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Autore: Iquos9090    25/01/2022    0 recensioni
La figlia del famigerato ex capitano Aizen Sosuke, riesce a diventare un vice-capitano della 5a brigata, la stessa compagnia in cui operava suo padre. Il suo obiettivo è quello di diventare il comandante della squadra dei Kido Corps, all'interno della Soul Society. Molto timida e riservata, prova dell'attrazione verso il suo capitano Hirako Shinji, e lui verrà a conoscenza di ciò tramite la sua cara amica Vaizard Hiyori-chan. Dopo aver affrontato numerosi ostacoli insieme, riuscirà l'amore a raccogliere i suoi frutti?
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinamori Momo, Kurosaki Ichigo, Rangiku Matsumoto, Renji Abarai, Shūhei Hisagi
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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Quella sera, durante il tragitto sulle spalle di Grimmjow, persi completamente la parola. Rimasi con lo sguardo fisso nel vuoto, incredula riguardo l'atteggiamento di mio padre ma  soprattutto, il coraggio con il quale mi aveva domandato di unire le mie forze alle sue e di tradire le persone a cui volevo bene, mi faceva ribrezzo. La mia delusione fu abnorme, dopo quasi venti lunghi anni di assenza dalla sua vita, la prima cosa che mi chiese fu proprio quella di diventare la sua pedina.. Rimasi sconcertata. I restanti due giorni, li trascorsi isolata da tutti, senza parlare e chiusi me stessa in disparte, mangiando regolarmente tre volte al giorno senza che Grimmjow entrasse troppo nelle mie confidenze. La sua  presenza davanti la mia cella rimase costante, di giorno e di notte e dopo tutto quel tempo, mi ero anche abituata alla sua forza spirituale, non avevo più quei forti giramenti di testa o nausee particolari...ma parlando onestamente, nemmeno ci pensavo. Il giorno dopo, mi svegliai come al solito. Ero seduta sul letto con la testa tra le mani e stavo aspettando che la  serva mi portasse la colazione. Non ero abituata al buio perenne dell'Hueco Mundo, non riuscivo mai a distinguere le ore del giorno da quelle della notte e psicologicamente non ne potevo più, nel mio cuore volevo solo tornare dal mio capitano e dai miei cari amici. Sentii qualcuno avvicinarsi alla porta della cella, la colazione era arrivata quindi alzai lo sguardo e  vidi da dietro le sbarre la figura della serva che velocemente, tentava di ficcare la chiave nella serratura. La sua espressione era un misto tra ansia e disperazione. La guardai  perplessa e dopo pochi secondi, finalmente, riuscì nel suo intento e spalancò la porta. Si intrufolò nella mia cella e mi fissò con uno sguardo preoccupante:

"Signorina Sosuke faccia presto, si prepari!"

"Come scusami?" domandai irritata:

"Si prepari, si sbrighi! Il ragazzo dai capelli arancioni è arrivato pochi minuti fa! Sta arrivando qui!"

"COOOSA? ICHIGO??" le chiesi. Lei mi aiutò a vestirmi velocemente:

"E Grimmjow?" mi guardai attorno:

"Grimmjow-sama non c'è, è uscito poco fa ma ha detto che tornava subito!"

Finito di vestirmi, mi prese per mano e mi trascinò fuori dalla cella, correndo:

"Dobbiamo proseguire da questa parte per raggiungere l'uscita. Dai presto!" esclamò lei, dal suo sguardo potei constatare che era molto più in ansia di me:

"Perchè mi stai aiutando?" le domandai senza fermarci:

"Perchè lei mi ricorda me stessa" rispose.

Stava per dire qualcos'altro, ma ciò che vidi all'improvviso mi terrorizzò a tal punto da sentire il mio cuore battere in gola. I pezzi della sua carne lacerata esplosero davanti ai miei occhi, lasciando le pareti del corridoio interamente inzuppate di sangue. Una parte del suo braccio cadde proprio sui miei piedi, ed io in meno di un secondo, mi voltai. In lontananza, vidi la figura di Grimmjow avanzare lentamente. Con un salto, scavalcai la ringhiera del corridoio e iniziai a correre a tutta velocità. Lui scoppiò in una risata fragorosa e l'eco della sua voce, la sentivo sempre più lontano. Il mio occhio destro era per metà sporco di sangue, così passai la manica dell'hakama sopra di esso per pulirlo:

"I tuoi amici moriranno tutti, Shinigami di merda!"

Non ne potevo più. Scappai più velocemente possibile da quel mostro, volevo raggiungere il mio capitano e abbracciarlo forte. Mi mancava tutto di lui... Il suo profumo, le sue risate,  i suoi occhi su di me.. Non ce la facevo più. Una lacrima rigò il mio viso. Il corridoio era lunghissimo, più correvo e più l'uscita sembrava allontanarsi, sempre di più:

"Ma tu veramente pensi che io ti lasci fuggire così?"

La figura di Grimmjow era proprio davanti a me e stava sorridendo, con il suo classico modo di fare. Se non fosse stato per il suo terribile carattere, avrei potuto definirlo davvero un bell'individuo:

"Ti prego, lasciami andare!" gridai, respirando affannosamente:

"AHAHAHAH" 

Sferrò un pugno violentissimo contro il muro alla sua destra, riuscì a romperlo in grandi massi di pietra e bloccò la mia avanzata sul nascere:

"Tu ora torni su con me e aspetti le disposizioni di Aizen"

Era il momento di combattere, non avrei potuto soddisfare la sua richiesta, senza portare rispetto a quella povera serva che aveva rischiato la vita per farmi fuggire. Il mio Reiatsu aumentò di potenza, sentivo una forza dentro di me mai avvertita prima. Esplose, fino a circondare interamente il mio corpo. Pensai che forse era stato un bene il fatto di essermi nutrita a sufficienza in quei giorni, così mi posizionai davanti a lui:

"Te lo chiedo un'ultima volta... Lasciami passare"

"Col cazzo" rispose.

Sparì, non lo vidi più. Con la coda dell'occhio tentai di scovarlo da dietro di me, ma niente. Chiusi gli occhi e provai a concentrarmi. Stava arrivando da destra!:

"HADO N.54...HAIEN!"

Un'energia color porpora fuoriuscì dalla mia mano destra e la lanciai verso la sua direzione. La schivò e provò a colpirmi con un pugno, sfiorando il mio viso. Io riuscii a spostarmi  giusto in tempo:

"HADO N4.. BYAKURAI!"

Un fascio di luce concentrato di fulmini scaturì dal mio indice sinistro e questi avvolsero completamente la parte superiore del corpo di Grimmjow. In meno di un secondo si liberò dall'incantesimo solo con la forza bruta:

"Ma davvero credi di potermi sconfiggere con queste pagliacciate?" disse, camminando verso di me.

Mi afferrò dal collo e mi alzò da terra. Mi fece sbattere violentemente contro la parete:

"Smettila e torna in cella. Non potrei ammazzarti in teoria, ma se continuerai così finirai per morire sul serio. Al tuo paparino dirò che te la sei cercata e fine della storia".

Lo guardai con uno sguardo feroce, avrei voluto incenerirlo seduta stante, solo con gli occhi:

"Oh Shinigami, questo tuo sguardo mi fa impazzire. Si, continua a guardarmi così, ti prego" esclamò col suo sorriso psicopatico stampato in faccia. 

Si avvicinò a me ancora di più, il suo enorme petto premeva contro il mio ed io trasalii nel momento in cui mi resi conto della freddezza della sua pelle. Sentii il suo fiato sul mio collo:

"Ti farò a pezzi, Shinigami" sussurrò nel mio orecchio. 

Provai a liberarmi dalla sua pressante presa, ma non ci riuscivo. Era troppo forte. Passò le sue braccia dietro la mia schiena e strinse forte. Mi fece talmente male da riuscire a  rompermi tre costole. Sputai del sangue addosso a lui sul suo petto, il dolore che sentivo era atroce. Pensai che sarei dovuta morire non prima di aver rivisto il mio capitano, dovevo resistere. Allentò la presa dopo aver visto il sangue fuoriuscire dal mio naso e dalla bocca:

"Ooops forse ho esagerato" disse, mentre con una mano pulì il mio sangue sul suo petto e leccò per bene le sue dita. Mi spostai, la testa girava e il respiro diventò pesante... Quelle costole rotte erano davvero un problema in quel momento:

"Allora vediamo...Cosa vuoi fare? Tornare indietro con me o morire?" domandò sorridendo:

"Ne...ssuna...delle due" risposi.

"Bene, allora addio Shinigami. Peccato, mi sarebbe piaciuto averti come moglie"

Allungò il suo braccio destro verso di me. Dal palmo della sua mano, formò un'enorme sfera di energia rossa. Era un Cero!  Il mio corpo faceva fatica a muoversi,rimasi completamente bloccata. Non dovevo morire, non in quel momento. Il mio capitano, il mio capitano, il mio capitano.. Avrei dovuto prima rivederlo. Gridai all'improvviso:

"JIKANTEISHI!"

Incantesimo proibito. Avevo fermato il tempo in quel momento, all'interno di quel macabro corridoio. Persi molte energie nel realizzarlo e pensai che probabilmente mi avrebbero fatto storie nella Soul Society una volta tornata lì, se fossi riuscita a sopravvivere.  Il tempo quindi si era fermato, lui era rimasto immobile come una statua. Avevo solo pochi minuti per  fuggire, l'uscita era bloccata da quei giganteschi ammassi di pietre e detriti. Le ultime forze rimaste, le impiegai per chiamare un altro Eishoaki:

"HAD..O...N.57..DAICHI TENYO"

Presi il controllo dei massi di pietra con le mani e li feci lievitare da terra. Con un gesto del braccio, avanzai camminando verso di lui e gli scagliai addosso quell'ammasso di pietre, riuscendo a seppellirlo completamente. Mi voltai, iniziai a correre di nuovo e vidi l'uscita molto vicina. Le costole rotte pungevano contro i miei polmoni, il dolore era insopportabile. Le gambe mi stavano abbandonando:

"Ti prego, arriviamo almeno all'uscita" dissi a me stessa. 

Poco dopo, spalancai la porta.. Ero fuori! Da lontano, vidi dei puntini minuscoli correre verso il palazzo, la chioma del mio capitano brillava sotto i raggi della luna:

"CAPITANO!!!!" gridai con tutta la voce che avevo in corpo. Il sangue fuoriuscì di nuovo dalla mia bocca con una potenza spaventosa e pensai che probabilmente, quell'abbraccio mi aveva distrutto anche qualche organo interno.

Alzai lo sguardo, vidi la signorina Isane volare verso di me in compagnia di Rangiku. Scoppiai a piangere e caddi in ginocchio, le gambe mi erano cedute.

 

Parlavano, io non sentivo nulla. 

Poi il buio.

   
 
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