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Autore: princess_sweet_94    24/01/2022    0 recensioni
Lo Skill Nill è il confine che separa il mondo Umano da quello degli Shinigami, un confine invaricabile sia per gli uni che per che gli altri.
Tuttavia, quando un pericoloso essere minaccia di distruggere il confine, le regole si strappano e un giovane Shinigami viene mandato sulla Terra allo scopo di ritrovare la persona che possiede il pezzo spezzato della spada Grim, arma potentissima dispersa secoli addietro nel mondo umano, così da poter distruggere l'entità nemica e salvare entrambi i mondi...
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[AU - Karma/Okuda con ausilio di altre coppie minori - Soprannaturale/Fantasy/Dark]
Enjoy!
Genere: Dark, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Karma Akabane, Koro Sensei, Manami Okuda, Nagisa Shiota, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Gli esami di fine trimestre si erano conclusi con un risultato totalmente inaspettato: nonostante il primato per i punteggi migliori solitamente lo detenesse la sezione A, la classe di Okuda era riuscita a scalare la classifica e posizionarsi nei primi cinquanta posti con sgomento dei ragazzi stessi. Avevano studiato come matti, incentivati dalla vacanza premio e dalle insistenze di Korosensei che si era prodigato nel dar loro lezioni supplementari in tutte le materie, anche quelle che non gli competevano ufficialmente, ma non avevano mai davvero creduto di poter arrivare così in alto, soprattutto dopo i risultati disastrosi dell'esame di metà trimestre.
Però, dal momento che la loro classe aveva più studenti in classifica, la vacanza ad Okinawa spettava loro di diritto e il putiferio che si scatenò quando lo vennero a sapere persino Karasuma ebbe difficoltà a placarlo. Sarebbero partiti ad agosto, subito dopo le vacanze estive e prima del rientro a scuola, e ad accompagnarli ci sarebbero stati Korosensei, Karasuma e Irina (che aveva convinto Yukimura a cederle il posto, con la scusa di volersi fare una vacanza con i suoi nuovi studenti).
Le tre settimane di vacanze estive, tuttavia, iniziarono in modo assolutamente placido e normale. Senza più lo stress dello studio, anche Okuda si era rilassata e si concedeva di dormire un po' di più la mattina e oziare per il resto della giornata guardando serie tv, leggendo o uscendo con le sue compagne di classe. Sarebbe stato tutto assolutamente normale, in effetti, se solo Karma non le fosse stato attaccato come una cozza in ogni singolo istante.
Dopo che la pianta l'aveva aggredita era diventato esageratamente paranoico, sebbene Ritsu avesse detto che, secondo lei, era solo perché aveva sentito l'odore del ragazzo sulla giacca che le aveva prestato; ciò non lo aveva tranquillizzato affatto e si prodigava per tenerla constantemente sotto controllo con un po' troppa passione. L'intervento di Itona, presentatosi sulla porta di casa una sera per riferire alcune informazioni sulla Yakuba recuperate a Grimworld, era stato totalmente inutile se non addirittura deleterio quando Okuda, ormai stanca di essere una sorvegliata speciale, aveva provato a convincerlo a tranquillizzare Karma.
"In effetti è possibile che ti abbiano presa di mira con l'intento di mettere fuori gioco la sua riserva di energia" aveva detto schiettamente, facendo immediatamente pentire la ragazza di averlo coinvolto "Ma, oltre questo, se siete entrambi nello stesso posto è più facile per me tenervi d'occhio: io non posso sdoppiarmi e Ritsu ha già troppo da fare per aiutarmi."
Quelle parole sembravano aver fomentato ancora di più Karma che, oramai, l'unico posto in cui andava da solo (e in cui lasciava andare lei da sola) era il bagno; ed era stato difficile spiegare a Kayano e a Kanzaki perché se lo portasse dietro ad ogni loro appuntamento. Però, sebbene all'inizio fossero un po' titubanti, l'atmosfera era cambiata abbastanza in fretta grazie non solo alla parlantina e alla simpatia del ragazzo, ma anche perché, con la sua presenza imponente e l'aura poco affidabile che lo circondavano, si erano accorte di poter restare in giro anche fino a tarda ora.
Solitamente i loro quartieri erano frequentati dai teppisti dei licei vicini, gente decisamente poco raccomandabile e con molto tempo da perdere, quindi nessuna di loro si era mai fidata a girare per le strade dopo il tramonto; con lui a scortarle, invece, la situazione cambiava radicalmente. Un lato positivo in tutta quella faccenda almeno c'era.
Spense il gas e versò la zuppa nelle ciotole, mettendole a tavola accanto al riso e al piatto con le verdure grigliate, mentre Karma tirava fuori i panini dalla vaporiera. Dopo le pulizie di primavera, il suo aiuto nella gestione della casa si era fatto via via sempre più frequente e, se prima era Okuda a cucinare tutti i pasti e a tenere in ordine, ora si dividevano i compiti e, sorprendentemente, il ragazzo si era scoperto incredibilmente abile in cucina: la colazione la preparava quasi sempre lui, essendo il primo ad alzarsi, e Okuda ne era diventata dipendente. Non solo presentava spesso e volentieri piatti tipici di Grimworld (che nel mondo umano lei non avrebbe mai potuto assaggiare) ma erano anche tutti illegalmente deliziosi; di alcuni si era anche fatta dare le ricette.
Karma portò il vassoio con il pane a tavola, infine si sedettero; il ragazzo accese la televisione sul notiziario serale mentre si versava del thé, la voce della conduttrice che elencava il dilagare dei problemi nel settore agricolo invasero la stanza e Okuda si chiese quanto ancora il governo aveva intenzione di aspettare prima di prendere provvedimenti a riguardo. Era dall'inizio dell'anno che l'agricoltura sfiorava la crisi e i politici accampavano solo scuse con lunghi e noiosi discorsi, mentre la situazione degenerava sempre di più.
"Certo che voi umani andate facilmente nel panico quando ci sono problemi" commentò Karma prendendo il proprio riso. La ragazza sospirò.
"I politici sono abbastanza inutili, in effetti" ammise schiettamente "L'unico motivo per cui il paese non è ancora crollato sono i burocrati che fanno tutto il lavoro."
Lui prese un paio di melanzane e scrollò le spalle: "A Grimworld abbiamo i ministri che si occupano di tutto. Il re e la regina intervengono solo in casi d'emergenza o per questioni realmente importanti" spiegò "In effetti hanno un sacco di tempo libero e lo passano a gironzolare per le varie nazioni."
"Oh, deve essere bello vivere così" rispose lei dedicandosi alla sua zuppa.
"Sarebbe ancora meglio se ogni tanto tornassero a casa a vedere come sta il loro unico figlio" borbottò Karma, con una punta di fastidio nella voce. Okuda inarcò le sopracciglia, disorientata da quell'affermazione, ma preferì non chiedere nulla: sapeva che lui faceva parte della famiglia reale, quindi probabilmente i sovrani erano suoi parenti e non le piaceva ficcanasare nelle questioni personali altrui. "Piuttosto…" continuò lui, come a voler scacciare l'atmosfera buia che lo circondava "…cosa abbiamo intenzione di fare durante le vacanze estive?" domandò.
La ragazza rimase con le bacchette a mezz'aria, confusa: "In che senso?"
"Beh, di solito voi umani non andate al mare, in estate?" chiese lui, come se fosse ovvio "Abbiamo passato l'ultima settimana chiusi quì dentro, pensavo che saremmo andati da qualche parte o che avremmo fatto qualcosa."
Okuda ci mise un po' a metabolizzare quell'informazione e, quando lo fece, si chiese seriamente se quel ragazzo lo facesse apposta o gli usciva così naturale fare lo gnorri. "Karma, Kunugigaoka è a chilometri di distanza dal mare, servirebbe un giorno solo per il viaggio di andata" gli fece notare "Se contiamo anche il ritorno, l'albergo e il cibo non mi basterebbero neanche tutti e due gli stipendi dei miei genitori per pagare tutto, anche volendoci restare un giorno solo. L'unica vacanza che avremo sarà quella con la scuola."
La sua famiglia era benestante, certo, ma non ricca: i suoi genitori lavoravano all'estero e pagavano già l'affitto di una casa laggiù senza contare tutte le varie spese aggiuntive, e il costo si moltiplicava per due dal momento che c'era anche lei che viveva ancora lì in Giappone. Le avevano aumentato un po' i viveri visto che ora c'era anche Karma, era vero, ma solo quanto bastava per le spese quotidiane. C'era anche da dire che il ragazzo non contribuiva minimamente dal momento che non aveva un centesimo poiché a Grimworld usavano una valuta che nel mondo umano non avrebbero mai potuto né quantificare né cambiare.
"Ah" rispose lui, come se ci avesse riflettuto solo in quel momento.
"Avresti dovuto sceglierti una fonte di energia con un bel conto in banca" scherzò lei. Karma la guardò per un momento, infine scrollò le spalle "Non credo che mi sarebbe piaciuto allo stesso modo."
E Okuda non lo capì davvero il significato di quelle parole.
 
 
La seconda settimana di vacanza, Itona bussò alla finestra della ragazza nel cuore della notte. La pioggia cadeva fittissima e il vento ululava così forte che quando Okuda l'aprì riuscì a malapena a tenerla ferma, in modo che non sbattesse contro il muro.
Il ragazzo piombò sul pavimento della sua stanza bagnato fradicio e lei richiuse la finestra con un po' di fatica: aveva uno zaino in spalla e un sacco a pelo verde arrotolato malamente sotto il braccio.
"Va tutto bene?" chiese lei, ancora un po' stordita dal brusco risveglio, vedendolo tirare su con il naso con un brivido.
"Non sono attrezzato per il brutto tempo del vostro mondo" ammise schiettamente "Posso dormire quì?"
Okuda annuì senza pensarci due volte: di sicuro non lo avrebbe lasciato sotto la tempesta a congelare, sebbene sembrasse abbastanza tranquillo mentre le allagava la camera da letto con nonchalance. "Certo, ma nella stanza degli ospiti c'è Karma. Temo di poterti offrire solo il divano."
Lui scrollò le spalle: "Va bene lo stesso. Grazie."
La ragazza tirò fuori la stufa elettrica e qualche coperta di lana dall'armadio, attaccandola in salotto e arrangiando un letto sul divano più grande. Gli prese anche degli asciugamani e l'asciugacapelli facendolo accomodare in bagno e, mentre lui si asciugava e si cambiava, lei riscaldò un po' di oden avanzato dalla cena: erano le due del mattino e la temperatura esterna erano davvero bassissima, le venne spontaneo chiedersi come avesse fatto a resistere lì fuori fino a quel momento. In effetti, era la prima volta che riceveva qualche informazione sulla "postazione di controllo" di Itona: sapeva che li sorvegliava giorno e notte, ovunque andassero e qualunque cosa facessero, ma lui non aveva mai detto in che modo o da dove li pedinasse. Sapere che era rimasto a dormire all'aperto per tutte quelle settimane la faceva sentire davvero in colpa.
Mise un coperchio sulla ciotola e la posò sul tavolino del salotto, insieme alle posate, una teiera piena di thé bollente ed una tazza, posizionando la stufa più vicina al divano; quindi tornò in camera sua sbadigliando e s'infilò nuovamente sotto le coperte, stanca e assonnata.
Si addormentò nel giro di pochissimi minuti e si risvegliò qualche ora più tardi, con Karma che la scuoteva insistentemente per una spalla.
"Okuda-san, svegliati!" mormorò in preda al panico "Qualcuno è entrato in casa stanotte!"
Lei si rigirò di malavoglia e gettò un'occhiata al ragazzo piegato su di lei: "E' solo Itona-kun" sbadigliò "Lasciami dormire."
Karma si accigliò: "Itona? E che ci faceva quì?"
"E' scoppiata una tempesta, fuori, e ha chiesto di poter dormire dentro" borbottò la ragazza, affondando la testa sotto le coperte. Poi realizzò ciò che Karma aveva detto e si tirò su di scatto: "Aspetta… faceva?" domandò, confusa.
"Beh, ora di sicuro non c'è più" rispose sarcasticamente lui ma con una punta di fastidio nella voce. Okuda si alzò dal letto, constatando che fossero ormai le otto del mattino, e scese velocemente in salotto: le coperte erano state ripiegate con cura in fondo al divano, la stufa era stata staccata e posizionata nel sottoscala mentre le stoviglie con cui aveva mangiato erano state lavate e rimesse a posto. Un bigliettino recuperato dal blocco note vicino al telefono fisso era piegato sul tavolino e recava poche parole scritte in una calligrafia leggera e ondulata "Grazie per l'ospitalità."
Beh, non si poteva assolutamente dire che non fosse una persona educata.
"Avresti potuto avvisarmi" la rimproverò Karma, mentre lei fissava sbalordita tutto ciò che il ragazzo aveva fatto prima di andarsene.
"Erano le due del mattino, volevi davvero che ti svegliassi per dirti che Itona-kun avrebbe dormito sul divano?" domandò Okuda, scettica.
"Sarebbe stato carino essere informati."
"Oh, ha anche messo gli asciugamani in lavatrice!" esclamò lei, vedendo l'elettrodomestico pieno nello stanzino vicino le scale "Invitiamolo a vivere qui!"
"Ma fai sul serio?!" sbottò Karma, indispettito. Okuda si voltò verso di lui, inarcando le sopracciglia.
"Perché te la prendi tanto? Non volevo svegliarti e non vedo che problema ci sia se Itona-kun è rimasto quì per qualche ora" rispose, non capendo perché stesse reagendo così male.
"Non c'è un problema, volevo solo essere informato. Tutto quì!" tagliò corto il ragazzo ma era evidente che fosse irritato.
"La prossima volta ti avviserò, allora" ribatté lei iniziando ad irritarsi a sua volta. Non sapeva perché Karma fosse così insofferente nei confornti di Itona, sia che fosse presente sia che si parlasse semplicemente di lui, ma non voleva che ciò minasse qualsiasi interazione che il ragazzo aveva con loro: a lei Itona stava simpatico, era gentile, educato e faceva davvero tanto per salvaguardare le loro vite. Aveva il sentore che quello sarebbe stato un argomento su cui lei e Karma avrebbero litigato parecchio.
Il ragazzo borbottò qualcosa e sparì nuovamente al piano di sopra e Okuda sospirò, dirigendosi in cucina per fare colazione; avevano ancora una settimana di vacanza e non aveva alcuna intenzione di passarla con lui di pessimo umore. Prese il telefono e mandò un messaggio a Kayano per chiederle di uscire ma, in risposta, fu lei ad invitarla a casa di Nagisa quel pomeriggio per prendere un thé e passare un po' di tempo insieme. Quell'alternativa le sembrò decisamente migliore e accettò senza indugiare: stare con i suoi amici le avrebbe fatto bene e, sperava, avrebbe fatto sbollire anche Karma.
Non le restava che avvisarlo.
  
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