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Autore: Pandora13    22/01/2022    2 recensioni
What If universitario:
Cosa succederebbe se di punto in bianco Nico lasciasse Martino, anzi, se sparisse completamente, smettendo di rispondere a chiamate ed SMS?
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Filippo Sava, Martino Rametta, Niccolò Fares
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Love x Life x Sex'
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NdA: per chi seguendo solo questo fandom non mi conosce, sto scrivendo una serie di song-fic multi-fandom e multi-ship di cui questa OS  fa parte.
Difficilmente scrivo fan-fiction su persone in carne ed ossa piuttosto che su personaggi di anime e manga. Devo ammettere che questa cosa è stata un vero parto per me, ma tant'è...
Si tratta di una sfida lanciatami da Matt, un caro amico, che è anche colui che mi ha fatto conoscere il mondo di Skam.
È una what if, ambientata in futuro universitario, in cui Nico si è trasferito a studiare a Milano.

Il prompt che mi aveva dato Matt era questo: Nico lascia Martino, anzi, neanche lo lascia, sparisce completamente, smette di rispondere a chiamate ed SMS e Marti non riesce a farsene una ragione.
Conoscendo lui, le sue passioni e un paio di avvenimenti recenti, le note che accompagnano questa storia non potevano che essere quelle di "Non c'è" di Laura Pausini: 
https://www.youtube.com/watch?v=tfZckp-OngM&t=2s
Detto ciò, buona lettura a tutt*!
 P.S. la storia è corredata da una guest star d'eccezione... perché tutti gli appartenenti alla Community vorrebbero e meriterebbero un Filippo Sava come mamma chioccia/mentore, ma dobbiamo arrenderci all'evidenza che ormai siamo abbastanza vecchi da poter essere noi 
il Filo di qualche giovane nuova leva🤭💚
 





Tu non rispondi più al telefono

E appendi al filo ogni speranza mia

Io non avrei creduto mai di poter perder la testa, per te

E all'improvviso sei fuggito via

Lasciando il vuoto in questa vita mia

Senza risposte ai miei perché adesso cosa mic resta di te


Aveva smesso di rispondere.
Di punto in bianco Nico non rispondeva più a nessuna delle sue chiamate, né visualizzava i suoi messaggi e Martino si stava crogiolando nella disperazione più totale.
Gli sembrava di essere tornato agli inizi della loro relazione, quando lui -finalmente conscio della propria sessualità- aveva perso la testa per quel ragazzo intrigante e misterioso, che un giorno sembrava volergli regalare il mondo e quello successivo fuggiva via, lasciandolo appeso alla speranza e in preda all'angoscia.
Se all'inizio aveva creduto impossibile innamorarsi di qualcuno, men che meno di un altro ragazzo, in seguito aveva creduto che nessuno avrebbe mai potuto separarlo da Nico, dopo tutto quello che avevano passato insieme.
Forte di questa consapevolezza e spinto anche dal suo bisogno di fare la cosa migliore per l'altro, era stato il primo a sostenerlo quando gli aveva esposto i suoi dubbi riguardo la possibilità di trasferirsi a Milano per finire gli studi.
Erano in quella relazione a distanza da qualche mese e tutto si era aspettato, fuorché quella sua scomparsa improvvisa.


Non c'è, non c'è il profumo della tua pelle

Non c'è il respiro di te sul viso

Non c'è la tua bocca di fragola

Non c'è il dolce miele dei tuoi capelli

Non c'è che il veleno di te sul cuore

Non c'è via d'uscita per questo amore

Non c'è, non c'è vita per me

Più non c'è, non c'è altra ragione che mi liberi l'anima


I ricordi sembravano essere tutto ciò che gli era rimasto.
Il sapore di cloro di quei primi baci scambiati sott'acqua nella piscina in cui si erano intrufolati di nascosto.
I loro respiri mescolati e i sospiri trattenuti, nella sala registrazioni.
La dolcezza delle mani di Nico sul proprio corpo.
La morbidezza delle sue ciocche tra le dita.
L'odore salmastro di una giornata al mare.
Ogni ricordo era una stilettata al cuore; ogni foto nella galleria del cellulare, una goccia di fiele che lo avvelenava un po' di più; la musica del piano, in quel maledetto video su Youtube, un ronzio che lo rendeva sordo ad ogni altra cosa.
La sua anima sempre più corrosa dal dolore, di quell'amore impossibile da lasciar andare e perso senza la minima spiegazione, mentre dal microfono del telefono partiva di nuovo la voce registrata della segreteria telefonica.


Incatenata a notti di follia

Anche in prigione me ne andrei per te

Solo una vita non basta per me

E anche l'estate ha le sue nuvole

E tu sei l'uragano contro me

Strappando i sogni ai giorni miei te ne sei andato di fretta, perché

 

«Che cazzo fai Marti?» la voce di Filo era stupita e allarmata.

La scena poteva quasi ricordare quella volta che lo aveva trovato ubriaco nella Gay Street anni prima, ma stavolta non ci trovava niente di divertente.
Martino era in una versione completamente inedita di sé, ubriaco marcio, sfatto, triste e beh... cascamorto!
Filippo, che lo aveva un po' adottato, dal primo momento in cui aveva compreso le sue lotte interiori, sapeva che non era da lui, in nessuna circostanza.
Marti non era solo un ragazzo fedele, era proprio romantico: insomma non era il tipo da andare in discoteca solo per guadagnare una sveltina, soprattutto non facendo la prima mossa e andando a civettare con chi aveva intorno.
Si era ribellato e lamentato un po', sembrando un bambino capriccioso, quando lo aveva trascinato via dal bancone del bar, accompagnandolo all'appartamento che avevano condiviso, ma una volta sul divano, era scoppiato, raccontandogli tutto il suo dolore e mai come in quel momento, Filo era stato felice di averlo portato via da quel locale e da quella notte di follia.


Non c'è, non c'è che il veleno di te sul cuore

Non c'è via d'uscita per questo amore

Non c'è, non c'è vita per me

Più non c'è, non c'è altra ragione per me

Se esiste un Dio, non può scordarsi di me, anche se

Fra lui e me c'è un cielo nero, nero senza fine

Lo pregherò, lo cercherò e lo giuro ti troverò

Dovessi entrare in altre dieci, cento, mille vite


Era impossibile pensare ad una qualsiasi via d'uscita da quel sentimento.
Per quanto fosse felice di aver incontrato Filo la sera precedente, che lo aveva trascinato via da quella momentanea follia per dimenticare tutto.
Per quanto fosse felice di essersi sfogato con una persona di cui si era sempre fidato e che aveva saputo dargli tutto l'appoggio possibile negli anni precedenti, piangersi addosso non avrebbe risolto niente.
Altro insegnamento di Filo, ovviamente!
Così aveva deciso di agire, si era ritrovato a fare le chiamate più improbabili per riuscire a trovare le proprie risposte: aveva chiamato persino Madda e Luai.
Sì, aveva telefonato agli ex del suo ragazzo, sempre che potesse ancora considerarlo tale.
Cazzo, aveva telefonato a quell'ex, quello con cui aveva fatto a pugni, pur di ottenere risposte!
Non era servito a niente, comunque, perché Madda gli aveva risposto che "non aveva idea che Nico avesse smesso di farsi sentire anche da lui", sottolineando quel "anche", con una nota amara, dato che credeva comunque di essere considerata un'amica da Nico e -pur conoscendo meglio di chiunque altro i suoi problemi e il suo passato- non capiva il suo improvviso allontanamento, consapevole che da quando Martino era entrato nella sua vita la situazione era migliorata considerevolmente.
Luai e il suo ragazzo, d'altro canto, non sentivano Nico molto spesso, perciò non avevano saputo dargli risposte.
La soluzione a quel punto gli era sembrata lampante, aveva riunito l'intera compagnia, chi di persona, chi via Skype ed aveva organizzato nei minimi dettagli la sua fuga a Milano.

Dio quanti ricordi scatenava quella frase!

Ma non era quello il momento di pensare al passato, non sarebbe tornato a casa senza le proprie risposte e possibilmente il suo cuore: doveva andare a riprendersi Nico!


In questa vita buia senza di te sento che

Ormai per me sei diventato l'unica ragione

Se c'è un confine nell'amore giuro lo passerò

E nell'immenso vuoto di quei giorni senza fine, ti amerò

Come la prima volta a casa tua

Ogni tuo gesto mi portava via

Sentivo perdermi dentro di te
 

Il viaggio in treno lo aveva passato ascoltando le colonne sonore della loro storia d'amore, rivivendo nella propria mente gli attimi più belli e quelli più brutti.
Ricordando alla perfezione, ogni bacio, ogni carezza, la loro prima notte insieme, alla casa sul lago.
La loro prima volta: ogni suo timore e incertezza e quelle mani tremanti, ma attente, che lo avevano spogliato, quei baci delicati, amorevoli, ma pieni di passione.
I sussurri e i gemiti non trattenuti, completamente dimentichi del mondo al di fuori di quelle quattro mura.
Fortunatamente "Milano centrale" era l'ultima fermata, o l'avrebbe persa.
Era tanto preso dai propri pensieri, che dopo mezz'ora dall'arrivo, ancora non si era accorto che il treno era fermo in stazione, era stato un inserviente che lo aveva trovato ancora seduto al proprio posto quando era passato per pulire la carrozza ad avvisarlo che quel treno non sarebbe ripartito prima del mattino successivo, invitandolo a scendere.
A quel punto arrivava la parte difficile del gioco: farsi aprire la porta di casa da un latitante Nico e riprenderselo.
 

Non c'è, non c'è il profumo della tua pelle

(Non c'è) Non c'è il respiro di te sul viso

(Non c'è) Non c'è la tua bocca di fragola

(Non c'è) Non c'è il dolce miele dei tuoi capelli

(Non c'è) Non c'è (che il veleno di te nel cuore)

(Non c'è) Non c'è (via d'uscita per questo amore)

(Non c'è, non c'è vita per me)

Più non c'è, non c'è altra ragione per me

 

   
 
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