere bloccato davanti a me, con gli occhi spalancati. La  situazione si calmò poco dopo, quindi ci alzammo ed andammo all'esterno, per perlustrare la zona. Mi sentii davvero sollevata nel pensare che in quel momento indossavo ancora il Gigai,  altrimenti la mia situazione fisica si sarebbe decisamente aggravata:

"Rukia!" esclamai, correndo verso di lei:

"Masa, stai bene?"

"Si, sto bene!"

Ad un certo punto, apparve proprio davanti a me la figura di quel Grimmjow. Io trasalii dallo spavento, lui mi afferrò il braccio:

"Tutti gli Shinigami di merda presenti qui, che si avvicinassero a me!" esclamò, sorridendo. 

Io cercai in tutti i modi nel frattempo, di liberarmi dalla sua presa, ma non ci riuscii:

Rukia corse verso di me gridando qualcosa ma in quel momento ero in stato confusionale, quindi non compresi nulla. Ichigo improvvisamente, sfoderò la sua Zampakuto e si posizionò proprio  dietro di lui, con una velocità incredibile:

"BAN-KAI!" gridò. 

Una folata di vento sconvolse i nostri vestiti, una marea di detriti cominciarono a volare da una parte all'altra sopra le nostre teste quando finalmente, il vento cessò di soffiare forte e fui in grado di constatare quanto fosse bello e potente il Bankai di Ichigo:

"AHAHAHA, mi dispiace Shinigami, ma non ho tempo da perdere con te!"

"Siete proprio ominicchi di poco conto. Avevate detto tre giorni.. E questo sarebbe il vostro modo di fare le cose?!"

Gettai lo sguardo sul mio capitano, aveva appena pronunciato quelle parole utilizzando uno strano tono di voce, simile al metallico. La maschera che indossava spesso durante i  combattimenti contro gli Hollow più forti, era proprio davanti a me e fui in grado di vederla da vicino. Il mio cuore batteva veloce, il mio respiro diventò pesante, credetti di svenire di nuovo. La pressione spirituale dell'Espada mi stava letteralmente schiacciando, facendo diminuire progressivamente le mie forze. L'Espada stava spiegando la situazione, ma io non riuscii a comprendere nulla.. Improvvisamente sentii:

"Aizen la sta aspettando"

Quelle furono le ultime parole.. Poi l'oscurità.

-----------------

Aprii gli occhi. Al buio, la luce della luna proveniente da una piccola finestrella posta vicino al soffitto, illuminò gran parte di quella stanza dall'arredamento molto antico. Ero  sul letto, semi vestita e la testa non faceva altro che girare, il mio Reiatsu non era per nulla stabile. Cercai a fatica di sedermi sul letto, ero nauseata da quell'odore acre, un  misto tra sangue e decomposizione, così portai una mano davanti la bocca per cercare di trattenermi. L'ombra di un individuo accanto alla porta della mia cella, in piedi che mi fissava, mi fece spaventare ancora di più. Lui non possedeva nè una maschera Hollow e nè dei lineamenti che potessero vagamente somigliare ad un Hollow. Al buio, sembrava essere un umano qualunque e mi resi conto solo in quel momento, grazie ai riflessi della luna, che indossava un paio di occhiali da vista:

"Buonasera, signorina Sosuke"

Dal suo tono di voce, riconobbi che era un uomo:

"Puoi chiamarmi Aporro, se vuoi" disse.

La sua voce, la sentii molto più vicina a me di quanto lo fosse prima, ma non fui in grado di sentire i suoi passi, muoversi verso di me:

"Benvenuta all'Hueco Mundo" sussurrò nel mio orecchio.

Io gridai dallo spavento, la testa mi stava scoppiando ed io non riuscii a reagire a causa della mia debolezza:

"Peccato, sei stata assegnata a Grimmjow. Quello stronzo.. ha fatto di tutto oh! Ora lui si può divertire con te e io no. Uff.." esclamò, accomodandosi sul mio letto.

Riuscii a vederlo meglio, grazie al chiarore della luna. I suoi capelli sembravano chiari, simili ad un rosa chiaro ed indossava il classico Hakama degli Espada.

Ad un certo punto, qualcuno aprì la porta della cella. Entrò una serva con la schiena curva, a testa bassa e stava trasportando un carrellino dalle ruote molto grandi. Da dietro la porta, apparve la figura di quel Grimmjow, a braccia conserte:

"Tu che cazzo ci fai qui? Levati dalle palle"

"Si Grimmjow, sono venuto a dare un caloroso benvenuto alla signorina Sosuke. Sto andando via" rispose Aporro, sorridendo.

La serva accese delle candele sparse in giro per la stanza, nel vedere un po' di luce per un attimo mi tranquillizzai. Alzai lo sguardo e osservai il nemico. Rimase lì, sulla soglia della porta  a braccia conserte per quasi tutto il tempo. I suoi capelli a punta blu erano aggiustati all'indietro in maniera perfetta e una ciocca di essi, cadde davanti al suo viso:

"Mangia" disse verso di me.

La serva fece un inchino davanti a me e se ne andò:

"Mi dispiace, non ho fame" risposi e tirai verso di me le coperte, cercando di nascondere le parti del corpo lasciate scoperte dai vestiti strappati.

Lui si avvicinò a me, mi afferrò dal braccio e con uno strattone, mi fece sedere sulla sedia davanti ad un tavolino di legno. Le mie gambe erano quasi del tutto nude e gran parte del mio seno, era coperto solo dal reggiseno in piena vista. Cercai di farmi scudo con le mani e le braccia ma mi mancavano le forze, ero troppo debole, il mio Reaitsu era in subbuglio:

"Te lo ripeto di nuovo, mangia" esclamò:

"Non mi sento bene, non ho fame" risposi, mi alzai dalla sedia e tornai sul mio letto, imbarazzata. Mi coprii con le coperte di nuovo. 

Il suo sorriso psicotico mi fece rabbrividire. In un lampo, mi sentii afferrare la gola e mi spostò al di fuori delle lenzuola e la divisa strappata si alzò talmente tanto, che lasciò intravedere quasi completamente le mie mutandine. Non riuscivo a respirare:

"Peccato che non ti posso uccidere, Shinigami di merda. Ma assicurati di obbedire ai miei ordini la prossima volta"

Lasciò la presa ed io iniziai a tossire. Salii dentro di me una rabbia incredibile, lo odiavo, lo odiavo dal più profondo del mio cuore, avrei voluto distruggerlo e farlo in piccoli pezzettini. Ma per fare ciò, avrei dovuto recuperare le forze e anche in fretta. Decisi di mangiare, quindi mi alzai dal letto e tornai seduta sulla sedia... Scoprii la cloche e presi una forchetta accanto al piatto. Il suo volto si illuminò e sorrise, quel sorriso da psicopatico gliel'avrei voluto strappare dalla faccia:

"Brava, Shinigami" disse:

"Quando potrò vedere mio padre?" chiesi nervosamente. 

Lui spostò i suoi occhi azzurro cielo su di me e la sua espressione divenne seria, molto seria:

"Che fretta c'è?" domandò:

"Io HO fretta" esclamai.

Lui sorrise di nuovo e si avvicinò a me:

"E bada a come parli, sono pur sempre la figlia del tuo capo" continuai.

Lui si fermò all'istante, senza parlare:

"Quindi te lo chiedo di nuovo.. quando posso vederlo?" domandai, mandando giù un altro boccone. 

Lo guardai in cagnesco, i miei occhi bruciavano dalla voglia di ucciderlo:

"Si..Shinigami... Si.. Quello sguardo... Oh...Mi stai facendo eccitare...Quegli occhi... ma non sei contenta? Ho chiesto io al tuo paparino caro di essere il guardiano della tua cella..  Lui ha accettato! Eh che te ne pare?.. Posso soddisfare ogni tuo desiderio.. in qualsiasi modo"

Spalancai gli occhi, la testa mi girava ancora ma non come appena sveglia:

"Certo, se mi chiedi di ucciderti sarò molto felice di accontentarti"

Non ce la facevo più a mangiare, quindi poggiai la forchetta e mi alzai. Mi sentii un po' meglio:

"Quindi, non rispondi, eh..Shinigami?" domandò, allargando le braccia:

"Tu non hai risposto alla mia domanda, perché dovrei farlo io?"

Alzò gli occhi al cielo:

"Ti verrò a chiamare appena sarà tutto pronto" rispose. 

Annuii e mi sedetti sul letto, con la testa tra le mani


 

   
 
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